di Fra Cristoforo
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Il 14 Novembre scorso ho scritto un articolo riportando le gravi lacune della nuova traduzione CEI del Padre Nostro. In modo particolare all’ultimo versetto “non ci indurre in tentazione”, che erroneamente i “nuovi biblisti” hanno tradotto con “non abbandonarci alla tentazione”.
In questo articolo non entro in merito al discorso della nuova traduzione che ho già ampiamente dimostrato errata (https://anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/11/14/il-caso-della-scandalosa-nuova-traduzione-del-padre-nostro-nella-bibbia-cei-completamente-errata-vi-spiego-perche-appunti-per-chi-fa-le-ore-piccole-di-fra-cristoforo/), ma mi pongo il problema sulle ultime dichiarazioni di Bergoglio a questo proposito, confermando ancora una volta i fedeli all’errore, e non alla Verità (http://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-vuole-cambiare-padre-nostro-traduzione-sbagliata-1471060.html). In sintesi, Omissis, in una catechesi sul Padre Nostro tenuta su TV2000, afferma che sarà necessario cambiare la preghiera (con la traduzione errata) anche nella nostra Santa Messa, come hanno già fatto in Francia (articolo mio https://anonimidellacroceblog.wordpress.com/2017/11/30/la-deriva-della-liturgia-e-della-fede-cattolica-manipolando-la-parola-di-dio-di-fra-cristoforo/), perché a suo dire : “Dio non induce in tentazione nessuno…anche i francesi hanno cambiato il testo…un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito”.
Il discorso qui è molto semplice. Sappiamo benissimo tutti che l’autore di ogni tentazione è il demonio. Non avevamo bisogno della puntualizzazione di Bergoglio.Ma come abbiamo biblicamente dimostrato Dio “permette” e quindi vuole la tentazione nella nostra vita, perché da questa prova ne trae enorme beneficio la nostra anima, e il nostro cammino di conversione verso la Vita Eterna.
Questa neochiesa non adora Gesù Cristo, ma si è ormai fatta un idolo del dio “politicamente corretto”, dando ampio spazio al relativismo in materia di fede e di morale. E’ la cosiddetta dittatura del relativismo (Benedetto XVI docet).
Partendo dunque dal fatto che la traduzione giusta, come precedentemente dimostrato è quella di sempre “non ci indurre in tentazione”, ormai è chiaro che c’è aria di cambiamenti liturgici che non possiamo assolutamente sottovalutare. Se non hanno timore di trasformare il Padre Nostro in una preghiera “politicamente corretta”, non avranno nessuna reticenza neppure a cambiare il resto di tutta la Liturgia Eucaristica; preghiera Consacratoria compresa.
Credo che questo sia un presagio molto brutto. Tanti giornalisti Cattolici non hanno ancora sfiorato questo tema. Spero che lo facciano presto, perché loro hanno la possibilità di essere più in vista e di evidenziare questo campanello d’allarme che è tutt’altro che innocuo.
Avete visto cosa è successo per la comunione ai divorziati? Una semplice letterina privata di Bergoglio ai Vescovi Argentini dell’anno scorso…oggi è diventata “MAGISTERO” ufficiale con l’inserimento negli Acta Apostolicae Sedis (http://www.lastampa.it/2017/12/06/vaticaninsider/ita/vaticano/amoris-laetitia-il-papa-rende-ufficiale-la-lettera-ai-vescovi-argentini-7Uzx2Ijt6sIYUdZNAQl0wI/pagina.html). Sarà la stessa cosa per la “messa ecumenica”, per i preti sposati, e per la dissoluzione totale della fede e morale Cattolica.
Oltretutto credo che ormai Bergoglio, con la pubblicazione ufficiale negli Acta della sua concessione all’Eucaristia ai divorziati risposati, abbia definitivamente risposto ai “dubia”, e si sia pubblicamente dichiarato “eretico”. Su questo punto chiedo lumi a Mons. Baronio (o a qualche lettore), che in Diritto Canonico è più ferrato di me.
Resta il fatto, che i Cardinali vari (o chi per loro abbia comunque autorità) , rimangono semplici “spettatori” davanti alla denigrazione di Nostra Santa Madre Chiesa. E ciò…è ancor più grave.
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26 commenti su “Bergoglio cambierà il Padre Nostro. Ovviamente con la traduzione sbagliata – di Fra Cristoforo”
Credo che la frase Non ci indurre in tentazione vada interpretata come: Non permettere che siamo tentati oltre i nostri limiti.
