Il nostro amico Giovanni Lazzaretti ha scritto al suo giornale diocesano la lettera che riportiamo sotto. Si tratta di una disamina molto interessante del fenomeno della corruzione, corredata di puntuali osservazioni anche sotto il profilo storico. A commento dell’articolo “Topolino traditore”, Lazzaretti ci ha scritto:
“Renzi fa quello che ha da sempre promesso di fare: vedi intervista (CLICCA QUI) di due anni fa. L’intervista porta la firma di Alessio De Giorgi e Giuliano Gasparotti, i due gay che vennero candidati da Monti nel 2013: questo dimostra ancor più la continuità assoluta Monti Letta Renzi, tre governi non eletti che attuano lo stesso programma (Agenda gender + Finanza internazionale)”.
[Consigliamo di leggere l’intervista sopra linkata, molto istruttiva, in particolare sul punto “Come concilia la sua fede cattolica con i grandi temi laici?” (NdR)]
PD
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Ecco il testo della lettera inviata al giornale diocesano:
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San Martino in Rio, 9 giugno 2014, beata Anna Maria Taigi
Caro Direttore,
su La Libertà del 7 giugno Luigi Bottazzi espone, in estrema sintesi, questo pensiero: le inchieste di Tangentopoli 1992 destrutturarono la classe dirigente, aprendo la strada a un possibile risanamento di istituzioni ed etica pubblica; toccava alla politica attuare questo risanamento; ma apparve Forza Italia che in 20 anni ha reso corruzione e illegalità endemiche nel sistema politico; si è così arrivati a una seconda Tangentopoli.
Lo schema però non regge di fronte ai fatti: negli anni da Tangentopoli 1992 fino al 2001 i governi sono stati guidati da Amato (2 anni), Ciampi (1 anno e 1 mese), D’Alema (1 anno e 6 mesi), Dini (1 anno e 4 mesi), Prodi (2 anni e 5 mesi); presidenti della Repubblica erano Scalfaro e Ciampi. C’è stato effettivamente anche un governo Berlusconi, ma è durato 8 mesi.
Berlusconi ha governato 8 anni tra il 2001 e il 2011 (in mezzo ci sono 2 anni di Prodi; poi Monti e Letta), ma tutta la gestione del dopo Tangentopoli è stata realizzata da altri. I 20 anni citati da Bottazzi non sono quindi 20 anni di governo di Forza Italia: sono i 20 anni della “ossessione Berlusconi” per la sinistra e il centro-sinistra.
Inoltre la carenza di etica ha mostrato una trasversalità che va ben al di là di Forza Italia: il caso del MO.S.E. a Venezia è eclatante; l’ex PCI Primo Greganti, che ha fatto un periodo di prigione nella prima Tangentopoli e viene arrestato anche nel 2014, non si è formato in Forza Italia; la regione Abruzzo azzerata nel 2008 era guidata dall’Unione; casi come Unipol o MPS o CaRiGe non sono attribuibili a Berlusconi. E mi fermo qui. Anche chi non vota Forza Italia, come il sottoscritto, deve riconoscere la realtà dei fatti.
Lo schema di Bottazzi può essere rivisto in questo modo: Mani Pulite grattò solo la crosta superficiale della corruzione; l’eliminazione dei vecchi partiti aveva lo scopo di installare una classe politica favorevole alla finanza internazionale (tutti i capi di governo 1992-2013, tranne Berlusconi, fanno capo a Bankitalia e/o all’Istituto Aspen); la corruzione risulta endemica perché aveva radici morali profondissime.
Credo infatti che limitarsi a parlare della corruzione come questione di tangenti e malversazioni sia molto limitativo. “Corruzione” significa anche “degradazione morale e spirituale”. L’Italia dal 1970 ha perso la bussola del bene e del male: con la legge sul divorzio gli italiani si sono abituati al fatto che i patti liberamente accettati si possono violare; con l’aborto si sono abituati a uccidere i bambini; con divorzio aborto contraccezione convivenze si sono abituati al sesso libero; in questo clima di degrado la tangente non è più vista come un male, ma semplicemente come “una cosa da fare senza farsi beccare”.
Aborto, Arcigay a educare i ragazzini, carnevalate dei Gay Pride, caso Eluana Englaro, costrizioni ai media sulle tematiche LGBTQ, debito dello Stato affidato ai cosiddetti “mercati”, denatalità, devastazione della Libia con conseguente incremento di migranti, divorzio, fecondazione artificiale, ideologia gender, legge sulla cosiddetta “omofobia”, libri pornografici a scuola, ostacoli alla libertà di educazione, privatizzazione di Bankitalia, tolleranza sulla prostituzione, tolleranza sulle droghe, vendita di settori strategici per l’Italia. Si può completare a piacimento questo elenco alfabetico: la mappa dell’Italia che ha perso il criterio del bene e del male è molto vasta e variegata.
A questo si aggiunge poi la “elusione etica”. Si cita ogni tanto la “elusione fiscale”: ditte che, giocando sulle diverse fiscalità degli Stati, riescono a ottenere benefici legalmente leciti, ma immorali. Non si cita mai la “elusione etica”: c’è una legge dello Stato che impedisce una immoralità (ad esempio: l’utero in affitto), e, invece di accettare la legge esistente, si va a commettere l’immoralità all’estero, pretendendo poi che lo Stato la riconosca come cosa buona.
