La chiacchierata settimanale dopo le vacanze di Pasqua – di Rigoletto Corsini

Nel degrado delle belle piazze di Firenze ora lo spazio è tutto per loro, i clandestini, i nostri cari “fratelli islamici” e gli altri galantuomini, i “nostri fratelli rom” delle “periferie esistenziali” che, dopo aver  rapinato in pieno giorno i viaggiatori alla stazione centrale, bivaccano in piazza e usano, per  il pediluvio e per la toilette giornaliera, la comoda “vasca” de “Le Fontanelle”, con le formelle dei Della Robbia, in via Nazionale, dove gli esercenti, se mai si scordassero di fare lo scontrino di un caffè, verrebbero aggrediti da Equitalia e da quei vigili “urbani” che – almeno nei confronti dei clandestini e degli abusivi –  sembra siano un po’ come le tre scimmiette di quella famosa serie dei “Gialli Mondadori”: non vedo, non sento, non parlo

di Rigoletto Corsini

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vndtabsvDopo la copulazione, ripresa con i telefonini dai turisti incuriositi, in piazza Santa Croce; dopo il giovanotto -mai identificato nonostante la sua effigie sia stata “immortalata” dalle telecamere – che, per mettere il sigillo alla kermesse rossa di Renzi durante le notti bianche, ha urinato davanti al duomo di Firenze, mancava la ciliegina sulla torta: ed eccola con “l’omino” che defeca tranquillamente, con le chiappe al vento, in piazza Santa Maria del Fiore, forse la più bella piazza di Firenze divenuta un cesso pubblico, in pieno giorno, sotto gli occhi allibiti dei cittadini e dei turisti che, naturalmente, non si sono lasciati scappare il “tocco di colore” e hanno ripreso la scena… a questo si aggiungano le, ormai quotidiane, aggressioni, le rapine, le occupazioni abusive di case, i borseggi, il mercato abusivo dei “Vu Cumprà” che hanno sostituito in San Lorenzo – ma non solo in San Lorenzo, vedere per credere – le bancarelle del mercato che, almeno, pagavano le tasse. No, ora lo spazio è tutto per loro, i clandestini, i nostri cari “fratelli islamici” e gli altri galantuomini, i “nostri fratelli rom” delle “periferie esistenziali” che, dopo aver  rapinato in pieno giorno i viaggiatori alla stazione centrale, bivaccano in piazza e usano, per  il pediluvio e per la toilette giornaliera, la comoda “vasca” de “Le Fontanelle”, con le formelle dei Della Robbia, in via Nazionale, dove gli esercenti, se mai si scordassero di fare lo scontrino di un caffè, verrebbero aggrediti da Equitalia e da quei vigili “urbani” che – almeno nei confronti dei clandestini e degli abusivi –  sembra siano un po’ come le tre scimmiette di quella famosa serie dei “Gialli Mondadori”: non vedo, non sento, non parlo.

Ecco, mi vengono a mente queste scene della mia cara Firenze mentre torno dalla mia solita libreria –  dove, tra l’altro, ho acquistato il nuovo libro di Niccolò Capponi : “Al traditor s’uccida” (Il Saggiatore), sulla Congiura de’ Pazzi – , per andare in piazza San Marco a prendere l’autobus per recarmi alle Cure dove, stasera, 25 aprile, festività di San Marco Evangelista, siamo ospiti di mio figlio Manfredi e di sua moglie Elsa, anche per festeggiare il ritorno dell’altro mio figlio mio Corradino che ha terminato, alla Sorbonne di Parigi, il suo corso di storia con il professor Jean de Viguerie.

Che tristezza questa città “da terzo mondo” ripensando alla mia bella e cara Firenze che lasciai alla fine degli anni Settanta, alla morte di papà, per andarmene a Napoli e che , da ormai due anni, ho ritrovato, irriconoscibile; tristezza maggiore se ripenso ai diari di mio padre che mi presentano una Firenze da sogno e che, forse, si pensa, non sia mai esistita ma che ben descrive il marradese Dino Campana:

“Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile. Le mattine di primavera sull’Arno. La grazia degli adolescenti (che non è grazia al mondo  che vinca tua grazia d’Aprile), vivo vergine continuo alito, fresco che vivifica i marmi e fa nascere Venere Botticelliana : I pollini del desiderio gravi da tutte le forme scultoree della bellezza, l’alto Cielo spirituale, le linee delle colline che vagano, insieme a la nostalgia acuta di dissolvimento alitata dalle bianche forme della bellezza…l’Arno qui ancora ha tremiti freschi: poi lo occupa un silenzio dei più profondi…A Signa nel ronzio musicale e assonnante ricordo quel profondo silenzio: il silenzio di un’epoca sepolta, di una civiltà sepolta: e come una fanciulla etrusca possa rattristare il paesaggio…”

Stasera, festeggiando il ritorno di Corradino, sarà un po’ come festeggiare la S. Pasqua che, quest’anno, ci ha visto “divisi” e, naturalmente, San Marco e, già che ci siamo, anche quei patrioti veneti “Serenissimi” che il regime tricolorato fece incarcerare per “tentato golpe” (sic) e che ha dovuto, poi, sbrigativamente e furtivamente, scarcerare…dimenticando di chiedere scusa e di risarcirli per il gravissimo danno loro arrecato…ma questi sono dettagli, minuzie, che farebbero sobbalzare, dalle comode poltrone, le flaccide natiche del Ministro (disastro) degli Interni Angiolino Alfano e del’Innominabile burattinaio che, per conto dei “poteri forti” delle Logge massoniche, tira i fili dei burattini di questa politica italiana.