Dio non è un sadico che ci tenta e punisce perché cediamo alle tentazioni!
Certo che il significato corretto è quello! Per 2000 anni è andato bene e adesso improvvisamente viene frainteso? Ma che sta succedendo nella Chiesa? Io non leggo più le notizie riguardanti il Papa perchè mi fanno aumentare l’angoscia spirituale in cui vivo da quattro anni.
Esperienza di vita dice che la malsana anormalità di qualcuno – tanto più se pure bifolco – non merita mai l’angoscia spirituale delle persone rette e sane di mente.
Casomai, se se ne ha la forza di carattere, lotta dura senza paura.
Lo dobbiamo a Nostro Signore, del quale gli eresiarchi bifolchi e malsani rinnovano oggi la tortura inflittagli allora da altrettanti carnefici.
lotta dura senza paura.: ben detto Marisa, bisogna che il Signore susciti un condottiero dotato di tale carisma, che si ponga alla guida del gregge titubante e pauroso, impressionato dall’arroganza del clero modernista che occupa tutte le sedi, ma che ha ormai perduto la fede (se mai ce l’ha avuta). S. Atanasio docet; magari sarà un andare al massacro, ma la fedeltà al signor, alla Verità tutta intera ce lo imporrà, prima o poi. Inoltre non disperiamo, ricordiamoci le parole di NSGC: siamo servi inutili, ma tenuti a fare tutto quanto è in nostro potere, il resto lo farà Lui, stiamone certi.
Cara Signora Carla, come la capisco! Mi trovo nella sua stessa condizione.
L’archiviazione negli “Acta Apostolicae Sedis” della lettera di Bergoglio ai vescovi argentini costituisce l’attesa svolta dall’eresia strisciante (quella ben nota dei “dico e non dico”) all’apostasia conclamata. Ciò nell’indifferenza generale, ma soprattutto con la vile connivenza dell’intero Corpo Cardinalizio, a partire dai sottonotati: 1) Mueller -quello trombato dal Capataz- il quale ci ha fatto sapere di avere rifiutato di guidare una specie di fronda antibergogliana “in nome dell’unità della Chiesa” (ma quale?); 2 e 3) Burke e Brandmueller, che per il medesimo motivo continuavano a rimandare sine die la “correctio” offendendo gravemente la santa memoria dei colleghi Meisner e Caffarra; 4) Sarah, il quale continuerà a beccarsi supinamente calci nel didietro dal suddetto Capataz; 5) Parolin, che molti davano come “moderatore” ma che ha ratificato, facendosela sotto, l’incredibile provvedimento. Ai quali, naturalmente, va aggiunta la folta mandria (senza offesa per i bovini) di almeno un centinaio di porporati di tutto il mondo. Gaudeamus igitur !
Quello che realmente non capisco se ‘ci fa o c’è’? Ci sta prendendo per i fondelli per conto terzi o parla dal suo? Arrivati a questo punto anche questa domanda è inutile. Bisogna trovar riparo.
Sicuramente agisce “per conto terzi”, ma certamente non per conto di NSGC, bensì del Suo, e nostro, eterno nemico : satana. Quindi dal posto che ha occupato illecitamente lo potrà rimuovere solo la Divina Provvidenza, probabilmente con il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria SS.ma; è piaciuto infatti a Nostro Signore lasciare a Sua Madre il compito di schiacciare la testa al serpente infernale, per ricacciarlo negli abissi infernali assieme a tutti i suoi collaboratori, tra i quali l’uomo biancovestito di Santa Marta occupa il posto d’onore.
Speriamo che Dio lo interrompa al più presto.
Grazie a Dio, ho vissuto la mia adolescenza e la mia giovinezza (1944-1958) durante il pontificato di Pio XII (un intrepido e misericordioso santo). Quando sento nominare Bergoglio mi rifugio immediatamente nel ricordo di papa Pacelli.
Ben detto professore, da parte mia ho deciso di non guardarlo più, né di ascoltarlo o leggerlo, se trovo un giornale con la sua effige, lo capovolgo subito (se non posso cestinarlo). Stessa sorte riservo ai suoi gerarchi, ma anche a cardinali, vescovi, preti da strada, superiori generali, ecc.
