Verità, sacrificio e sogno – di Massimo Viglione

Per gentile concessione dell’Autore

www.confederazionetriarii.it

Tutti esaltati e inebriati per una frase come come “Giovani, perseguite i vostri sogni”.
Apparentemente, sembrerebbe che il problema sia la esasperante banalità del concetto, che starebbe molto meglio in bocca a un cantautore anni Settanta o nella scena finale di un film dei fratelli Vanzina (per far finta che il film possa avere una valore almeno alla fine…).


In realtà, questa frase reca di per sé un messaggio peggiore della esasperante banalità. 
Diciamoci la verità fino in fondo, con totale onestà: questa frase tanto bella e “populista” (questo sì che è populismo, nessuno se ne accorge?), che di primo impatto piace a tutti, chi la direbbe, veramente, al proprio figlio? Almeno, se prima non abbia ben capito quali siano i sogni del proprio figlio. Chi di noi la consiglierebbe senza ovvero indagare prima e invitare al discernimento?


Inseguire i sogni? La vita non è un sogno, la vita è drammaticamente reale: è combattimento, dolore, sforzo quotidiano, fallimento; è anche soddisfazione e gioia, ma la gioia – che è già rara, al di là delle chiacchiere di questa società corrotta e corrompente – raramente viene dai sogni, che sono poi quasi sempre irrealizzati, alla fine della fiera. E quelli realizzati, erano veramente degni di essere perseguiti?
Non ci accorgiamo che una delle cause fondamentali del cosiddetto “disagio giovanile” odierno risiede proprio nella inevitabile presa di coscienza della impossibilità della realizzazione dei propri sogni? E il “disagio giovanile” non sta forse alla base della distruzione della nostra gioventù, che ripiega nel sesso senza regole e limiti, nella droga, nel tribalismo, nella violenza gratuita, nell’imitazione dei modelli idioti imposti in ogni modo e in ogni campo dai Media?


Quali dovrebbero essere questi sogni da perseguire? Lo vogliamo specificare con dovuta attenzione e precisione?
Attenzione: non sto dicendo che non bisogna sognare. Io stesso sono ancora un sognatore, alla mia non più tenera età. Sto dicendo che si dovrebbe insegnare la Verità, non il sogno.
O almeno un sogno che sia portatore di Verità. Si dovrebbe dare senso alla dura realtà della vita, non insegnare a cadere nel mito della propria realizzazione (perché è ovvio che ognuno questo sogna).


Realizzare i propri sogni, infatti, significa realizzare se stessi. Ma realizzare se stessi è il mito di questa società, ormai cadaverica. E’ uno dei tanti miti dissolutori della Rivoluzione gnostica ed egualitaria.
E se anche proprio si volesse sospingere a seguire i sogni, almeno occorrerebbe definire i confini precisi di questo invito: questo equivoco invito dovrebbe essere esposto mettendo anzitutto la Verità e il Bene come unico faro e confine, la Carità come condizione ineliminabile, la disposizione al sacrificio, al dolore, al perdono, alla lotta come cibo quotidiano, la consapevolezza della quasi certa disillusione e quindi la forza per accettarla e per accettare se stessi e i propri limiti come condizione finale.


Senza tutto questo, invitare i giovani a seguire i propri sogni, significa invitarli al fallimento. Si fa bella figura, certo: tutti i media celebrano, folle osannanti di giovani inconsapevoli portati dai noti movimenti religiosi odierni a fare festa a Roma prima di ferragosto cantano e ballano nelle notti delle estati romane… Ma noi non possiamo non chiederci se del destino di ogni singolo giovane presente al Circo Massimo (e di tutti quelli non presenti) ci si preoccupi veramente. E se veramente ogni singolo giovane sia tornato a casa accresciuto nella fede, nella carità, illuminato della Verità.


Nella società passata (in tutte, non solo in quella cristiana), ai giovani non venivano offerti sogni. Veniva offerta la ricerca del valore, dell’onore, del sacrificio; venivano dati ideali supremi per cui vivere e morire. Veniva data una Legge in cui incastonare la proprio esistenza.
Poi, all’interno di tutto questo, si poteva – anzi, forse, si doveva – sognare, in quanto il sogno – ma non il miraggio – è realtà voluta da Dio per infondere entusiasmo di vita e capacità d’azione.