Rileggendo queste mie righe, mi accorgo quanto ormai come il mio modo di pensare e, conseguentemente, anche il mio linguaggio e il mio modo di scrivere, sia stato influenzato dal carattere di Corradino…nonostante continui a riprenderlo per quel suo modo di vedere solo il “nero” e il “bianco” ignorando il grigio e per quel suo modo di esprimere giudizi che, mi dice mia nuora Elsa ” E’ diventato ora anche il suo, papà…anzi il nostro…visto che condivido ‘in toto’ tutte le ‘analisi’ e i ‘giudizi avventati’ di mio cognato…”

Benedetti figlioli…quanti affanni, quante nottate insonni…ma anche quante gioie e quante consolazioni…e, stasera, mi sembra di esser tornato indietro nel tempo e di aver vent’anni…

Ma l’argomento della serata non è tanto il degrado della nostra Firenze ma, come c’era da prevedere,  la telefonata di Bergoglio a Marco Giacinto Panella, il genocida padre dell’aborto, dell’eutanasia e della libera droga…a quel Pannella che, già nel 1974, in occasione del referendum sul divorzio, proclamava di voler prendere a calci tutti “i rosei sederi” dei cardinali e, ultimamente, aveva lanciato il grido di battaglia : “No Taleban…No Vatican”…faccio tutto il possibile per evitare – secondo l’antico adagio “Quieta non movere et mota quietare”- l’argomento, ma Corradino , aiutato, anzi preceduto, da mia nuora Elsa, e con l’apporto dell’artiglieria pesante del Comm. Cherubino Montechiaro, è “incontenibile” e da’ inizio a una sua filippica infuocata :

” Avete sentito tutti al telegiornale la telefonata di Bergoglio al leader del partito radicale…questa volta voglio vedere come farà padre Lombardi a dire che quella è stata una telefonata ‘privata’ e che quindi, per rispetto della privacy, etc etc. non va presa in considerazione etc.etc. per cui etc.etc…No, stasera, avete sentito tutti della telefonata al genocida Pannella…voglio vedere ora come faranno Spaccavigne, Andrea Fornelli, la neomodernista Banda di di A.C. (Alleanza del cavolo), ora alleata con i frati iscariotiti di  p. Giordano Bruno Alfonso Giuda Maggiore,  a giustificare questo gesto del “vescovo di Roma” che sta facendo e farà, a Marco Pannella e banda del malaffare, una propaganda incredibile (gratuita), dopo i regali di miliardi fatti, a quella cloaca di Radio Radicale, dai politici, tutti, dalla sinistra alla destra…ora che le parole bergogliane – dopo le sollecitazione fatte alla un tempo Santa Sede (oggi Locanda Santa Marta) da Santa Emma Bonino vergine, quella degli oltre diecimila aborti eseguiti con una pompa da bicicletta, scaricando il ‘frutto maledetto del ventre…loro” in un vasetto da marmellata – sono state riferite non solo dalla (ex) Santa Sede ma ribadite anche dallo stesso Marco Giacinto Pannella: “Su, coraggio, faccia il bravo…smetta il digiuno, poi io l’aiuterò nella sua opera…parlerò anch’io del problema delle carceri…” E, poi, due ore di cordiale e amichevole, anzi cameratesco, colloquio con un personaggio – parole di Pannella – “con cui tanto abbiamo in comune”.

Insomma, vedete bene, quale sia stata e quale sia l'”opera” di Pannella…ovvero l’opera del Demonio…o almeno di un Demonio…della “simia Dei” (la “scimmia di Dio)…quell’opera a cui il personaggio con i suoi digiuni farsa, con le sue telefonate in diretta, “preparate”  avanti – come svela l’ex Segretario Amministrativo del Partito Radicale Danilo Quinto nel suo libro : “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio: attraverso la più formidabile macchina mangiasoldi della partitocrazia per arrivare a Cristo” (Fede e Cultura) –  con l’ex presidente della Repubblica, il “loggiatico” Carlo Azeglio Ciampi, con i suoi “scioperi della fame” alimentati da sostanziosi cappuccini con brioche e con gli “scioperi della sete” con brindisi della sua urina, precedentemente “distillata” e messa, poi, in frigorifero (Cfr. Danilo Quinto in “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio” – Fede e Cultura ed. – )

Ma per avere l’idea di quello che ha significato e tuttavia significherà in futuro questa telefonata “intima”, tra il genocida Pannella e il discepolo del Cardinal Carlo Maria Martini, basti pensare a quello che disse, mesi fa, il presidente “pro life” americano dopo alcune esternazioni di Bergoglio che considerava “fissati” coloro che erano attaccati ai “principi non negoziabili che…non esistono più”…Ecco ora Bergoglio ha legittimato l’azione di questo genio del male, Marco Pannella, che nella sua perversa strategia già, anni fa, aveva un preciso disegno quello di attraversare “trasversalmente” i vari partiti” portando in essi il “verbo giacobino”, ovvero la parola dell’Anticristo, mediante i così detti “diritti civili” : divorzio, aborto, libera droga, gender, omosessualità, matrimonio gay, eutanasia anche per i minorenni (come in Belgio) e perfino la pedofilia, infatti una delle accuse più ricorrenti che fa alle persone il leader radicale è quella di essere “pedomofobi”.

