Mondo social: l’inganno della Nuova Perfezione – di Chiara Gnocchi

Che l’era di internet stia soppiantando inesorabilmente quella della carta stampata è un dato di fatto e che l’avvento dei cosiddetti social media abbia contribuito in gran parte alla crisi delle riviste patinate è altrettanto evidente. Ormai per una “millenial” (leggi “ragazzina del nuovo millennio”) è assurdo comprare, per esempio, “Vanity Fair” in edicola quando, muovendo due dita su uno smartphone, le è possibile iscriversi a “Instagram” e seguire giornalmente le modelle di Victoria Secret, la loro vita perfetta fatta di ville esotiche, capi firmati e selfie con altre “celeb”, per dirla alla “millenial”.

Assodato che questo mondo andrebbe evitato con cura (ma a una quindicenne di oggi non si può offrire in alternativa la solita tremenda sciatteria da oratorio) e stabilito comunque che girare un centro commerciale e guardarsi gli ultimi jeans alla moda non è un delitto ma segno di normalità, c’è materia per riflettere abbastanza in proposito. A cominciare dagli effetti del fenomeno della cosiddetta “Instaperfezione”.

Per i non avvezzi al mondo della rete, “Instagram” è un social network che permette di scattare e postare foto o brevi video accompagnati da didascalie illustrative e consente di vedere le immagini caricate da altri utenti. Non solo è la piattaforma più utilizzata dai Vip, ma anche dagli aspiranti Vip. Moltissime persone, per lo più ragazze mediamente carine e con un guardaroba capiente, le cosiddette “influencer” o “fashion blogger”, sono riuscite a diventare popolari pubblicando loro foto in cui si atteggiano a modelle attirando così l’attenzione di marchi famosi che le ingaggiano per pubblicizzare i propri prodotti. Cinque anni fa si sfogliava una rivista per guardare una stangona in bikini, ora si accende il telefono. A detta di moltissimi “Instagram” è la vera democrazia della moda perché chiunque può diventare famoso, purché abbia il talento e lo stile giusto per attirare l’attenzione.

Eppure la democrazia social, come ogni democrazia che si rispetti, nasconde l’inganno. Se qualche anno fa le ragazzine guardavano trasognate la modella in copertina dalle misure perfette e dalla pelle levigata, ma chiudendo il giornale tornavano alla realtà, ora il divario tra quel mondo di perfezione e il mondo reale sembra scomparire. In questa nuova “community” ognuno può essere protagonista, anzi ognuno deve essere protagonista per non essere un fallito. E questo meccanismo, in cui grazie al mezzo a disposizione e a qualche trucchetto ci si illude di essere come una modella da copertina, conquista per lo più il mondo femminile. Chi se ne importa se si sta solo fingendo di avere le gambe lunghissime, se ci si sta filmando davanti a un negozio di lusso dove non si entrerà mai o se quella pancia piatta non è merito del personal trainer che non ci si può permettere, ma di un respiro trattenuto un po’ più a lungo? Una bugia nel mondo reale (come si vede nelle foto) regala la finzione della perfezione nel mondo social, e chi ci entra è convinto che ne valga la pena.

Ma la Nuova Perfezione che i giovani desiderano oggi non è più conquistata attraverso i vecchi metodi, che comportavano almeno un po’ di sacrificio. Non si tratta più di mangiare un piatto di insalata invece della torta per avere il vitino della propria cantante preferita, oppure risparmiare per mesi fino al centesimo per comprarsi un paio di scarpe nuove: ora basta scattarsi la foto nel camerino di prova del negozio e poi rimettere le scarpe sullo scaffale. State certi, i “like” arriveranno e questa è l’unica cosa che conta. La mania della perfezione di oggi è solo finzione della perfezione: gli ingannati del mondo reale si fanno ingannatori del mondo virtuale.

La democrazia social rende tutti lupi dietro lo schermo, lupi che hanno perso il senso del sacrificio anche per le cose più frivole e banali. Ma se non si è disposti a mangiare un piatto in meno per vanità, si può anche solo pensare di farlo per penitenza, un giorno? Se non si è disposti a risparmiare un soldo per se stessi, lo si farà un giorno per qualcun’altro?

In questa nuova società non c’è spazio per le risposte, perché sono state accuratamente eliminate le domande. Persa la sostanza delle cose non ne resta più nemmeno la forma, tutto diventa evanescente in un mondo fatto di pixel e bugie. Quel che serve è una fotocamera, la giusta inquadratura e l’attenzione maniacale perché tutto ciò che non è vero risulti verosimile.

5 commenti su “Mondo social: l’inganno della Nuova Perfezione – di Chiara Gnocchi”

  1. Purtroppo la società del deodorante, del seno finto e della droga non è nata adesso. Adesso si va oltre perché è anche la novità e la moda (vecchia storia) fanno testo democratico.

  2. nel mondo classico-tradizionale’, la forma esprime nel cangiante hic et nunc la sostanza dell’ubique et semper, nel nostro mondo post classico e post tradizionale, la sostanza e’ sparita, le forme diventano sostanziali.

  3. È davvero confortante che una giovane ragazza come Chiara Gnocchi elabori con così grande convinzione ed efficacia pensieri del genere. Ciò significa che ancora non è tutto perduto e che la speranza può essere ancora viva.
    Grazie, cara Chiara.

  4. Gli orrori, altro che perfezione. Ostentazione, cattivo gusto e purtroppo spesso volgarità. Non manca però chi nonostante tutto, anche oggi, decide di smarcarsi e sceglie altri modelli. Capita così che nell’attraversare una strada senza più identità lo sguardo cada casualmente su una foto, una pubblicità che rilancia un’icona di stile ed eleganza senza tempo. Una splendida Audrey Hepburn in abito da sera e perle insegna oggi come cinquant’anni fa sobrietà, classe, charme. Riservatezza. E’ solo uno dei possibili esempi ma può essere di aiuto, in questo deserto.

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