“CHE COSA MAI POSSIEDI CHE TU NON ABBIA RICEVUTO?”: AMA LA CHIESA!
Editoriale di “Radicati nella fede” – Anno VIII n° 11 – Novembre 2015
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Quanto più la crisi della Chiesa si fa terribile, vasta e profonda, tanto più occorre amare la Chiesa stessa.
Quanto più aumentano gli scandali nella casa di Dio, tanto più bisogna amare la Chiesa.
E questo amore deve essere molto concreto e operativo.
Il dovere della reazione non va mai disgiunto da un amore profondo per la Sposa di Cristo, la Santa Madre Chiesa; e su questo nessuno può scherzare.
D’altronde tu reagisci, domandi il ritorno della Chiesa alla sua Tradizione, riferendoti e utilizzando ciò che tu hai ricevuto dalla Chiesa stessa, la Tradizione appunto. Essere Cattolici tradizionali vuol dire fare proprio questo.
La Tradizione è della Chiesa, non è tua.
Non potresti appellarti alla Tradizione se tu non l’avessi prima ricevuta. Ma da chi l’hai ricevuta, se non dalla Chiesa stessa?
Come non si può seguire Cristo senza la Chiesa, la crisi Protestante insegna, così non si può essere Tradizionali senza la Chiesa.
I Protestanti pretesero di ricongiungersi a Cristo, saltando la Chiesa cattolica e la sua storia, e persero Cristo nelle nebbie di un mitico passato. I Tradizionali, se non continueranno ad avere un amore per la Chiesa potente fino al sangue, resteranno con una Tradizione vuota, fatta di rabbia e recriminazioni più o meno amare; ma una Tradizione senza la Chiesa non ha Cristo dentro.
Si potrebbero applicare ai “tradizionalisti acidi”, non amanti la Chiesa, le parole di S. Paolo ai Corinti:
“Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come non l’avessi ricevuto?” (1 Cor 4,7).
Sì, perché se è vero che sbaglia chi chiede un’obbedienza alla Chiesa, domandando di andare contro le verità della fede e della morale, domandando di andare contro il Vangelo e il dogma, o di dimenticarli; sbaglia ugualmente chi si attacca al dogma e al Vangelo, utilizzandolo contro l’unica Chiesa di Cristo.
Rischiano questo secondo errore tutti quelli che, partiti per la difesa del cattolicesimo tradizionale, incominciano a disquisire se il Papa è o non è tale, su chi sia veramente il vescovo, o dove sussista veramente la Chiesa di Dio. Questi estendono la difesa della Tradizione a un campo che non compete loro, rischiando il pericolo gravissimo di porsi fuori della Chiesa.
Dice il père Calmel “La Chiesa non è un’istituzione di questo mondo: discende dal Cielo, direttamente da Dio (…) La Chiesa è invincibile, anche se con figli soggetti alla sconfitta e spesso vinti e che tuttavia, finché rimangono nel suo seno, non saranno mai vinti irreparabilmente. Quando lo sono è perché si sono separati da lei (…) Essa resta la dispensatrice infallibile della salvezza, il Tempio santo di Dio. Coloro che l’abbandonano si perdono, ma essa non è mai perduta”. (R. T. Calmel,Breve apologia della Chiesa di sempre, pagg. 17 e 18)
Insomma, la Chiesa è una e solo una. Non c’è una chiesa tradizionale e una chiesa modernista, c’è una sola Chiesa cattolica, i cui figli rischieranno di perdersi se la abbandoneranno, anche se con la scusa di difenderla.
Basterebbe per capire questo, lo ripetiamo, il fatto che la Tradizione per cui lottiamo, l’abbiamo ricevuta dalla Chiesa, anzi è la Chiesa stessa.
