Caso Formigoni: non si processa la storia, ma i reati sì – di Paolo Gulisano

La fine della vicenda giudiziaria dell’ex Presidente della Regione Lombardia con la sentenza definitiva della Cassazione che ha sancito una condanna di 5 anni e 10 mesi per corruzione, ha visto una serie di reazioni impressionanti per toni e contenuti davanti alle quali occorrono delle riflessioni. 

Le reazioni sono venute principalmente dal mondo di Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale nel quale Formigoni è cresciuto e al quale deve tutto anche in merito alla propria carriera politica, perché senza quella “base” che per anni lo ha sostenuto e votato, a partire dagli Anni Settanta, non avrebbe mai raggiunto le posizioni di vertice che riuscì a conquistarsi. 

Questo articolo vuole quindi rivolgersi in primo luogo ai “cattolici” (visto che Formigoni è stato per anni considerato come un “politico cattolico”) e in particolare a chi appartiene al movimento di Comunione e Liberazione. Questo perché la maggior parte delle reazioni di difesa veemente e magari anche sopra le righe del Celeste hanno avuto questa preoccupazione: difendere l’esperienza di CL. 

“Non si processa una storia!” ha tuonato qualcuno. Infatti hanno processato dei reati. “Hanno voluto colpire il modello di governo della Lombardia”, ha scritto qualcun altro. Niente affatto, tanto è vero che gli elettori lombardi negli ultimi anni per due volte – prima con Maroni e ora con Fontana – hanno eletto presidenti e governi di Centro-destra. Quindi, se mai ci fosse stato un complotto della “magistratura rossa” per portare al governo della Lombardia le Sinistre, questo è clamorosamente fallito. La gente continua a scegliere imperterrita il Centro Destra – in particolare la Lega – ma non il Celeste, che d’altra parte l’anno scorso, alle elezioni politiche, ottenne una solenne bocciatura. Sic transit gloria mundi. 

Quindi non è stata processata una storia – di per sé nemmeno quella di CL – ma una persona e i reati di cui questa era accusata. I difensori a oltranza, i negazionisti più ostinati ritengono che per tre volte, in tre gradi di giudizio, sia stato commesso un errore giudiziario e che il loro amico Roberto sia stato vittima di una ingiustizia. Potrebbe essere: la giustizia umana è sempre imperfetta. Tuttavia ciò è piuttosto strano. In questo ultimo atto, inoltre, Formigoni è stato difeso nientemeno che da Coppi, la Maglia Rosa dei Penalisti italiani. Possibile che nemmeno questo principe del Foro sia riuscito a dimostrare l’innocenza del suo assistito, uno che era riuscito a salvare perfino Berlusconi? 

Sono domande. Abbiamo detto che anche noi nutriamo dei dubbi sulla giustizia umana. Noi preferiamo decisamente quella Divina. E allora ci viene un altro dubbio. Il giorno del giudizio (della Cassazione) un gruppo di amici di CL si è raccolto in preghiera nel Santuario di Caravaggio, provincia di Bergamo e Diocesi di Cremona. Un gesto che ha suscitato non poche polemiche, con il Rettore del Santuario che ha espresso le proprie perplessità per un atto quantomeno inconsueto. Gli organizzatori hanno poi avuto modo di precisare che la preghiera era per chiedere al Signore e alla Madonna (e forse anche a don Giussani, visto che questo santuario gli era particolarmente caro) che “illuminasse le menti dei giudici”. Ora, i casi sono due: può darsi che il Signore, la Madonna e il Gius non abbiano prestato orecchio alla richiesta dei loro fedeli, e qui bisognerebbe anche chiedersi il perché. Spesso nella Scrittura troviamo che Dio nega i suoi favori al Suo popolo eletto che si è macchiato di infedeltà. L’altra ipotesi è che effettivamente lo Spirito abbia soffiato sulla Cassazione e abbia portato a questo tipo di sentenza, per cui non ci sarebbe più nulla da obiettare, protestare, strepitare. Deus vult.

Per essere onesti, bisogna dire che non tutta CL si è schierata pubblicamente in difesa del proprio amico. È interessante notare che anche in ambito giornalistico sono usciti pezzi equilibrati e interessanti come quello del giovane Pietro Piccinini, mentre i toni più infuocati sono stati usati da un trio di settantenni esponenti del Movimento: Cesana, Ronza, Zola. Se da una parte è comprensibile che antichi sodali vogliano prendere le difese di un proprio amico, dall’altra interventi come questi, tutti tesi a dimostrare quanto di buono ha fatto Formigoni nella sua carriera politica, perdono di vista completamente il punto focale della questione, e possono creare in chi li legge, soprattutto nelle persone del movimento, l’idea che Formigoni sia un martire cristiano. 

