“Insieme nel futuro”, il nuovo calendario degli Alpini

Insieme nel futuro”, così come lo sono stati nel passato e lungo il cammino della storia di un secolo. All’insegna di questo motto-impegno, ecco il nuovo calendario dell’Associazione Nazionale Alpini, che potremmo definire, il “Calendario degli anniversari”, questo del 2020, appunto.

Il riferimento è al 2019, per il centenario della fondazione del sodalizio, e al 2020, che ricorda il secolo dalla prima adunata nazionale (allora si chiamò “convegno”) sulla mitica Ortigara, dove venne posta la grande Colonna Mozza con incisa la scritta “Per non dimenticare”: erano attesi quattrocento alpini; ne arrivarono più di duemila. L’adunata ad Asiago, quindi Monte Ortigara, fu ripetuta nel 2006, dimostrando, anche “materialmente”, che quel “Per non dimenticare” è sempre ben presente nelle menti e nei cuori delle Penne Nere.

Naturalmente, il calendario è caratterizzato da una ricca e varia documentazione iconografica di un secolo fa (disegni del mitico Novello, compresi) e di un passato recente, come le foto emblematiche dell’adunata del centenario svoltasi nel maggio scorso a Milano, e quelle delle celebrazioni centenarie in Galleria, il tutto all’insegna del motto “Insieme nel futuro”.

Presentando questa pubblicazione, del resto, il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, avverte: “La nostra storia non è solo mera documentazione di fatti ed accadimenti che abbiamo registrato dal 1919 in poi, ma è e deve essere nostra grande maestra. Quando noi parliamo di valori rischiamo a volte di proferire semplicemente parole, ma se guardiamo la nostra storia quei valori li ritroviamo concretizzati in fatti, in azioni, in pensieri espressi con forza e determinazione. Da qui ripartiamo per il nuovo tratto del nostro cammino, con continuità e in perfetta coerenza con il passato ma camminando non solo verso il futuro, ma nel futuro”.

Sono molte le sfide che attendono l’Ana, continua il Presidente, “sfide che affrontiamo con forza ma anche con fiducia ed amore poiché non solo abbiamo a cuore la nostra Associazione ma anche la nostra Patria e il nostro Popolo”.

Seppur in sintesi (ma esauriente), poi, si ripercorrono con note e foto le operazioni maggiori che hanno caratterizzato il 2019, soprattutto sul fronte della solidarietà, con la presenza costante ed efficace dei volontari della Protezione Civile Ana, 4.500 dei quali impegnati a fine 2018 in occasione della “tempesta Vaia” abbattutasi soprattutto sulla montagna veneta.

Poi, l’attività sportiva dei vari gruppi, l’opera del Centro Studi, il Premio fedeltà alla montagna, nonché quell’iniziativa emblematica rispondente al titolo-motto “Aiutaci ad aiutare!”, cioè un appello a tutti gli alpini e agli amici per raccogliere fondi destinati ad opere concrete per situazioni di bisogno, soprattutto nelle zone terremotate delle Marche, dell’Umbria, del Lazio e dell’Abruzzo.

Non manca un riferimento alla presenza del sodalizio delle Penne Nere all’estero, nelle cui file operano attivamente tremila soci; dall’Argentina alla Scandinavia, dall’Australia al Brasile, dal Canada al Cile, dall’Europa al Sud Africa, sono trenta le sezioni più sette gruppi autonomi.

Per quanto attiene ai dati complessivi, la “forza” dell’Ana consiste in 345.000 soci: 265.000 ”ordinari”, cioè che hanno prestato il servizio militare nel Corpo degli Alpini, e 80mila “aggregati”, strutturati in 4.400 gruppi appartenenti a 80 sezioni in Italia e 30, come visto, all’estero.

Non poteva mancare anche in questo calendario, quale “saldatura” morale e materiale, per così dire, fra Penne Nere in congedo e Penne Nere in armi, il Saluto del comandante delle Truppe alpine generale Claudio Berto, che a nome degli undicimila arruolati, sottolinea come oggi più che mai la società italiana abbia “bisogno degli Alpini, di donne e uomini che per il loro agire quotidiano si ispirano a valori troppo spesso trascurati: generosità, concretezza, onestà, solidarietà… Donne e uomini che, con lo stesso cappello, dimostrano come sia più importante il ‘fare’ piuttosto che il ‘dire’: uno stile di vita e una forma mentis che ci portano a lavorare assieme nelle emergenze di protezione civile, nelle cerimonie a ricordo della nostra Storia, nei diversi progetti, nei quali, a trarne vantaggio è il Paese”.

A conclusione di questo discorso, una succinta, ma eloquente documentazione delle Operazioni sul territorio nazionale – Strade sicure, impiego in contesti climatici rigidi, in alta montagna – compiute dagli alpini in armi. Progetto e redazione del calendario sono di Luigi Bertino, con la collaborazione de L’Alpino e del Centro Studi Ana.

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