Qualche tempo fa Marcello Veneziani, riferendosi allo stato dell’editoria “di destra” (termine che è un “vasto programma”, da maneggiare con cura, ma che usiamo per intenderci), così si esprimeva: “I lettori di sinistra non leggono i libri di destra e i lettori di destra… non leggono”. Ironia forse ingenerosa, ma non del tutto infondata. Certo, negli anni sessanta, settanta e anche ottanta l’editoria “anticonformista” poteva contare su editori di spessore come Giovanni Volpe, Rusconi Libri diretto dall’indimenticato Alfredo Cattabiani, le “generaliste” Edizioni del Borghese, più una serie di piccole casi editrici “militanti” che spesso duravano lo spazio di pochi libri, approssimativamente ma appassionatamente distribuiti attraverso circuiti alternativi.
Ieri come oggi, la grande editoria ha sempre censurato, salvo pochissime eccezioni, la possibilità di pubblicare libri di destra. Inoltre la cappa del “politicamente corretto” grava inesorabile anche sulle recensioni della grande stampa, della televisione (avete mai visto un autore di destra alla trasmissione di Corrado Augias?). Tuttavia, nell’ultimo decennio e in particolare negli ultimi due/tre anni, l’editoria “non conforme” sembra dimostrare segni di ripresa. La presenza di soggetti politici sovranisti o “populisti” (altro termine molto “liquido” e poco maneggevole) ha indirettamente favorito questa ripresa, frutto di un nuovo “sentire” di parte dell’opinione pubblica. Le reazioni all’immigrazione/invasione, al mondialismo, al totalitarismo soft dell’Unione Europea e di altri soggetti sovrannazionali, all’invasività feroce e minacciosa del “politicamente corretto”, dell’omosessualismo, dell’antirazzismo, del femminismo, dell’antifascismo ha creato un mercato di potenziali lettori che prima, per insensibilità o solo per pigrizia, non c’era. L’oscura, terribile involuzione della Chiesa, pur iniziata decenni fa, ma accelerata da Bergoglio, ha favorito una più presente offerta di libri e di autori “tradizionalisti”, “conservatori” o solo preoccupati. Così sono sorte nuove case editrici di varia natura e tendenza come Oaks, Giubilei Regnani, D’Ettoris, Passaggio al Bosco, Idrovolante Edizioni, Altaforte Edizioni e altre che si sono affiancate a editori storici come Il Borghese, Settimo Sigillo, Il Cerchio, Ritter. Editori cattolici come Lindau, Cantagalli, Fede&Cultura, Radio Spada, Solfanelli (che ha rieditato la storica rivista Controrivoluzione di Pucci Cipriani), hanno rivitalizzato la loro offerta. Editori di media dimensione ma ben distribuiti hanno iniziato (o ricominciato) a stampare libri di destra.
Molti sono i temi trattati da questi testi. Ma credo che valga la pena indagare e segnalare due aree di argomenti, tra loro ben interconnessi: l’immigrazione/invasione di masse allogene estranee e ostili alla nostra cultura, (di cui si è trattato assai efficemente su questo sito con una serie di articoli a firma MDG e, più recentemente, con articoli di Patrizia Fermani e di Alessandro Gnocchi) e la distruzione (o autodistruzione) dei valori tradizionali della nostra civiltà europea, di origine greco-romana e cristiana e la loro sostituzione con disvalori liberal basati sulla falsità, sulla menzogna e sulla perversione intellettuale e personale (dittatura del relativismo, omosessualismo, genderismo).
Abbiamo cercato di stilare una breve bibliografia, che possa essere di utilità pratica. È ovviamente incompleta, (ma i “commenti” del sito possono essere utili a suggerire altri titoli, da noi ignorati o dimenticati) e probabilmente discutibile nelle sue scelte. Tuttavia, ci auguriamo che possa invitare tutti ad acquistare, leggere, diffondere, pubblicizzare i “buoni libri”. Questo è ciò che è importante.
