di Cristiano Lugli
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Non ha pace una piccola famiglia di Carpi, che ha la sola “colpa” di vivere in un mondo completamente rovesciato, scoperchiato dalla mancanza di veri valori, sostituiti dal più assurdo relativismo che avanza sempre più, nascondendosi sotto i velami del perbenismo sociale, tirannico e ipocrita per sua natura.
La famiglia a cui si accenna è stata recentemente vittima di un subdolo attacco da parte dell’istruzione scolastica, e ora spiego velocemente il perché. Marito e moglie avevano già dovuto in passato cambiare scuola al proprio figlioletto, un bambino di 10 anni, per diversi problemi verificatosi all’interno del vecchio comprensorio.
Con la speranza di trovare un ambiente migliore hanno deciso di iscriverlo alla Scuola Primaria “Carlo Collodi” di Carpi, statale ovviamente, ma vicino a casa.
La scelta, che potremmo definire eroica visti i tempi in cui viviamo, dove l’egemonia del lavoro ha la meglio su qualsiasi cosa, è quella intrapresa dalla madre – ovviamente con il consenso del marito – la quale ha deciso di rimanere a casa dal lavoro per poter assistere meglio le attività del figlio e occuparsi dei lavori domestici.
Ma veniamo ora ai fatti che più ci interessano. Stiamo parlando ovviamente di una famiglia cattolica, ben conscia di ciò che accade al di fuori dei recinti delle mura domestiche; cosciente che, volente o nolente, iscrivere un figlio ad una scuola statale comporta enormi rischi, visti i risultati con cui la “cultura” del gender si è rapidamente inserita, ancor più grazie a quell’auto-incensante “legge” cosiddetta “Buona Scuola”.
Avvalendosi di tutte le possibilità di tutela previste dalla normativa, che si riassumono poi nell’invio del consenso informato con diffida, spedito tramite raccomandata alla scuola ad inizio anno scolastico, la famiglia carpigiana sperava di poter dormire sonni tranquilli, o meglio, forse non tranquilli… Ma perlomeno certa di essere informata sulle porcherie che un sistema d’istruzione malato vuole propinare ai bambini.
Tutto bene, a parte i soliti scontri con genitori anestetizzati da ciò che accade intorno, insegnanti che non sono a conoscenza di ciò che veramente sta passando per spiragli ideologici sempre più ampi, o se ne sono a conoscenza se ne strafregano. Tutto sommato però sembra che al figlioletto non sia stato proposto niente di quanto impone il globale “gender-diktat” che nelle scuole primarie e negli asili fa ormai da padrone.
Proprio negli ultimi giorni però arriva un’amara ed inaspettata sorpresa: la maestra affida alla classe la lettura di un libro, distribuendo a tutti i bambini il medesimo testo, dal titolo “Ascolta il mio cuore”. Il compito dato per casa è quello di leggere il libretto e capirne i contenuti, senza particolari ulteriori indicazioni.
La madre si presta dunque ad una lettura condivisa con il bambino, ignara di quanto stava per passare sotto i suoi occhi. Riportiamo qualche stralcio qui di seguito per dare un’idea di quello che questi due poveri genitori si sono trovati davanti.
Si sta qui parlando, nel libro, di “toreri” e il discorso è tra un bambino e una bambina:
“E poi le donne a fare i toreri non ce le vogliono” – aggiungeva Gabriele dispettoso. “Bè vuol dire che cambierò sesso” – pensava Prisca. Elisa le aveva mostrato, su una rivista medica dello zio Leopoldo, la foto di un camionista svedese che si era fatto fare un’operazione ed era diventato una bellissima ragazza. “Se fossi maschio potrei anche fare il mozzo su una nave mercantile e andarmene in giro per il mondo” – pensava Prisca. (…) “Va bé, vuol dire che prima mi sposerò e avrò i miei diciassette bambini, e solo dopo cambierò sesso e farò il torero”. Era un pensiero consolante avere quella doppia possibilità grazie al progresso della scienza.
Si potrebbero citare altri estratti, ma per l’amore di un canonico limite si preferisce tralasciare, buttando per un attimo lo sguardo all’autrice di questa bella operetta gender, fatta entrare senza nessuna riserva nella scuola di Carpi ( e chissà in quante altre ).
