6 gennaio 2018
Pubblicato sul sito dell’Autore: La scure di Elia
(Le immagini sono nostre)
Dio benedica la Santa Madre Russia!
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Signor Presidente,
mi permetto di scriverLe incoraggiato dalle notizie certe circa la Sua fede genuina, caratterizzata da un’ardente devozione per la Madre di Dio. È questa fede che Le ha suggerito di far sorvolare il Suo immenso Paese dalla veneranda icona della Kazanskaja, nonché – da quanto si dice – di chiederne l’attesa consacrazione, per quanto invano, a colui che in questo momento occupa il Soglio petrino.
Tali atti, nel quadro di decisi interventi a favore della moralità, della natalità e della famiglia, mi sembrano segni inequivocabili, da parte di un Capo di Stato, di una volontà politica inquadrata in una profonda visione religiosa, segni tanto più sorprendenti quanto più contrari alla nefasta eredità del secolo passato.
In pochissimi decenni, da quando la santa Russia si è liberata del disumano giogo sovietico, la vita della Chiesa vi è straordinariamente rifiorita, nonostante le piaghe lasciate da settant’anni di un regime nemico di Dio e dell’uomo.
Al tempo stesso sono anche le lezioni della storia, riletta con l’occhio della fede, a spingermi a rivolgermi a Lei nella tragica ora che l’Occidente e la Chiesa Romana si trovano a vivere. Lei stessa ha più volte stigmatizzato l’insensata corsa dei governi occidentali verso la rovina, meravigliandosi del fatto che i popoli da essi guidati non si rendano minimamente conto del pericolo che incombe su di loro.
Anche sulle condizioni in cui da noi versa la Chiesa, Lei è certamente ben informato: la deriva nichilistica della società è al contempo causa ed effetto della dimenticanza della trascendenza divina proprio da parte di chi dovrebbe farla conoscere e amare, anzitutto nella propria persona trasfigurata, come avvenuto nella vita dei Santi e dei grandi starec.
Questa situazione ha provocato un’avanzata decomposizione morale, con un’immane sofferenza per quelle anime che conservano ancora la fede, oppresse dalla tirannia di anime morte.
Per certi versi le nostre attuali condizioni richiamano alla mente quelle della Russia a cavallo tra il XIX e il XX secolo; in quale tragedia esse siano allora sfociate, non c’è bisogno di ricordarlo. La differenza principale, per noi oggi, consiste nel fatto che la Chiesa, anziché scuotersi di dosso il giogo statale come fece – sebbene per poco – il Patriarcato di Mosca nel 1917, sembra sempre più sottomessa, almeno nei suoi vertici, alle ideologie distruttrici del mondo, i cui signori paiono ormai dettar legge anche nelle stanze vaticane.
Questa infiltrazione delle forze delle tenebre nella Città di Dio è sicuramente uno di quei segni apocalittici che il Suo coraggioso Patriarca ha di recente ravvisato nell’odierna congiuntura storica. La sua parola franca e illuminante è una voce quasi unica in tutta la cristianità, la quale, nonostante le dolorose divisioni che ancora persistono, può riceverne incoraggiamento e ispirazione.
Sono ben pochi, da noi, i Pastori capaci di riconoscere i prodromi dell’avvento dell’Anticristo, che appaiono però sempre più evidenti.
La Terza Roma non potrà certamente sostituire la prima sul piano ecclesiale, ma sembra senz’altro chiamata, nei piani di Dio, a un provvidenziale compito sul piano politico e su quello spirituale.
Non per nulla la Bogorodica ha tanto insistentemente richiesto la consacrazione del Paese di cui essa è capitale, il quale, avendo vittoriosamente superato una delle più lunghe, crudeli e sistematiche persecuzioni religiose della storia cristiana, si è conservato immune da quell’apostasia strisciante che ha spento la fede nei Paesi occidentali.
Alla luce della situazione attuale, si può forse intuire una ragione provvidenziale del malaugurato scisma del 1054: mille anni più tardi, una parte della Chiesa sarebbe sussistita indenne dal tradimento al quale qui siamo costretti ad assistere.