Renato Cristin, I padroni del caos, liberilibri. Probabilmente una delle più organiche, approfondite e rigorose analisi della dissoluzione della nostra civiltà e dei suoi molteplici aspetti: la dittatura della “correttezza politica”, il totalitarismo dell’Unione Europea, l’invasione afro-musulmana e l’ideologia della “sostituzione dei popoli”. Un libro di grande respiro storico, sociologico e ideale.
Arrigo Petacco, La guerra dei mille anni, Utet. La cronaca, raccontata da un bravo storico con stile divulgativo ma rigoroso, di dieci secoli (in realtà sono di più) di aggressioni dell’Islam ai suoi vicini prima (l’Impero romano d’Oriente, la Persia e altri) e all’Europa poi. Aggressioni che non sono ancora terminate, come dimostrano gli attacchi islamisti alle città dell’Occidente. Da regalare a chi sostiene che “l’Islam è una religione di pace”.
Camille Eid, A morte in nome di Allah, I martiri cristiani dalle origini dell’Islam a oggi, Piemme. Una documentata, precisa cronistoria dei massacri, delle persecuzioni, dalla riduzione in schiavitù di uomini, donne e bambini, delle distruzioni costanti e continue di chiese, case, cimiteri, delle feroci vessazioni e umiliazioni contro i cristiani, in quanto dhimmi, da parte dei musulmani, ovunque si siano installati e sempre, fino ai nostri giorni. L’Islam fu/è “tollerante”? Lo smentiscono i martiri cristiani in Arabia, in tutto il Medio Oriente, in Ispagna, a Costantinopoli, a Famagosta, a Chio, l’Olocausto degli armeni e degli altri cristiani agli inizi del secolo e molti altri ancora. Peccato non venga citata anche la recente (in senso storico) brutale invasione di Cipro del 1974 e la feroce pulizia etnica dei greci che ne seguì.
Antonio Socci, Traditi, sottomessi, invasi, Rizzoli. La disamina di un noto scrittore cattolico che ci provoca con una prospettiva apocalittica ma reale: l’estinzione degli Italiani a causa del “gelo demografico” e dell’invasione, nel contesto del venir meno, a causa dell’Unione Europea, della nostra indipendenza e sovranità. Un libro appassionato e partecipe, scritto con uno stile brillante e scorrevole.
Rolf Peter Sieferle, Migrazioni. La fine dell’Europa, LEG. Il valore del testo sta anche nell’inoppugnabilità dei dati riportati e dell’analisi sociologica e storica svolta dall’autore, docente all’Università di San Gallo. Di particolare interesse e utilità l’accurata disamina delle “forme di narrazione per la legittimazione” dell’invasione, riguardo all’evoluzione demografica, al mercato del lavoro, al multiculturalismo artatamente diffuse dagli “specialisti di marketing politico” al servizio della dissoluzione dei nostri valori e della nostra civiltà.
Gilberto Oneto, Immigrazione e Indipendenza. Idee, storia, attualità. A cura di Paolo Mathlouthi, Il Cerchio. Una raccolta di articoli di un coraggioso e brillante autore “identitario”, storico, editorialista, architetto del paesaggio, che smentisce, spesso con fine ironia, tutte le falsità e i luoghi comuni sull’invasione propinatici dalla propaganda immigrazionista. Non è vero che “gli immigrati ci pagano le pensioni”, non è vero che “fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare”, non è vero che “sono una risorsa”, non è vero che “pongono rimedio alla denatalità”, non è vero che “abbiamo il dovere della solidarietà”. Un manuale pratico per rispondere al cretinismo (o peggio, malafede) di chi vuole l’invasione, costi quel che costi.
Douglas Murray, La strana morte dell’Europa, Neri Pozza. L’approfondita, documentata disamina di un noto giornalista britannico sui fenomeni che stanno portando l’Europa a un “suicidio assistito”: il radicale cambiamento della composizione etnica, culturale e religiosa, il naufragio del multiculturalismo, l’illusione della capacità d’integrazione della società consumistica. Un conservatore “ateo” che auspica il ritorno alle radici cristiane. Un grande successo in Gran Bretagna. Speriamo anche in Italia.