Papa Pio XII è morto Egregio Vassallo, mentre Bergoglio distrugge la Chiesa e le anime. Per quel che è possibile ognuno di noi ha il dovere di mettere in guardia
i fratelli da questo impostore e dalla sua pletora di cicisbei ed eunuchi spirituali.
Il mio commento a fra’ Cristoforo è qui:
http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/12/la-mia-risposta-fra-cristoforo-sulla.html
Grazie, Monsignore.
E’ bello sentire qualcuno che dice pane al pane e vino al vino.
Ho letto anche il suo articolo della visita al parlatorio delle monache. Molto bello e commovente. L’ho proposto ad un amico che é interessato ai problemi della Chiesa, anche se per ora non ha preso posizione al riguardo. Purtroppo, pur frequentando un’ associazione “cattolica” come il Centro Sportivo Italiano, mi rendo conto ogni giorno di più dell’ abisso spirituale che mi divide da tanti volontari che vi cooperano. Pendono dalle labbra di Bergoglio come da quelle di un santo. Non li giudico, perché anch’ io una volta credevo a certe cose. Mi rabbrividisce però la totale mancanza di spirito critico che hanno per ciò che costui dice. Qualunque eresia gli esca dalla bocca è santa perché l’ha detta il “papa”. E non c’é verso di farli ragionare. Ai loro occhi passo quasi io per eretico, perché mi permetto di criticare Omissis. Qualcuno ogni tanto mi canzona anche, perché vado a quella che loro definiscono “messa al contrario”. Ci sono momenti che faccio fatica a non piangere.
Albino
Coraggio! Sono con Lei.
Caro Albino, le dico che se costoro definiscono messa al contrario, la Santa Messa di sempre: be allora i capovolti sono loro, e lo sono irrimediabilmente. Io ho smesso da tempo di perdere tempo a discutere, con questa gente i quali discorsi finiscono sempre nello stesso modo. La pensino come vogliono, io per quanto mi riguarda non mi sento per niente in comunione con omissis e la banda bassotti.
Caro Stefano, ho provato parecchie volte a dire loro che la “messa al contrario” é la Santa Messa seguita da tutti i cattolici fino al 1970. Ma é come parlare ad un muro: sentono, ma non ascoltano. Né recepiscono. Non si può neanche iniziare un discorso serio sulle eresie e ambiguità presenti nella “messa” di Paolo VI. Loro pensano che tale “messa” sia legittima perché promana da quella che ritengono la legittima autorità apostolica. Sotto un certo punto di vista li capisco; non é per nulla facile accettare che il rito di Paolo VI, letto alla luce del Magistero di sempre, é in realtà una liturgia protestante, perché la logica conseguenza é domandarsi e ragionare sul perché la “legittima autorità” di cui sopra ce l’ha venduto come Messa cattolica, portando infine a chiedersi quanto in realtà “legittima” sia tale “autorità”. Anch’io ormai ho rinunciato a discutere su questi argomenti. Pensino pure quello che vogliono: io continuo ad andare alla “messa al contrario”. Mi amareggia, però, la totale chiusura di cuore di fronte a questi argomenti. Albino
Quindi, nella sostanza, non vi è attualmente alcuna Organizzazione, nessuna figura di spicco del mondo cattolico, nessun “novello” Lefebve, che abbia il coraggio di denunciare, coram populo, la situazione ormai non più tanto strisciante, ma palese, di un pontificato in fortissimo odore di eresia? Per codardia, per umano rispetto, tutti tacciono, ed in questa situazione, il semplice cattolico, fedele al Magistero, quali possibiità ha di esprimere il proprio motivato dissenso? Occorre una guida, una voce autorevole che raccolga intorno a sé coloro che non si acconciano a diventare “cattolici adulti” – Quali soluzioni è in grado di suggerire la Vostra testata?
L’amico Bonelli giustamente si chiede se l’attuale tragica situazione della Chiesa abbia qualche soluzione. L’umile sottoscritto nutre una speranza: in campo giornalistico i seguaci italiani dell’apostata sono rimasti in due: Tornielli e Tarquinio (quest’ultimo dirige l’Avvenire, che sopravvive solo grazie all’otto per mille compensando con il suo servile sinistrismo il fallimento dell’Unità). Tutti gli altri scrittori e giornalisti cattolici, incluso il loro prestigioso decano Vittorio Messori, sono con noi. Per non parlare di tanti periodici on-line di tutto il mondo, a partire da Life Site News, che vanta la bellezza di venti milioni di “followers”, e della rete, dove fra l’altro la derisione imperversa sotto forma di gustose quanto intelligenti canzonette satiriche. Per questo non dobbiamo disperare: se il tiranno, astuto demagogo falsamente buonista e piacione, può incantare le piazze ignoranti che non frequentano le chiese, tra gli autentici fedeli ormai è completamente screditato. “Gutta cavat lapidem” ? Auguriamocelo, perseverando nella Fede nonostante tutto.