La società cristiana passata produceva santi, cavalieri, e anche contadini e lavoratori forti e sereni dentro.
Produceva donne d’acciaio, adatte a crescere uomini forti e altre donne d’acciaio, per affrontare la durezza della vita, e anche per saper vivere un sogno legittimo e giusto.
La società del sogno… produce, nel migliore dei casi, una gioventù debole e finta data in pasto ai signori del mondo, nel peggiore, debosciati, drogati o anime perdute.
Non ci piace sentire questo? Non è vero? 
Beh… I fatti parlano intorno a noi. In maniera inequivocabile e da troppo tempo ormai. E solo chi si fa colpevolmente cieco può non vedere.
In tutto il Vangelo, anzi, in tutto il Nuovo Testamento, anzi, in tutto l’insegnamento della Chiesa Cattolica dei primi 19 secoli, non v’è un solo invito a sognare. Ma vi è l’insegnamento costante per come affrontare la realtà della vita e meritare la vita eterna.

Ci sarà una ragione, per cui Gesù Cristo Dio e tutti i suoi servi di tutti i tempi non lo hanno fatto.

30 commenti su “Verità, sacrificio e sogno – di Massimo Viglione”

  1. Splendido articolo. La penso esattamente allo stesso modo ed oso aggiungere che “certe frasi” vengano pronunciate da “certe persone” in perfetta malafede.
    Che tristezza questo “papa”.

  2. Carla D'Agostino Ungaretti

    Quanto ha ragione, Prof. Viglione! Quella frase del Papa è l’ennesima dimostrazione che ogni tanto (o spesso …?) lui parla a vanvera, per strizzare l’occhio al mondo e accattivarsene la simpatia. Ma è una simpatia fasulla, perché i giovani possono pure infatuarsi del Papa e fare i papa-boys, ma quanti di loro incontrano veramente Cristo dopo questi bagni di folla? L’unico risultato tangibile di questa manifestazione è la massa di immondizia che quegli “educatissimi” giovani hanno lasciato al Circo Massimo, troppo occupati com’erano a inseguire i loro sogni. E intanto chi ne va di mezzo è la mia povera amatissima Roma.

  3. intanto perché i sogni non restino, inutilmente, tali bisogna svegliarsi e tirarsi su le maniche.
    E’ dal 97, in Catalogna, che incominciai a dire: noi non abbiamo sogni, noi siamo e facciamo.
    Continuo anche adesso.

    G. Vigni

  4. Un plauso sincero all’amico Massimo Viglione per questo suo giustissimo e accorato appello alla rilfessione sull’abusato termine “sogno” e sulla situazione della gioventù di oggi. Aggiungerei solo – a conferma di quello che Viglione scrive – una espressone desunta dalla Scrittura:il profeta Daniele è chiamato da Dio “‘uomo dei desideri” (vir desideriorum), per indicarela generosità di chi aspira a servire con efficacia l’opera di Dio nel mondo. E’ un titolo che conviene a tutti i giovnai che si. sono impegnati, fino al martirio, per servire Diio e il prossimo all’interno della Chiesa e al suo esterno. Francesco si impegnò, per esempio, nientemeno che per “ricostruire la casa di Dio”…. Sto per pubblicare una biografia di un govane romano, il commissario di Polizia Luigi Calabresi, che volle essere fedele ai suoi ideali di giustizia e di convivenza civile, fino a subire il vile attentato con cui fu ucciso da Lotta Continua.

    1. Massimo Viglione

      La ringrazio Monsignore, il suo consenso non può che allietarmi. Auguri per il libro su Calabresi e una santa festa dell’Assunzione. MV

  5. jb Mirabile-caruso

    M. Viglione: “La società cristiana passata […] produceva donne d’acciaio, adatte a crescere
    ………………uomini forti e […] donne d’acciaio, per affrontare la durezza della vita, e anche
    ………………per saper vivere un sogno legittimo e giusto”.

