di Giampaolo Rossi
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Che differenza c’è tra i tagliagole dell’Isis e i disegnatori di Charlie Hebdo?
Qualcuno di voi dirà: beh, che domanda stupida! Una differenza enorme. I primi sono assassini fanatici, integralisti e seguaci di un Dio totalitario e repressivo; i secondi sono campioni della libertà d’espressione e della laicità dell’Occidente; tanto che quelli dell’Isis ne hanno fatti fuori una dozzina.
Non è vero! Tra loro non c’è differenza. Sono entrambi figli di una stessa visione malata del mondo che disprezza la morte e quindi disprezza la vita.
Nel loro sangue scorre lo stesso nichilismo del nostro tempo.
SATIRA E SADISMO
La vignetta del settimanale satirico francese sul terremoto di Amatrice non è solo disgustosa ma è il segno di una malattia dell’anima mascherata da provocazione.
Disegnare i morti italiani schiacciati sotto le macerie come un piatto di lasagne in cui il sangue è la salsa di pomodoro ironizzando sul “sisma all’italiana”, non fa solo vomitare ma squarcia il velo su ciò che stiamo diventando.
Non è satira, è sadismo. Non è satira, è crudeltà. Non cerca di esorcizzare il dolore, ma banalizzarlo. Non vuole far ridere, vuole solo a far parlare di sé in quel circo Barnum che stiamo alimentando anche noi con questo articolo.
Isis e Charlie Hebdo sono la stessa cosa. I primi usano il coltello per tagliare la gola ai loro prigionieri, i secondi usano le matite colorate per decapitare la dignità umana.
I primi usano Dio per giustificare le loro infamie. I secondi usano la Libertà (trasformata in Dio) per offendere, dissacrare, umiliare, violentare le cose che per milioni di uomini sono il fondamento di senso della vita.
I morti di Amatrice sono, per gli imbecilli di Charlie Hebdo, come gli ostaggi per i tagliatole dell’Isis: le vittime sacrificali di una vanità mediatica e di un integralismo ideologico.
Il Dio dell’Isis è intollerante e spietato coma la Dea Libertà di Charlie Hebdo. Non fa prigionieri, non arretra di fronte al dolore, alla paura o alla disperazione.
In fondo, tagliare la gola ad un ragazzino di 12 anni è come prendere per il culo una bambina di 7 morta sotto le macerie della sua casa; dietro c’è la stessa ignobile anima.
LA VERA LIBERTÀ
Isis e Charlie Hebdo, fate schifo entrambi!
Ma almeno i tagliatole islamici non appartengono alla nostra civiltà; a loro non possiamo rimproverare di disprezzare il valore di una libertà che non conoscono e che per questo odiano.
Quelli di Charlie Hebdo, invece si. Loro appartengono a questa civiltà e dovrebbero conoscere che la grandezza della libertà in cui loro vivono è data dal suo limite; perché la libertà non è potere (cioè senza limiti) ma è dovere (il suo limite è l’altro da-noi).
La libertà è libertà di essere, non di negare l’altro; e si nega l’altro anche denigrandolo e dissacrandolo.
CARI DISEGNATORI…
Cari disegnatori di Charlie Hebdo: con quella vignetta vi siete accaniti su morti innocenti esattamente come fanno quelli dell’Isis quando fanno scempio dei loro prigionieri.
In fondo, voi odiate la Pietas che è la dimensione vera della nostra libertà. Noi siamo quella Pietas e il vostro disprezzo per ciò che noi siamo vi rende uguali a loro.
Siete la manifestazione più evidente di una società malata che nasconde le piaghe del suo corpo dietro l’ipocrisia di parole svuotate come pluralismo, tolleranza, laicità.
Voi non siete un esempio di libertà; siete solo la metastasi di un cancro che si chiama “tramonto dell’Occidente”.
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14 commenti su “Charlie Hebdo: voi siete come l’Isis – di Giampaolo Rossi”
Condivido in pieno tutto e appoggio l’autore dell’articolo nella condanna di questi tagliagole ideologici. Se la vedranno con Lui, e allora chi riderà?
Feccia.
