Alla Cortese Attenzione delle Redazioni interessate
Alla luce degli eventi intercorsi negli ultimi giorni, ci pare necessario mettere in luce alcune informazioni, necessarie ad una corretta comprensione della situazione:
- Il Comitato, nonostante l’onda mediatica che dura continuativamente da cinque giorni, ha visto una netta crescita delle sue adesioni. Oltre alle realtà già presenti (Radio Spada, Riscossa Cristiana, Notizie Pro Vita, Chiesa e post-concilio) anche il network Messainlatino, il quotidiano online La Croce (testata di riferimento del Popolo della Famiglia), l’associazione I Tre sentieri del prof. Corrado Gnerre, il sito UnaVox hanno aderito all’iniziativa. Inoltre il Coordinamento NazionaleSummorum Pontificum si è dichiarato “in unione di preghiera con quanti hanno promosso e promuoveranno, in varie forme, pubbliche riparazioni per i preannunciati fatti di Reggio Emilia“. Infine, due sacerdoti – don Giorgio Bellei e don Claudio Crescimanno – hanno difeso le ragioni del Comitato da alcuni attacchi pretestuosi, il primo dalle colonne de La Gazzetta di Reggio, il secondo da quelle de La Nuova Bussola Quotidiana.
- Come già annunciato, sotto forma di indiscrezione da alcuni quotidiani, alla processione certamente saranno presenti dei sacerdoti.
- Risulta necessario specificare – a differenza di quanto lasciato intendere da più parti – che il Comune di Reggio Emilia aveva incontrato – nella persona di un suo funzionario, ben prima della deflagrazione delle polemiche – un esponente del Comitato. In questa occasione si era resa nota la volontà di indire la Processione.
- Risulta inoltre necessario chiarire – malgrado sia passato un messaggio contrario – che anche la Diocesi aveva incontrato un membro del futuro Comitato, il quale aveva esposto – sempre prima della bufera mediatica – di voler intervenire con una riparazione pubblica rispetto all’annunciato gay pride.
- Visti gli atteggiamenti blasfemi ripetutamente posti in essere da alcuni organizzatori del gay pride, per insultare chiunque non si omologhi alla loro arroganza ideologica (bestemmie di simpatizzanti nei profili social, locandine volte a irridere il culto cattolico, volgarità vergognose contro Santi e simboli sacri), invitiamo tutti gli aderenti al Comitato a reagire cristianamente rispetto a questa penosa onda di odio e maleducazione. Contestualmente invitiamo a non accettare alcun tipo di provocazione da queste persone e dai loro satelliti.
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Il Comitato «Beata Giovanna Scopelli»
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Vedi anche l’articolo pubblicato lunedì 15 maggio, A Reggio Emilia il 3 giugno: una processione in riparazione del “gay pride”