Era molto tempo che io e mia moglie desideravamo di ritornare a Roma, in particolare sul Lungotevere: da molti anni, benché romani (ed io trasteverino), viviamo a Firenze ed avevamo una forte nostalgia di…casa nostra.
L’occasione è arrivata quando ci è giunto l’invito al Concerto del Maestro Marcello Marrocchi , un momento di buona musica e di testimonianza.
Pur non essendo proprio “ dietro l’angolo” abbiamo comunque deciso di non mancare, anche per via del fatto che l’evento era organizzato dal Comitato dell’Immacolata, a sostegno dei fondatori dei Francescani dell’Immacolata, Ordine nel quale abbiamo la nostra giovane ed unica figlia quale postulante. Motivo in più, quindi, per esserci.
L’incontro si è svolto nella bella Sala Alessandrina del complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, proprio su quel Lungotevere che , molti anni addietro, vedeva me e mia moglie, allora fidanzati, camminare a lungo in quella atmosfera “tiberina” che noi romani tanto amiamo.
La sala era piena di persone, alcune si conoscevano tra loro, noi non conoscevamo nessuno ma, del resto, era logico venendo da Firenze appositamente per l’invito del Comitato che aveva organizzato l’incontro .
Ascoltando Radio Maria avevamo spesso apprezzato alcune canzoni , come “Un uomo venuto da molto lontano”, dedicata a al Santo Padre Giovanni Paolo II° ma non avevamo mai capito chi fosse l’autore e chi cantasse e ci ha fatto molto piacere vederlo ed ascoltarlo dal vivo;…. “chi” non ricorda, inoltre, “Perdere l’amore”, cantata da Massimo Ranieri , o ”Chitarra suona più piano”, cantata da Nicola di Bari? Per non parlare dell’” Ape Maja” che noi genitori ben ricordiamo e con…tanta nostalgia !! Tutte scritte e musicate dal bravo Marrocchi e tutte riascoltate, non senza un po’ di emozione, quella sera.
“Buona musica”, abbiamo detto, e “testimonianza”. Può apparire insolita quest’ultima , in fin dei conti un Concerto è un Concerto e si va per ascoltare belle canzoni, bei testi, bella musica… ma questo non era solamente un evento musicale.
Non possiamo tacere il fatto che le persone lì riunite intendevano dare non solo un apprezzamento per il bravo cantautore ma anche esprimere, pur con la sola presenza, un sentimento di vicinanza e di sostegno morale per i Fondatori dell’Ordine dei Francescani dell’Immacolata. Non sono stati necessari , ne’ tanto meno presenti, “proclami” e “alzate di scudi”, ne’ il ripercorrere la ben nota e tormentata vicenda.
Tormentata per tutti, anche per i genitori di tutti quei bravi e giovani figli nostri che non hanno esitato a lasciare gli affetti più cari , le normali “comodità” di una normale vita a favore di una vita diversa, una vita dedicata al Signore e alla Sua Madre, dedicata alla Preghiera profonda, all’apostolato, alla carità evangelica.
Noi, personalmente parlando, abbiamo una figlia sola, purtroppo, e non nascondiamo di aver desiderato essere , o meglio, diventare “nonni” e avere intorno a noi tanti piccoli nipoti ai quali narrare, magari, le stesse favolette che abbiamo inventato per nostra figlia, bambina. Avrebbe, questo, rappresentato il normale incedere della nostra vita, il suo naturale “sviluppo” , quell’umanissimo sostegno di felicità ad una vita che volge al tramonto e colora di amore e di affetti quelle nubi che annunciano piogge ormai… non così lontane.
Costa, eccome se costa, il vedere la sua stanza vuota, così come la nostra tavola senza di lei, ma sappiamo che quest’umanissima nostalgia è ben ripagata dalla vita che hanno scelto i nostri figli, andando controcorrente, non “inciampando” per caso ma scegliendo di proposito quella ”Pietra”, “testata d’angolo” di spirituali “costruzioni” che anche l’uomo può e deve abitare. Se vuole.