E la Tradizione, Vangelo – dogma – sacramenti – disciplina, non l’hai ricevuta una volta per tutte, continui a riceverla dalla Chiesa che è il Corpo Mistico di Cristo. E’ chiaro quindi che, in ogni decisione e attitudine, devi salvare questa unità della Chiesa e con la Chiesa, senza mettere in dubbio la sua visibilità. Chi è Papa o vescovo, questo compete direttamente a Dio solo, e non a te. A te che hai capito la crisi della Chiesa, compete solo lo stare fermo nella sua Tradizione, in ciò che la Chiesa ha detto e fatto fuori da questi terribili momenti di apostasia. Dio si è rivelato, ti ha dato la ragione per riconoscere la sua rivelazione e per custodirla; non ti chiede di far politica ecclesiastica.
Occorre evitare due estremi letali per la fede: l’“autoritarismo” o “obbedientismo” da un lato e il “sedevacantismo” dall’altro: entrambi portano a lungo andare all’ateismo, alla perdita della fede.
Il primo fa stare dentro la Chiesa con una falsa obbedienza che non salvaguarda il Vangelo e i sacramenti; il secondo fa cercare una falsa chiesa alternativa: entrambi questi errori partono da una visione troppo umana della Chiesa, mancano entrambi di visione soprannaturale.
Occorre essere autenticamente tradizionali: il tradizionale sta di fronte a Dio, custodendo con amore il tesoro della Chiesa; il sedevacantista, che si inventa un’altra chiesa o non sa più dove essa sia, sta di fronte a se stesso utilizzando le cose ricevute da Dio.
Sempre père Calmel parla, con accenti commossi, dei veri cristiani, dei cristiani secondo la Tradizione, che custodiscono la fede amando immensamente la Chiesa:
“Questi cristiani, che custodiscono la Tradizione senza nulla concedere alla rivoluzione, desiderano ardentemente, per essere pienamente figli della Chiesa, che la loro fedeltà sia penetrata di umiltà e di fervore; non amano né il settarismo, né l’ostentazione. Al loro posto, che è modesto e a stento tollerato, cercano di custodire ciò che la Chiesa ha trasmesso loro, ben sicuri che essa non lo ha revocato, e si sforzano, nel custodirlo, di salvaguardare lo spirito di ciò che custodiscono” (R. T. Calmel, op. cit., pag. 101).
Preghiamo carissimi, perché in noi aumenti l’amore alla Chiesa una e visibile, quanto più diventano violente le ondate dell’apostasia.
33 commenti su ““Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto?”: ama la Chiesa! – Editoriale di “Radicati nella Fede” – novembre 2015”
“Non si può essere Tradizionali senza la Chiesa”… dovremmo amarla come la nostra casa, senza lasciarci influenzare dagli “inquilini”.
Queste sono, veramente le più belle parole, che in questi tempi così , difficili io ho sentito.
Ma in tal caso(se avesse ragione chi scrive) si deve avvisare San Atanasio che ebbe torto ad opporsi a papa Liberio, a San Tommaso Moro che ebbe torto a non accettare la chiesa anglicana ecc. ecc.? Allora si deve lasciare che ci sia una nuova chiesa non cattolica senza avvisare ? (come di fatto è in tutte le parrocchie da decenni). Non trovo logico il ragionamento, certo non si deve polemizzare inutilmente, che il rischio c’è ma si deve per carità vera dire pane al pane vino al vino e veleno al veleno. Poi ognun liber di scegliere la chiesa che vuole.
Grazie per questo post. Ieri sera, il mio più caro amico, fedele compagno di fede e di lotta, mi ha comunicato l’intenzione di passare alla Chiesa Ortodossa. Ha scritto anche a varie comunità ortodosse vicine al nostro territorio. Devo ammettere che i padri ortodossi l’hanno invitato a un lungo e meticoloso esame di intenzioni, a vagliare i propri sentimenti spirituali e la coscienza di fede. Lui ha giustificato la sua intenzione dicendo che la Messa cattolica non lo rappresenta più: non ha stimoli, non prova quiete e pace, non trova una beatitudine mistica e profondamente spirituale. Ho cercato di dissuaderlo. Mi ha promesso che pregherà e digiunerà. Non ho dormito stanotte. Lui sapeva di darmi un dispiacere. Quanti pensieri stanotte! Tutti vogliono pace, quiete e Tradizione. Cosa che, evidentemente, non trovano oggi nella nostra Chiesa.
