di P. Giovanni Cavalcoli, OP
Premessa:
Il giorno 24 dicembre Riscossa Cristiana ha pubblicato due articoli, uno di Padre Giovanni Cavalcoli sul “Progresso della dottrina cattolica”, e il secondo di Fabrizio Cannone, dal titolo “Convegno a Roma sul Concilio Vaticano II”. Su alcune tematiche emerse durante questo convegno, Padre Giovanni Cavalcoli ci ha fornito utili chiarimenti, con una lettera che qui di seguito ben volentieri riportiamo:
Carissimo Dott.Deotto,
il mio articolo sul progresso della dottrina cattolica fa un implicito riferimento al congresso di Roma. Sono contento che venga pubblicato insieme con la relazione di Cannone, un giornalista cattolico di vaglia mio amico. Infatti sarà il lettore stesso informato ad accorgersi del rapporto tra i due scritti.
Il convegno di Roma segna un passo avanti nell’appurare da un punto di vista storico che cosa veramente il Concilio è stato, e questo è certamente merito di De Mattei (egli pure mio amico), contro la lettura modernista della scuola di Bologna di Alberigo e Melloni, che vedono nel Concilio una novità che rompe col passato, mettendo in contraddizione la Chiesa del Concilio con quella del preconcilio.
Invece il convegno non ha fatto chiarezza e si è mosso sull’equivoco per quanto riguarda la considerazione delle DOTTRINE del Concilio, delle quali non si è messa in luce la continuità nella novità, secondo le indicazioni del Papa, ma, prendendo a pretesto il fatto (pur vero) che il Concilio non ha definito nuovi dogmi, e seguendo qui l’inesatta interpretazione di Mons.Gherardini (egli pure mio amico), si è teso a minimizzarne e relativizzare l’importanza dell’aspetto dottrinale-dogmatico come di cose estranee alle verità di fede, una specie di optional, il che non è assolutamente vero e porta a rifiutare le dottrine del Concilio.
E ciò perchè non si è riusciti a mettere in luce la CONTINUITA’ di queste dottrine con quelle del preconcilio. Ma in tal modo ci si avvicina pericolosamente ai lefevriani.
Siamo in un momento di estremizzazione del conflitto tra lefevriani e modernisti, corrispondente in qualche modo, in politica, al contrasto fra destra e sinistra. Bisogna assolutamente che il mondo cattolico, nella Chiesa come nella politica, recuperi il senso dell’universalità dei valori cristiani, al di là della legittima pluralità delle opinioni. Occorre un sano tradizionalismo e un sano progressismo nella piena comune appartenza all’unica Chiesa, nonchè nel rispetto della Costituzione italiana e dei comuni valori della Nazione. Per il resto i contrasti non solo non sono nocivi, ma normali e costruttivi. E’ la legge della democrazia. Ma democrazia non deve voler dire estremismo e faziosità, soprattutto per noi cattolici.
Voi di Riscossa Cristiana state dando un esempio di correttezza in questo senso: una destra sana e cattolica, in piena comunione con la Chiesa. La sinistra, per essere veramente cattolica ed avere il vero senso del bene comune, dovrebbe, sia pur dal suo punto di vista (non è proibita una sinistra cattolica), seguire il vostro esempio.
Con viva cordialità P.Giovanni