“Mario Palmaro è morto”. Poi, quattro scarne righe di annuncio e alla fine il saluto: “Sia lodato Gesù Cristo”. Il saluto che oggi non pronunciano più neppure i preti. Se ne è andato giovane: 45 anni, lasciando moglie e quattro figli, ma la sua breve vita è stata all’insegna dell’operosità nella e con la fede forte, sicura, coraggiosa.
di Giovanni Lugaresi
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I media, e non soltanto quelli del mondo cattolico, di Palmaro e del suo sodale Alessandro Gnocchi, si sono occupati quando venne la cacciata da Radio Maria con una di quelle decisioni dittatoriali care ai direttori responsabili dei giornali del tempo che fu: senza preavviso e senza tante spiegazioni – e il modo ancor m’offende! – avevamo a suo tempo commentato.
Mario Palmaro era nato a Cesano Maderno il 5 giugno 1968, si era laureato in giurisprudenza all’Università di Milano con una tesi sull’aborto procurato, perfezionandosi quindi in bioetica all’Istituto San Raffaele. Già docente nel Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, insegnava filosofia teoretica, etica e filosofia del diritto nell’Università Europea di Roma.
Collaboratore di varie testate, fra le quali, insieme a Gnocchi, il Foglio, il Giornale, Studi Cattolici.
Cattolico senza se e senza ma, tutto d’un pezzo, prediligeva in letteratura Guareschi e Chesterton.
Questa la succinta nota biografica, con l’aggiunta dei titoli di tanti libri e articoli scritti da solo o, appunto, con l’altro alfiere della retta dottrina, Alessandro Gnocchi.
Pur colpito da un gravissimo male che non gli dava speranza, sino alla fine si era battuto per la fede, in difesa dei principi non negoziabili, e criticando certi atteggiamenti della gerarchia, compreso Papa Francesco, come sappiamo, suscitando scandalo nelle anime belle conformiste e sempre compiacenti nei confronti di qualsiasi potere.
Ma lo stesso pontefice, avvertito della gravità delle sua salute, lo aveva chiamato al telefono e Mario aveva così commentato: “Ero stupito, meravigliato, soprattutto commosso: per me, cattolico, quella che stavo vivendo era una delle esperienze più belle della vita. Ma ho sentito il dovere di ricordare al Papa che io, insieme a Gnocchi, avevo espresso delle critiche precise al suo operato, mentre rinnovavo la mia totale fedeltà in quanto figlio della Chiesa. Il Papa quasi non mi ha lasciato finire la frase, dicendo che aveva compreso che quelle critiche erano state fatte con amore e come fosse importante, per lui riceverle…”.
Ecco, a questo punto, possiamo ben capire come anche per Mario Palmaro si possano adattare le espressioni di Domenico Giuliotti: “La mia carità e armata… In questo libro violento non c’è odio. C’è disprezzo e collera per ciò che è falso e si dà per vero… Ma lo spettacolo del peccato, che si gloria di se stesso, m’infuria”…
Cattolico tradizionalista, Mario Palmaro? Diremmo più semplicemente: cattolico, apologeta e testimone della fede. E non gli diciamo addio, ma semplicemente facciamo nostro il saluto letto su Riscossa Cristiana: Sia lodato Gesù Cristo – anche se ormai non lo dicono più nemmeno i preti!
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16 commenti su “Ricordo di Mario Palmaro – di Giovanni Lugaresi”
Se ne va uno dei migliori apologeti che io abbia mai letto, dal Timone ai sui articoli sul Foglio e su questo Sito, sono assai triste e addolorato per questa grave perdita di un uomo di tal fattura.
Lascia un vuoto difficilmente colmabile. Alla Vedova e ai suoi Figli esprimo le mie più sentite condoglianze. Certi nella speranza della Resurrezione dei nostri corpi mortali, elevo una preghiera A Dio perchè accolga la sua Anima fra i Santi in Paradiso.
Grazie prof. Palmaro !
Oggi siamo un po’ piu’ soli nelle battaglie apologetiche , sui principi ” non negoziabili ” , sulla difesa del ” depositum fidei”
et simila !
Ho letto e riletto quasi tutti i suoi libri , che adesso mi saranno ancora piu’ cari !
Un abbraccio alla Famiglia
Angelo
Credo che avra’ gia’ incontrato lassu’ i suoi amati Chesterton e Guareschi….Ora possiedono l’eternita’ per discutere di letteratura . Chiediamo a Dio di dare alla moglie ed ai quattro figli la
fede e la forza per affrontare il futuro , le stesse che Mario ha posseduto nel suo percorso terreno.
Dio ti abbia nella gloria dei santi e dei giusti ! Lì solo troverai la pace che il mondo non da.
E’ da ieri che non riesco a togliermi dalla mente l’immagine e le battaglie in difesa della vita così come della Fede Cattolica del carissimo prof. Palmaro. E’ un doloroso distacco per tutti noi che abbiamo a cuore le stesse cose.
Non oso immaginare quale e grande dolore per la Famiglia e per gli amici più cari.
Riposi nella Pace e tra le Braccia di Gesù, carissimo prof.
Sia Lodato Gesù Cristo.
Una preghiera per lui e la sua famiglia
é come aver perso un amico di cordata. siamo un po più soli ma lui ci sosterrà da lassù! vicina alla famiglia e a Gnocchi.