Caro Feder, la capisco perché prova esattamente quello che proverei io nella sua situazione: ecco cosa succede ad aprire al mondo, i cattolici si allontanano!
Credo di non dirle niente che non sappia già, ma provo a consigliarla ugualmente: essendo la Chiesa Ortidossa scismatica ed eretica (anche se APPARENTEMENTE molto migliore della Chiesa Cattolica attuale) deve dire al suo amico che rischia di abbandonare la Chiesa di Cristo e quindi, volente o nolente, Cristo: NON c’è salvezza FUORI dalla Chiesa Cattolica!
L’unica VERA questione è: Bergoglio è il Capo della Chiesa Cattolica o se ne è separato e la sua Autorità è quindi nulla?
BISOGNA ASSOLUTAMENTE RESTARE NEL PICCOLO GREGGE RESIDUO: io ritengo che nella tragica e confusa situazione attuale sia il sedeplenismo che il sedevacantismo (sia il simpliciter che il sedeprivazionismo) siano LECITI: Dio non pretende che noi capiamo una situazione che neppure il Magistero ha previsto e affrontato con completezza…
…Dio pretende solo la nostra fedeltà a Lui e quindi alla Sua immutabile Dottrina!
Da quel che ho capito il suo amico deve avere sofferto moltissimo per questa situazione e alla fine è ceduto, cerca Dio altrove, ha bisogno di “liberarsi della Chiesa Bergogliana”: in questo caso credo che passare dal sedeplenismo al sedevacantismo (anche solo formale) sarà per lui una colossale liberazione e una fonte di grande serenità: ma non gli consiglierei tutto ciò solo per dargli serenità psicologica: io sono sicuro che nella situazione attuale si possano salvare sia i sedeplenisti che i sedevacantisti (e molti Santi, ad esempio il Bellarmino e Sant’Alfonso Maria De Liguori, se vivessero ora, sarebbero sicuramente sedevacantisti)!
Frequentando le Messe Tradizionali (ed eventualmente quelle NON UNA CUM) il suo amico ritroverà la pace, la mistica e la spiritualità perdute (MOLTO più che alle messe degli ortodossi)!
Caro Diego
condivido le sue considerazioni
“Io vi dò a mia pace, non come la da il mondo…” dice il Signore : evidentemente questa Chiesa ormai si identifica con il mondo e non trasmette più la pace di Cristo. E’ triste dover ammetterlo, caro Feder, ma è proprio così. Il sale ha perduto il suo sapore, non serve più a niente, se non ad essere gettato via e calpestato dalgi uomini: vedrà che presto questi illlusi, utiopisti di preti modernisti saranno sbattuti fuori dalle chiese che hanno occupato (ricordiamoci dell’esortazione di S. Anastasio) proprio dagli uomini di quel mondo ai quali essi si sono uniformati, sbragandosi e rinunciando ad evangelizzarli, cioè a condurli alla salvezza eterna. Oggi codesti preti è pi importnte l’ecologia, la raccolta differenziata, lla TdL: folli antropocentristi, nuovi emuli del “non serviam” !
Grazie Diego e Chatolicus.
Messaggio che induce a profonda riflessione, ma insieme sibillino.
Mi domando come si fa a non considerare Vicario di Cristo a tutti gli effetti un personaggio che dice: “Dio non é cattolico?”. Oppure che le parole di Gesù, inequivocabilmente enunciate nel Vangelo di Matteo e in quello di Luca circa l’indissolubilità del matrimonio, debbono essere valutate e/o aggiornate a seconda dei tempi storici, introducendo una morale di situazione?
Da quanto tempo p. Calmel é passato a miglior vita?
Ha visto il buon padre i fasti di Bergoglio, dei Kaspar e dei Marx e compagnia (poco) bella?
