di Cristina Siccardi
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Domenica 10 dicembre 2017 «Avvenire» annunciava che l’Amoris Laetitia, come da volontà di Francesco e, dunque, del «Magistero ufficiale», va applicata secondo le linee guida elaborate dai vescovi argentini e tali linee sono state inserite negli Acta apostolicae sedis, ovvero nella «Gazzetta ufficiale» della Santa Sede. La lettera dei vescovi della regione di Buenos Aires contiene i criteri applicativi dell’eretico capitolo VIII, «Accompagnare, discernere e integrare le fragilità». Il testo, inteso come “prezioso” contributo per una guida pastorale sul tema delle persone divorziate e risposate, era stato diffuso nel settembre 2016, è dunque comparso sugli Acta: numero di ottobre 2016, pagg. 1071-1074. Insieme alla lettera dei vescovi, c’è la risposta del Papa, esplicita e definitiva: «Il testo è molto buono e spiega in modo eccellente il capitolo VIII di Amoris laetitia. Non c’è altra interpretazione. Sono sicuro che farà molto bene».
«Avvenire» con tono altrettanto esplicito e definitivo dichiara che le parole di Francesco avevano «fatto arricciare il naso ai soliti difensori del tempo che fu, secondo cui la lettera, essendo corrispondenza privata, non poteva rappresentare un riferimento valido e universale, soprattutto su un argomento così controverso. Ora il Rescriptum, cioè la nota finale al testo e alla risposta del Papa, firmata dal cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, chiude una volta per sempre lo stucchevole dibattito: «Il Papa ha deciso che i due documenti vanno intesi come magistero autentico (velut Magisterium authenticum). Altro che corrispondenza privata, questo è invece lo schema che Francesco stesso indica per accompagnare le persone divorziate risposate che intendono riavvicinarsi alle comunità ecclesiali sulla via del pentimento e del discernimento, offrendo loro tutte le risorse concrete e spirituali di cui la Chiesa dispone, compresi “in alcuni casi”, anche i sacramenti.[…] In più punti, nel documento, si chiarisce che non si tratta di una norma valida in tutte le circostanze, ma di un cammino di discernimento dinamico, in cui i fedeli sono chiamati ad un confronto franco con la propria coscienza e con il sacerdote che li accompagna. Cosa cambia con la pubblicazione di questo testo negli Acta? È facile immaginare che conferenze regionali e diocesi saranno incoraggiate a proporre, a loro volta, linee guida e orientamenti pastorali per accompagnare le persone separate in nuova unione alla riscoperta del loro cammino di fede. Per quanto riguarda la Chiesa italiana, hanno già pubblicato linee-guida importanti le Conferenze episcopali della Campania e della Sicilia. Altre hanno messo a punto Orientamenti già calibrati su quanto indicato dal Papa e si preparano ad annunciarne la pubblicazione. Un passo ormai irrinunciabile per togliere Amoris laetitia dal girone delle polemiche sterili e inserirla fruttuosamente nella realtà della vita quotidiana».
Noi saremmo, quindi, per la Chiesa bergogliana, dei «difensori del tempo che fu». Il Figlio di Dio si incarnò duemila anni fa e duemila anni fa Lui dichiarò in modo esplicito e definitivo che il matrimonio è indissolubile e da quell’insegnamento consegue che l’adulterio è peccato mortale. «Va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 7, 11). Essere «difensori del tempo che fu» significa essere difensori di Cristo Vivo (non della menzogna), difensori della impagabile Verità (non di Lutero), difensori della vivida Fede (non del defunto Pannella e della Bonino), perciò a tale accusa noi rispondiamo: «Siamo fieri di essere difensori del tempo di Cristo!», il tempo dell’eternità.
E questa Chiesa bergogliana, ogni giorno più gnostica, subisce un sempre più evidente isolamento rispetto a tutti coloro che ancora si dichiarano figli della Chiesa di Roma, Una, Santa, Cattolica, Apostolica, così come dimostra il clamoroso documento delle organizzazioni mondiali Pro-Vita pubblicato ieri, nel giorno della Madonna di Guadalupe. I principali responsabili mondiali dei movimenti che lottano contro l’abominio dell’aborto si sono ufficialmente dichiarati «Fedeli all’insegnamento di sempre della Chiesa, non ai pastori che sbagliano». Questi movimenti rappresentano milioni di cattolici in tutto il mondo!