E’ stato un uomo coraggioso, uno studioso profondo e soprattutto un cristiano coerente ed appassionato. Le sue critiche, fino al grandissimo ultimo appello scritto alla Nuova Bussola, lasciano e lasceranno sempre il segno. I suoi scritti resteranno testimoni, a futura memoria, che anche in questi anni tribolati, ci sono stati cattolici puri, rigorosi e non asserviti al mondo.
Non possiamo che inchinarci e pregare affinchè il suo esempio ci sproni ad essere sempre più coraggiosi nella buona battaglia.
Affido, nella preghiera, l’anima del prof. Mario Palmaro, ringraziando il Signore della vita per averci dato l’opportunità di trarre beneficio delle sue profonde e preziose riflessioni a servizio della verità. Grazie prof. Palmaro per la sua fede, per la sua profonda intelligenza e per l’impagabile servizio profuso a beneficio dell’intera comunità cattolica e non; grande riconoscenza perchè ci ha insegnato a usare la ragione a servizio del bene e del giusto, e non a servirci di essa. Grazie per la bellissima testimonianza di amore a Cristo e alla Chiesa. Il Paradiso sia per lei il premio atteso e sperato nell’abbraccio con Cristo, la Vergine santissima e tutti i santi che popolano la casa del Padre Celeste.
Esprimo alla moglie del professore a ai suoi figli le più sentite condoglianze e la vicinanza nella preghiera in questo momento di dolore. Apparteniamo alla Chiesa di Cristo, e quando un membro soffre, tutti gli altri soffrono insieme. Vi saluto e benedico nel Nome del Signore
don Alessandro
M’associo al dolore per la scomparsa di Mario Palmaro ed alla vicinanza manifestata alla famiglia. Dolcissimo innamorato della Chiesa sapeva difendere la retta dottrina con vigore e severa carità, richiamando al suo dovere, mettendone in luce gli errori, quella numerosa, molto numersa purtroppo, parte della Gerarchia, ad ogni livello, deviante dalla Tradizione e dal Magistero ininterrotto. Ancorché giovane, è stato una valida guida per il “pusillus grex” che vuole vivere e morire cattolico, apostolico, romano.
In Paradiso ti portino gli angeli, ti accolgano le vergini ed i martiri, per farti partecipare al banchetto celeste,
assieme a Lazzaro il mendicante! Se non proprio subito, almeno dopo un Purgatorio
molto breve, pensando in termini terrestri.
“Ho combattuto la buona battaglia , ho terminato la mia corsa, ho conservato la Fede”.Penso che la parole di San Paolo siano le migliori per descrivere la vita e l’opera del Prof Palmaro. Personalmente ringrazio il Signore per la sua testimonianza di araldo della fede…della carità,nella verità.Le mie condoglianze e la preghiera per sua moglie e i figli.
Grazie di cuore Mario, sono certa che sarai beato un giorno. E non senza timore e tremore cercheremo di passare per la via stretta unica che dà la salvezza come hai fatto te con le opere e testimonianze. Sia lodato il Signore!
Carissimo Mario, il Tuo esempio mi accompagnerà per sempre!
Ora, dal Paradiso (credo che il Tuo Purgatorio sia brevissimo o nullo), potrai intercedere per tutti coloro che continueranno la tua buona battaglia in difesa della vera Fede e della vita umana.
Che lutto e perdita enorme per tantissimi di noi che abbiamo potuto godere dei suoi scritti incomparabili e seguire le sue conferenze che ci davano un tal riconforto spirituale (anche da lontano, via Internet)! Fu un uomo giusto e coraggioso. Ci manchera’ tantissimo in questi tempi bui ed incerti, ma la Provvidenza ha deciso cosi’. Preghiamo per la sua anima e per la sua Famiglia rimasta orfana! Requiescat in pace. Signore, pieta’!
Ho conosciuto Mario Palmaro solo attraverso i suoi scritti, dai quali molto ho appreso. Mi ha sempre colpito la sua rara capacita’ di ;andare al cuore del problema per la via piu’ semplice e lineare. E come dimenticare, in ultimo, le sue profonde riflessioni sulla malattia e la morte, espresse in una recente intervista a “Il Foglio” e ripubblicate il 10 ultimo scorso sul sito “Corrispondenza Romana”, per onorarne la memoria? Vincendo il suo acerbo dolore, accettava entrambe con la vera umilta’ cristiana, quella che cerca di fare sempre la volonta’ di Dio in tutto, anche nella sventura; con l’umilta’ della vera fede, che dice: “la vita che continua dopo di me mi fa capire che sono, e sono stato, un servo inutile, e che tutti i libri che ho scritto, le conferenze, gli articoli, non sono che paglia. Ma spero nella misericordia del Signore, e nel fatto che altri raccoglieranno parte delle mie aspirazioni e delle mie battaglie, per continuare l’antico duello”.
Si’, siamo tutti “servi inutili” e tutte le nostre opere sono solo “paglia” che si disperde nel mondo che passa e non ritorna. Ma anche noi, fortificati dall’esempio di uomini come Mario Palmaro, speriamo sempre nella “misericordia del Signore”, la cui Parola dura in eterno: essa non ci fara’ mancare l’aiuto indispensabile a proseguire nelle dure battaglie che hanno visto Mario Palmaro battersi da prode per la fede, a “continuare l’antico duello” con le Forze del Male che da ogni parte incalzano.