Anche quei settori della Chiesa Cattolica che si considerano conservatori, per lo più, tacciono di fronte all’evidenza, attenti come sono a difendere le proprie posizioni, che tuttavia rappresentano non tanto la vera Tradizione, quanto una variante già contraffatta del cristianesimo.
Nel corso della storia, Dio ha suscitato un re pagano, Ciro, per liberare gli Ebrei dalla cattività babilonese; per mezzo dell’Impero Romano, la Provvidenza ha unificato il mondo antico perché il Vangelo vi si diffondesse con una rapidità fulminante; lo Spirito Santo ha condotto santa Olga alla fede e il nipote san Vladimiro al Battesimo per sé e per tutto il suo popolo, attirato dagli splendori del rito bizantino, in cui scoprì il cielo sulla terra.
Colui che si prende gioco dei potenti si è perfino servito di un precursore dell’Anticristo, quale fu Napoleone Bonaparte, per castigare la Chiesa Romana del Settecento, i cui Pastori trescavano con illuministi, liberali e cicisbei. Quanto più il Pantocrator sarà pronto a inviare un fedele Capo di Stato cristiano per ristabilire i Suoi diritti violati e far di nuovo risplendere la luce della retta fede là dove essa è stata oscurata dall’errore elevato a norma, dal peccato giustificato e promosso, da empi accordi con i nemici di Dio!
Se davvero una guerra con il blocco euro-atlantico si profila inevitabilmente all’orizzonte, osiamo confidare nell’ipotesi che il Signore intenda permetterla per consentire a Lei di abbattere l’immonda piovra del potere massonico che ci sta soffocando spiritualmente e avvelenando fisicamente, per ridurre la popolazione mondiale e sottometterla a una ristretta élite di satanisti.
Voi Russi ben conoscete questi demoni incarnati che, a suo tempo, diressero e finanziarono la “rivoluzione”; la vostra esperienza, unita all’immenso potere impetratorio delle immani sofferenze sopportate dal vostro popolo, deve pur tornare a beneficio di tutta l’umanità.
Le preghiere che nel 1930 papa Pio XI ordinò di recitare per voi alla fine della Messa, l’atto di consacrazione compiuto per iscritto da Pio XII nel 1952 e l’intenzione posta da Giovanni Paolo II nel consacrare il mondo, nel 1984, al Cuore Immacolato di Maria hanno già portato frutto per voi; ora devono portarne per tutti gli uomini, che attendono liberazione dai prediletti della Madre di Dio.
È proprio Lei che, tramite strumenti terreni, dovrà schiacciare la testa del serpente infernale e le potenze di cui si serve. Il trionfo profetizzato a Fatima non esclude la collaborazione umana, al contrario la richiede e incoraggia.
Per questo, in vista di quella riconciliazione che sotto papa Benedetto XVI sembrava così vicina, Le assicuriamo le nostre preghiere, unendole a quelle di tanti monaci e monache dell’Ortodossia. Con le nostre invocazioni chiediamo al Signore del Cielo e della terra di volerLe assicurare la vittoria, in caso di conflitto, e di suscitare nel Suo cuore la ferma volontà di venire in soccorso alla Sede petrina, attualmente occupata da ecclesiastici empi e perversi che si sono resi complici dell’opera diabolica di distruzione della famiglia, della vita e della persona.
La profonda ammirazione per le coraggiose decisioni da Lei prese contro la denatalità e contro la propaganda di mutazione antropologica ci fa sperare che la Provvidenza intenda darLe un compito ancora più ampio, a favore di tutta la Chiesa e del mondo intero.
A questi auspici, a cui, come confidiamo, il Suo cuore non sarà insensibile, uniamo i più fervidi auguri di bene e di pace per l’imminente Natività del Signore.
Dio benedica la Santa Madre Russia!
20 commenti su “Lettera aperta a Vladimir Putin – di Elia”
“Se davvero una guerra con il blocco euro-atlantico si profila inevitabilmente all’orizzonte, osiamo confidare nell’ipotesi che il Signore intenda permetterla per consentire a Lei di abbattere l’immonda piovra del potere massonico che ci sta soffocando spiritualmente e avvelenando fisicamente, per ridurre la popolazione mondiale e sottometterla a una ristretta élite di satanisti.”
Sono pienamente d’accordo.