E proprio perché “costa”, come abbiamo detto, eravamo presenti, così come molti altri .
E proprio perché “costa” siamo in apprensione per l’Ordine tutto e le persone che l’hanno fondato , per coloro che ne fanno parte e per quelli (se Dio vuole) che vi entreranno, vista la forte presenza di vocazioni; vocazioni che non sono state attirate con “inganni” ma solo con l’esempio di composta e vissuta Povertà , di Preghiera , di Carità verso i poveri di tutte le “povertà”, anche spirituali. Perché anche queste sono “Periferie”; mettiamole anche al secondo posto, se metterle al primo dovesse mai essere di scandalo, dopo quelle delle ingiustizie sociali e della miseria, ma mettiamole, per favore, anche perché le “prime” derivano dalle “seconde”.
Confidiamo nella preghiera e nella certezza che il Santo Padre saprà ben risolvere, per il bene di tutti, questa vicenda che molto ha di “umano” e ben poco di “spirituale”.
La Verità è come un sughero nel mare, per quanto siano forti i flutti o per quanto si tenti di affondarlo, viene sempre a galla !! Prima o poi.
Un Grazie al Comitato e al bravo e coraggioso Maestro Marrocchi che ha saputo scegliere, nella sua affermata carriera, la Strada migliore, anche se la più difficile.
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Anna e Franco
3 commenti su “Francescani dell’Immacolata. La testimonianza dei genitori di una suora”
Purtroppo questi bravi genitori , temo , non vedranno risolversi per il meglio questa situazione , a meno di sempre possibili , ma credo non probabili , interventi divini diretti . La ‘risposta’ che essi attendono e’ per il momento ‘ no e possibilmente mai ‘ . Invidio loro, nelle attuali condizioni , la certezza della vittoria della Verita’ , che e’ Bene ed e’ la Volonta’ di Dio , ed ha ispirato la scelta di questa perla di figlia , la scelta migliore che ci e’ dato di fare su questa Terra . Alla eccellenza della scelta sembrerebbe non corrispondere il momento giusto , ed uso il condizionale perché se si e’ cattolici non si puo’ e deve perdere la Speranza , ma credo si debba anche essere consapevoli che questa ragazza , per misteriosa Volonta’ di Dio , deve aspettarsi un prossimo futuro di amarezze e sottili persecuzioni , che probabilmente non aveva messo in preventivo.
San massimiliamo o San Pio, tanto per dirne due a caso, non si sono mai illusi di poter avere una vita”comoda” quando scelsero di rispondere alla chiamata di Dio, lo sapevano. “…un prossimo futuro di amarezze e sottili persecuzioni”, non e’ auspicabile, umanamente parlando, ma “se hanno fatto questo al legno verde, che faranno a quello secco” ? Quando il Signore chiama non e’ per farci percorrere la via larga ma quella stretta e se questo potrebbe impensierirci, da una parte, dall’altra ci conferma la validita’ della scelta, benche’ dura. La certezza dell’Amore che la Madre prova per i Suoi figli e’ la garanzia della presenza Sua e di Suo Figlio nelle avversita’ e nella lotta. Non esiste vittoria senza armi e il Cristiano ne ha una imbattibile: la Fede
Molto bello grazie, anchio vivo con grande preoccupazione come genitore ,ho letto tanti altri articoli e rispettivi commenti,ma questo racconto mi è piaciuto molto .Lo scorso anno sono stato in Terra Santa con un gruppo di Francescani dell’immacolata dove ho potuto apprezzare la serenità la gioia la capacità di preghiera e la grande devozione visitando i luoghi dove è stato Gesu.
Sono stupito delle accuse che sono rivolte FI e soprattutto dal “Commissario” .
A distanza di un anno il clima non è più lo stesso . Non capisco a chi giovi …un genitore