La corruzione “monetaria” è il frammento di una corruzione morale ben più vasta. Questa corruzione non la può risanare la politica. Anzi si può star certi che la politica contribuisce ad alimentarla, vedi l’ultimo caso del divorzio breve: solo 30 deputati eroi a votare contro, più 14 deputati semi-eroi astenuti. Tutti sanno, o dovrebbero sapere, che il divorzio è la prima causa di povertà in Italia, oltre ad essere una delle cause dello “sbalestramento” dei figli: invece di disincentivarlo e di favorire la famiglia, questi creano il divorzio breve. La bussola del bene e del male va decisamente riposizionata.
Cordiali saluti
Giovanni Lazzaretti
7 commenti su “Renzi e le radici antiche della corruzione – di Giovanni Lazzaretti”
La risposta di Renzi alla domanda “Come concilia la sua fede cattolica con i grandi temi laici?” è la più banale e scontata fra le risposte che potesse dare un “cattolico” adulterato: Renzi non ha capito niente del Cristianesimo e da lui possiamo aspettarci soltanto il peggio!
Soggetti come Renzi esistono soprattutto a causa di una Gerarchia ecclesiastica che invece di predicare preferisce parlare di banalità o addirittura contraddire, esplicitamente o implicitamente, il Magistero Perenne (personaggi come renzi si “innamorano” di simili pastori e li usano come alibi per compiere le loro nefandezze politiche, come confermato da ciò che nell’intervista ha detto di Schonborn).
Analisi impeccabile: perfetto.
Bisogna dirle le cose come stanno. Grazie, sig. Lazzaretti.
Ho letto l’intervista a Renzi: pazzesco! Eppure son così tanti ‘cattolici’. Ma non gli viene almeno un po’ di dubbio (si dice in giro che il cattolico deve dubitare, boh)?
Ancora, se già due anni fa Renzi diceva che su quelle questioni c’era fermento nella Chiesa, oggi cosa direbbe?
Signore, pietà!
Giustissima analisi, a mio avviso. La corruzione politica ed economica in senso stretto e’ l’espressione di una “corruzione morale” molto piu’ profonda, che coinvolge anche altre nazioni, non solo
l’Italia. E’ in realta’ la crisi morale di tutto l’Occidente, iniziatasi in modo evidente a partire dai moti del ’68, ma gia’ serpeggiante da prima. Una sola osservazione: non si menziona la pesante responsabilita’ della attuale Gerarchia cattolica nell’insorgere e nell’acuirsi della “crisi morale”, a causa del processo di secolarizzazione che l’ha investita (dall’interno) a partire dal Vaticano II.
Credo sia doveroso ricordare che Renzi s’è scontrato col card. Betori, che, a mio avviso, dopo Dalla Costa e Florit, è in ambito dottrinale il più apprezzabile vescovo fiorentino, pur nelle difficoltà della gestione della crisi che imperversa nella Chiesa locale, difficoltà ch’egli riconosce. A suo merito va ascritta l’attenzione verso i fedeli e sacerdoti tradizionali. Io, come governatore della Ven. Confr. di S. Francesco Poverino, son testimone di questa sua apertura e paterna fiducia. Nei nostri riguardi grande disponibilità e sincera vicinanza. Ama la chiarezza e rispetta chi avanza critiche motivate. Non è poco, coi tempi che corrono.
Strano che nessuno ricorda cbe Renzi, all’epoca delle primarie in lizza con Bersani, aveva gia promesso una legge sulle coppie gay nei primi cento giorni. Quelle primarie, come ben sappiamo, finirono con la vittoria di Bersani. La cosa è stata così ben dimenticata che lui, dipintosi da buon cattolico, è andato a pescare voti fin dentro le sacrestie. Il cattolico, il buon democristiano ecc.ecc. mentre io la ricordavo bene quella sua performance a Skay, ladiretta prima delle primarie. Come ben si vede l’arte del riciclo dà sempre buoni frutti. Male per chi, da credente, da cittadino elettore, non applica bene il discernimento. Tutti quelli per i quali, più o meno frequentemente ci stracciamo le vesti, sono tutti beoti mandati da noi a governarci, con l’arte del massacro, sociale, civile, etico, morale e cattolico. Amen!
Grazie ing. Lazzaretti!
Le Sue analisi sono sempre molto precise e ben documentate!
Però di cosa ci lamentiamo se il più vasto bacino di voti al PD proviene dagli ambienti parrocchiali ormai miseramente trasformate in pascoli della sinistra giovanile … ?
Ma quando si parlava di divorzio e aborto (io non ero ancora nato) perché l’allora pontefice e i vescovi non hanno richiamato i cattolici a rifiutarsi di votare? Perché non hanno scomunicato i politici che pubblicamente sostenevano queste terribili perversioni e delitti? Perché hanno smesso di combattere contro la secolarizzazione e contro “lo spirito di questo secolo”?
Perché oggi il Papa non interviene seriamente invece di confondere ancora di più i fedeli più semplici con le sue uscite spesso incomprensibili?
Penso che la radice più profonda di tutti questi problemi sia nell’indebolimento dottrinale della Chiesa. Oggi ci sono cardinali che vorrebbero cambiare la dottrina immutabile di N.S.G.C. per adeguarla al più bizzarro e stravagante modo di vivere delle masse…
Se il sale perde il suo sapore a cosa serve? Se noi cattolici, con in testa il nostro Papa, non ci battiamo apertamente senza “se” è senza “ma” davanti a queste cose allora siamo inutili, completamente inutili! Spero che qualcuno cominci a rendersene seriamente conto…
Grazie ancora a Lazzaretti e alla redazione!