Insomma affermava Pannella rivolto politicamente a S. E. Mons. Luigi Negri, vescovo di Ferrara – Comacchio:

“..i credenti – l’ho sempre detto – sono una componente dei tre fiumi nostri italiani : il fiume comunista, il fiume cattolico e il fiume fascista. Una cosa ha unificato questi fiumi . Le loro basi (questa cosa faceva incazzare il povero Almirante, quando se ne accorgeva) Grazie a loro, si sono affermati i diritti civili , i diritti umani del nostro Paese , in aperta disobbedienza alle guide”.

Ecco, papà, la dottrina della Rivoluzione. E lo comprendiamo bene dalla risposta che l’intrepido Mons. Luigi Negri, attraverso un’intervista di Camillo Langone su “Il Foglio”, ha dato al Robespierre – Genocida italiota – radicale:

“Non nego l’esistenza di cattolici tra le loro file ma bisogna capire se questi possano ancora considerarsi tali . Divorzio e aborto hanno distrutto la nostra società , distruggendo la famiglia che ne è la cellula fondamentale. I radicali promuovono un’esperienza umana individualista, egoista: salvo poi fare i moralisti…”

Ebbene sapete che cosa gli ha risposto Pannella?

“Il vescovo di San Marino (nel 2012 Mons. Negri era vescovo di San Marino n.r.c.) deve chiedersi lui se è ancora cattolico”

(La documentazione è tratta dal libro di Danilo Quinto: “Emma Bonino, dagli aborti al Quirinale?” -Ed. Fede e Cultura – 2012)

Quello che nessuno ha calcolato è il numero preciso degli aborti che, da quando è stata emanata l’infame legge 194, sono stati effettuati in Italia: una vera mattanza, un genocidio…mentre si stanno apprestando i meccanismi per l’entrata in vigore dell’eutanasia (del resto Eluana Englaro che si tentò di salvare, generosamente con un decreto legge approvato in extremis, fu freddamente uccisa e condannata, per volere di chi –  e davanti a Dio, Giudice supremo, dovrà renderne conto…e lì non ci sarà la “misericordina”- oggi si considera un grande amico di Pannella e dei radicali (“Vedrei molto bene la Bonino come Presidente della Repubblica” disse qualcuno, subito assecondato dall’omino, in loden, della Grande Loggia, portato sugli scudi e propagandato da Mario Castellino sul portale “mediatrice.net” dei frati di Giuda Iscariota che hanno distrutto l’Ordine dell’Immacolata mettendo al comando del nuovo ordine giacobino un tagliagole e un mozzaorecchie la cui spiritualità e “tenerezza” francescana potrete constatare andando a vedere, appunto, mediatrice.net) che, con ogni probabilità, verrà estesa anche ai minori – in Belgio tale legge assassina è stata approvata nel totale e agghiacciante silenzio, non sappiamo se anche questo ‘infallibile’, della Santa Sede –  mentre verrà approvata la legge sui matrimoni gay che finirà per distruggere anche le ultime macerie di quello che rimane della famiglia…

E il genocida – giullare Pannella ricorre ancora (ricordi, papà, che il nonno ne scriveva già nei suoi diari negli anni Settanta ?) oltre che agli scioperi fasulli della fame e della sete, alla istigazione al suicidio (o all’omicidio) , ad esempio tramite l’Associazione Luca Coscioni (www. eutanasialegale.net) che “invita i malati a raccontare le proprie sofferenze e, magari, a esprimere il desiderio di farla finita in anticipo sulla scadenza naturale della vita” (Cfr. “Il Giornale” del 7 ottobre 2012).

E dove lo mettono i moralisti pedanti da quattro soldi di casa nostra il codice? Sì, dove lo mettono i moralisti cialtroni che avrebbero voluto appendere alla forca Berlusconi per i “suoi comportamenti morali” (in casa propria) il codice penale che recita testualmente: ” Chiunque determini altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione , è punito se il suicidio avviene, con la reclusione da 5 a 10 anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima “. Quindi l’istigazione al suicidio  è reato. E, secondo scienza e coscienza, dovrebbe essere reato anche l’istigazione all’omicidio (aborto) e peggio ancora l’omicidio stesso ovvero, tra l’altro, gli oltre diecimila bambini non nati tracimati da Emma Bonino, l’Hermes alata portamessaggi al papa, con una pompa da bicicletta…E ammesso che qualcuno se ne infischi del codice penale si potrà almeno ricordare ai cattolici il Comandamento “Non Uccidere”?..E si potrà anche ricordare che l’omicidio – sempre secondo la Dottrina cattolica, – è uno dei peccati che, insieme al peccato impuro contro natura (sodomia), grida vendetta al cospetto di Dio? Si potrà ricordare anche che questa mania di voler mettere fuori tutti i delinquenti va contro ogni legge e anche contro il buonsenso? Si potrà ricordare che le battaglie ( gli scioperi e le “bevute di urina” del guru) sono assai impopolari perché proprio il popolo è contrario alle “amnistie” che riportano fuori i delinquenti che, così, non pagano le loro colpe? Si potrà ricordare che quella delle “condizioni delle carceri” è una balla…altrimenti se ne farebbero costruire delle nuove e ci si batterebbe per questo e non per il “libera tutti”….Si potrà ricordare che i politici belanti e raglianti dietro Pannella non osano, però, proclamare , almeno pubblicamente, di essere favorevoli allo “svuotacarceri”…E infine si potrà ricordare che tutti i pontefici (anche quelli del post Concilio) si sono tenuti alla larga dal pifferaio giacobino che cercava di “tirare come la trippa” ogni dichiarazione dei vari papi…e, anzi, lo stesso Pannella e la mammana Bonino, cercarono di avvicinarsi, furtivamente, come i ladri, a Giovanni Paolo II facendosi fotografare insieme in piazza San Pietro e spacciarono poi questa foto “rubata” come un “tacito consenso” alle battaglie omicide e genocide di Marco Pannella?

