Parte seconda: le fiabe regionali del Piemonte
Nella vita esistono dolori molto forti, talmente forti che sembrano non passare mai. Un esempio è il dolore di una madre che perde il proprio figlio. È giusto comprendere il dolore terribile che potrebbe avere ognuno di noi, ma a volte rischiamo anche di non vedere gli errori che commettiamo quando prestiamo attenzione unicamente al nostro malessere.
Care mamme, tutto quello che fate per i vostri bimbi è sufficiente? Sì, ma solo se, oltre alle dolci parole che dite e ai gesti che fate per loro, fate anche una cosa che di tutte è più importante: pregare.
Da quando il suo bimbo morì, la povera mamma non finiva più di piangere. Giorno e notte piangeva e sentiva un’amara voluttà di struggersi così nel nulla, come se godesse d’andarsene lei dal mondo, da questo mondo dove imperano il dolore e la morte.
Ella passava i suoi giorni sulla piccola tomba appena chiusa, e là cadevano tante sue lacrime che la terra ne era tutta intrisa. Non sapeva consolarsi, la povera mamma; non voleva.
E un giorno, tra lacrime che le velavano gli occhi, ebbe una visione: le parve di vedere una processione infinita di bimbi che ascendevano in alto, cantando, vestiti di bianco e oro; ella guardava tutti quei visi sorridenti, ma quello della sua creatura non lo vedeva; tutti passarono, gli angioletti, tutti, ma la sua creatura non era con loro.
Con l’anima presa da un nuovo dolore, la mamma implorò l’ultima di quelle creature giubilanti.
«Sapete dirmi dov’è il mio piccolo?»
«È ancora laggiù, lo trattengono le vostre lacrime che l’hanno inzuppato e non lo lasciano venire via con noi.»
E allora la madre compì l’ultima rinuncia, si asciugò le lacrime e non pianse più: la Madonna cui ella rivolge adesso tutte le sue preghiere, si metterà tra lei e il suo dolore.
Un’altra volta rivide la madre la processione degli angioletti, e tra gli altri, giubilanti, vide passare anche il suo piccino adorato.
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2 commenti su “Nello scrigno segreto del C’era una volta… – rubrica quindicinale di fiabe, curata e illustrata da Elena Manetti”
E’ bellissima questa fiaba!!! Grazie mille.
Ho “bevuto” quanto hai scritto! Non vorrei usare superlativi, per la tua prima fiaba, ma sono costretta a farlo: bellissima!! Aspetto con gioia la prossima.