    La società cristiana passata – perché ancorata a princìpi divini – produceva anche uomini e donne che NON fuggivano dalle loro rispettive mascolinità e femminilità per diventare veri uomini e vere donne. Negli ultimi sessant’anni, invece, anche perché sull’onda di un papato che fugge dal Cristo della Chiesa per abbracciare il satana della sinagoga secondo cui la Verità, anch’Essa, si ‘evolve’ nel tempo e nello spazio, ci ritroviamo con una Umanità sempre più costituita da donne ‘evolutesi’ a mezze-donne ed uomini ‘evolutisi’ a mezzi-uomini.

    Da uomini forti e donne d’acciaio della Civiltà Cristiana siamo precipitati ad una umanità così pervertita a pappamolla da essere spesso e fortemente presi dal ricordo dell’orrendo destino di Sodoma e Gomorra.

    Che il buon Dio faccia presto ciò che vuole fare!

  6. Bravo! E’ proprio ciò che ho pensato sentendo questa frase, forse l’unica che ho sentito perchè ho cambiato subito canale.

    1. Personalmente, non ascolto nemmeno una parola pronunciata da quell’uomo lì, perché appena appare la sua immagine sullo schermo cambio canale (a parte che la TV attuale è solo monnezza indegna di essere guardata, strumento di manipolazione delle menti e delle masse, finestra di Overton e pentola per rane bollite); non lo guardo, non lo ascolto, non lo seguo, e lo stesso vale per tutto il suo entourage. I pochi degni di ascolto li ha epurati, alcuni eroici sacerdoti li ha perseguitati ed estromessi (don Minutella, don Pasceddu), i santi frati e suore FF I li ha distrutti. Ora aspettiamo solo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma, che sarà la sconfitta definitiva del modernismo (politici e religioso), pregando che non tardi. Di questa gente non voglio più nemmeno sentir parlare. Dai modernisti salvaci, o Madre !

      1. Carla D'Agostino Ungaretti

        Anche io cambio canale quando incontro questo Papa, ma lo faccio con grande dolore perché sono cattolica fino al midollo. Ma non posso sentire il mio Vescovo che parla come se citasse versi delle canzoni del festival di Sanremo o addirittura Martin Luther king (I have a dream … ) che non era neanche cattolico. O sbaglia pure attribuendo al Vangelo la condanna della pena di morte mentre è notorio che il Vangelo non la nomina affatto. Basta, devo smettere altrimenti mi metto a piangere.

        1. jb Mirabile-caruso

          Carla
          D’Agostino
          Ungaretti: “Ma non posso sentire il mio Vescovo che parla come
          ……………se citasse versi della canzone del Festival di Sanr…”.

          Papa
          Leone XIII: “Questi sì astuti nemici…Nel luogo santo medesimo,
          …………….nel quale fu stabilita la Sede del beatissimo Pietro…
          …………….essi hanno innalzato il trono della loro abominevole
          …………….empietà, con l’iniquo piano per il quale allorché il
          …………….Pastore viene colpito le pecore siano disperse”.

          Avvenne nel 1930, gentile Signora Carla, che Papa Leone XIII vide, in una Sua visione, che “questi sì astuti nemici” invadessero ed occupassero la “Sede del beatissimo Pietro”.

          Mi domando: com’è mai possibile, Signora Carla, che noi – cattolici fino al midollo – che abbiamo vissuto sulla nostra pelle per 60 anni questo tragico evento, non ci rendiamo ancora conto che il fantoccio vestito di bianco NON è “il nostro Vescovo” in quanto “nemico” e di Gesù e della Sua Chiesa?

          Cosa mai deve ancora accadere affinché noi accettiamo finalmente la Verità?