Con tutto questo, vero che bisogna amare la Chiesa, ma bisogna ribattere punto per punto gli errori anche quelli di colui che, se papa è, contraddice scandalosamente, l’ortodossia perenne dell’Immacolata, mistica Sposa di Cristo.
Probabilmente intendeva scrivere, caro Normanno, “.. come si fa a considerare Vicario di Cristo a tutti gli effetti…?”.
Segno caratteristico degli usurpatori è il dedicarsi a una frenetica attività demolitrice, non limitandosi a “scaldare la sedia”. Per questo mi sono convinto del “Non è Francesco” di Socci.
Anche la presenza nello stemma originario della stella a cinque punte -sostituta da quella a otto punte nella versione “addomesticata” – dice moltissimo.
A ogni modo ho scritto più volte: “Non cerchiamo di convincere nessuno -neppure noi stessi- sull’impostura “in bianco”: sarebbe tempo perso. Lasciamo invece che il carro dei saltimbanchi esca dall”ovile, inseguendo le Gloriose Sorti e Progressive dell’Umanità”
“Quando il pastore si trasforma in lupo, tocca anzitutto al gregge di difendersi”
(Dom Prosper Guéranger “L’ Annéè Liturgique”, 1841-1866; edizione italiana: “L’anno liturgico”, Edizioni Paoline, 1959)
Io preferisco seguire questa saggia massima, proveniente da un vero carttolico, non da quelli falsi e bugiardi che si sono impossessati delle strutture della Cheisa Cattolica dal 1958 ad oggi. Oggi i preti modernisti non ci danno più il pane di vita, ma ci danno un pane sciocco (=senza sale), che a nulla serve se non ad essere gettato via; in verità, è un pane per gli sciocchi, i grulli, gli sciabigotti (tanto per passare da Lucca a Firenze). I figli delle tenebre sono furbi e a stuti come serpenti, noi non dobbiamo essere da meno di loro, per questo bisogna studiare la storia del modernismo, per prevenire i loro trucchi ed inganni. Chi resta fedele alla Tradizione non sbaglia, i modernisti vadano dove vogliono, ma senza di me (e di coloro che riuscirò a convincere).
“Quando il pastore si trasforma in lupo, tocca anzitutto al gregge di difendersi”
(Dom Prosper Guéranger “L’ Annéè Liturgique”, 1841-1866; edizione italiana: “L’anno liturgico”, Edizioni Paoline, 1959)
Non ricordo se ho pubblicato questo post o se è stato censurato. Ad ogni modo lo ripropongo, perché a mio avviso è molto importante. La Chiesa uscita dal CV II è eretica: prendo questo aforisma come un assioma e da qui inferisco le logiche deduzioni: stare alla larga di questi preti, falsi e bugiardi (lo ripeto fotrte e chiaro) e da tutti i loro superiori, difendersi in ogni modo, soprattuto informandosi bene su cosa è stato ed è il modernismo, “suma di tutte le eresie”, insegna S. Pio X.I 4 cavalieri dell’Apocalisse militano nelle file moderniste: protestanti, comunisti, ecumenisti, massoni; stanno devastando la terra e il cielo (antropocentrisnmo e rifiuto dela trascendenza, cioè il “non derviam”), ma sranno fermati dall’Immacolata.
Bisogna amare la Chiesa, senz’altro!
Ma non siamo tenuti a vederLa dove essa NON c’è: gli eretici, CHIUNQUE essi siano, si pongono da loro stessi FUORI dalla Chiesa!
Non credo che essere attualmente sedevacantisti sia un pericolo spirituale, credo che il VERO pericolo sia voler vedere a tutti i costi la Chiesa Cattolica (o parte di Essa) dove Essa non c’è: noi sappiamo che la Chiesa è UNA, SANTA, CATTOLICA e APOSTOLICA…se venisse a mancare una di queste qualità, ad esempio se Bergoglio aprisse UFFICIALMENTE alla Comunione sacrilega e se la Chiesa lo dovesse seguire, non saremmo più in presenza della Chiesa Cattolica ma di qualcos’altro, per perdita dell’APOSTOLICITÀ della SANTITÀ e dell’UNITÀ (che DEVE essere anche TEMPORALE)!