Ecco, papà,  perché quando Bergoglio ha telefonato a Pannella, legittimando così i suoi crimini, o, almeno – e questo è ancora più grave – dando l’impressione che un pontefice romano sia favorevoli a leggi omicide e scandalizzando, così, i “pusilli”, io mi son sentito venir meno…e mi sto accorgendo, in questi giorni, che è sempre più difficile mantenere la fede, di fronte a questo sconquasso generale che, a mano a mano, sta toccando, la dottrina  (relazione Kasper al Sinodo, voluta da Bergoglio, disconoscimento dei “principi non negoziabili”, delegittimazione dei cattolici “pro life”, abbattimento di ogni barriera contro il peccato grave, persecuzione dei cattolici rimasti fedeli alla Fede e alla Dottrina, come i frati dell’Immacolata, rottura con il papato precedente impedendo l’applicazione del “motu proprio”, promozione di cardinali con incrostazioni di “veterocomunismo” rimasti fedeli alla Teologia della Liberazione, condannata severamente da S. Giovanni Paolo II, e alla guerriglia armata, come Braz de Avril e Maradiaga che osano – come ha fatto Maradiaga – contraddire  pubblicamente, senza che il papa dica una sola parola, sulla Dottrina e sui Sacramenti, il Custode della stessa Dottrina, il Presidente della Congregazione della Fede Card. Muller etc. etc.) dopo lo scardinamento della liturgia che ha lasciato il posto al’improvvisazione cialtronesca…A questo, papà, si aggiunge quello che sta succedendo a Firenze dove, quando io ero a Parigi, un frataccio inglese, forse parente di qualche famigerato Kapò tedesco o discendente dell’apostata Lutero, ha cacciato di Chiesa, negandogli l’assoluzione, un penitente che, dopo aver confessato i propri peccati, aveva detto di essere favorevole al Vetus Ordo seguendo il “motu proprio” di Benedetto XVI…e questo, papà,  è di una gravità enorme…perché, evidentemente, quella gente – mi riferisco alla nuova Congregazione dei Figli di Iscariota che si è insediata in Ognissanti – non ha più la Fede e in questo momento, o ha perso la testa, o si è fatta “cieco strumento di bieca rapina” e giudica le persone non pastoralmente ma ideologicamente. Eppure qui a Firenze abbiamo un vescovo certamente non giacobino – tra l’altro, leggendo i diari del nonno Jacopo, ho visto che a Firenze c’era, ora vive a Cercina, il vescovo, dichiaratamente progressista, il Cardinale Silvano Piovanelli, ma che, avendo una grandissima sollecitudine pastorale,  intelligenza e bontà d’animo, non perseguitò mai i “tradizionalisti”…ma anzi, fu uno dei pochi in Italia che dette a quelli che i settari iscariotiti di Ognissanti considerano, facendo ridere, “eretici”, la possibilità di celebrare il “Vetus Ordo” nella Chiesa di San Francesco Poverino e dove – con grande scandalo degli stessi frati iscariotiti che vorrebbero “tirare giù il bandone” come loro hanno fatto esiliando fra’ Leopoldo Maria (rimasto come la maggioranza dei  frati dell’Ordine di p. Manelli e p. Pellettieri) e far cessare la Messa di sempre – grazie a Dio ancora si celebra quella Messa dei Santi e dei Martiri ogni giorno festivo alle 10.