La smania di cambiamento con la quale Bergoglio sta fustigando la Chiesa mi fa venire in mente l’antico motto certosino “STAT CRUX DUM VOLVITUR ORBIS”. Vedo Nostro Signore sulla Croce, e sotto di Essa Bergoglio ed il suo vescovame che allegramente fanno il girotondo insieme a Lutero e Melantone. Un bel francobollo per una raccomandata da spedire…all’inferno!
I corollari della protestantizzazione della Chiesa cattolica:
http://www.lafedequotidiana.it/busti-bronzo-del-papa-lutero-saranno-collocati-lund-svezia/
Continuiamo a pregare in ogni santa Messa per un Nuovo papa! Chiediamo costantemente a Dio di toglierci questo flagello! Madre Santa toglici questo flagello!
Se siamo arrivati al capolinea, non possiamo che ripartire dopo aver fatto tabula rasa. Ma al di la di tutte le doverose imprese titaniche che gli esseri umani possono e devono fare, ci vuole l’intervento DIRETTO dal Cielo!
Per essere eretici non c’è bisogno di scrivere atti di magistero, basta sostenere, eresie, con atti, scritti, dichiarazioni, comportamenti o omissioni,
basta negare un qualunque articolo di fede, anzi basta porre in dubbio un articolo di fede. In altri termini non serve certo un esperto di diritto canonico per riconoscere un eretico formale, basta una formazione base sugli elementi fondativi della definizione di eresia.
Per essere riconosciuti eretici formali poi serve solo l’esame del foro esterno, ergo per dire che il Sig. Bergoglio è un eretico non serviva
certo aspettare la lettera all’Argentina, basta leggere le interviste a Repubblica, ascolatre le eresie da Santa Marta o centinaia di affermazioni
in occasioni pubbliche note e arcinote. Un eretico non ha necessità di scrivere encicliche eretiche per essere tale.
Invocare il giornalismo cattolico prono è vano, dato che persino i cardinali dei dubia fanno i pesci in barile di fronte all’evidenza.
Cito Baronio:
“A questo punto non credo sussistano dubbi sul fatto che Bergoglio sia eretico formale, e che come tale si debba prendere atto che non è più degno di ricoprire il ruolo di Capo della Chiesa, semmai ha voluto esserlo e semmai lo è stato.”
Finalmente… mi associo e applaudo in piedi Reverendo.
Quello che da tempo molti, me compreso vanno affermando è oramai acclarato e palese.
Continuare a fare finta di niente è viltà colpevole e le “anime delicate” che continuano a sostenere i loro pii desideri
con la fantasia o l’ipocrisia anzichè prendere atto della cruda realtà non possono più essere scusate, vanno invece fraternamente
richiamate alla coerenza e al dovere di verità.
Complimenti vivissimi al Reverendo Baronio e grazie a Frà Cristoforo.
Smascherare e spodestare l’impostore che ha occupato la prima sede è l’emergenza vera per la Chiesa d’oggi, il resto è tutto successivo.
“Vi rendo noto, fratelli, il Vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l’ho annunziato …” (1 Cor 15, 1-2). “… chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Matteo 24,13-23). Fedeltà e perseveranza, questo ci è richiesto in modo chiaro. Quanto alle prove, esse sono parte della vita terrena che Nostro Signore ha condiviso per amore nostro, sino al Calvario. La Salvezza Eterna ci è stata restituita a caro prezzo. Ecco perché l’uomo non può che supplicare di non essere lasciato da solo nella notte oscura, essendo misere le sue forze. Le parole del Padre Nostro sono eterne e insostituibili, ci rendono forti nel buon combattimento della Fede. Il Padre Stesso le ha insegnate attraverso il Figlio.
E’ importante parlare anche nelle parrocchie di questa deriva dei valori tradizionali , non avere paura di prendere posizione contro questo Papa, che conosce solo il suo potere e applica nella chiesa in modo originale la Misericordia vero chi ha un pensiero diverso e non gli obbedisce cecamente