Si tratta di Bianca Pitzorno, la famosa scrittrice e saggista italiana che si occupa da tantissimi anni di libri per bambini e ragazzi. Molto conosciuta nell’ambiente LGBT perché lei stessa si è più volte dimostrata ardua combattente per le cause omosessualiste, potremmo addirittura attribuirle il ruolo di pioniera dei primi libretti i gender per bambini, come quello in questione, che infatti fu editato nel lontano 1991. Anche la Nuova Bussola Quotidiana si era occupata in passato di uno dei testi della Pitzorno più precisamente di “Extraterrestre alla pari” dove – per farla breve – si parla di un extraterrestre che per un periodo vive la condizione di entrambi i sessi, rimanendo sconvolto per i pregiudizi che ci sono sulla terra contro questa duplice condizione sessuale.
La datata scrittrice ha rilasciato anche interviste al mondo lesbo, prendendosi i plausi di quest’ultime che si vantano di essere cresciute con i suoi libri; anche il sito internet cultura-gay ha molto a cuore la Pitzorno, che, fra le altre cose guarda caso, è pure ambasciatrice all’UNICEF da circa 16 anni.
Ebbene questa personaggia viene proposta nelle scuole da circa vent’anni o più, forse sotto il gran silenzio di tante persone che nemmeno si accorgono di ciò che passa loro sottomano, o forse con il mutuo consenso di chi invece vuole che queste cose passino.
Proprio questa infatti è stata la risposta che il Preside della scuola Collodi ha dato ai due genitori – fra l’altro indirettamente – dopo che questi hanno inviato una lettera all’attenzione di tutto il personale scolastico, facendo notare prima di tutto gli scandalosi contenuti presenti nel libretto, e poi ribadendo il consenso informato con diffida che ad inizio hanno avevano fatto avere alla scuola. La richiesta dei genitori è stata semplice semplice: la rimozione del libro dalla biblioteca scolastico, in quanto lesivo e diseducativo per la morale dei bambini.
Ovviamente non c’è stato nessun tipo di risposta immediata, ne da parte di insegnanti, ne tanto meno dal Preside, sicché la famiglia stessa si è rivolta alla coordinatrice di classe per chiedere come fosse stato accolto il loro fervente appello.
Negativamente, è chiaro: la coordinatrice ha fatto da tramite riferendo ai due genitori che “il Preside non ha nessuna intenzione di rimuovere il libro”, che dice essere stato già usato tantissime volte in passato, ma soprattutto non può e non deve essere rimosso per la richiesta di una sola famiglia che ha voglia di lamentarsi.
Cosa rimane da fare a questa povera famiglia disperata, se non ritirare il figlio da una scuola che ha tutti gli scopi possibili ed immaginabili fuorché quello fondamentale che dovrebbe avere, ovvero l’educazione e la formazione di bambini/ragazzi moralmente saldi? Queste scelte però comportano conseguenze, danni, dolori e lesioni a bambini che ancora così piccoli sono costretti a dover cambiare – ovviamente per il loro bene – a causa di un mostruoso insegnamento che avanza sempre più fra le mura della scuola pubblica. La superficialità e l’incompetenza del personale scolastico, come in questo caso, meriterebbe un po’ più di attenzione, ma non vogliamo avvelenare ulteriormente il sangue ai lettori.
Per concludere, e riassumere: se a tuo figlio vogliamo insegnare il gender a scuola, tu devi tacere. O se anche hai intenzione di parlare devi sapere che non ti ascolterà nessuno, che del tuo consenso informato con diffida non ce ne frega nulla, e che sei l’unico pazzo fermo alla concezione di maschio e femmina come unica cosa possibile salvo denaturalizzare la società.
Davanti a questo scempio, come comportarsi allora? Credo, e mi permetto di dirlo, che sia giunto il momento di rimboccarsi seriamente le maniche per creare valide alternative, volte a garantire la salute psico-fisica e spirituale dei nostri figli. Nonostante il collettivo e pandemico obnubilamento, bisogna raccogliere le forze di tutti i genitori affranti, ma allo stesso tempo decisi a fare qualcosa.
Creare piccoli gruppi di famiglie, confrontarsi, e trovare soluzioni per creare scuole paterne che siano in grado di formare i ragazzi nella maniera corretta, per ben vivere qui sulla terra come oneste e civili persone, per poi diventare un giorno abitanti del Cielo.
Quello che continua ripetutamente a succedere e a passare nelle scuole non è più uno scherzo. È un Leviatano sempre più prorompente che sta intessendo tele ovunque, con prospettive davvero agghiaccianti. Continuare a denunciare va bene, ma il non trovare valide e possibili alternative corrisponde a scavarsi una fossa pur sapendo che si può evitare la morte immediata. A noi la scelta.
