di Pietro Guerini – portavoce nazionale del comitato no194
Premessa: in calce all’articolo trovate i link per leggere tutti i precedenti articoli fin qui pubblicati dall’avv. Guerini. Invitiamo gli amici lettori a visitare il sito del comitato no194 e a dare la loro adesione a questa opera di civiltà
=======================
Negli ultimi millenni , mentre il suo gemello scimpanzé si limitava ad effettuare capriole rovesciate, a grattarsi il capo e ad arrampicarsi sulle piante , l’essere umano ha realizzato una molteplicità di invenzioni finalizzate a garantirsi una maggior comodità nel vivere quotidiano .
Tra di esse , assai rilevanti nella materia di nostro interesse sono le cosiddette pillole abortive , con le quali si consente alla gestante di eliminare per via farmacologica la scocciatura di una gravidanza ed il prodotto della stessa .
Le tesi dirette ad affermare l’assoluta intangibilità della 194 hanno fatto riferimento anche all’entrata in commercio di tali prodotti .
Si è sostenuto , in particolare , che la circolazione delle pillole abortive renderebbe anacronistico qualsiasi tentativo di regolamentazione del fenomeno .
Il progresso tecnologico ha incrementato notevolmente la potenzialità delle autovetture , che possono raggiungere velocità sempre più elevate .
Ciò nonostante , nessuno si stupisce che i vari codici della strada nazionali prevedano costantemente limiti di velocità , superati i quali vengono applicate sanzioni , in Italia , tra l’altro , di severità sempre crescente .
Perché nessuno si stupisce ?
Ovvio , perché ad una maggiore pericolosità del fenomeno deve corrispondere una maggiore attenzione da parte dello Stato nell’arginarlo , onde cercare di contenere il numero di vittime della strada .
Ma si può impedire preventivamente ad un automobilista di raggiungere velocità eccessive ?
No .
Per fare un esempio ancor più pregnante , rimaniamo in tema di pillole .
Negli ultimi anni si sono diffusi in misura esponenziale la produzione ed il consumo di compresse stupefacenti , il che ha reso ancor più difficilmente controllabile il commercio di droghe .
Un fenomeno preoccupante , al quale non ha fatto seguito non dico l’abrogazione delle norme proibizioniste , ma neppure l’entrata in vigore di legislazioni maggiormente tolleranti in ordine allo spaccio ed al consumo ( pensiamo alla dose minima ) di quelle sostanze .
Ora , per quale motivo l’esistenza di forme più sofisticate di soppressione di un concepito dovrebbero giustificare la definitiva legittimità di quella condotta e vieppiù rendere ingiustificabili i tentativi di combattere quella legittimità , a differenza di quanto accade per altri fenomeni quali i sinistri stradali ed il commercio di sostanze stupefacenti , per i quali alla maggior sofisticazione corrisponde una maggiore severità da parte dello Stato ?
E dire che , se ci limitiamo ai dati ufficiali forniti dal Ministero della Salute , nel 2009 sarebbero stati praticati nel nostro paese 116 933 aborti , mentre i dati sempre ufficiali ( sia pur molto allarmanti ) sugli incidenti stradali parlano di 4739 ( fonte DFT ) decessi verificatisi in Italia nel 2008 .
Ciò significa che i concepiti soppressi volontariamente nel 2009 sono stati 24,67 volte più dei morti sulla strada nel 2008 ( rapporto ben superiore se si considerano gli aborti clandestini ) , il che rende insostenibile ogni argomentazione diretta a motivare il differente atteggiamento dell’autorità con la trascurabilità del fenomeno legalizzato dalla 194 .
E dire , ancora , che , a seguito dell’assunzione di sostanze stupefacenti ( pratica sicuramente censurabile senza se e senza ma ) , l’evento letale ( ugualmente molto meno frequente ) è eventuale e frutto di regola di un processo progressivo , non certo ed immediato come nel caso dell’interruzione volontaria di gravidanza .
Il differente trattamento trova la propria ragione nella necessità , ben avvertita dalla classe parlamentare , di tutelare gli interessi di comodo degli elettori a totale scapito degli interessi vitali dei concepiti , che elettori non sono .
Interesse di comodo esercitato da quel prossimo congiunto che , viceversa , piange il defunto in un sinistro o la vittima dell’assunzione di droghe .
Un atteggiamento , questo , che ha indotto il legislatore a considerare embrione e feto meno tutelabili di un oggetto altrui ( danneggiando il quale si risponde del reato di cui all’art. 635 c.p. ) o dell’aria ( la cui qualità è salvaguardata dalle leggi ambientali ) .
Ecco che lo Stato viene meno alla propria funzione fondamentale , quella di offrire una tutela al soggetto più debole .
