di Christopher A. Ferrara
Articolo pubblicato sul sito The Remnant
Attenti ai “teologi morali” da copertina …
Mentre papa Francesco continua la sua quinquennale tiritera contro gli immaginari farisei cattolici che difendono l’insegnamento della Chiesa sull’indissolubilità del matrimonio e la relativa disciplina eucaristica integrale – ancora di recente (9 gennaio 2018) – lui e i suoi collaboratori si sono ingegnosamente industriati a mettere in essere neo farisaiche scappatoie dai precetti negativi della legge divina e naturale, derivate dal sesto comandamento.
Determinato a neutralizzare ogni opposizione cattolica alla sua sovversione morale, Francesco si è fatto beffa della definizione di “Magistero Autentico” con la sua oltraggiosa opinione che in “circostanze complesse” nelle quali non è “fattibile” vivere come fratello e sorella, due persone che non sono sposate possono essere ammessi alla Santa Comunione senza cessare le relazioni sessuali extraconiugali, purché si impegnino in un mal definito “processo di discernimento”.
Come ha acutamente osservato Padre Brian Harrison, questo significa che le persone coinvolte nell’adulterio possono ricevere la Santa Comunione mentre “discernono” che non dovrebbero ricevere la stessa Santa Comunione perché sono coinvolti nell’adulterio.
Pensano che siamo scemi?
Poi c’è l’interminabile doppio linguaggio del cardinale Müller.
In una recente intervista riguardante le contorsioni verbali di Rocco Buttiglione volte a dimostrare che l’amministrazione della Santa Comunione ai pubblici adulteri sarebbe coerente con il divieto bimillenario della Chiesa, Müller ha proposto questa assurda “soluzione” a un “problema” che non esiste:
È possibile che il penitente possa essere convinto in coscienza, e con buone ragioni, dell’invalidità del primo matrimonio, anche se non può offrire una prova canonica. In questo caso il matrimonio valido davanti a Dio sarebbe il secondo e il pastore potrebbe concedere il sacramento, certamente con le opportune precauzioni per non scandalizzare la comunità dei fedeli e non indebolire la convinzione dell’indissolubilità del matrimonio.
Il cardinale sa che questa è un’assurdità morale e canonica. Nessun cattolico, che consulti o meno un prete, può dichiarare da sé che il suo matrimonio contratto nella Chiesa sia invalido, specialmente quando – anzi proprio perché – gli manca la prova canonica dell’invalidità. Inoltre, in assenza di un annullamento concesso dal competente tribunale ecclesiastico, un presunto “secondo matrimonio” può solo essere una cerimonia civile invalida e quindi una forma sottilmente camuffata di continuo pubblico adulterio.
Il Cardinale Burke, che Francesco ha licenziato come capo del più alto tribunale della Chiesa perché era uno dei principali impedimenti alla cospirazione culminata in Amoris Laetitia (AL), sull’argomento ha fatto notare l’ovvio:
Tali casi non esistono. Nessun prete ha l’autorità di dichiarare un matrimonio nullo nel foro interno. Il matrimonio è uno stato pubblico nella Chiesa e il giudizio sulla nullità del matrimonio deve essere fatto in accordo con la lunga pratica della Chiesa. Se un collegio di giudici in un tribunale matrimoniale, dopo un attento e approfondito esame della petizione di nullità, non è in grado di arrivare alla certezza morale sulla dibattuta nullità, come può un singolo prete essere in grado di formulare un tale giudizio, che riguarda la salvezza eterna dell’anima interessata?
L’unico caso in cui un prete potrebbe ammettere una persona che vive un’unione matrimoniale irregolare a ricevere i sacramenti della Penitenza e della Santa Eucaristia, è quello di una coppia che accetta di vivere “come fratello e sorella”, cioè di rispettare il matrimonio al quale sono vincolati a non vivere con un’altra persona uno stato matrimoniale. E in questo caso, il prete dovrebbe anche insistere sul fatto che la coppia che vive in continenza possa riceve i sacramenti in un luogo in cui i due non sono conosciuti, per timore che altri fedeli siano portati a credere che le persone che vivono un’unione matrimoniale irregolare possano ricevere i sacramenti.
Il cardinale Müller pensa che siamo scemi? Alcuni di noi apparentemente lo sono, o almeno sono disposti a sembrare stupidi per poter difendere i sofismi neo-farisaici che produrrebbero “una disciplina estranea all’intera tradizione della fede cattolica e apostolica”.
Apparentemente, pensano di poterci ingannare nella prossima fase del programma di sovversione morale con la quale questo incredibile Papa seriamente si aspetta che crediamo sia un imperativo di “misericordia” la giustificazione della contraccezione in “casi complessi” a cui dev’essere applicato “il discernimento”.
Si consideri la recente dichiarazione di una delle nuove nomine di Francesco alla Pontificia Accademia per la Vita, la cui intera dirigenza è stata licenziata e alla nuova è stato commissionato di riscrivere tutto. In una conferenza al Gregoriano, un certo Don Maurizio Chiodi, “teologo morale” del tipo post-Vaticano II, ha proposto che “un metodo artificiale per la regolazione delle nascite potrebbe essere riconosciuto come un atto di responsabilità non al fine di rifiutare radicalmente il dono di un bambino, ma perché in quelle situazioni la responsabilità richiede alla coppia e alla famiglia altre forme di accoglienza e ospitalità”.