Ricordiamo invece che Formigoni non è finito sotto processo per aver cercato, ad esempio, di impedire le derive sul gender o sulle unioni tra persone dello stesso sesso (battaglie che si è sempre ben guardato dal fare), ma per reati riguardanti forme di appropriazione indebita di denaro. Questo travisamento può portare a mascherare anche un’altra realtà, che è invece da anni evidente: Formigoni non è un caso eccezionale, anche se è il più eclatante per via dell’importanza del personaggio. Ci sono state decine di politici di CL inquisiti e condannati per reati di questo tipo, dalla corruzione alla turbativa d’asta. Tentati e sedotti da Mammona. Possibile che nessun altro movimento ecclesiale, dai Focolarini ai Neocatecumenali, dall’Opus Dei a Rinnovamento nello Spirito abbia avuto tanti guai giudiziari? Non è che il problema, come dicevano i sessantottini (molti dei quali poi trasferitisi in CL) sia a monte? Conosciamo bene la replica che per anni è venuta dal Movimento: siamo tutti peccatori, non facciamo i moralisti. È vero, siamo tutti peccatori, ma si direbbe – parafrasando Orwell – che qualcuno è più peccatore degli altri. E allora si corre ai ripari, come ha sempre insegnato Santa Madre Chiesa: attraverso il riconoscimento dei propri errori, attraverso il pentimento, attraverso la conversione. 

Se è vero che non si processa una storia, è vero che però la si deve giudicare. L’emotività può offuscare il giudizio. CL dovrebbe riconoscere i propri errori, i propri peccati, come dice Davide, peccatore pentito: il mio peccato io lo riconosco, il mio errore mi è sempre dinnanzi. Chi non riconosce i propri errori – e i propri peccati – è destinato a ripeterli.

23 commenti su “Caso Formigoni: non si processa la storia, ma i reati sì – di Paolo Gulisano”

  1. Mi pare che l’articolo sposti un bicchiere avvelenato (e di un veleno potente) verso il lettore e Formigoni, ma subito dopo abbia voluto ritrarre sordidamente la mano per non lasciare tracce. Quando ero stato ricoverato (e c’era Formigoni) il pomeriggio passava l’infermiere col the, e i pasti erano decenti. Dopo Formigoni queste cose sono sparite completamente, e ricordo che c’era il rischio di doversi comprare posate, bicchieri e carta igienica, Se questo è indice di disonestà cosa si dovrebbe dire dei comunisti che NON hanno mai reso conto delle malversazioni, delle sottrazioni a lodo favore e delle ampie ruberie perpetrate in altre regioni? Dieci, cento, mille Formigoni non basterebbero a risistemare le cose ormai perdute

    1. Giovanni Cominelli

      Renato, Renato, Reanto, così carino così educato (citazione di MIna) questa volta ti sei impappinato. Prima di tutto, il “sordidamente” riservalo ai corrotti e non alle persone per bene che hanno il coraggio di dire quello che pensano.
      Secondo: se l’eccellenza sanitaria sta nell’infermiere che passa con il tè e nella carta igienica… Allora mettici anche quando i treni arrivavano in orario.
      Povero Formigoni se alla condanna può opporre solo questo. Ma vi rendete conto di dove state buttando la fede cattolica, sempre per rimanere in tema?

      1. Visti i notevoli problemi di puntualità dei treni regionali, qui vicini a Milano, e gli inconvenienti che patiscono ogni giorno i pendolari, tirare in ballo la vecchia storia “quando i treni arrivavano in orario” mi pare davvero fuori luogo !

  2. Che le sentenze – di primo, secondo e terzo grado – siano ideologiche lo dimostrano gli atti dei processi. Non è emersa una sola prova, dico una, che colleghi le gite in barca coi favoritismi. Siamo al livello di non poteva non sapere : che se l’ imputato é Berlusconi vale come un dogma; se invece alla sbarra siede De Benedetti, la presunzione di innocenza è assoluta.
    Formigoni avrà commesso degli errori d’ immagine, che nel nostro mondo artefatto vale tutto; ma reati, no. Ed essere difesi da Coppi non c’ entra nulla ; le sentenze erano già state emesse prima del dibattimento ; e, si sa, contro la pervicacia leninista, la logica conta zero.
    Si, siamo dinanzi ad un caso stupefacente : la magistratura rossa non è riuscita nel suo intento : ovvero pilotare le elezioni regionali in Lombardia. E ciò va ad onore dei lombardi alle urne.

  3. Molti cattolici ignorano o sorvolano sull’antropologia umana e alla deriva di questa.Cattolici che hanno votato tranquillamente,in Europa per l’aborto come diritto umanitario.Senza contare al divorzio lampo,utero in affitto,eutanasia ecc.Se non ti converti nel momento della libertà dopo all’ingresso del carcere,con la mancanza della libertà ,c’è scritto “Poena Redentio”(dalla pena la redenzione).