Ma ora, papà, io taccio…perché mi accorgo di aver fatto un comizio…impetuoso forse, ma senza odio per nessuno…perché io non provo ripugnanza se non contro il peccato e  considero, anche se ci litigo, tutti i credenti in Cristo “fratelli” e non “idioti”…e anzi, ringrazio l’amico, Julo Alberto junior Scopetani, nostro ospite, che non demonizza né offende gli “avversari”…ma semmai gli umanizza, appunto, dando loro un po’ di anima…”

Non ha finito di parlare il mio Corradino che Elsa interviene, confermando ogni  parola del cognato, ogni suo concetto e, anzi, andando oltre…Benedetti figlioli…che conoscono solo il bianco e il nero e non sanno che esiste anche il “grigio”, ovvero la mediazione, per andare avanti nella vita…

E in questo mio tentativo di “mediazione” e di “ricucitura”  mi aiuta forse il Comm. Cherubino Montechiaro che, dopo l’ennesimo brindisi ai “Serenissimi” e ai “Neoborbonici” in quanto, dice lui, di appartenere a quest’ultima categoria, interviene ribadendo le tesi più ardite di Corradino ma invitando alla fiducia, alla serenità , alla speranza :

“Vedete dottor Corsini, vedete Corradino, e voi amici e cari commensali, io mi impaurisco di fronte a questo papa – e sia chiaro che Bergoglio è papa, eletto legittimamente, e infallibile quando, e mi auguro lo faccia presto, parlerà da papa, ovvero “ex cathedra”- che sembra diventato una “star” anzi una “superstar” , sì. un “Bergoglio superstar” per cui il suo volto ilare, ridanciano e sempre contento, campeggia su tutte e riviste, di tutto il mondo. Cosa vedete di cambiato voi nella Chiesa da un anno a questa parte? Certamente nulla! Eppure mentre prima non si parlava che di pedofilia tra i preti, di scandali, delle finanze “nere” vaticane, dello Ior, dello spionaggio…ora tutto tace, tutto va ben “madama la marchesa” e le gazzette, un tempo agguerritissime contro Benedetto XVI, sciolgono “inni e canti” al “vescovo di Roma” e alla sua “tenerezza” che lui sempre dimostra a cominciare da quella usata, come un nodoso bastone, nei confronti dei frati dell’Immacolata rimasti fedeli (praticamente tutti, tolti i quattro Giuda ribelli e qualche Quisling che si è, successivamente, accodato) ; oggi la Chiesa sembra trasformata in una società filantropica terzomondista, senza più Dottrina, in rotta con la Tradizione e la continuità con gli altri papi…eppure guai a perdere la speranza e a lasciarsi prendere dallo scoraggiamento e dalla disperazione. Vedete dottore, vedete, Corradino, anche di fronte a quel vero e proprio “martirio” del p. Leopoldo – so quel che dico perché ci ho parlato e mi ha parlato – che rappresentava , qui, nella nostra Firenze, un baluardo di “sana dottrina” di fronte ai novizi che lo seguivano, di fronte ai ragazzi che preparava alla Comunione e alla Cresima, di fronte ai loro genitori,di fronte ai malati e agli anziani ai quali portava il conforto della Fede…bisogna interpretare la mano della Provvidenza: Dio sa leggere anche sulle righe storte. Forse quelle sofferenze, quella persecuzione cattiva e tremenda a cui sono sottoposti tutti i frati restati fedeli all’Immacolata e ai Carismi dei  loro fondatori, il p. Manelli e il p. Pellettieri, hanno un senso…chi sa che, per santificarli, Gesù non abbia voluto metterli alla prova e vedere se avevano il coraggio, non solo a parole, di testimoniare la Fede e di non tradire, mai, per nessun motivo, la Verità? Per insegnare anche a noi, non parlo per voi dottore, ma per Corradino e al Signora Elsa, poveri peccatori, che abbiamo sempre una vita troppa facile, che seguire Cristo significa, anche, persecuzione?

“più il mondo si laicizza – scrive Antonio Socci – e più diventa clericale. Più si fa anticristiano e più si appassiona alle cose curiali. Più censura il fatto cristiano , più si elettrizza per il ceto ecclesiastico. Più diserta le chiese, più è attratto dalle sacrestie . Tanto che laiconi come Scalfaro e Pannella smaniano per una telefonata di papa Bergoglio e vanno in brodo di giuggiole….il fenomeno già evidente in televisione…e sui giornali dove…c’è un’invasione di ecclesiastici, proprio mentre c’è una totale censura dei connotati della fede cristiana . In fondo c’è l’avverarsi di una predizione di Charles Péguy,il quale – da vero convertito – vedeva avvicinarsi l’era in cui ci saremmo trovati stretti tra la curia clericale e quella anticlericale. Due curie solidali (anche perché vanno a braccetto con la mentalità dominante) . Diverge poco il loro atteggiamento anche di fronte alle notizie più agghiaccianti che arrivano dal mondo sulla sorte di tanti cristiani, ridotti in schiavitù, violentati, discriminati e massacrati…le loro ferite sono oggi le visibili ferite di Cristo crocifisso . Ed è nella loro presenza umile ed eroica….che oggi è particolarmente visibile la presenza viva di Cristo”.

Ecco, Corradino, quando – e lo vedevo prima dal vostro volto – vi prende “un’acre bramosia di sangue” ricordatevi che la Chiesa, la nostra Chiesa, non è quella dell’orgoglio, dei persecutori, dell’invidia, della cattiveria, ma quella della sofferenza., alla persecuzione:

“Una persecuzione vera? E’ così. L’ira del mondo oggi non si alza dinanzi alla parola Chiesa , sta quieta anche dinanzi all’idea che uno si definisca cattolico, o dinanzi alla figura del Papa dipinto come autorità morale. Anzi c’ è un ossequio formale…L’odio si scatena – a mala pena contenuto, ma presto tracimerà – dinanzi a cattolici che si pongono per tali, cattolici che si muovono nella semplicità della Tradizione” (Cfr. “Un evento. Ecco perché ci odiano” Ed. “Il Sabato” , Roma 1993, p.104).

