di Tommaso Monfeli
.
Il Comune di Modena ha bandito un concorso per gli studenti delle scuole superiori cittadine invitandoli a realizzare testi, video e opere multimediali per dire no alla discriminazione di genere e all’omofobia.
Le domande di iscrizione possono essere presentate fino al 17 febbraio 2018, ed il termine per la consegna dei lavori è il 17 marzo. Gli elaborati saranno valutati da una commissione di esperti che designerà i tre vincitori, premiati con un contributo alla scuola da utilizzare per l’acquisto di attrezzature didattiche (da 1.500 euro per il primo classificato; 750 euro per il secondo e 350 euro per il terzo). Tutti i prodotti realizzati saranno comunque esposti in una mostra che sarà allestita sempre nel mese di marzo. Le notizie relative al concorso sono reperibili al sito www.comune.modena.it/pariopportunita/news.
Da notare che il concorso in esame rientra nel calendario delle iniziative collegate alla “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne“, per la quale sono state organizzate, sempre a Modena, due mostre fotografiche: “E va bene così. Tabù e stereotipi tra maschile e femminile”, a cura del gruppo giovani Circo Massimo di Ferrara nella quale si racconta la normalità di qualunque orientamento sessuale, e “Ogni giorno così. Cronache di quotidiane violenze alle donne”, del fotografo Dante Farricella, che intende denunciare la mentalità che relega le donne in una condizione di sostanziale inferiorità.
BATTISTRADA IDEOLOGICO
Segnaliamo la notizia, ignorata dai grandi media, per mostrare come la lotta per l’emancipazione femminile faccia da battistrada allo sdoganamento dei rapporti omosessuali, segno che chi promuove queste battaglie lo fa in modo strumentale – per sconvolgere i ruoli genitoriali e distruggere la famiglia naturale – e non perché abbia veramente a cuore il destino delle donne. Assai istruttive sono le parole dell’assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena, Irene Guadagnini, secondo la quale ai partecipanti al concorso viene chiesto di “interrogarsi su temi che, come dimostrano anche le cronache dell’ultimo periodo, sono attuali e preoccupanti, e di elaborare una comunicazione che possa aiutare a decostruire gli stereotipi, le discriminazioni e le disparità”. L’intento è appunto quello di destrutturare i ruoli familiari naturali, utilizzando come grimaldello la lotta agli stereotipi e alle presunte discriminazioni.
Ed è pure assai grave che le scuole pubbliche stimolino gli adolescenti a cimentarsi in un concorso del genere, indirizzandoli già verso la soluzione predefinita (il no alle discriminazioni e all’omofobia), impedendo il formarsi di un loro libero convincimento e perfino premiandoli con denaro pubblico.
.
3 commenti su “A Modena concorso scolastico per dire no all’omofobia – di Tommaso Monfeli”
L’ottimo avvocato Tommaso Monfeli (che ha arricchito la sua esperienza giuridica con lunghi studi di filosofia teoretica e morale) mette molto bene in rilievo la strumentalizazione ideologica che il potere politico e mediatico sa facendo dei problemi della società contemporanea: problemi che non nascono certamente dal costume morale e dall’ordinamento giuridico derivanti dalla legge morale naturale, ma proprio dal loro abbandono pratico e dalla loro negazione teorica da parte del progressismo libertino. Analoga denuncia ha fatto una giurista e madre di famiglia, Elisabetta Frezza, nel libro “Malascuola”, che “Riscossa cristiana” ha recentemente segnalato.
i corruttori dei costumi meritano una pietra al collo e un fiume implacabile
Sono d’accordo con te.