Qualche considerazione a proposito della signora Monica Cirinnà. Una che, come si vede nella foto, ha in tale considerazione gli escrementi da individuarli metaforicamente a prima vista nei principi universali riconosciuti come fondativi della vicenda umana, dall’homo sapiens fino a lei.
L’esperta nella suddetta materia vanta di essere andata a bottega nientemeno che da Franco Cordero, il quale si compiaceva di arricchire tanto i propri studi sul processo penale con divagazioni erudite, quanto certe cornici barocche eccedono quasi lo specchio. Tuttavia, quella erudizione ha offerto a Cordero anche il destro per usare la spada di un pungente spirito critico, affilato da raffinata ironia.
Non sappiamo cosa la signora abbia imparato da quella asserita frequentazione, ma si direbbe che abbia seguito presto linee di pensiero meno impegnative. Così, alla fine, deve avere ritenuto che valori universali come quello dell’aborto ad libitum e del matrimonio tra invertiti fossero campi speculativi più adeguati al proprio spettro cognitivo e, in ogni caso, di elevato contenuto culturale in quanto appannaggio della propria parte politica, colta per definizione.
I successi legislativi hanno confermato la grandezza di una vocazione. La Signora, nei tour di propaganda per il grandioso traguardo delle unioni egualitarie veniva acclamata dalla fureria di quelli che Fusaro ha chiamato icasticamente i “militonti” e che altri più terra terra appellano “pidioti”.
Poi le fortune di questo popolo evoluto si sono appannate, ma la signora non si è rassegnata al viale del tramonto. Anzi, ha ripreso la guerra santa del progresso contro chi continua pervicacemente a pensare che le piccole vite non debbano essere maciullate col bisturi o col veleno, e che la specie umana sopravvive soltanto per l’incontro tra un uomo e una donna. Ma questo, la signora che ostenta figli non suoi non lo ha ancora capito. In ogni caso, siccome le riesce difficile organizzare razionalmente argomenti a contrario, al pari dei propri compagni di merende, ha pensato che bisognava scuotere le coscienze con un messaggio forte. Niente di meglio che quello delle deiezioni, di certo intelligibile dalla sua “ggente”.
Tuttavia, anche questo taglio concettuale poteva risultare non abbastanza forte. Ecco dunque che la nostra si è avvalsa del concorso esterno, ma non troppo, della bestemmia a caratteri cubitali sugli striscioni di accompagnamento. Questa del resto sembra essere diventata in mezza Italia il fiore all’occhiello delle femmine evolute, che si prodigano insieme alla signora per la estinzione della specie. E bisogna riconoscere che in effetti, almeno della loro specie, nessuno sentirebbe proprio la mancanza.
In questo modo sembrava dunque che fosse stata coronata a Roma, qualche settimana fa, una grande carriera votata alla cultura e al progresso. Dobbiamo tutti tenerne conto perché è con le grandi idee che si aprono sempre nuovi orizzonti. Pare che anche la Chiesa affiliata al signor Bergoglio, rimasta silente in quelle circostanze, stia riflettendo su tali nuovi orizzonti per studiare come inserire nel proprio piano quinquennale e oltre, la novità della bestemmia libera in luogo pubblico. Del resto, si tratta solo di come mettere in tavola una pietanza già preparata da tempo dal pluralismo religioso in assenza del “dio cattolico”. Dum Roma consulitur sotto la guida di Paglia, possiamo continuare a fare affidamento nella libera chiesa in libero stato.
Quei fatti edificanti li abbiamo visti che era ancora inverno. Ma a primavera sbocciano nuove fioriture di pensiero. Il Convegno sulla famiglia di Verona ha visto messe in piazza dai portavoce più autorevoli pressappoco le medesime idee degli avversari dichiarati, anche se nella forma edulcorata propria della sempre viva scuola democristiana. Sicché, come accade quando a fine partita i giocatori si scambiano le maglie, le fazioni originarie sono risultate quasi indistinguibili in un tripudio di condivisioni arcobaleno. Insomma, va di moda un solo pret à porter per tutti, e sotto il vestito, nulla.
Solo la Cirinnà, nonostante la riconosciuta perspicacia, non ci ha capito granché e, ossessionata dallo spettro della grande coalizione oscurantista omofobica e dall’ombra in controluce di Dolores Ibarruri che la incitava alla guerra senza quartiere, ha lanciato contro la coalizione (che non c’è) un tremendo anatema: “rieducheremo i vostri figli”.
Ora, non è che chiaro se si tratti di un plurale maiestatis, peraltro adeguato alla statura politica del personaggio, o dell’annuncio di un programma (rectius: “progrom”) di partito. Non sono state fornite indicazioni di tempo e di luogo circa la messa a punto di questo ardito e rassicurante piano di rieducazione collettiva, né la lista precisa dei destinatari.