La Chiesa di Cristo (= Chiesa Cattolica), nei suoi insegnamenti UFFICIALI segue Cristo, non Satana!
Io, ritengo che, nella confusione attuale, sia il sedevacantismo che il sedeplenismo siano LECITI; se venisse aperto al sacrilegio, il sedeplenismo sarà da evitare!
Dalle colonne di questo sito (riscossacristiana) non ho mai riscontrato un attacco alla Chiesa, anzi, è proprio l’amore per essa che spinge molti a scrivere e a denunciare chi sta tentando di demolirla. E se qualcuno dovesse arrivare all’assurdo andando “apertis verbis” contro la tradizione evangelica, sarà lui a porsi fuori della Chiesa. L’autore dell’articolo scrive: “Chi è Papa o vescovo, questo compete direttamente a Dio solo, e non a te. A te che hai capito la crisi della Chiesa, compete solo lo stare fermo nella sua Tradizione, in ciò che la Chiesa ha detto e fatto fuori da questi terribili momenti di apostasia. Dio si è rivelato, ti ha dato la ragione per riconoscere la sua rivelazione e per custodirla; non ti chiede di far politica ecclesiastica”…meno male che Santa Caterina da Siena non la pensava così, altrimenti oggi non avremmo più il Papa a Roma. Umiltà, talvolta, è anche sapersi sporcare le mani.
Riconoscere che purtroppo abbiamo un papa caduto in eresia non è sedevacantismo è prendere atto della realtà.
Se uno afferma che un papa eretico è eretico non ha certo abbandonato la chiesa, anzi la stà amando e difendendo a costo di dolore e sofferenza infinita.
E’ chi sceglie l’eresia rinnegando Cristo che si mette fuori dalla Chiesa non certo chi cerca solo di restare saldo nella fede.
Non si può diventare eretici per restare cattolici, né si può obbedire a Cristo attraverso il Suo vicario se quest’ultimo non gli obbedisce più perché significherebbe
obbedire ad un disobbediente (obbedientismo).
Neppure un papa eretico può cacciare dalla chiesa di Cristo chi vuole restare cattolico e neppure ad un Papa e concesso di distruggere quello che la Chiesa
ha custodito e trasmesso quale dono di Dio.
Nessuno vuole restare senza Chiesa, l’unica cosa che bisogna rifiutare è l’eresia e con essa quelli che la sostengono e la diffondono, anche se vestiti di bianco o
col passaporto argentino.
Bravo Matteo!
sottoscrivo in pieno
Grazie delle tue illuminanti e confortanti parole, caro Matteo. Tu dici “Non si può diventare eretici per restare cattolici”, ed è vero, ma si è costretti a divenire anticlericali, ad osteggiare un clero diventato apostata. Il bello (o brutto) è che all’epoca di Pio IX ,di S. Pio X, di Pio XII il clero modernista era tenacemente e pervicacemente ostile al papa ed alla gerarchia che, guarda caso, erano allora i veri custodi della Verità Rivelata (magistero, dottrina, tradizione bimillenarie). Una volta giunti al potere, impadronitisi del ponte di comando della barca di Pietro, però, sono improvvidsamente passati da contestatori a dittatori inflessibili, richiamando tutti all’obbedienza cieca ed assoluta. Così fan tutti (direbbe Shakespeare), tutti i rivoluzionari (Robespierre, Lenin, Stalin, Mao, ecc.) ed i golpisti del CV II tali erano; ora abbiamo i dittatori.
Cattolicesimo: “Obbedienza ceca, pronta, assoluta, OVE NON SIA PECCATO”.
Modernismo: “Obbedienza cieca, pronta, assoluta”
Anche Gesù nel momento della Passione e Morte rimase con un “piccolo resto” così deve essere per la Chiesa, almeno noi cerchiamo di non essere percossi dal bastone e dispersi, crediamo fermamente che le Porte degli Inferi non prevarranno sul Corpo Mistico di Cristo e saremo premiati da Nostro Signore.