Cioè, l’uomo di Francesco nella ricostituita Pontificia Accademia dichiara apertamente che esiste un obbligo di contraccezione! L’unica “autorità” di Chiodi per questa menzogna che sgorga dalla fossa dell’inferno non è altro che il capitolo 8 di AL, l’unico documento del genere in tutta la storia della Chiesa. Senza dubbio, AL fornirà una copertura per una linea completamente nuova di prodotti marcati “Magistero Autentico”, che saranno tutti falsi, inclusa una qualche forma di “integrazione pastorale” delle unioni omosessuali.
Evidentemente, pensano che siamo scemi o disposti a fare gli stupidi in cambio dei benefici di un rispettabile conformismo nel bel mezzo di uno sfacelo senza precedenti per la Chiesa. (Si consideri l’esempio di Catholic Answers, che “difende la Fede” mentre rifiuta di riconoscere che essa è sotto un feroce attacco da parte degli stessi vertici della Chiesa. Il silenzio nel migliore dei casi è il prezzo che si deve pagare per rimanere in regola con il vescovo pro-omosessuali che Francesco ha insediato a San Diego).
Ma non siamo scemi. Né Dio può essere ingannato. Francesco e tutti i suoi progetti finiranno col fallire. Nel frattempo, il nostro dovere è di mantenere la fede e protestare davanti a Dio e agli uomini contro i colpi che ora piovono contro la Chiesa, anche quando arrivano da un perverso Pontefice Romano che siede al vertice di essa. Anzi, soprattutto allora.
16 commenti su “Sembra proprio che pensino che siamo scemi – di Christopher A. Ferrara”
No, non siamo scemi e ormai è ora che se la smetta tutta la congrega di trascinare la gente verso l’abisso istigandola a compiere sacrilegi su sacrilegi, peccati su peccati facendo credere che tutto va bene se la coscienza, o il cosiddetto foro interno sussurrano che tutto è bene. Ed è anche ora che a questo equivoco personaggio travestito da papa si dia in qualche modo il benservito. La rinascita verrà di conseguenza.
…e quindi, dal momento che il card. Mueller ci tratta da scemi, come fa ad aspettarsi, lui e il suo Bergoglio, che noi siamo capaci di discernimento?
Perché poi A.L. sarebbe l’unico documento del genere in tutta la storia della Chiesa? Questo documento ( e quanti altri della stessa specie) questo ‘papa’ questi papi con il loro concilio (impiorum) sarebbero parte della “storia della Chiesa? Ma che stiamo dicendo? La negazione della Chiesa , la caricatura blasfema della Chiesa, sarebbero parte della Chiesa?!? In questo è più vero Bergoglio quando irridendo al Magistero Autentico, autentica che, a Roma, non c’è più Chiesa…Altro che far parte della storia della Chiesa!…
Ma caro Bruno, non siamo noi secondo i bergoglioni a dover fare discernimento: sono LORO, dopo aver fatto discernimento su di noi, a gettarci nella spazzatura della storia.
Testo: “In questo caso il matrimonio valido davanti a Dio sarebbe il secondo”. Bisogna chiedere al card. Mueller: “Da quando un matrimonio civile è valido davanti a Dio”? E allora perché, quando non c’è un regime concordatario tra Chiesa e Stato bisogna celebrare i due matrimoni (civile e religioso)?
Qualche volta vedo chiese piene di zelo e di entusiasmo e ricordo quelle molto osservanti della mia fanciullezza, in cui credo onestamente che pochi avessero una comprensione profonda di cosa accadeva durante la messa. Tuttavia a quei tempi in Chiesa si sentiva la presenza di Dio, per il semplicissimo fatto che la cosa era per noi assolutamente certa. Quello però che stiamo certamente smarrendo è il depositum fidei, che ci viene più dalla tradizione che dalla scrittura, che ne è stata la cristallizzazione scritta. Oggi al contrario, con un attacco quasi feroce della tradizione, è indispensabile ancorarci tenacemente proprio alla scrittura, almeno quella precedente alle reinterpretazioni cervellotiche degli ultimi tempi (vedi Padre Nostro). Procurarsi una Bibbia del 74 e custodirla gelosamente è ormai una difesa estrema.
Bravo, gentile Giovanni: “si sentiva la presenza di Dio per il semplicissimo fatto che la cosa per noi era assolutamente certa”. Proprio così. E perché proprio così? Perché avevamo avuto una educazione e dei maestri la cui fede indefettibile avevamo saputo trasmetterla senza dubbi, senza elucubrazioni strane e cervellotiche, ma con la limpidezza della semplicità. E quando si andava al catechismo (alla dottrina, dicevamo noi) era tutto così chiaro e così certo, anzi, così sacro, che non potevi fare a meno di ritenerlo giusto. Oggi l’indebolimento del pensiero e soprattutto della fede ha fatto crollare tutto.