          1. Carla D'Agostino Ungaretti

            Caro amico jb Mirabile-caruso, lei mi pone un quesito molto superiore alle mie forze. Cosa posso risponderle se non che questa, forse, è la Croce spirituale che Dio ha mandato a noi “cattolici fino al midollo” in questo travagliato momento storico? Evidentemente il perverso mondo che ci circonda ha contaminato anche il Papato. Che fare allora? Io spero e le auguro che lei abbia più forza fisica e spirituale di me tale da adoperarsi in tutte le sedi appropriate per contribuire a raddrizzare questa Chiesa che deraglia. Per il resto, c’è poco da fare. Se siamo davvero cattolici, dobbiamo accettare, volenti o nolenti, che quell’uomo E’ PIETRO, anche se non lo comprendiamo, e questo è stato ricononosciuto anche dai più illustri studiosi cattolici “fino al midollo”, come Mons. Gherardini, Mons. Livi e il Prof. de Mattei, con i quali io sono in totale sintonia. Affidiamoci allo Spirito Santo:

      2. Stefano Mulliri

        Anch’io personalmente, evito telebugia il più possibile anche se purtroppo le notizie ogni tanto devo pescarmele in quelle torbide acque. Il problema è che quando mancano certezze, ossia : LA FEDE, cosa si può offrire ai giovani già vecchi e sbandati, se non merce scaduta acquistata al mercato della demagogia ?.Il punto è questo quel signore li, che anche io evito accuratamente di guardare, fa il mangiafuoco, cioè il suo mestiere, e i poveri pinocchi che vanno ai suoi spettacoli, devono per forza ingurgitare quella roba se no andavano altrove, ma siccome come dice il professor Viglione, questi sono statti intruppati e spediti di la dai vari movimenti in cui sono stati arruolati in tenera età, quello spettacolo li avrà sempre il suo pubblico, e a noi non resta che il MALOXX.

  7. Analisi acuta e profonda, prof. Viglione. Dal sogno si finisce facilmente nella disillusione e poi nella ricerca di “diversivi” rispetto alla dura realtà quotidiana. Inseguire i sogni è metafora di questa società che va oltre ogni limite. È diffusa soprattutto nella Chiesa odierna questa ricerca del consenso ad ogni prezzo. La Chiesa dovrebbe essere come la roccia che il vento può solo scalfire ma non smuovere, e invece sembra sempre più un battello in balìa delle onde.

  8. Acuta analisi del prof. Viglione. Dai sogni si finisce facilmente nelle disillusioni. Inseguire i sogni è metafora di questa società, di questo mondo che non si pone limiti, se non quelli tecnici. La Chiesa degli ultimi cinquant’anni è molto attenta al consenso del mondo. Ma la chiesa dovrebbe essere salda come la roccia che il vento può solo scalfire, invece sembra sempre più una nave in balìa delle onde.

  9. Acuta analisi del prof. Viglione. Dai sogni si finisce facilmente nelle disillusioni. Inseguire i sogni è metafora di questa società, di questo mondo che non si pone limiti, se non quelli tecnici. La Chiesa degli ultimi cinquant’anni è molto attenta al consenso del mondo. Ma la chiesa dovrebbe essere salda come la roccia che il vento può solo scalfire, invece sembra sempre più una nave in balìa delle onde.

  10. Avrebbe fatto meglio ad invitare quelle donnicciole a pulire il prato prima di andarsene.Oltretutto era in linea con la pulsione ambientalista tanto in voga fra le sacre mura.Pare sia passato un esercito di Vandali.I papa boys hanno lasciato sul terreno 10 tonnellate di rifiuti.Poi blaterano di riscaldamento globale.
    In quanto ai sogni…beh!Il sogno della ragione produce mostri.Poveretti.

  11. Conosco un giovane che ha inseguito i suoi sogni nelle droga e ora vuole suicidarsi. Conosco un altro giovane che ha perseguito i suoi sogni nel sesso, e nelle analisi del sangue ha scoperto di essere siero positivo. Mi domando cosa direbbe il regnante “Pontefice” a queste giovinezze sprecate. E mi domando ancora se egli è cosciente del danno che sta recando alla gioventù.
    Penso che tra quelle migliaia di giovani, molti abbiano capito la pericolosità velenosa di quello slogan.

  12. jb Mirabile-caruso

    Felice: “Penso che tra quelle migliaia di giovani, molti abbiano capito
    ……….la pericolosità velenosa di quello slogan”.