In questo momento storico appare evidente che il primo “vicario” di Cristo e’ proprio la nostra coscienza come affermava il cardinale Neuman.
Feder scrive che un suo amico gli ha comunicato di passare agli ortodossi, 2 miei conoscenti invece : una segue i protestanti dicendo che i cattolici sono nel torto anche loro e che basta l’amore, l’altra è divenuta testimone di Geova. Allora è velenoso tacere perchè se fino alle dimissioni di Ratzinger si poteva ancora difendere la posizione dell’articolo …ora è un disastro. E questi sono i risultati.
“Quanto più la crisi della Chiesa si fa terribile, vasta e profonda, tanto più occorre amare la Chiesa stessa”.
E’ molto giusto e corrisponde proprio al sentimento che provavo (confusamente; non ho la pretesa di essere così’ lucido come lo stesore dell’articolo) domenica scorsa nell’assistere alla Santa Messa.
Chi ha avuto la fortuna di crescere nella Chiesa della Tradizione facilmente la ama anche al di sopra di ogni cosa. Ama la Chiesa, non i militanti apostati che oggi la popolano e sono maggioranza. I militanti che si sono impadroniti del CVII con un colpo di mano, come impudicamente riconosciuto dal deprecato Gorrieri. Obtorto collo ci hanno precipitati nel mezzo di uno scontro politico vero e proprio, ove a prevalere sono unicamente considerazioni di tattica e strategia. Se l’obiettivo strategico è il trionfo della Chiesa, si tratta di definire come pervenirci. Non sono stati i Tradizionalisti ad affermare “Wir sind Kirche” ma i modernisti sotto l’ala di Schonborn.
Sono molto in sintonia con quanto afferma Catholicus e, al contempo, è difficile negare che i militanti di Gorrieri al CVII e oggi “Wir sind Kirche” siano loro i vincenti. Posto che, di fatto, siamo militanti della Tradizione, si tratta di vedere se sia o no opportuno che ci si dia pure una tattica e se, così’ facendo, ci si allontani dalla Chiesa oppure ne si esalti l’amore per Lei.
Chiedo scusa, intendevo dire Dossetti e non Gorrieri.
Io non sono uno storico della chiesa ma credo che il concilio di Ferrara abbia ricomposto lo scisma con gli ortodossi, che comunque mantengono la successione apostolica. Quindi non la farei tanto dura. Meglio ortodossi che cialtroni…
224. Chi sotto quelli che non appartengono alla comunione dei santi?
Non appartengono alla comunione dei santi nell’altra vita i dannati ed in questa coloro che si trovano fuori della vera Chiesa.
225. Chi sono quelli che si trovano fuori della vera Chiesa?
Si trovano fuori della vera Chiesa gli infedeli, gli ebrei, gli eretici, gli apostati, gli scismatici e gli scomunicati.
Caro Matteo, gli ortodossi sono scismatici e negano alcuni dei nostri Dogmi, pertanto sono anche eretici; inoltre chi ha conosciuto la VERA fede NON ha neppure la scusa dell’ignoranza invincibile: noi NON possiamo uscire dalla Chiesa Cattolica, per nessun motivo!