E’ verissimo, caro Giovanni: “Dove sono due o tre riuniti nel Mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20). Oggi non “sentiamo” più Lui in mezzo a noi perché di fatto la maggior parte delle volte non siamo lì, in chiesa, nella Chiesa, nel Suo nome.
Questi della neo-chiesa anti-chiesa non-chiesa, si sono buttati corpo e anima (?) nei sofismi capziosi, che neanche i campioni del contorsionismo spettacolare li potrebbero uguagliare.
“La luce di Dio è semplice ed è rettilinea come il raggio solare; la falsa luce del diavolo è contorta come le lingue di una fiamma che guizzano disordinatamente. Dove c’è complicazione e agitazione non vi è Dio”.
(don Dolindo Ruotolo)
Ma un papa che induce i fedeli al peccato ed al sacrilegio farebbe la volontà di satana, non certo di Dio!
Lo ha detto la Madonna stessa a don Stefano Gobbi, che esiste la massoneria ecclesiastica, che essa sarebbe giunta fino ad occupare il soglio petrino e che avrebbe lavorato per costruire un falso cristo ed una falsa chiesa, confermando il popolo nei suoi peccati. Più chiaro di così? solo che “loro”, i massoni della falsa Chiesa, ed il falso papa, insabbiano, oscurano, mettono tutto a tacere, esaltando preti come don Milani e don Mazzolari, o Lutero, la Bonino, Giuda stesso.
Certamente alla radice di tutto c’è il diavolo che ci mette la coda.
Come lo ha fatto con Adamo ed Eva lo fa ora con noi dentro e fuori la Chiesa.
La differenza consiste nel fatto che alcuni di noi – con spirito di umiltà anzi UMILTA’ – accettano la legge Divina
e molti, anzi moltissimi altri – con spirito di orgoglio, anzi ORGOGLIO – rifiutano di riconoscere Dio quale Creatore e Signore di tutte le cose visibili ed invisibili e nel moderno gnosticismo si credono essi stessi Dio.
La neochiesa bergogliana predica una morale a misura d’uomo. Ma quale uomo? Quello che non combatte le proprie passioni, ma le asseconda.
Felice
Pensino pure quello che vogliono. L’ importante è che noi SAPPIAMO che loro odiano Cristo, il Vangelo e la Santa Fede. Così non ci sbaglieremo.
Di fronte alle eresie ed agli spropositi pronunciati ogni giorno da Bergoglio, Paglia, Galantino, Sosa, Kasper, ecc. non possiamo che concludere con le parole con cui Francesco Lamendola chiude io suo interessante articolo http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/3682-il-falso-cristo-della-neochiesa
“Signor Bergoglio, complimenti: lei ha fatto un’opera, nel suo genere, davvero eccellente. Nel giro di neppure cinque anni, è riuscito a far risalire dalle fogne tutto il fango possibile e immaginabile; ma forse ne abbiamo ancora parecchio da vedere e digerire. Coloro i quali l’hanno messa sul soglio di san Pietro non hanno fatto male i loro calcoli: non potevano desiderare un esecutore più solerte e più energico dei loro piani. Grazie a lei e a tutti i falsi teologi, falsi cardinali, falsi vescovi e falsi sacerdoti, che lei ogni giorno incoraggia e porta ad esempio per tutti i fedeli, la distruzione della vera Chiesa ha fatto giganteschi passi avanti. Ma badi: alla fine, è con Cristo che dovrà vedersela”
Ma io dico: Papa Bergoglio quando si confessa, perché certamente si confesserà mostrando ai media la sua umiltà, quali peccati confessa? Non credo quelli degli altri, che non lo comprendono.
Ma se ha l’umiltà di riconoscere la sua limitatezza, le sue mancanze, le sue gravi omissioni, le contestazioni non filtrate..i suoi dubbi.: il confessore nulla gli dice?
Forse gli dirà: va avanti così, stai andando veramente bene.. non ti preoccupare, tu hai quel particolare stato di Grazia che non ti permette mai di errare! Anzi santità, approfitto dell’occasione, beneditemi e pregate per me perché abbia quella sua forza spirituale che non ha timore di nulla….
Mamma mia come sono malpensante! Chiedo perdono..ma se così, stiamo messi proprio bene: e costoro sarebbero coloro che hanno a cuore la salvezza delle anime?
Ma se non è così, che grossa responsabilità per El Capo.
Non sono un esperto , lo premetto, di diritto canonico; semplicemente mi chiedo : siamo proprio sicuri dell’affermazione secondo cui la salvezza dell’anima dipenderebbe da un giudizio formale del tribunale ecclesiastico?Chi ha un poco di pratica pastorale sa che ci si deve confrontare con situazioni delicate di persone che vivono una seconda unione sorta sulle ceneri di un precedente fallimento e che a differenza della massa secolarizzata vogliono vivere una sofferta adesione a Cristo e alla Chiesa. Proprio costoro vogliamo mandare all’inferno? O salvarli a patto che possano scegliere un avvocato rotale particolarmente valido? L’inferno degli uomini non è l’inferno di Dio anche se sono d’accordo a non contrabbandare in modo facilone la misericordia divina