In ogni caso possiamo essere certi della serietà della minaccia. Infatti la signora, che è donna di forte sentire e di pensieri elevati, ha ribadito spesso e non senza falsa modestia che sulla indomita volontà di realizzare fino in fondo i propri sacrosanti propositi è sempre pronta a giurare sui propri cani.
14 commenti su “Cirinnà, ovvero la signora che minaccia di rieducare i nostri figli – di Patrizia Fermani”
La signora scatologa merita che si preghi per lei. Io lo farò col Salmo 109/108.
G.Vigni
Lascio il commento solo per dire che di codesta signora anche solo parlarne è indecoroso, e che dunque l’articolo, a priori, non lo leggo.
Gentile dott.ssa Fermiani, La ringrazio per il Suo intervento che dice con maestrìa quello che il popolo “de merda” direbbe se ne avesse l’opportunità. Purtroppo esiste nella politica italiana un essere come la succitata “signora” responsabile di leggi contro Dio che abbiamo già cominciato a scontare il 24 agosto 2016, due mesi dopo l’approvazione parlamentare della legge “cirinnà”. Del resto, per capire di “chi” veramente si tratti, basta guardarla.
Quel cartello equivale ad una bestemmia e la suddetta signora ha un aspetto inquietante
Cirinnà: “rieducheremo i vostri figli”.
Una femmina che giunge ad esternare una simile minaccia, con un simile cartello in mano dovrebbe pensare alla sua vita e non a quella altrui
Già: i cani di cui si occupava quando era delegata ai “diritti” degli animali, Rutelli reggente, al Comune di Roma.
Cani di qua, gatti di là, e animali vari…
Bisogna compatirla, la signora forse non ricorda più di essere nata dall’incontro di un uomo con una donna.
dai “senza Dio ” di cui l’immagine della foto, il marcio più marcio di questa società!
Amici di RC, non sottovalutiamo la minaccia rappresentata dalla (in)onorevole Cirinnà. L’accanimento e l’opposizione verso la famiglia sono effettivamente comprensibili in certe teste, poichè, e sarebbe sufficiente rammentare l’esempio dei culti familiari dei Lares nella Roma antica, la famiglia è il principale veicolo per la trasmissione dei valori religiosi e culturali di una società. E’ quindi giocoforza dedurre come i fautori del mondialismo e del globalismo – sostanzialmente atei anticristiani – abbiano un odio viscerale contro quell’istituzione che conserva i “mores maiorum”. Ci vogliono tutti come sradicati, senza legami di nessun tipo, se non quello del trolley stracolmo di gadget per il viaggio (“oggi qui, domani là, e poi chissà”). Il manifesto orribile della Cirinnà la dice molto più lunga di quanto una lettura affrettata lascia pensare. LJC da Gotham, il Pinguino.
concordo al 100 % con il Sig. Cobblepot! Non sottovalutiamo questa donna e i tanti pupàri….
Alcuni cercano vendetta per essere nati, costei è di questi.
La signorina Cirinnà, dal momento che afferma di avere dei “figli non umani”, dovrebbe come minimo specificare a chi o cosa si riferisce quando esterna le sue ridicole minacce: visto che secondo lei le persone possono avere “figli non umani” quali sarebbero i “figli” che vorrebbe rieducare?
I bambini? I gatti? I cani? I criceti? I merli? I pappagalli? I canarini?
Questa “signora” a prima vista sembra una ragazzina, poi se la si guarda meglio emergono le rughe. È uno strano fenomeno che ho già notato tra le giovani generazioni. Giovani per me che ho 71 anni. Sembrano rimanere tali sino ad almeno 40 anni ed oltre. Ho cercato di capire l’ arcano, che mia cugina mi ha spiegato che viene definita la “sindrome di Peter Pan”,,Sindrome che se da una parte sembra attenuare la formazione delle famose rughe, sembra avere l’ effetto di rallentare la maturità. Evidentemente la creatura è rimasta intrappolata nel mondo di Walt Disney da piccola, insieme ad un gruppo di amici che, come lei, pensano che il mondo non sia una cosa seria, ed ora si rifiutano di uscirne, cercando di far entrare il mondo nel loro Paese dei Balocchi .Imbarazzante, visto che gli paghiamo lo stipendio.
Peccato che i sacri concetti di Dio, Patria e Famiglia, siano stati cestinati dalla nostra società ancor prima che questa persona sia entrata in politica, ovvero con la rivoluzione sessantottina. Quindi la “vita de me**a” di cui parla magari fosse ancora realtà, invece non è più tale da un cinquantennio. Qui si tratta perciò di recuperare quei tre concetti che sono alla base della nostra (ex) civiltà, non di affossarli, perché purtroppo è già stato fatto, e su questo la politica ha le sue responsabilità. Non è affatto normale che i Radicali, partito con percentuali da prefisso telefonico, abbiano di fatto influenzato con la loro ideologia nichilista e relativista, sia gli altri partiti politici che la società italiana.