    Vorrei pensarlo anch’io, signor Felice, ma non penso di potermi permettere il lusso di un simile ‘sogno’: una gioventù letteralmente figlia della TV massonica è così disancorata dalla Realtà che solo eccezioni non vanno a finire in balia di questa o quell’altra ideologia. Mi trovi Lei, per esempio, una ragazza di oggi decisa e difendere e preservare l’integrità della sua femminilità al punto di ambire ad essere esclusivamente sposa e madre. Oppure un ragazzo in possesso di una genuina mascolinità da escludere dallo scenario della sua vita matrimoniale una ragazza avente aspirazioni carrieristiche.

    La condizione degenerativa della nostra Civiltà occidentale, e dintorni, è così avanzata che, oggettivamente, è fuori da ogni possibile nostro reale intervento di auto-salvataggio. Stiamo veramente vivendo tempi biblici, quelli, voglio dire, in cui è Dio ad intervenire con ‘il fuoco che piove dal Cielo’, come ai tempi di Sodoma e Gomorra!

  13. Mi ricordo di un Papa che disse ai giovani:Aprite le porte a Cristo! L’ospite di Santa Marta slogan(inteso come verbo anche se non esiste in italiano):Inseguite i vostri sogni…e cita come esempio,sempre a sproposito,San Francesco:eccolo il “poverello di Assisi”ancora una volta trasformato in quello che più aggrada a questa generazione postcattolica:a lui si attribuisce di essere ecologista,ecumenista,adoratore dei poveri,fino ad arrivare a sognatore,quindi visionario figlio dei fiori!!Peccato che il Francesco,quello vero,quello riconosciuto Santo,non seguì per niente i propri sogni:abbandonò tutto,quindi anche i suoi sogni intesi come realizzazioni in questo mondo,per seguire CRISTO!Anche l’ordine francescano da lui fondato istituì una regola diversa da quella da lui voluta(quella di Fra Elia)e lui si trovò con pochi fedeli quasi da solo al termine della sua avventura terrena!!Ma la VERITA’ in colui che non crede in un DIO CATTOLICO non è un BENE NON NEGOZIABILE!
    (leggete in seguenza le parole in maiuscolo e troverete tutto quello che bergoglio da cinque anni nega)

  14. Un personaggio banale che dice naturalmente delle banalità che suscitano entusiasmi nella più banale ragazzeria del mondo che pensa di potere vivere inseguendo i suoi sogni di una felicità banale da quattro soldi. A questo si spinge quel personaggio sinistro che tenta di recuperare un consenso che gli va calando… Ei fessacchiotti corrono: fai presto a metterne insieme un tanto per ogni parrocchia e diocesi e spedirli a Roma a pompare fumo negli occhi del Manipolatore…

  15. “Sapete? I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare, forse perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni. Cercate maestri buoni capaci di aiutarvi a comprenderli e a renderli concreti nella gradualità e nella serenità. Siate a vostra volta maestri buoni, maestri di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni che vi incalzano”, ha esortato il Papa. Con queste parole il Papa non ha certo inteso di lanciare i giovani allo sbaraglio nel futuro senza una meta o uno scopo preciso. Il suo è in invito ad uscire dell’immobililita causata dall’incertezza e dalla paura del futuro in cui noi adulti tendiamo a soffocare noi stessi e i nostri figli. Il Papa invita i giovani a non lasciarsi scoraggiare, ad avere fiducia, a cercare maestri buoni, se ancora ce ne sono, aggiungo io, e li invita ad essere essi stessi testimoni. Il Papa non cerca consensi, non ne ha bisogno, chiede solo preghiere, quelle Sì che gli servono per ottenere protezione da chi lo osteggia come…

    1. jb Mirabile-caruso

      Bergoglio: “Sapete? I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti.
      …………..Forse perché hanno smesso di sognare e di rischiare, forse
      …………..perché i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita”.

      Anna M…: “Il suo è un invito ad uscire dall’immobilità causata dalla
      ……………incertezza e dalla paura del futuro in cui noi adulti tendiamo
      ……………a soffocare noi stessi e i nostri figli”.