Purtroppo però una guerra del XXI secolo non porterebbe alla vittoria di una parte, ma allo sterminio della quasi totalità della popolazione mondiale ed all’inabitabilità del pianeta per molte generazioni. Non l’auspicherei nemmeno come ipotesi teoricamente catartica.
Condivido pienamente Sig.ra Maria Teresa!
Benissimo.
Approvo tutto il testo.
Buon anno.
Pino casti
Teniamo alta la nostra speranza. I disegni del Signore sono davvero imperscrutabili.
Lasciamo a Dio il compito di scegliersi i suoi “Ciro”!
Gli “uomini della provvidenza” nominati da altri uomini spesso sono un’arma a doppio taglio! Solo Dio conosce i cuori!!!
Bruno PD
Grazie, grazie davvero don Elia. Sottoscrivo tutto quanto detto a Putin. E auguriamoci davvero che l’esito finale sia quello da lei auspicato.
Non esageriamo, le guerre sono sempre delle immani sciagure. E anche gli uomini “provvidenziali” non sempre lo sono davvero. Piuttosto guardiamo di scegliere bene chi voteremo a marzo e chiediamo sempre l aiuto della Madonna
Don Elia: “La differenza principale, per noi oggi, consiste nel fatto che la Chiesa, anziché scuotersi da dosso il giogo statale come fece – sebbene per poco –
…………….il Patriarcato di Mosca nel 1917, sembra sempre più sottomessa, almeno nei suoi vertici, alle ideologie distruttici del mondo, i cui signori paiono
…………….ormai dettare legge anche nelle stanze vaticane”.
È dal lontano Conclave del 1958, don Elia, che la Chiesa è stata logisticamente deprivata del Suo Papa per mano dei signori del mondo. Ed una Chiesa senza Papa – si sarebbe dovuto prontamente ben capire – è una Chiesa che da “Soggetto che fa l’azione” è inesorabilmente forzata a diventare “Soggetto che subisce l’azione”. Penso che sarebbe spettato a noi soldati di Cristo concretamente intervenire per ridare alla nostra Chiesa il Suo Papa. Non lo abbiamo fatto per sei lunghissimi decenni, preferendo la preghiera all’AZIONE come se queste due fossero scindibili a nostro piacimento.
Spero che lo faremo presto!
Forza Putin!
Condivido in tutto quello che ha scritto don Elia, e da tempo che sono convinto che Vladimir Putin, sia un uomo provvidenziale. E quindi mi associo anche io agli auguri ai fratelli russi, e spero c,he sia iniziato il riscatto supremo dalla bestia massonica.
A peste et fame et bello, libera nos Domine Iesu.
La guerra si deve sempre scongiurare, ma se Dio la dovesse permettere preghiamo che le Forze del Bene, che vinceranno sicuramente, vincano senza troppo spargimento di sangue ed avvenga al più presto il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria e che avrà come conseguenza anche la conversione di tutta la Russia al cattolicesimo, lasciando l’ortodossia che è comunque una Chiesa scismatica.
Indubbiamente la conversione di Putin ha del miracoloso, per un ex funzionario del KGB cresciuto nell’ateismo bolscevico….speriamo che sia autentica e non per opportunismo!
Una scelta va fatta. Attendere che sia Dio a toglierci la fatica di scegliere non è da cristiani ma da rinunciatari per scelta . Nel mondo, attualmente, non c’è alcun capo che abbia concetti così chiari della politica intesa come ricerca del bene comune e questo, che lo si voglia o no, è Putin, come lo hanno ben capito i cristiani del Medio Oriente che hanno visto l’Occidente armare e finanziare chi li cacciava dalle loro case e li perseguitava con ferocia belluina. Non scegliere aspettando che sia Dio a fare quello che ciascuno di noi è chiamato a fare, nel suo piccolo ambito, è da suicidi o aspiranti Dimmi, vuoi di un Islam ansioso di occupare Roma, vuoi di una sinarchia massonica tanatofila. Scegliere Putin non è un atto di assoggettamento ma una scelta di campo. O il campo dei massoni o quello di chi affida le sue scelte e i suoi programmi a Dio. Pensiamoci bene su e non cazzeggiamo con inutili distinguo e con dubbi che sanno di diffidenza preconcetta votata all’attendismo perpetuo.