Lo scisma, infatti, non fu composto al Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze. A Firenze (1439) il capostipite dei Medici presiedette alla riunificazione (effimera) fra la chiesa latina rappresentata da Papa Eugenio IV, e quella bizantina, rappresentata dall’Imperatore Giovanni VIII Paleologo e dal patriarca Giuseppe. La riunificazione sarebbe dovuta avvenire sul piano dogmatico e disciplinare, mantenendo le differenze sul piano liturgico. In realtà, l’accordo rimase solo sulla carta. Fu solo il tentativo disperato dell’imperatore di ottenere aiuto dall’Occidente in vista dell’assedio dei turchi alla sua capitale (l’impero romano d’Oriente cadrà infatti poco dopo il 29 maggio 1453). I risultati del concilio non furono ratificati, anzi, al ritorno a Costantinopoli 2/3 dei vescovi e dignitari firmatari (21 su 31) negarono l’accordo anche per via delle rimostranze delle comunità bizantine che piuttosto di sottomettersi alla “tiara” papale preferivano il “turbante” degli ottomani…
Il concilio di Ferrara è rimasto del tutto inapplicato ed è stato rifiutato da tutte le maggiori eparchie ortodosse, nessuna della attuali chiese ortodosse lo riconosce, inoltre nessuna chiesa ortodossa riconosce il primato di Pietro né la sua giurisdizione universale pertanto essi rimangono separati dalla Chiesa Cattolica, eretici e scismatici (eretici perché rifiutano
o mettono in dubbio svariati dogmi cattolici e scismatici perché rifiutano l’unità ecclesiale sotto la primazia del papato).
Se uno è eretico o scismatico a prescindere se luterano, ortodosso, modernista o monofisita, sbaglia comunque e davanti a Dio la differenza non segue certo
i nostri criteri di giudizio. Io dico che si può essere cialtroni sia da ortodossi che da protestanti o da cattolici, ma a parità di cialtroneria
è meglio comunque essere cattolici che ortodossi o altro.
Mi associo a quanto scritto da Diego.
Si dice che quando la barca fa acqua i topi sono i primi a mettersi in salvo. Credo sia un po’ vigliacco colui che scappa dalla Chiesa Cattolica perchè non gli piace più e mettersi con un altra forse fatta più ” apparentemente ” a proprio ideale.Pensiamo invece al grande e unico tesoro che ha la Chiesa cattolica , preghiamo per la sua rinascita, preghiamo per i nostri pastori . Forse è anche un po’ colpa nostra se non li abbiamo sostenuti con le nostre preghiere che si sono ridotti come delle tristi figurine, buoni solo per apparire sui giornaletti per appagare le gole delle pettegole e i pruriti dei guardoni. Pensiamo forse che le altre ” religioni ” siano senza difetto alcuno? Pia e inutile illusione. Testimoniamo invece senza timore la verità, difendiamola dai tetti come fanno questi nostri amici ogni giorno da questo e da altri siti. Non vergognamoci della Chiesa Cattolica e ricordiamoci sempre che il diavolo fa di tutto per distruggerla, cerchiamo quindi di non dargli anche noi una mano.
Non vedo perchè suo amico debbe andare agli scismatici/eretici ordodossi quando abbiamo la Messa Cattolica di sempre con sacerdoti formati in seminari tradizionalisti. Inutile fare i perfezionisti quando gli ordtodossi – certamenti quelli modernisti – sono non meglio dei protestanti per quanto sacramenti, e non hanno nemmeno il dogma della Immaculata Concezione e L’Assunzione per non parlare delle differenze e rivalità tra le chiesa nazionali. Che cerchi la SSPX oppure l’Istituto Mater Boni Consilii. Solo il Santo Sacrificio della Messa della Chiesa Cattolica è l’unico Sacrificio veramente gradito a DIo.
A Terranuova e a quanti hanno trovato difficoltà nell’articolo sopra riportato, consiglio di leggere anche l’editoriale di settembre di ‘Radicati nella fede’ (e volendo anche altri editoriali, sempre molto validi).
Concordo con Adriana ma il guaio è che ci vogliono un 100 km per arrivare a Istituto Mater Boni Consilii o Fraternità San Pio X, e non tutti sono disposti a farlo: non è una giustificazione , concordo, ma una difficoltà grossa lo è certamente. Inoltre nessuno si fida più di nessuno dopo aver visto lo stato , deludente a dir poco , del clero ” ufficialmente cattolico” ed averne riportato ferite morali non lievi. Disastro e caos..certo anche per dis-meriti laici e non solo del clero ma mi si permetta il clero ha scelto di lavorare per Dio!
Se nessuno dichiara un bello scisma (che tanto c’è di fatto) il caos è destinato ad aumentare.