Ieri è stato pubblicato su Riscossa Cristiana l’articolo “Introvigne, la Croce e la famiglia”. Pubblichiamo ora queste precisazioni, utili per evidenziare bene, al di là di ogni possibile equivoco, un adeguamento al mondo che si cela dietro iniziative che solo apparentemente difendono i valori non negoziabili.
di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani
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Il convegno di Milano, insieme al varo de “La Croce” che lo ha di poco preceduto, ha messo in evidenza il colossale equivoco che si sta consumando ai danni di tutti.
Il dramma della situazione attuale è che chi all’apparenza dà ad intendere di combattere per una certa causa (cioè per i gravi problemi etici che sono sul tappeto) in realtà porta acqua al mulino del nemico, al quale assicura il successo anche spostando grandi masse.
Smascherare questo gioco, qualcuno lo sente come un dovere.
La vicenda milanese infatti ha generato una vera e propria commedia degli equivoci, dove si vede materializzata l’immagine del famoso detto popolare “due cecati che fanno a pietrate”, con la differenza che qui i “cecati” sono almeno quattro. Perché – come abbiamo detto – Introvigne e compagnia, lungi dal difendere la famiglia contro gli agglomerati di tutti i colori, hanno teso la mano e il braccio tutto intero ai loro presunti antagonisti e hanno addirittura servito loro la soluzione “cattolica” alle aberrazioni assolute che questi vorrebbero infliggerci. E ci riusciranno, perché possono contare su una società allo sbando alla quale può essere inferto solo il colpo di grazia.
Intendiamoci, l’idea di fondo non parte dai convegnisti, e per comprenderlo basta buttare l’occhio sulla trama imbastita col Sinodo sulla famiglia, di cui essi si sono fatti diligenti interpreti.
E infatti.
– Il pubblico cattolico probabilmente credeva di applaudire chi tiene alta la bandiera dei principi, mentre invece il presunto eroe della causa la stava ammainando sotto i suoi occhi.
– Gli attivisti di fuori si agitavano tanto e con tanta isterica virulenza contro chi stava in realtà risolvendo tutti i loro problemi “famigliari” e avrebbe meritato, al contrario, i più sentiti ringraziamenti (e probabilmente l’intervento energico ai danni dell’improvvido oratore estemporaneo è stato dettato dal fatto che, non avendo egli capito com’era la faccenda, ha indispettito la direzione).
– Giornali e giornalisti davano addosso, per riflesso automatico e compulsivo, a chi non si adegua (o non si adegua abbastanza) allo spirito del tempo – alle magnifiche sorti e progressive -, quando di questo spirito i relatori milanesi sono stati i migliori interpreti.
Ciascuna delle parti, quindi, ha visto una realtà diversa da quella effettiva.
Con queste premesse, è evidente che la nostra critica ha un senso diametralmente opposto a quello dell’attacco unanime proveniente, pur con varie sfumature, dalla stampa di regime. La nostra denuncia vuole semplicemente, e in totale controtendenza, mettere a nudo le vere intenzioni di Introvigne, del “Sì alla famiglia”, della Croce, e di tutti coloro che scientemente si sono accodati alla allegra brigata.
Intenzioni che peraltro emergono bene – ci fosse stato bisogno di ulteriore conferma – dalla risposta di Introvigne a Crippa, sul Foglio. Egli, relegando il tema-famiglia entro una prospettiva meramente economica, dimostra di avere completamente abbandonato quella etico-morale. Il concetto stesso di famiglia viene così per forza di cose snaturato, dissolvendosi in ogni genere di convivenze. Quelle per le quali il professore si affanna a organizzare addirittura dei testi unici.
Insomma, l’intellighenzia sedicente cattolica e una corte che piace – tutti sotto l’aggiornato ombrello vaticano – suscitano entusiasmi, acquietano le coscienze, e trasportano i più là dove essi non sanno neanche di andare.