Con determinazione il documento afferma di voler rimanere negli insegnamenti di sempre della Chiesa a proposito della dottrina. Essere con Cristo e di Cristo significa seguirne le leggi, perciò nessuno, neppure il Papa, può separare i credenti da Gesù Cristo. La Chiesa è stata fondata da Cristo per custodire la Fede integra e nessun rivoluzionario potrà mai mutare le volontà del Fondatore, Seconda Persona della Santissima Trinità.
Le parole, presenti nella Promessa di fedeltà all’insegnamento autentico della Chiesa dei leader dei movimenti pro-vita e pro-famiglia sono inequivocabili e sono estremamente chiare:
Il numero di bambini innocenti uccisi dall’aborto nel corso del secolo scorso è maggiore di quello di tutti gli esseri umani che sono morti in tutte le guerre della storia umana. Gli ultimi cinquant’anni hanno testimoniato una continua escalation di attacchi alla struttura della famiglia come è stata progettata e voluta da Dio, capace di creare il miglior ambiente per una sana e vigorosa crescita dell’uomo e soprattutto per l’educazione e la formazione dei bambini. Il divorzio, la contraccezione, l’accettazione di atti e di unioni omosessuali e la diffusione dell’“ideologia di genere” hanno causato danni incommensurabili alla famiglia e ai suoi membri più vulnerabili. Negli ultimi cinquant’anni il movimento pro-vita e pro-famiglia è cresciuto in dimensione e portata per far fronte a questi gravi mali, che minacciano sia il bene temporale che quello eterno dell’umanità. Il nostro movimento comprende uomini e donne di buona volontà provenienti da una grande varietà di ambiti religiosi. Siamo tutti insieme uniti nella difesa della famiglia e dei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili, attraverso l’obbedienza alla legge naturale, impressa in tutti i nostri cuori (cfr Rm 2,15). D’altronde, in questa ultima metà di secolo il movimento pro-vita e pro-famiglia si è affidato in modo particolare all’insegnamento immutabile della Chiesa cattolica, che afferma la legge morale con la massima chiarezza. È quindi con grande dolore che negli ultimi anni abbiamo dovuto constatare che la chiarezza dottrinale e morale, su questioni legate alla tutela della vita umana e della famiglia, è stata sempre più sostituita da dottrine ambigue e persino direttamente contrarie all’insegnamento di Cristo e ai precetti della legge naturale».
Le alte gerarchie della Chiesa di oggi, infarcita di errori filosofici e teologici, di ideologie secolarizzate, malsane e distruttive, di spirito rivoluzionario e incendiario, è deragliata. Coloro che hanno firmato il documento diffuso ieri dichiarano a gran voce la volontà di rimanere sulle rotaie del tempo di Cristo e della sua Chiesa, quella che non conosce invecchiamento, orgogli personali, relativismi, apostasia, assenza di misericordia per le anime:
«Aderiamo pienamente a tutte quelle cose “che sono contenute nella parola di Dio e si trovano nella Scrittura e nella Tradizione e che sono proposte dalla Chiesa come principi a cui credere perché divinamente rivelati, sia in base a suo solenne giudizio, sia per suo magistero ordinario e universale”. Dichiariamo la nostra completa obbedienza alla gerarchia della Chiesa cattolica nel legittimo esercizio della sua autorità. Tuttavia, nulla potrà mai convincerci od obbligarci ad abbandonare o contraddire qualsiasi articolo della fede e della morale cattolica. Se esiste conflitto tra le parole e gli atti di qualsiasi membro della gerarchia, compreso il Papa, e la dottrina che la Chiesa ha sempre insegnato, rimarremo fedeli all’insegnamento perenne della Chiesa. Se dovessimo abbandonare la fede cattolica, ci separeremmo da Gesù Cristo, a cui vogliamo essere uniti per tutta l’eternità. Noi, sottoscritti, promettiamo di continuare ad insegnare e propagare i principi morali sopra elencati e ogni altro insegnamento autentico della Chiesa cattolica e che mai, per nessuna ragione, ci allontaneremo da essi».
