di Marcello Foa
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La Merkel si accorge di aver sbagliato sui profughi. Ora. Troppo tardi. Come è tardiva la reazione dell’establishment all’ondata dei movimenti di protesta che sta avendo successo in molti Paesi europei. Non entro nel merito delle ragioni che hanno portato a un risultato storico in Meclemburgo-Pomeriana, ragioni che peraltro sono ovvie. Il significato del voto di domenica, nella sua accezione più politica, travalica i confini della Germania. Si potrebbe dire che il tappo è saltato.
Quale tappo? Quei condizionamenti psicologici e culturali che fino a giugno inibivano molti elettori dal dare le proprie preferenze a partiti che il politically correct bollava come “populisti”. Ma a giugno i britannici hanno votato per il Brexit dando ragione a Boris Johnson ma soprattutto a Nigel Farage, l’ex uomo d’affari che per 17 anni si è battuto contro l’Europa fino ad ottenere un voto che veniva considerato impossibile e foriero di catastrofiche conseguenze economiche. Farage era un impresentabile, ora è considerato un politico rispettabile e soprattutto vincente mentre la Gran Bretagna è tutt’altro che in ginocchio. L’impressione è che quel voto segni uno spartiacque, che abbia sdoganato idee e movimenti che il pubblico moderato non considera più off limits. La cavalcata di Alternative für Deutschland non sembra destinata ad esaurirsi rapidamente, tanto più a un anno dalle politiche.
Il quadro politico è in movimento anche altrove. Fra meno di un mese l’Ungheria andrà alle urne per dire sì o no alla ripartizione di quote di profughi decisa dall’Ue e si profila un risultato plebiscitario contro Bruxelles. Lo stesso giorno, domenica 2 ottobre, gli austriaci ripeteranno il ballottaggio presidenziale e le chances che a prevalere sia il leader del Partito delle Libertà Norbert Hofer sono alte. Negli Stati Uniti, Trump ha recuperato gran parte dello svantaggio su Hillary. In Francia si vota tra meno di un anno e Marine Le Pen appare destinata ad approdare al ballottaggio. Negli altri Paesi europei i partiti di centrodestra e di centrosinistra soffrono la concorrenza di liste di ogni orientamento. In Italia le potenzialità del voto di protesta sono notevoli, nonostante le vicissitudini della giunta Raggi abbiano tolto un po’ di smalto al Movimento 5 Stelle e benché la Lega di Salvini si sia fermata nei sondaggi.
La sfida, però, per tutti questi movimenti è quella di riuscire a passare alla fase 2 ovvero a dimostrare di essere capaci non solo di ottenere ampi consensi elettorali ma di saper governare, il che significa riuscire a evitare di commettere un errore ricorrente: quello di scegliere la squadra dopo aver vinto le elezioni, di scoprire la macchina burocratica solo quando si entra nel Palazzo, di studiare i dossier in “real time” ovvero troppo tardi. Insomma di dimostrarsi sin dalle prime battute competenti, informati e autorevoli.
Solo in questo modo potranno durare. Solo così potranno cambiare davvero le cose o perlomeno tentarci seriamente.
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8 commenti su “Anche la Germania è stufa. Sì, ora tutto è possibile in Europa – di Marcello Foa”
Dio, Uno e Trino, sia lodato!
Il programma di AfD è stupefacente, sui temi etici, sugli immigrati e sulle politiche dello sviluppo è più affine alla Dottrina Sociale di tanti documenti vaticani, che ne divergono ormai a 180°. “Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre!”
Per chi mastica il tedesco, segnalo il link, per chi come me è piuttosto arrugginito, l’ho trovato particolarmente comprensibile!
https://www.alternativefuer.de/wp-content/uploads/sites/7/2016/05/2016-06-27_afd-grundsatzprogramm_web-version.pdf
Speriamo beeene, direbbe la “sora Lella” (la brava Elena Fabrizi, R.I.P.), ma temo che quando non ci potranno più tenere soggiogati scateneranno una bella guerra, come stanno cercando di fare provocando in tutti i modi possibili la Russia. Credo proprio che questi massoni abbiano un appoggio preternaturale (dal demonio) e che li possa sconfiggere solo Ll’Immacolata, cacciandoli giù all’inferno assieme al padrone, a cui si sono venduti anima e corpo.
In politica non esiste il bene e il male , esiste soltanto il male minore.Occorre votare per quei partiti che difendono i principi non negoziabili e, in riferimento al problema della immigrazione sono favorevoli all’accoglienza ma non alla invasione.Occorre che le anime belle progressiste affette da buonismo spesso ipocrita ,tengano conto dei gravi problemi di sicurezza pubblica,(criminalità comune e terrorismo),di carattere santiario, socio economico, culturale e religioso che una immigrazione selvaggia comportano.
Io non sono favorevole né all’accoglienza, né all’invasione. Colori che giungono sulle nostre coste sono invasori, quasi sempre provenienti da Paesi, come il Mali, la Nigeria o la Costa d’Avorio, che hanno una crescita del PIL superiore alla nostra. Non fuggono dal nulla: vogliono semplicemente approfittare del nostro welfare. Si tratta, sostanzialmente, di parassitismo sociale: vogliono essere sostanzialmente mantenuti, e si lamentano quando la pastasciutta non è di loro gradimento. In moltissimi casi, vengono da noi per delinquere, consapevoli dell’assurda benevolenza della magistratura: uno zingaro indiano rapisce un bimba: subito scarcerato. Altri zingari compiono atti di sciacallaggio nei confronti di case terremotate: indagati a piede libero.
Costoro ci invadono per sostituirci: sostituire la nostra etnia, la nostra cultura, la nostra religione, con il favore dei poteri forti, delle multinazionali, dell’Unione Europea.
Sapremo noi opporci?
Qualcuno ha calcolato che questi “profughi” o “rifugiati” che giungono da quei Paesi africanti citati, ha speso su per giù la bella somma di 10.000 € per giungere a farsi mantenere allegramente da noi europei! Del resto si vede che non era gente abituata a far la fame, non sono pezzenti poveri in canna; tutti possiedono il loro moderno “smartphone” per ingannare il tempo. E’ ormai chiaro che vengono in Europa credendo di entrare nel paese di Bengodi! (Naturalmente non mi riferisco ai veri profughi fuggiaschi dalle varie guerre innescate dalle scellerate politiche di certi Paesi Occidentali…).
Solo in Italia la Destra non riesce a sfondare….ma se solo solo i grillini si sfaldano al più presto come neve al sole, allora la protesta prenderà un’altra via e sarà il nostro momento magico!
Caro Foa, Lei è un inguaribile ottimista.
Non dimentichiamo che la lotta più che contro i burattini dell’Alta Finanza che “governano” autentiche espressioni geografiche, è contro l’Alta Finanza ed i suoi potentati tentacolari. La lotta è impari ma dobbiamo coltivare la speranza che abbiamo dinanzi l’ultima grande occasione affinché i movimenti nazionali si affermino per decretare la vittoria della Politica sul materialismo economicista, laicista, liberista, cattocomunista nemico della Vita, delle Famiglia, dei Popoli, delle Nazioni.