Rimango allibito e ringrazio il Comm. Cherubino Montechiaro per questa sua cristiana pagina di saggezza. E  propongo, a questo punto,  un brindisi, che mette tutti d’accordo, al nuovo libro, uscito in questi giorni, del teologo p. Serafino Maria Lanzetta : “Il Concilio Vaticano II: un Concilio pastorale” (ed. Cantagalli),  un libro che spiega , finalmente,  tante cose e che sto leggendo, con estremo interesse. Brindiamo al libro, all’autore e all’editore… e, infine, alla Santa Tradizione, vita e giovinezza della Chiesa, come scrisse il grande teologo Mons. Brunero Gherardini.

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Fantasie settimanali dell’Avvocato Julo Alberto junior Scopetani

Lettera di p. Binmarco Giuda Rosario(Dicette e Facette) a S.E. Mons. Consueto Bianchini addetto generale alla vendita dei garofani in piazza San Pietro – 00120 Chioschetto della Città del Vaticano.

Badrino, Patremo, Badrino a me, illustrissimo Monsignore Consueto eminentissimo folosofo e teologo che chiù grande al mondo non vi fosse in quando voi avede deddo e sgriddo la chiù grande filoso fazione che sembre mi facesse venire i brividi e o sdravolgimendo in quando voi avede affermado alla mensa Garidas di Pastoia : “Non sarà la Chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la Chiesa”, dunque io vi dovessi subido informare della grande offensiva che gli infami tradizionaliste avessero faddo condro di me e condro i fradelli iscariotiti  e condro lo frademo p. Agnellone Giuda Bebè che, essendo che venedo ebbe dalla Inghilderra, molto istruitissimo assai fosse e di grande bolso e determinazione onde per cui non potesse sobbortare gl’infami dradizionalisde che, oldre duddo gli facessero ripugnazione per lo quale ello stesso medesimo ave gacciato di ghiesa uno di guesdi ceffi e dicette a lui chiu’ o meno: “Vattene sculacciato a me li dradizionalisde come de sdesso medesimo mi facessero sghifo e repugnazione e io l’assoluzione non gliella darebbe mai!”…Abridi cielo che quelli si mettettero a fare “casino” (quando ce vo’ ci vole Badrino colendissimo a me e Patremo fraterno)per cui io sdesso medesimo ho deciso di scendere in combaddimendo con dudda la mia audorida’ e chiù o meno avessi deddo a quesdi mendecaddi: “Bruddi idiodi, voi mi avede  già scassato lo mio “idrante” (scusasse patremo ma accusì si chima lo “manicu di sottopanza” ovvero l’organo che scassato m’avettero)bruddi figliacci de’a’ fuffa e’ mammeta e do o’ busceddo  e’ patreto (scusasse Badrino colendissimo ma quando ce va ce va) e ch ve se pigliase il difo e n’aggidente secco doppio o, almeno, due scempi che m’aveste davvero rotto belfagor capocchio…e ghe dudde infamie e bugie raggondaste e che non fusse vero nulla di quello che voi digeste e raccondasse per cui io su fesbucche dicessi duddo questo e voi infamassi figli di “mozza” e “biscotto” e duddi gi aldri dermini che io sapessi ma che ora non avrebbero venudi in mende…”

E boi avessi voludo dire aldro alli dradizionalisde infame che a me ripugnassero chiu’ che a badre Agnellone Giuda Bebè che lui coraggiosissimo fusse e dicette quello che dovette.

Indando dorno a sollecitarvi queello che olessi : 1) LO GANONIGATO NEL DUOMO Firenze agganto a monsignore Grigano e allo ganonigo con lo fondodinda. 2)LA GADDEDRA  AL SEMINARIO FIORENTINO  che bure io potessi meddere in mosdra le mie eminendi dodi e infine 3) IL GAPPELLANADO DELLO ORDINE DI MALDA ghe moldo rispeddabilisso io fossi per cui lo esigessi.

A quesdo, Patremo mio, aggiungessi la richiesda per la GADDEDRA DI EDUGAZIONE MORALE, CIVILE E FISICA per questo mio eggellendissimo frademo Agnelone che avede visdo cosa fosse capage di fare se lasciado alla sua nadurale brudalida’.

Vi informo indando che il p. Leopoldo è sdado “sbolognado” e mandado nello cambo di rieducazione e ad Albenga, nonosdande le inudili insistenze delle donnaccole ghe io avessi affogade da bambin e bure dello indervendo dello cardinale Bedori che naduralmende non è sdado minimamende breso in considerazione dalli padri nosdri Giordano Bruno Alfonso Giuda Maggiore e Rubagalline da Volpinasia.

I fradi novizi volessero andare via ma non potessero (noi glielo impedissimo) e indando continuano qui a sgocciare (dando che Agnellone e Fabiolone mio bello a’ mammà e cocco e’ papà mi dicettero che gli ripugnerebbero) e continuassero a mangiare i viveri nonosdande i vosdri rifornimenti esseno arrivadi per cui:

salemelle belle (arrivade), gorgunzola con lo puzzetto delli piedi dello Rubagalline (arrivado), caciotte (arrivade), basda corta e lunga (arrivada) per cui sole le aulive(finide) mangassero.