Siamo nell’ora della prova e del dolore, ma siamo anche nell’ora del combattimento per la Verità portata nel mondo dal Salvatore, che venne appeso alla Croce per redimere ognuno di noi. Chi promuove l’aborto lotta per il male e per la morte. Chi osteggia l’aborto lotta per il bene e per la vita. I firmatari di ieri – e di chi vorrà aggiungersi www.fidelitypledge.com (speriamo vivamente anche Tony Brandi di «ProVita», che attualmente e con sorpresa non compare) – lottano per il Vangelo, per l’oltraggiata istituzione del papato, per la Chiesa, sporcata come la vide e la profetò il Dottore della Chiesa santa Ildegarda di Bingen con «il volto cosparso di polvere, il suo vestito, dal lato destro, era strappato. Anche il mantello aveva perso la sua bellezza singolare e le sue scarpe erano insudiciate dal di sopra […] questo restare aperte delle ferite di Cristo è la colpa dei sacerdoti. Essi stracciano [qui è la stessa Chiesa che parla – ndr] la mia veste poiché sono trasgressori della Legge, del Vangelo e del loro dovere sacerdotale. Tolgono lo splendore al mio mantello, perché trascurano totalmente i precetti loro imposti. Insudiciano le mie scarpe, perché non camminano sulle vie dritte, cioè su quelle dure e severe della giustizia».
Alla Giustizia di Dio, Uno e Trino («Non avrai altro Dio all’infuori di Me»), noi guardiamo e non alle mollezze di un buonismo impietoso e irreligioso.
6 commenti su “Siamo fieri di essere difensori del tempo di Cristo! – commento al documento delle organizzazioni mondiali Pro-Vita – di Cristina Siccardi”
Tempi terribili, carissima Dottoressa Cristina.
Le sue parole risplendono limpide con la stessa luce della verità.
Che la Madonna Santissima ci sostenga e soccorra sempre e soprattutto adesso in cui l’Impero del demonio vuole imporsi con una tenacia finora mai ricordata.
La nostra speranza è nelle parole di Gesù Cristo Nostro Signore : “I cieli e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno mai”: (Marco 13,31)
“…Le alte gerarchie della Chiesa di oggi, infarcita di errori filosofici e teologici, di ideologie secolarizzate, malsane e distruttive, di spirito rivoluzionario e incendiario…”
Sacrosanto. Un’ esplicitazione di quanto lei ha scritto si trova in: Enrico Maria Radaelli, Al cuore di Ratzinger al cuore del mondo., Aurea Domus, 2017
Chi può lo legga, chi vuole e può lo commenti, per commentarlo poi insieme sul blog.
Signore, Gesù Cristo, salvaci!
Beh insomma consoliamoci. Siamo un piccolo resto che lotta con molta determinazione. Preghiamo affinché Dio ci conservi questa forza e ci mantenga nella Fede. Si affronterà tutto quello che ci sarà dato affrontare con Lui e insieme a Lui.
“Forse anche voi volete andarvene” dice Gesù. “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”.
Noi seguiamo l’Agnello ovunque Egli vada…
Anche queste alte Gerarchie passeranno ma Cristo, come diceva Kierkegaard è l’unico contemporaneo di ogni generazione e io aggiungo… e Maria Santissima, Vergine Madre con il Suo Cuore Immacolato che alla fine trionferà!
Bergoglio sta perdendo consensi proprio fra i cattolici…cattolici che lo hanno sfidato apertamente e che lui non può né punire né perseguitare in alcun modo: un narcisista come lui sarà senz’altro furioso: sarà interessante vedere se e come reagirà!
Per quel che riguarda la Comunione agli adulteri, la questione non è stata chiusa da Bergoglio ma fu chiusa DEFINITIVAMENTE già da Gesù e da San Paolo, ovvero: niente Comunione finché permangono nel loro gravissimo stato di peccato!
Neppure con 1000 dichiarazioni ex cathedra Bergoglio potrebbe cambiare ciò, altroché “magistero autentico”!