  4. Bravi ciellini e cattolici pecoroni. Tre gradi di giudizio che confermano quanto in Lombardia (e non solo) sanno anche i sassi e siete lì ancopra a gridare al complotto. E mgari c’è anche qualcuno che ci verrà a spiegare che per fare politica bisogna sapersi sporcare le mani. Proprio bravi. Andate a confessarvi e poi a casa

  5. Grazie dottor Gulisano, il suo ragionamento non fa una grinza. Apprezzo in particolare che l’articolo non sia scritto con acredine, ma con amarezza, quella sì. Mi sembra un po’ poco dire che non ci sono prove per la condanna e che si tratta della solo di una montatura giudiziaria. Perché in certi ambienti non pensano a trarre qualche saggia conclusione da ciò che avviene in casa propria?

  6. Pierfranco Diatz

    Con tre gradi di giudizio c’è poco da dire: il giudizio definitivo è di condanna e la pena è stata anche un poco ridotta. Possibile, come si dice nell’articolo che nemmeno il celeberrimo prof Coppi sia riuscito a dimostrare l’innocenza del suo assistito? Poi l’altra cosa cioè della sua appartenenza a Comunione e Liberazione, del suo voto di castità e tutte le altre cose dette in CL: non si critica la sua appartenenza a CL, ma che da CL non abbia imparato una mazza del comportamento da tenere come cittadino e come cristiano. Giusta la condanna! Perchè apparteneva a CL dovevano pure assolverlo? Ma non diciamo fesserie!

  7. ricordo che formigoni si era buttato a sinistra e aveva appoggiato la triade di governi letta, poi renzi poi gentiloni, stando nella maggioranza anche quando hanno votato la cirinna’. Niente male per un cattolico.

  8. Caro Gulisano, il mio commento non vuole essere una difesa di Formigoni ma non sarebbe certamente ne la prima ne l”ultima voltre che una persona in Italia subisce una ingiusta condanna dopo tre gradi di giudizio. Io conosco per averli seguiti dai giornali diversi casi giudiziari conclusosi con condanne passate in giudicato che hanno lasciato francamente sconcertati. Io non nutro alcuna fiducia nella giustizia terrena. Specie nella magistratura italiana. Dove troppo spesso ottenere giustizia è come lanciare in aria una monetina : se sei fortunato bene , altrimenti. . I pregiudizi ideologici ci sono caro Gulisano eccome se ci sono. Mi meraviglio che ancora ci sia chi non se ne renda conto.. Scrivo questo sentendomi il più distante possibile dalla realtà attuale di Cl e profondamente deluso e disgustato dall’esperienza politica di molti, troppi sedicenti cattolici del centrodestra

  9. Iginio Paolo Beltrame

    Un metodo capace di costruire più bene comune; e che “più società meno stato” non è uno slogan velleitario, ma un criterio con cui far sviluppare le forze del territorio, mettendo le istituzioni al loro servizio; e che il privato non è “il male”, e anzi può concorrere efficacemente al bene pubblico, e può perfino aiutare lo Stato a fare meglio”…ecco , non si può “aiutare” lo Stato …DEVE FARE DA SOLO…e chi lo fa ,deve essere eliminato.Già … il primo della classe dà sempre fastidio … anche se commette qualche peccato.Poi quello che è in questione non sono le singole personalità e neanche le loro vicende più o meno legittimamente giustificate, ma quello che è in questione è questa insofferenza del mondo e della mentalità anticattolica dominante nei confronti della presenza cattolica…

    1. Voi di CL pensate di avere sempre ragione. Non fate mai una riflessione sui ciò che fate. Obbedire sempre, criticare il capo mai. Ecco perché chi passa dentro la vostra storia spesso si stufa di voi e se ne va!

  10. Articolo come minimo miope. Per ora dico solo questo.
    Spiace. E non lo dico per appartenenze varie, ma per il dato che è questp articolo di Gulisano.
    Saluti
    Alessandro Roverselli – Milano

  11. Sono delusa da Gulisano che ho sempre stimato . Una analisi viziata dal preconcetto che siccome ci sono stati tre gradi di giudizio … vogliamo essere seri? Un secondo grado che aumenta la pena rispetto alle richieste del PM , prove inesistenti di favori , tutti i componenti della giunta regionale prosciolti perché non vi sono irregolarità , ecc. Il sistema instaurato da Formigoni , la sussidiarieta`, è il metodo della dottrina sociale cristiana . È questa che è sempre stata attaccata in tutti i 18 anni di governo e , sì , la lombardia vota ancora cdx ma vivendo sul lavoro delle giunte formigoniane , salvo azzoppare qua e là pezzi importanti , come la sepoltura dei bambini abortiti. Per quanto riguarda la partecipazione ai vari governi presidenziali , si è sempre dissociato uscendo dal senato alle votazioni e parlando chiaro con le opere in favore delle famiglie

    1. sì, vogliamo essere seri. magari rispettando la realtà di cui tanto facilmente vi riempite la bocca già piena, comestabilito da tre gradi digiudizio.