Badrino, Patremo, Badrino a me, illustrissimo filosofo Monsignore Consueto che teologo chiù grande e’ voi al mondo non esistesse in quando avede deddo e sgriddo la seguende e sdupenda filoso-fazione che sembre mi facesse venire la belle di oca per cui avede avudo l’ardire e la fordezza volande di dire : “Non sarà la Chiesa a evangelizzare i poveri ma saranno i poveri a evangelizzare la Chiesa”, Badrino mio, mio sgudo, mia gorazza e mio usbergo, mio duddo, siademi sembre vicino e pensade a me in codesda vostra grande missioni dei garofoni allo chiosgheddo in piazza del Vadicano.

E io biegato a mamma d’agnello di fronde a voi baciassi lo vosdro orosgopo bettorale e vi asbeddassi qui a Florentia duddi i santi vosdro

 Giuda Belmarco Rosario (Dicette e Facette) dei frati iscariotiti.

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Lettera di p. Agnellone Giuda Bebè al p. Giordano Bruno Alfonso Giuda Maggiore, Conducator e Dux dei frati iscariotiti.

Caro e insuperabile amico in infamie, cattiverie, calunnie, azioni prevaricatrici etc. iio p. Agnellone Giuda Bebé salutare te Conducator e Dux  con mio belato-ruggito anglo che a Florentia a tutti mettere paura: Bèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrbèèèèèèèèèèèèèèèèèhhrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrbèèèèèèèèèèèèèèèèè

Specie dopo che io avere cacciato da confessionale chiesa di tutti santi tradizionalista che me dire che messa nuova non piacere e che anche se essere valida non sapere se essere legittima e io allora incavolare o, se preferire, “imbiberonare” e dire lui: “A me tradizionalisti ripugnare assai più che progressisti perché mentre progressisti avere lussuria tradizionalisti più ripugnare perché avere troppa superbia” e io mi fermare qui perché dentro di me avere voluto strozzare ma io me controllare e lasciare ceffo solo e scappare via e lui dire: “Ma lei essere San padre Pio che leggere in cuori?”…E io non rispondere altrimenti avere detto io di padre Pio me fregare io essere obbediente a concilio e nuova chiesa conciliare e tradizionalisti volentieri affogare fin da giovane età e cos non recare danno e smettere di fare discutere e soprattutto pensare. Sapere bene grandezza e coraggiosità di mio comportamento e anzi essere io risoluto a fare ancora meglio e fare terra bruciata intorno a superbi che di messa vecchia che nessuno capire loro fare bandiera e continuare criminalmente a celebrare messa come sfida, in quanto loro non fare messa per vecchi nostalgici ma anche per giovani e questo è ripugnare a me come ripugnare p. Leopoldo che continuare fino a quando noi non spedire via a dire messa barbosa che non intendere i poveri di periferie esistenziali e anzi tra me e me domandare perché vescovo di Firenze continuare se non proteggere almeno a non perseguitare i supponenti tradizionalisti ch essere pieni di superbia e volere imporre messa che non piacere a papa Francesco che dire che vecchia messa potere anche essere un dono ma tradizionalisti strumentalizzare.

Io come me suggerire te caro padre Conducator e come me avere detto anche p.Sgangherati che, prima di noi, tanto fare per ridurre a ragione ostinazione reazionaria, avere convocato giullare Marco Grulli con bambino che portare bandierone e vedere Gospa di Mediugorij, il quale avere me detto che tradizionalisti pelagiani (così lui chiamare) lo avere già avuto mettere in disparte e fare passare da bischero quando lui se proponere per essere capo della tradizione e finalmente mettere via Conte che stare in riva d’Arno e professore che essere custode in San Francesco poverino e avvocato che mandare circolari. E lui me dire che loro essere reazionari e che rifiutare di essere a lui sottomettere in quanto dire che Tradizione essere fedeltà a Chiesa e Dottrina e non volere, loro superbi, passare sotto lui che mandato essere da democrazia cristiana con assenso prete importante di riserva indiana. E lui stesso me dire che ostinare a celebrare vecchia messa in San Francesco e, giustamente, me dire che essere eresia in quanto loro di messa fare bandiera e non seguire lui nemmeno quando con p. Sgangherati portare Spaccavigne a Bosco ai Frati per esercizi spirituali. Io erre convinto che con gente superba e tradizionalista dovere usare metodi forti come fare Rubagalline e non temporeggiare come invece fare arcivescovo Betori che troppo avere  loro concedere come avere loro troppo concedere anche cardinale Piovanelli che dire essere progressista ma che a me sembrare più conservatore.