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12 commenti su “Carpi: genitori costretti a cambiare scuola al figlio per i libretti gender – di Cristiano Lugli”
Non per niente una ragazzina abruzzese che conosco studia a casa, per suo conto: inizialmente si è sentita ovviamente emarginata, poi ci ha fatto l’abitudine: esiste infatti oltre agli altri moduli, quello della “domanda di esonero”. Solo..che sono stata in formata da pochi giorni che il Miur intende pubblicare entro fine mese ULTERIORI linee guida ANCORA PIU’ COSTRITTIVE riguardo alla loro applicazione nelle Scuole di ogni ordine grado. Questa è la DITTATURA democratica sotto la quale stiamo vivendo. Ed a NULLA sono valsi mail delle varie associazioni pro life e anti ideologia gender, la ricerca di contatti col Ministero ed il Governo. Il 25 giugno ci sarà una manifestazione di protesta a Roma davanti al Ministero, si sta firmando un Manifesto per la libertà di educazione. Penso che non vi sia NULLA DA FARE fino a quando si resterà legati al quel nido di vermi del Parlamento Europeo . per non parlare dell’attuale governo NON eletto: quello che i genitori stanno subendo è…
è una dittatura infernale, cara Anna Maria, ecco cos’è, e i governanti europei ne hanno data ampia dimostrazione nell’inaugurare la galleria dell’ex San Gottardo (adesso chiamato solo Gottardo). Rito satanico al 100%, con i politici succubi e proni al demonio. Solo NSGC ci può salvare dal demonio e da questi suoi corifei, da soli non riusciremo mai a sconfiggerli : fanno brogli elettorali,e forse anche peggio pur di mantenere il potere e distruggere la societò civile e religiosa. Libera nos a malo, Domine !
Si dovrebbe fare come per la religione cattolica: scegliere se “studiare” o no ste assurdità. Piccoli robot vogliono crescere. Nn pensano al bene dei bambini ma solo alla loro assurda convinzione modaiola.
Quando verrà un vicario di Cristo che abbia la volontà e il coraggio di scomunicare teologi, intellettuali, politici e ecclesiastici falsi cattolici che stanno creando angoscia tra i fedeli .
Cristiano Lugli: “La superficialità e l’incompetenza del personale scolastico,
……………………..come in questo caso, meriterebbe un po’ più di attenzione,
……………………..ma non vogliamo avvelenare ulteriormente il sangue ai
……………………..nostri elettori”………………………………………………………………
Alla superficialità e all’ incompetenza, dr. Lugli, si aggiunge purtroppo una diffusissima, quanto atavica, predisposizione all’IGNAVIA che possiamo osservare – oltre che presso il personale scolastico – anche presso moltissimi genitori che mostruosamente preferiscono abbandonare i loro figli alle forze del male pur di non assumere una rigida posizione di difesa come hanno fatto i genitori di Carpi.
Probabilmente sarebbe opportuno ricordare a questi genitori – che amano definirsi “prudenti”, “amanti del quieto vivere”, nonché “saggi” – qual’è la ricompensa dell’IGNAVIA nel mondo che ci aspetta.
Cordialmente.
Grazie per il commento, le sue considerazioni non fanno una piega!
Cordialmente,
Cristiano Lugli
Purtroppo si rischia di essere “voci che gridano nel deserto”, perchè queste persone ignave hanno sicuramente sposato l’idea della facile misericordia divina propugnata in questi mesi.
In effetti per anni Extraterrestre alla pari è stato solo un libro un po’ diverso dove nessuno avrebbe mai letto nulla di strano, ma sicuramente oggi può benissimo diventar un libro per far passare quell’ideologia!l’ho letto 10 anni fa ma non avrei mai creduto che potesse esser preso sul serio
Fino a che la gente vota per personaggi come l’On. Maurizio Lupi (e purtroppo ce ne sono tanti) che chiedono e ottengono consensi elettorali sulla base della loro dichiarata (o millantata?) appartenenza cattolica e poi offrono generosamente il proprio contributo determinante all’approvazione di infami leggi come quella cosiddetta sulla “buona scuola” o quella sui matrimoni omosessuali (più nota come “Cirinnà”), la deriva purtroppo continuerà ad andare avanti sempre più rapidamente…
Bravo, Cristiano, grazie!
Scusatemi, ma ho bisogno del vostro aiuto; ad un certo punto dell’ottimo articolo si cita il “consenso informato con diffida”. Che cos’è?
http://www.difendiamoinostrifigli.it/wp-content/uploads/sites/31/2017/11/Modulo-consenso-informato_Aggiornato-2017.doc