Voglio essere ancora più drastica. Chi compra quel giornale è identico, nello spirito, nella mente e nel cuore, a quei disegnatori. Spendere anche un solo centesimo per acquistare quell’ignobile cartaccia rende l’acquirente complice e solidale con gli autori di quelle che io non chiamo vignette, ma bestemmie contro Dio, perché non sono stati capaci di vedere, in quei poveri morti innocenti lo stesso volto di Cristo torturato e ucciso. La Francia si sente fiera della sua “laïcité”? Allora vuol dire che dopo due secoli dalla rivoluzione il regresso culturale, morale e civile sul quale allora si incamminò ha fatto passi da gigante ed io non riesco a considerarei i francesi “i miei cugini d’Oltralpe”. Molti anni fa, trovandomi a Parigi, anche io comprai quella “cartaccia” che conoscevo di fama come giornale satirico ma, appena vidi il genere di vignette che pubblicava, lo buttai subito nel primo cassonetto stradale che trovai. Ancora mi rammarico dell’episodio.
se non si ha rispetto della morte la vita perde di significato. .Dio li perdoni! Io al momento non riesco
Non capisco che cosa ci sia da ridere su un terremoto. Indubbiamente, l’attentato subito da CH è stato orribile, ma come allora avevano offeso la
coscienza di tante persone, sbeffeggiando Maometto, adesso offendono il dolore di altri, irridendo un terremoto!
Pennivendoli imbecilli, drogatoni e senza rispetto per nulla e per nessuno.
Santa Domenica nel Signore, molto addolorata leggendo questo articolo che condivido in pieno vi ringrazio ancora Riscossa Cristiana, di essere una delle poche voci che urlano nel deserto per destare la gente circa la Verita’ e come vogliono manipolare il mondo e le anime, dire che anche questa e’ una vergogna e’ scontato. Stiamo assistendo alla distruzione spirituale in primis dell’umanità.
Grazie e Dio vi benedica
A suo tempo, quando in preda alla convulsione generale i più politicamente corretti si onoravano di proclamare “je suis Charlie”, forse lo scrissi pure su queste pagine: “je ne suis pas Charlie”. Eppure si sapeva chi erano quelli di Charlie, avevano fatto bella mostra di sé in numerose sconcertanti (e vomitevoli) occasioni.Quello che si dice: “correre dietro al primo che passa”, come il codazzo del pifferaio magico. Ma è inutile che continui con le mie miserevoli parole; piuttosto taccio intimidita di fronte allo spettacolare articolo di Giampaolo Rossi, un articolo che sale di tono e di riga in riga; fino a quella triste e verissima considerazione finale sul “tramonto dell’occidente”.
Sante parole! Adesso i sostenitori (illo tempore) di quel giornalaccio fanno finta di scandalizzarsi quando, pur riprovando la strage, le persone di buon senso si erano dissociate da tutte quelle carnevalate ove si videro i nostri politici in prima fila.
Non c’era bisogno di questa disgustosa vignetta per capire chi sono. Ora molti, se non tutti, prendono le distanze (ma sempre premettendo che la libertà di espressione è sacra, ci mancherebbe) ma pochissimi sono insorti per quella vignetta empia sulla SS Trinità e per altre anticattoliche. Ma è ben più grave attaccare Dio che l’uomo! Bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che la libertà di espressione non è assoluta, ma ha un limite nella Verità (secondo il Magistero perenne della S. Chiesa di sempre, non della neochiesa di Bergoglio e c.).
Sicuramente volgarissime , patetiche. Sono le elites che attaccano ora con propaganda huxley, ora con propaganda orwell: se sei di huxley gli “alieni” vengono a salvarti e liberarti, se sei di orwell vengono a distruggere. Pura propaganda delle elites-corporazioni , incapaci , che vorrebbero conquistare l’anima, porvi il sigillo, e creare una società a somiglianza ed immagine del diavolo vizioso e decadente. Il mondo non è ancora crollato. Infatti queste vignette mettono in evidenza un’abitudine o tradizione culinaria di tutta Italia , specialista mondiale in “primi piatti”, una Tradizione, come la nostra religione, o il sugo amatriciana, che ha dato funerali cattolici alle vittime. Vista la completa inutilità di queste “elites” farebbero meglio a buttare i soldi in cose più importanti, che in vignette volgari. Viva la Tradizione. Riposo…
Articolo perfetto. Isis e Charlie Hebdo: schegge impazzite senza senso, strumenti di morte senza contenuti, come droni maneggiati solo per far male.
E’ la guerra delle forme. Attenzione: in questa guerra rientra anche la tematica gender, un mondo di forme impazzite contro natura.
Finalmente si sono fatti conoscere !!!anche nello sport quest’ anno con il Portogallo e nelle Olimpiadi hanno fatto vedere il loro vero volto ignobile Ma io penso e dico …..NON TI CURAR DI LORO MA GUARDA E PASSA nono sono degni nemmeno di essere presi in considerazione e credo che tutto il mondo li abbia biasimati
“La vignetta del settimanale satirico francese sul terremoto di Amatrice non è solo disgustosa ma è il segno di una malattia dell’anima mascherata da provocazione.” : splendida frase, da incorniciare!