Parte seconda: le fiabe regionali del Piemonte
La leggenda del Cervino
Si sa che ogni cosa esistente al mondo ha la sua origine, ma non sempre essa è conosciuta; questo è uno dei motivi per cui nascono diverse narrazioni leggendarie.
Cari bambini, conoscete la leggenda della nascita del Cervino? Essa la si può considerare non solo una storia interessante, ma anche divertente.
Forse non esiste una montagna al mondo che sia più grande del Cervino, uno dei giganti, e il più pericoloso, delle nostre Alpi: famosa per la difficoltà di scalata, famosa per la sua stupenda bellezza, e soprattutto famosa per la sua forma singolare.
L’avete visto tutti il Cervino, almeno in fotografia o in una delle tante riproduzioni colorate: sembra una gigantesca piramide nera, un cuneo di granito che voglia spaccare l’azzurro limpido del cielo.
Sapete come si è formato quel cuneo, almeno secondo una leggenda alpina?
Il fatto avvenne nel tempo in cui sulle Alpi regnava il buon gigante Gargantua, quello che divorava dozzine di buoi a colazione, con contorno di maiali arrosto, e beveva in un sorso un caratello di vino. Regnava, dunque, il gigante Gargantua, di qua delle Alpi, e il suo regno era il più pacifico di questo mondo. Con un re così amante della buona tavola c’era da pensare che di guerre in quel paese nessuno neanche ne parlasse. Pure un giorno Gargantua si domandò: «Va bene, io sono un uomo pacifico, ma al di là dei confini non ci sono popoli che potrebbero nutrire la malvagia intenzione di farmi la guerra? Voglio un po’ vedere.»
Per Gargantua, vedere al di là delle Alpi era una cosa da niente. Sapete bene che era così grande che bastava si alzasse in piedi.
Bisogna premettere che quel giorno il buon re Gargantua aveva mangiato e bevuto più del solito e aveva lo stomaco pieno di non so quanti buoi e di non so quante botti di vino.
Levatosi dritto, allungò dunque un piede al di là delle Alpi per vedere che gente vi abitava. E stava contemplando il paesaggio, quando si verificò una cosa strabiliante. Il peso del re Gargantua fu tanto, che le Alpi non ressero più, si ruppero, franarono e precipitarono giù.
In mezzo a tanta rovina non rimase che la piramide di roccia che si era trovata fra le enormi gambe del gigante.
E così è nato il Cervino.