      Non me ne voglia, gentile signora Anna M., ma la mia amarezza è così tanta che non posso non rispondere al Suo commento.

      Ho un invito per Lei: rilegga, e rilegga ancora la mia quotazione di Bergoglio, specialmente le parti che seguono i due ‘forse’; non Le sembra che esse siano due bombe atomiche di veleno contro i genitori? Non percepisce Lei – da donna e madre – che Bergoglio è pienamente consapevole di incitare i figli contro i loro genitori per la realizzazione di sogni che, di fatto, sono invece “ideologie” prodotte e incessantemente distribuite da lorsignori che controllano le TV del nostro mondo Occidentale, e dintorni?

      1. Sono d’accordo con lei.Quest’uomo è un abile imbonitore.Ma cosa significa : “non lasciatevi rubare i vostri sogni”?Sono anni che questa idea gira e ci troviamo giovani diventati adulti con l’idea che la loro insoddisfazione dipenda sempre da qualcun altro che vuole tarpar loro le ali,prima i genitori poi i professori poi il lavoro,poi la penuria di denaro,la compagna poi i figli che crescono esattamente come coloro che li hanno messi al mondo….E non hanno più neanche un prete per chiacchierar….Hanno lo psicologo.È tremenda la loro condizione.
        Non so se Bergoglio è consapevole di questo ma lo fa..
        Comunque 70000 giovani in agosto provenienti da tutta Italia sono pochi,per fortuna.Preferiscono FB.

  16. jb Mirabile-caruso

    Carla D’Agostino Ungaretti: “Evidentemente il perverso mondo che ci circonda
    …………………………………….ha contaminato anche il Papato. Che fare allora?”.

    Benissimo, Signora Carla, noi ci intendiamo meglio di quanto io credessi fosse possibile: il Papato, infatti, – in quel lontano Conclave del 1958 – fu “usurpato” dalla Sinagoga lasciando la Chiesa senza Papa, fisiologicamente, cioè, impossibilitata di parlare e di agire come avviene ad un corpo senza testa. Questa è la Verità storica che tutta l’alta Gerarchia della Chiesa ben conosce ma non vuole riconoscere.

    E perché mai? Ma è semplice: perché a riconoscere la Verità ci si pone, inevitabilmente, nella scottante posizione di dover rispondere della propria ignominiosa inazione di fronte all’atto usurpativo subìto.

    Domanda: può un Cattolico rimanere tale senza, al contempo, essere con e nella Verità? Questa, mia cara Signora Carla, è la patata bollente che ogni Cattolico, oggi, deve accettare di gestire con successo se realisticamente vuole continuare a sperare di salvarsi l’Anima.

    1. Carla D'Agostino Ungaretti

      Caro amico, io, nella mia pochezza e nella mia totale umiltà, tiro avanti spiritualmente abbarbicandomi, come ho detto spesso, ai 2000 anni di sicura Dottrina Cattolica, a quello che hanno detto i Concili, ai grandi Dogmi proclamati dai Papi, nella certezza che Cristo, Via Verità e Vita, non può essersi sbagliato perché è RISORTO! La nostra inazione è ignominiosa di fronte “all’atto usurpativo subito”? Ma che cosa potremmo fare se la maggior parte della Chiesa gerarchica (non tutta, grazie a Dio) ha paura di scontentare il “padrone”? Dovremmo forse aderire a una planetaria ribellione teologica e dottrinaria? Io non ne ho certo la forza, né la capacità, né il coraggio, né la preparazione culturale e mi sembrerebbe un tentativo di scrollarmi dalle spalle la Croce che Dio mi ha assegnato. Forse tutto ciò fa parte della “notte oscura” di cui parla S. Giovanni della Croce e che hanno provato tanti Santi. Allora prego e cerco di fare sempre la volontà di Dio nel posto in cui Lui mi ha messo. Per tutto il resto, solo Lui è competente. Grazie per il nostro dialogo.

  17. Dr, Viglioni,GRAZIE di esistere!
    L’articolo andrebbe fatto girare in tutti gli ambienti giovanili, dagli oratori,alle scuole, fin dall’asilo..io dico.
    vittoria

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