19 commenti su “Ancora su Introvigne e il Convegno di Milano – di Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani”
Peccato…stimavo Introvigne e lo reputavo un intellettuale cattolico…si è dimostrato essere invece tutt’altro che tale. Io mi chiedo come possano persone colte e intelligenti come Introvigne e tanti altri tradire in questo modo la Verità, come se mai l’avessero conosciuta. Forse è proprio così, perchè altrimenti non si spiega, evidentemente dobbiamo pensare che per loro la fede era solo un affare sociale, uno status quo probabilmente ereditato in famiglia e poi seguito pedissequamente come una serie di precetti e non l’incontro con Gesù Cristo Vivo. Introvigne e company dimenticano, per evidente mancanza di Fede, che è il Signore che ci dice, attraverso la Scrittura e il Magistero immutabile della Chiesa, cosa dobbiamo fare e come dobbiamo vivere per meritarci la vita eterna ed essere cristiani…non ce lo deve insegnare Bergoglio dall’alto della sua saggezza modificando la Parola di Dio. Ma facciano facciano quello che suggerisce loro il padre della menzogna!!!
Cara Isia, manteniamo la calma e la pace, quelle che sono dono di Cristo, “che il mondo non può dare” (come dice il Manzoni), e lasciamo che questi personaggi vadano dove hanno scelto di andare. Certo che si caricano di gravissime responsabilità trascinando seco anche anime innocenti, non prevenute, che si fidano del loro ruolo (e della loro carica), ma ne risponderanno a Cristo Giudice, non si illudano di farla franca, Lui non lo liquideranno con una battuta da bar, non lo potranno commissariare, adducendo che non è “una cum”… Sia lodato Gesù Cristo.
per fortuna gli “alleati cattolici” sono strutturalmente impopolari perché spocchiosi e ridicolmente imperiosi – agitano frustini mentre vivono nel perpetuo invincibile abbaglio e nella convinzione di essere baciati dall’intelligenza – per capire la loro pochezza basterebbe rileggere la grottesca, demenziale storia delle litania per Donna Lucilla la madre del dottor Plinio – uomini che non hanno paura del grottesco estremo sono destinati all’insuccesso – del resto la faccia rubizza del loro reggente (che parola regale!) è un sicuro indizio – un uomo che non ha paura del titolo di reggente non ha un futuro serio – nel migliore dei casi può agitare i frustini
Carissime Frezza e Fermani apprezzo le vostre osservazioni, le condivido, ma vi parlo come se fossi uno ai margini delle questioni. I vostri due interventi non li trovo immediatamente chiari.
Una delucidazione e con più citazioni del discorso di Introvigne, visto la gravità della situazione, penso aiuterebbe! Grazie, S. L. G. C.
“… hanno teso la mano e il braccio tutto intero ai loro presunti antagonisti e hanno addirittura servito loro la soluzione “cattolica” alle aberrazioni assolute che questi vorrebbero infliggerci.”
non ho proprio capito perchè
Carissimi, sono stanco di chi fa la gara a chi è più puro.
condivido!
Francamente, anche a me sembra un po’ esagerato questo attacco ad Introvigne e company. Non capisco dove sia il problema. Per noi è essenziale fermare la legge contro l’omofobie e quella per il matrimonio gay. Mi pare che al convegno di Milano si sia lavorato in questo senso. Se sbaglio, ditemi dove sbaglio per favore.
mi associo alla richiesta di chiarimenti ;anch’io non ho capito dov’è il problema in queste critiche eccessive!