Eugenio Capozzi, Politicamente corretto. Storia di una ideologia, Marsilio. Una convincente analisi e confutazione della più totalitaria, oppressiva e falsificante ideologia dell’ora presente, quella della “correttezza politica”. Quando sentite questo termine, portate virtualmente la mano alla pistola. Come invito alla lettura, ecco i titoli dei capitoli: L’ideologia dell’Altro, L’Occidente è sempre colpevole, Ogni desiderio è un diritto, L’uomo non è necessario, L’utopia dell’antiumanesimo ambientalista, Puoi essere quello che vuoi. Scriveva Ida Magli: “Il politicamente corretto costituisce la forma più radicale di “lavaggio del cervello” che i governanti abbiano mai imposto ai propri sudditi”. Da regalare a un amico di sinistra.
Giulio Meotti, Il suicidio della cultura occidentale, Lindau. La nostra civiltà si avvia alla fine per suicidio. Rifiutiamo la nostra cultura, il nostro passato, la nostra storia. Nelle Università “è il declino assoluto delle humanities. […] Studi femminili, studi gay, studi afro-americani, studi chicani, studi della pace.” E ancora: “La civiltà europea è stata attaccata e conquistata dall’interno, senza che nessuno si sia reso conto di quanto è accaduto”.
Jean Birnbaum, Musulmani di tutto il mondo, unitevi. La sinistra di fronte all’Islam. LEG. Perché la sinistra non è culturalmente attrezzata per capire l’Islam e perché questo la rende sua oggettiva alleata. Testo intrigante anche perché scritto da un intellettuale di spicco della gauche.
Danilo Quinto, EURISLAM. L’invasione dell’Europa e la caduta dei valori occidentali, Arkadia. Belle considerazioni di un giornalista, ex dirigente del Partito Radicale, convertitosi al cattolicesimo (e per questo perseguitato dai suoi ex compagni), sull’invasione islamica. Lo sguardo analitico è rigorosamente cattolico e tradizionale. Da regalare a uno pseudo-cattolico “immigrazionista”, tipo “volontario” di Caritas.
Maurizio Belpietro e Francesco Borgonovo, Islamofollia. Fatti cifre, bugie e ipocrisie della gioiosa sottomissione italiana, Sperling & Kupfer. Degli stessi autori: L’islam in redazione. Perché è vietato dire che il terrore è islamico e che l’islam non è una religione di pace, Società editrice LaVerità. Due bravi giornalisti ci raccontano in questi due libri le cronache più recenti dell’invasione. Il taglio è scorrevole. Il racconto dei fatti inoppugnabile.
Francesco Borgonovo, L’Impero dell’islam, Bietti. Un libro di ampio respiro storico e di impeccabile analisi socio-politica, anche sulle cause dell’invasione islamica e sulla mentalità collettiva che ci viene imposta per giustificarla: “…nell’immigrazione, vediamo la perfetta commistione d’istanze di capitalismo finanziario e sinistra progressista”. Molto interessante una citazione del grande storico Henri Pirenne sull’islam, secondo cui ciò che si propongono gli islamici non è la conversione quanto l’assoggettamento: “Dappertutto, ove essi sono, dominano”.
Stelio Fergola, L’inganno antirazzista. Come il progressismo uccide identità e popoli. Passaggio al bosco. Testo coraggioso di un giornalista e storico, pubblicato da un nuovo, interessante editore, che svela, senza cedere al miserabile ricatto della political correctness, l’inganno dell’ideologia antirazzista. “Razzismo” è una parola-trappola usata dai nemici della civiltà europea, bianca e cristiana, per delegittimare e demonizzare chi questa civiltà vuole difendere contro l’invasione, il “gelo demografico” e la Grande Sostituzione dei popoli voluta dai poteri mondialisti ed efficacemente denunciata da Renaud Camus. Spesso l’uso del termine “razzismo” nasconde l’odio (consapevole o inconsapevole) per la nostra etnia. Da imparare a memoria questa citazione di Ida Magli riportata nel testo: “Nessuno piange sulla fine dei “bianchi”, sebbene siano in tanti a piangere per la fine dei panda o di qualsiasi altra specie animale, perché questa fine è stata ossessivamente voluta e perseguita dai governanti e dai leader europei. Dell’Europa rimarrà soltanto il nome del territorio geografico. Il resto sarà Africa”. Da non dimenticare anche ciò che ha scritto Richard Millet, autore de L’antirazzismo come terrore letterario (Liberilibri editore, a cura del già citato Renato Cristin): “L’antirazzismo contemporaneo non è altro che una manifestazione isterica e al contempo fredda dell’odio degli altri”.