Ricordo , in particolare , che , ai sensi dell’art. 4 della 194 , è ammessa la soppressione di un concepito nei primi 90 giorni di gravidanza anche per mere ragioni economiche , morali e sociali , quindi per qualsiasi motivo .
Una disposizione che incontra il dissenso di ben il 73,7 % dei nostri connazionali , in base ad un sondaggio Eurispes del 2006 .
E ricordo , ancora , che , in forza dell’art. 5 di tale legge , la decisione abortiva spetta solo alla madre , che può coinvolgere il potenziale padre solo se lo ritiene opportuno a sua discrezione , e ciò anche se coniugata .
Principio non condiviso dal 78% degli italiani , secondo lo stesso sondaggio or ora citato .
Appare evidente che la nostra azione , diretta all’abrogazione della l. 194 per via referendaria , di fatto resa obbligatoria dall’assoluto trentennale immobilismo della classe parlamentare , non deve in alcun modo essere dissuasa dall’introduzione delle pillole abortive .
La 194 legalizza l’aborto volontario , sia chirurgico che farmacologico .
La sua abrogazione renderebbe , quindi , illegale tale pratica in ogni sua forma e sanzionerebbe l’assunzione e il commercio di pillole abortive al pari dello spaccio di quelle stupefacenti , stante l’abrogazione pure dell’art. 22 della legge , che ha abolito le previgenti norme di carattere penale che punivano la condotta abortiva .
La tesi espressa dall’on. Fini nel 2009 , secondo cui la disciplina delle pilolle abortive sarebbe di esclusiva competenza delle commissioni farmacologiche , è tanto più significativa in quanto proveniente dal Presidente di una delle due Camere , organi che esercitano il potere legislativo
Lasciando a coloro che credono nelle favole la speranza che il nostro Parlamento possa anche solo modificare in senso restrittivo la legislazione attuale ed esprimendo , nel contempo , il disinteresse verso questa puramente teorica , intermedia eventualità , sottolineo con soddisfazione il consistente numero di nuove adesioni ( 4 al giorno ) che ho potuto riscontrare da quando , il 12-1-2011 , ho avuto modo di gestire personalmente il sito www.no194.org .
I neo iscritti , di regola , incoraggiano a non mollare ed esprimono un atteggiamento critico tanto profondo quanto spontaneo nei confronti sia della normativa vigente , sia del comportamento del mondo politico , sia , riscontro di fatto , dell’atteggiamento di una buona parte del mondo cattolico (termine nel quale , come sempre, non comprendo la realtà ecclesiastica) .
Una critica , quest’ultima , che registro senza alcun entusiasmo .
Il bilancio di questo mese e mezzo è stato tale da incoraggiarmi ancor più a proseguire in questa iniziativa che , per quanto mi riguarda , è , peraltro e in ogni caso , frutto di un impegno vitalizio ed irrevocabile .
Delle due l’una .
O si ritiene intangibile la scelta della madre e , quindi , intoccabile la 194 , o si ritiene prevalente il diritto di nascere del concepito , da comprimersi solo in circostanze del tutto eccezionali .
Ricordo sempre che la legislazione irlandese contempla l’aborto solo quale conseguenza del pericolo di vita della madre , evento percentualmente del tutto trascurabile sul piano casistico .
Qualunque posizione intermedia è palesemente contraddittoria , frutto nella migliore delle ipotesi di confusione ed incoerenza .
Dopo aver ringraziato gli iscritti per la loro adesione e le loro parole , invito tutti coloro che sono riusciti non solo a cogliere la drammaticità del fenomeno abortivo e la necessità di abrogare la 194 , ma pure a comprendere l’inefficenza e l’ipocrisia di chi ha sino ad oggi strumentalizzato e reso irrilevante il dissenso verso tale legge , gestendolo con finalità del tutto avulse della tutela della vita del concepito , ad aderire all’iniziativa neoreferendaria sul sito www.no194.org ( con le modalità precisate sotto “ Aderisci”), ricevendo risposta dal sottoscritto entro 24-48 ore dall’invio della loro mail .
28-2-2011
ELENCO COMPLETO DEGLI ARTICOLI FIN QUI PUBBLICATI DALL’AVV. PIETRO GUERINI SUL TEMA DEL NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO DELLA LEGGE 194
Perchè un nuovo referendum abrogativo della L.194
Nuovo referendum abrogativo della l194: aborto e femminismo – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della l. 194 : aborto e sinistra – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della L. 194: aborto e mondo cattolico – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della l.194: aborto e liberalismo – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della l. 194: aborto e pena di morte – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della l.194: aborto ed eutanasia – di Pietro Guerini
Nuovo referendum abrogativo della l.194: aborto e questione demografica – di Pietro Guerini