Se tu scrivere a Cardinale dire che con metodi lievi lui nulla ottenere e dovere invece fare come Rubagalline che avere telefonato a vescovo di Pompei e avere fatto sospendere giornata mariana che tenere in santuario pompeiano da quindici anni e che essere fatta, con vescovo di Pompei, con laici ex terz’ordine(che bene avere fatto a sopprimere) e fedeli campani che dire sì nuova messa ma che essere troppo legati a vecchia chiesa che non mettere sè in linea con Concilio dal quale nascere nuova Vera Chiesa Conciliare. Fedeli campani avere strombazzare ma poi chetare e non dire altro e noi dimostrare nostra inflessibilità. Segnalare infine deteriore insegnamento monache che vendere rivista “Il Settimanale di p. Pio” che dare scandalo in quanto in rivista essere anche rubrica p. Manelli su spiritualità e p. Manelli deve tacere. Avere saputo come voi me dire che una visitatrice essere già da monache clarisse (clausura) che troppe essere e che fare celebrare messa di vecchio papa e pertanto come voi me dire anche loro fare fine di frati che ostinare a se dire fedeli a carismi p. Manelli e p. Pellettieri che a me fare ribrezzo e per questo io essere pronto a tutto me dare per guerra contro passatisti e Tradizione che essere sinonimo di superbia e fare dannare a paradiso nostre creature che dovere guardare e beatificazione in inferno come me dicere Barbariccia che io sempre pregare e intanto baciare vostro simbolo zodiacale e me dire fedele in Satanasso che se congedare con belato- ruggito anglo bèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrbèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrbèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè

p. Agnellone Giuda Bebè, dei frati di Iscariota(F.I)

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P.S Voi comunicare che essere arrivati viveri che inviare Mons. Consueto Bianchini per cui mancare solo aulive (mancare) e poi : salamelle belle (avere),  gorgonzola con lo puzzetto delli piedi di Rubagalline (avere), pasta lunga e corta (avere) , caciotte (avere) e aulive (mancare)  e ollio per olliare (mancare)

8 commenti su “La chiacchierata settimanale dopo le vacanze di Pasqua – di Rigoletto Corsini”

  1. Caro Dottor Rigoletto, il futuro del progressismo sedicente cristiano è un Forteto universale ossia una gongolante Lubecca a misura del Doctor Faustus. Pannella è l’ideale sindaco della gloriosa città tedesca e il sommo profeta del neocristianesimo. Forse dovrei aggiungere che l’orizzonte ecclesiale & conciliare contempla la beatificazione di Ponzio Pilato e dei suo santi e celesti ispiratori.

    1. Purtroppo da toscano (fuoruscito da oltre 40 anni) mi tocca ammettere che i toscani, tranne rare eccezioni (i lucchesi, qualche massese) votano compatti per il comunismo, anche se i rossi li lasciassero in mutande. Hanno il prosciutto sugli occhi, sono tutti arrabbiati e ideologizzati, cioè accecati e non usano mai il cervello parlando di politica. Mi tocca ammetterlo con dispiacere. Altra loro caratteristica è l’odio feroce per il clero, senza se e senza ma; chissà, forse questo loro difetto ora potrebbe tornare utile, se lo usassero contro i modernisti; speriamo bene e aspettiamo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma. Ah, dimenticavo di dire che gli aretini nel 1796 dettero un lampante esempio di fede cristiana e devozione mariana, insorgendo contro Napoleone e il suo esercito giacobino ed anticattolico al grido di Viva Maria: questa è una bellissima pagina di storia toscana, purtroppo silenziata dalla storiografia liberal massonica prima e comunista poi. Pace e bene

  2. Spero Lei non abbia ragione Sig. Vassallo, non per darle torto, ma per un mesto senso di speranza nel ravvedimento dei nostri pastori.

  3. Ludovico Santoro

    Vogliate scusare, innanzi tutto, la mia infinita ignoranza, ma è soltanto da questo momento che prendo nota di uno scritto che riporto di seguito: Fantasie settimanali dell’Avvocato Julo Alberto junior Scopetani – Lettera di p. Binmarco Giuda Rosario(Dicette e Facette) a S.E. Mons. Consueto Bianchini addetto generale alla vendita dei garofani in piazza San Pietro – 00120 Chioschetto della Città del Vaticano.
    Questo intervento è “scriddo” in un linguaggio incomprensibile (almeno per me) per cui, sommessamente, sono a chiedere a qualcuno, tra voi, di buona volontà, che volesse spiegarmi in quale lingua (o dialetto italianizzato) intende esprimersi tal Binmarco ecc. ecc.
    Grazie e scusate il disturbo.

    1. Dante Pastorelli

      La lingua è creazione della fantasia, quindi poesia. Ed anche certi frati posson esser poeti inventando una loro propria lingua. Don Milani affermava ch’è la lingua a farci uguali. Niente di più sbagliato. La lingua ci distingue perché siamo diversi nella continua creatività della parola.

  4. Dante Pastorelli

    C’è però S. Francesco Poverino che Forteto non diventerà mai né mai venererà un s. Ponzio Pilato da chiunque elevato agli onori dell’altare.

    1. Manolo da Montecatini

      Ho letto gli auguri di Riscossa Cristiana a Padre Manelli e mi associo : ho visto su f.b. che anche Giuda Dicette e Facette ha fatto gli auguri a p. Stefano invitandolo a ravvedersi. Ecco, almeno il Giuda evangelico fu grande anche nell’infamia ed ebbe il coraggio di impiccarsi mentre Dicette e Facette pensa alle “salamelle belle”, alle “caciotte” e alle “aulive”…vuol dire che all’inferno andrà con Ciacco.

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