Perdonatemi, mi son guardato il convegno tutto intero ed ancora non ho capito quale parte degli interventi siano andati a “sfavore” della famiglia naturale, quale parte del convegno abbia fornito un aiuto ai contestatori o addirittura sia andato a scadere su “ogni tipo di convivenza” o su una questione meramente economica. Non capisco davvero, mi sembra un accanimento senza motivi. Se qualcuno vuole essere propositivo ben venga, é stata una iniziativa decisamente sana, se qualcosa si potrá correggere ben venga, ma l’asprezza verso chi si impegna nel bene, chi fa il suo, coi suoi difetti e con i suoi pregi, nel portare avanti una battaglia a favore del bene comune com’é la famiglia nella sua integritá voluta dal Creatore e fondata sull’unione di uomo e donna, mettendosi in prima fila in un clima decisamente contrario, beh mi sembra ingiusto ed anzi meriterebbero un appoggio massivo, fornendosi del dialogo fraterno per puntualizzare eventuali fraintendimenti o vedute diverse.
Questa divisione tra cristiani spiega come mai in questi anni in Italia non si è ottenuto niente, su nessun fronte. Se si continua con queste divisioni non si otterrà nulla neppure i prossimi cinquant’anni, e si perderà quel poco che resta.
invito chi ha scritto il presente articolo a spiegarsi meglio con esempi tipo :<>
Grazie!
invito chi ha scritto il presente articolo a spiegarsi meglio con esempi tipo : “cosa avrei fatto io al loro posto?”
Grazie!
Il fatto che questo convegno si sia svolto, nonostante tutti i tentativi per farlo saltare, mi sembra comunque è un risultato notevole.
Speriamo che anche all’EXPO parlino di famiglia!
Divisione tra cristiani? ma dobbiamo allearci con i “marrani”, gli infiltrati? e per andare dove? Per ottenere cosa???
Chi sia Introvigne pensavo fosse ormai chiaro ai lettori di RC.!
Grazie Elisabetta e Patrizia. Meglio avere chi parla chiaro che correre tutti, sorridenti e tenendoci a manina, nel burrone!!!
Bruno
Cari lettori, il testo della relazione di Introvigne è visibile al link inserito negli articoli. In ogni caso, a ulteriore chiarimento del suo significato e della sua portata, ritorneremo sull’argomento lunedì prossimo.
Elisabetta Frezza, Patrizia Fermani
non capisco perchè si insiste SOLO su Introvigne! il Convegno NON è un intervento SOLO!!
poi è fondamentale rispondere alla domanda:COSA AVREI FATTO IO AL SUO/LORO POSTO!!
Concordo con Luigi…anche a me sembra un eccesso di critica!
Il fatto che si sia insistito sulla parte economica io lo vedo come una ragione “IN PIU'” a favore della giusta causa, non un “in meno” o un “a sfavore”. Sicuramente la parte etico-morale dovrebbe bastare ed avanzare ad un buon cattolico, anzi deve! ma è giusto ricordare a cattolici e non (soprattutto coloro che contrappongono religione-scienza/ragione) quanto l’etica cattolica sia strettamente legata alla ragione e non solo ad un pensiero filosofico.
Apprezzo Fermani e Frezza per formazione dottrinale e rigore intellettuale ma vorrei osservare quanto segue:
1) introvigne lo conosciamo e Alleanza Cattolica, pure. Ultimamente dico: “Si sono svegliati dopo 40 anni di letargo in cui, ben nascosti nella tana, se la raccontavano tra loro, tanto che non li conosce nessuno”.
2) Adinolfi è un ‘altra cosa. E’ un neo-convertito, merita ammirazione e rispetto. La prima cosa sarebbe dare lode a Dio che non cessa di suscitare apostoli, anche tra i persecutori ( Adinolfi era tra i fondatori del PD).
3) Costanza Miriano, finalmente, ha portato alla ribalta il pensiero di tante donne che non si riconoscono nella sotto-cultura del vetero-femminismo di regime.
4) A Don Botta chiedo la talare: sarebbe un buon sacerdote degli anni 2000, pastore e testimone della Chiesa bi-millenaria e non della “chiesa conciliare”.
Un accorato appello a RC: non cadiamo nel nichilismo stile “Muoia Sansone..” e nello sterile spirito sedevacantista.
Assisiana