presentazione di Carlo Di Pietro
E’ appena uscito con l’editore Sugarco il libro “ Che diavolo sei?”, scritto dall’esorcista sardo don Gianni Sini e dall’angelologo salernitano don Marcello Stanzione. Il libro è particolarmente interessante proprio perché è scritto da due sacerdoti che da tanti anni operano sul “campo”. Il termine esorcismo è utilizzato per indicare la cacciata del demonio mediante l’invocazione del nome di Dio. Esso è uno scongiuro contro il demonio per obbligarlo a lasciare un corpo o un luogo e può essere fatto fondamentalmente in due modi:
- Ordinando autorevolmente al demonio di andarsene in nome di Dio o di Gesù Cristo.
- Invocando Dio o Gesù Cristo per ottenere che diano l’ordine al demonio di lasciare una persona, un animale o un luogo.
L’esorcismo è perciò una preghiera contro Satana, un sacramentale, un atto di culto divino inteso alla santificazione. I sacramentali sono segni sacri ottenuti mediante l’interpretazione della Chiesa; essi ottengono direttamente grazie e aiuti divini in ragione della dignità morale di colui che compie il rito e di colui che l’accoglie. I sacramentali si differenziano dai sacramenti in quanto questi ultimi sono stati istituiti direttamente da Cristo, producendo la grazia santificante ed hanno la loro efficacia per la valida amministrazione. Ricordiamo inoltre che mentre i sacramenti sono sette, i sacramenti sono di numero indefinito e tale numero può variare secondo le disposizioni della Chiesa. Di esorcismo si parla nel Codice di Diritto Canonico al solo canone 1172 in cui si dice:
- Nessuno può legittimamente pronunciare esorcismi sugli ossessi se non abbia ottenuto dall’Ordinario del luogo peculiare ed espressa licenza.
- Questa licenza sia concessa all’Ordinario del luogo soltanto ad un presbitero dotato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità di vita.
Esorcista è dunque solo e esclusivamente il Vescovo o il sacerdote che ha ricevuto dal Vescovi la specifica licenza. Nel rito del Battesimo è inserito un esorcismo che è detto “semplice” (a differenza dell’esorcismo “solenne” fatto sugli indemoniati e presieduto dagli esorcisti) nel quale vengono pronunciate alcune affermazioni di rinuncia a Satana. Gli esorcismi con la liberazione degli indemoniati stanno così a dimostrare la vittoria di Cristo sul demonio. Le azioni del demonio nei confronti dell’uomo possono essere di due tipi: ordinarie, che si esprimono nelle tentazioni e straordinarie. Nelle tentazioni il demonio causa il male indirettamente e cioè in conseguenza a suggestione. Psicologicamente la tentazione è composta da tre fasi: suggestione, dilettazione e consenso. L’azione del demonio avviene fondamentalmente nella prima fase in cui, attraverso sentimenti, pensieri e immagini stimola la psiche umana. Qualora di fronte ad alcuni di questi stimoli l’uomo provasse dilettazione (seconda fase) il demonio cercherà di convincere l’uomo ad acconsentire (terza fase). E’ dunque solo con il consenso che si commette il peccato, quando l’uomo decide liberamente di aderire alle suggestioni del demonio, che peraltro non ha potere sulla facoltà intellettive e volitive dell’uomo. Possiamo sintetizzare le attività straordinarie del demonio nei seguenti punti:
- Vessazione diabolica (consiste in molestie esterne di vario tipo con le quali il demonio importuna persone che in molti casi sono avanzate nella santità. Tra queste citiamo S. Pio da Pietralcina, il curato d’Ars, S. Paolo della Croce, S. Teresa d’Avila, S. Maria Maddalena de’Pazzi. Abbiamo poi i casi biblici di Giobbe e di S. Paolo di cui quest’ultimo narra nella “Seconda Lettera ai Corinti” dicendo che un inviato di Satana gli aveva messo una spina nella carne affinché non montasse in superbia. In tali casi non c’è mai stata la necessità di fare l’esorcismo, ma si è rivelata d’importanza fondamentale la preghiera).
- Soggezione diabolica o dipendenza diabolica ( si ha quando una persona si sottomette volontariamente alla servitù del demonio con il “Patto di sangue” o con la consacrazione a Satana).
- Infestazione diabolica (considera l’influsso del demonio su luoghi e abitazioni nonché su piante e su animali. Le infestazioni che colpiscono le abitazioni hanno spesso la loro causa in sedute spiritiche o riti di magia nera che sono stati celebrati al loro interno. Le peggiori infestazioni avvengono nei locali in cui sono state celebrate le “messe nere”. Anche gli animali possono essere invasati dal demonio e pertanto è giusto praticare l’esorcismo anche su questi, come del resto avveniva nei primi secoli cristiani, come testimoniano alcuni Padri della Chiesa).
- Ossessione diabolica fisica e psichica o infestazione diabolica personale (consiste in un tormento esteriore provocato dal demonio con immagini, parole, musiche e dall’impedimento di compiere azioni volute nonché dall’idea di compiere azioni contrarie alla propria coscienza).
- Possessione diabolica o ossessione diabolica (il termine “ossessione diabolica” interessa io linguaggio teologico e ecclesiastico. Nel linguaggio tecnico della psichiatria questo termine prende il nome di “possessione diabolica”. Per non creare confusione con l’ossessione diabolica, fisica e psichica vista al punto n. 4, utilizzeremo questo ultimo termine. La possessione diabolica è la forma più grave dell’influsso demoniaco sull’uomo; il demonio si sostituisce alla persona, per cui scompaiono i caratteri psichici della stessa. C’è una vera e propria presa di possesso del corpo da parte del demonio che può perfino alterarne i caratteri somatici, può spostarlo, tenerlo attaccato al terreno, o sollevarlo dal suolo fino a tenerlo sospeso per lunghi periodi.
Secondo il “Rituale romanum” i segni di possessione diabolica possono essere: la xenoglossia (il parlare o lo scrivere in lingue del tutto sconosciute al soggetto), la conoscenza di cose sconosciute e lontane e una forza assai superiore a quella ordinaria. Un altro criterio del riconoscimento di possessione è l’inefficacia dei medicinali. Come abbiamo potuto osservare, il Codice di Diritto Canonico si riferisce agli esorcismi sugli ossessivi visti nei punti 4 e 5, e non alle altre attività ordinarie e straordinarie del demonio. Per tale motivo la preghiera di esorcismo può essere recitata anche dal singolo fedele come preghiera strettamente personale ma non in pubblico. Il mandato esorcistico fu dato da Gesù stesso prima della sua “ascensione al Cielo”: “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome cacceranno i demoni” (Mc. 16,17). L’esorcista o il fedele che pronuncia una preghiera esorcistica, in quanto battezzato agisce all’interno della Chiesa e, nel momento in cui esorcizza, è il Cristo stesso che per mezzo della Chiesa esorcizza: il ministro agisce in nome di Gesù. In tutte le formule esorcistiche genuine è lo Spirito Santo, con cui Cristo cacciava i demoni che opera la vittoria sul peccato, sulla morte e sul maligno.