11 commenti su “Piccola bibliografia ragionata contro l’invasione e la dissoluzione – di Antonio de Felip”
Grazie mille!!!! Lavoro encomiabile, ammetto che molti dei volumi citati, ahimé, non li conosco. Mi rifarò molto volentieri.
Tra i testi citati ho letto quello di Renato Cristin, e vorrei spezzare una lancia a favore di questo I padroni del caos, veramente un’opera notevole del filosofo triestino, un testo denso e intelligente che ha raccolto ordinato e illuminato molte riflessioni che mi facevo da almeno dieci anni e forse più in qua. Consigliatissimo. Degli altri autori seguo molto Giulio Menotti, fonte inesauribile di argomenti e informazioni sul declino dell’Europa, ma penso che siano valide letture anche le restanti proposte.
Buongiorno ,vi ho conosciuti da poco e da cattolico sono felice sapere,che non tutti sull’immigrazione e tanti temi da voi trattati,non dite anche voi “e io chi sono per giudicare”,volevo chiedervi a proposito di informazione e libri ,mai come in questo momento la sinistra e’ in crisi di consensi in questo paese(ma anche in Europa),com’e’ possibile che abbiano il monopolio della informazione e cultura.Cari saluti e felice di avervi scoperto.
Vorrei chiedervi se oltre ai pregevoli testi di saggistica citati, vi siano anche romanzi contro l’immigrazione incontrollata.
Io conosco il capolavoro ‘Il campo dei santi’, ma penso ce ne siano anche altri.
Grazie mille e che il Signore vi accompagni nell’opera di contro-informazione cattolica!
Caro Luca Carboni
purtroppo di “buona narrativa” sull’immigrazione non c’è molto, sempre per la vigile censura degli editori “mainstream”.
Oltre al da lei già citato capolavoro di Respail, le posso suggerire, sotto riserva perché non li ho ancora letti: Laurent Obertone “Guerriglia”, Signus Edizioni; Cesare Ferri, “I giorni dell’Onore”, Edizioni Settimo Sigillo. (anche se non l’ho ancora letto, Cesare Ferri è sempre consigliabile). Poi c’è il notissimo “Sottomissione” di Michel Houellebecq (che personalmente non amo molto), edito da Bonpiani.
Infine una “chicca” per persone poco sensibili alla “correttezza politica”: di Andrew MacDonald, “La seconda guerra civile americana”, Bietti editore. Un libro “cult” tra la Destra americana da diversi anni. milioni di copie vendute. Salti l’introduzione dell’Editore, una vergognosa “presa di distanza” dalle tesi del testo. Godibilissimo.
Antonio de Felip
Grazie veramente.
Farò tesoro dei vostri consigli.
Che Dio benedica!
Grazie per i suggerimenti (alcuni li ho già letti). Mi permetto di aggiungervi i libri di Camillo Langone, specialmente quelli dedicati alla difesa delle tradizioni e dell’identità italiane e il delizioso pamphlet in cui recensisce le liturgie domenicali in diverse chiese.
Suggerisco i libri e del sito web della casa editrice EffediEffe fondata dal compianto Fabio De Fina, e fino a pochi anni fa arricchita (mica in soldi) dalla collaborazione di Maurizio Blondet.
Ha ragione. Oltretutto Fabio era un mio carissimo amico. Mi dispiace di aver dimenticato di citare la sua casa editrice. Grazie per avermi consentito di rimediare.
Antonio de Felip
Bella idea la segnalazione di questi libri, diversi dei quali non conoscevo. Grazie.
Povera la nostra Italia ,tempo fa mentre visitavo i miei cari defunti al locale Cimitero,sono stata avvicinata da africani questuanti ai quali ho rifiutato la mancia richiesta con insistente arroganza.
Mentre andavo via li ho visti urinare sui tronchi dei nobili cipressi.