  12. Sig. Daniele, secondo me il Suo ragionamento non convince. Formigoni si era da tempo buttato a sinistra e aveva appoggiato la trimurti letta-renzi-gentiloni, non scomponendosi nemmeno quando furono votate leggi anticattoliche come la Cirinna’. Se fosse vero che lo condannano per motivi ideologici, allora vorrebbe dire che la corte e’ di destra e condanna uno ormai da molti anni di sinistra.

  13. Da lombardo, ho vissuto nel mondo universitario e poi lavorativo (sanità pubblica) di un paio di città, all’apogeo dell’era Formigoni: era tutto, dico TUTTO, occupato dai CL. Non potevi neanche fare le pulizie nei bagni se non passavi prima da loro. E in alto c’erano SOLO appartenenti al movimento. Da cattolico, l’ho sempre percepita come una vergogna; vergogna che evidentemente molti CL, anche commentatori in questo sito, non hanno. Ho anche provato a chiederlo ad uno di loro una volta: perché questi favoritismi? E lui rispose: se tuo fratello ed un perfetto sconosciuto avessero entrambi bisogno di aiuto, tu chi aiuteresti? Beh, mi venne in mente solo una parola…

  14. L’esperienza politica di Formigoni non può essere inclusa nel nuovo paradigma bergogliano e ciellino. Questo spiega il fatto che sia stato abbandonato al suo destino (cioè ai giudici), come peraltro ha osservato anche il direttore di Libero. I vincitori come al solito vogliono riscrivere la storia. Formigoni è una vittima appariscente di questo processo in corso. Altre ce ne sono.

  15. Credo che Formigoni abbia commesso senz’altro un errore di stile: accettare benefit vistosi e cedere alle tentazioni del lusso ha sciupato la sua immagine. Se si possa parlare di veri e propri reati, non posso dirlo. Oggi si tende a “giuridicizzare” tutto e a criminalizzare comportamenti opinabili ma di dubbia rilevanza penale.
    Detto questo, pur non essendo mai stato legato a CL, devo ammettere che mi mette molta tristezza vedere come uno Stato che manda in libertà spacciatori sorpresi in flagrante neghi a un ultrasettantenne che è vissuto per vent’anni nelle istituzioni il beneficio degli arresti domiciliari. Altro è la giustizia, altro la vendetta.

  16. Gentile Dott. Gulisano ,
    la giustizia umana non è quella divina , ed è normale che l’aria che tira (giustizialista) e il pregiudizio (anche ideologico) influenzi
    gli esseri umani (anche coloro che sono deputati al giudizio).
    Io lascerei stare la Madonna e i Santi , anche perchè “Dio non paga il sabato “, e le preghiere hanno sempre effetto ma secondo i piani del Signore ; inoltre spesso si deve aspettare che il tempo passi per poter avere un’idea chiara dei fatti.
    Non so se Formigoni possa essere annoverato fra loro , ma di condannati innocenti di reati passati in giudicato purtroppo ce ne sono e ce ne saranno molti .
    Quello che più mi impressiona è la mancanza di misericordia e compassione da parte di alcuni sacerdoti e di molti fratelli nella fede.
    E poi, innocenti o colpevoli. non basta il bravissimo avvocato Coppi per vincere una causa .
    Prego Gesù per Formigoni , fratello nella fede, che gli dia la forza di portare questa croce , che è grande in considerazione anche dell’età.

  17. Sono lontanissimo da CL ma, pur non avendo approfondito le mie ricerche, vorrei far notare le posizioni pro-Formigoni di Feltri, di Adinolfi, di Nicola Porro, non propriamente dei ciellini. Non è quindi solo la galassia ciellina che critica la sentenza. Francamente mi sembra difficile negare l’accanimento giudiziario, e la risibilità delle prove prodotte. Non mi è mai stato simpatico Formigoni né CL ma quest’articolo trasuda un insopportabile veleno ecclesiale. Soprattutto per quel riferimento veramente impertinente, e poi strumentalmente offensivo, alla messa e alla preghiera alla Madonna di Caravaggio. Conosco solo la versione fornita da La Nuova Bussola, ma che c’è di inconsueto in una messa con intenzione? Anch’io ne ho fatte celebrare in occasioni difficili della mia vita e a molte sono stato invitato. D’inconsueto c’è che venga negato questo “diritto” quando lo stesso viene concesso dalla stessa autorità alle associazioni lgtb per le loro intenzioni non propriamente cattoliche. Ma ancor più inconsueto che questa discriminazione non abbia fatto problema…

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