Cesaremaria Glori: “Una scelta va fatta. Attendere che sia Dio a toglierci la fatica di scegliere non è da cristiani ma da rinunciatari per scelta”
Ben detto, signor Glori! Forse, per enfatizzare la funesta gravità del nostro “attendismo perpetuo”, bisognerebbe coniugare al passato il “va fatta” in “andava fatta”, quando i nostri Cardinali che avevano partecipato ai due Conclavi e del 1958 e del 1963, avevano vissuto in prima persona il dramma del passaggio del Papato dalle mani della Chiesa a quelle della massoneria. L’attendismo delle forze tradizionali di allora è stato responsabile del disastro conciliare. E mezzo secolo dopo, noi tradizionalisti di oggi continuiamo ad attendere non si capisce che cosa, con molta probabilità che qualcun altro faccia il lavoro sporco per noi, mentre noi ce ne stiamo al calduccio e in tutta sicurezza a giocherellare con le nostre varie tavolette elettroniche di ultima generazione.
Ma scegliamo Putin: questo si che è coraggio da soldati di Cristo!
Dovremmo avere il coraggio di avviare un movimento politico che faccia pressioni per la rimozione delle infami sanzioni che l’establishment ateo e massonico che domina l’Occidente ( un vero anticristo collettivo!) ha imposto alla Russia.Vogliono attirare l’Ucraina nella sfera militare occidentale , alleandosi a nazionalisti in odore di nazismo! Basta guardare una cartina geografica per comprendere il rischio terribile per la Russia rappresentato da un lunghissimo confine privo di ostacoli naturali con una nazione ostile! Senza trascurare il fatto che la culla della vecchia Rus è proprio l’Ucraina.. Il vecchio Kissinger, che non è un cretino, ha messo in guardia l’occidente dal rischio per la pace mondiale di un atteggiamento aggressivo verso la santa madre Russia.Non è un caso che il presidente Trump venga messo in croce proprio per i rapporti collaborativi e distensivi che vorrebbe instaurare con la Russia. Comunque: visitai S.Pietroburgo lo scorso anno ( città meravigliosa) e mi ha commosso vedere le sue Cattedrali piene di persone di ogni età ( tantissimi giovani!) che…
Due semplici citazioni ci fanno capire come oggi nella Chiesa Cattolica ci sia di tutto ed il contrario di tutto :
1) Mons. Luigi Negri (vescovo emerito di Ferrara) , parlando di immigrazione islamica avverte “ci stiamo arrendendo all’anticristianesimo, c’è il rischio concreto di eliminazione della società” (cristiana occidentale, evidentemente);
2) mons. Lauro Tisi, arcivescovo d Trento, dal canto suo, è invece di parere molto diverso, dato che afferma testualemente “Dio è migrante, la Trinità è migrante, come lo devono essere tutti i cristiani, che non devono avere una casa”
Cosa non si fa per la carriera, eh? per compiacere il padrone di turno? e poi, quell’insistenza sul “devono”, mi suona tanto di imposizione : piaccia o non piaccia, dovete accettare l’invasione islamica, e niente proteste (ricordate il cartello “vietato lamentarsi” apparso tempo fa a Santa Marta?).
Questa sparata di mons. Tisi mi ricorda tanto le parole sentite dalla Boldrini, quando disse che noi italiani dobbiamo prepararci ad assumere lo stile di vita dei musulmani clandestini che arrivano nel nostro…
….. “Bel Paese” (bello ancora per poco, purtroppo), precisando che gli immigrati ci mostrano lo stile di vita che sarà presto quello di tutti noi poveri italiani.
Serve altro per smascherare i segreti piani (provenienti da dove? dalle élites massoniche mondiali che manovrano governi e Chiesa?) di questi signori, insediatisi ai posti di comando della società civile e religiosa
Il diavolo fa le pentole, caro Catholicus, ma non i coperchi. E senza arrosto, anche con molto e profumato fumo, non ci si sfama. Tutte le trame maligne alla fine saranno disvelate e il bene sommo, che è la Verità maiuscola, si manifesterà per la gioia dei giusti e la rovina di queste persone inique.