Se sbaglio mi correggerete. Le sette eresie di “Amoris laetitia” – di Sandro Magister

di Sandro Magister

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“Beatissimo Padre, con profondo dolore, ma mossi dalla fedeltà a Nostro Signore Gesù Cristo, dall’amore alla Chiesa e al papato, e dalla devozione filiale verso di Lei, siamo costretti a rivolgerLe una correzione a causa della propagazione di alcune eresie sviluppatesi per mezzo dell’esortazione apostolica ‘Amoris laetitia’ e mediante altre parole, atti e omissioni di Vostra Santità”.

Così inizia la lettera che 40 studiosi cattolici di tutto il mondo hanno recapitato a papa Francesco lo scorso 11 agosto e rendono pubblica da oggi, domenica 24 settembre, nel sito www.correctiofilialis.org

I 40 firmatari sono intanto già diventati 62 e altri se ne potranno aggiungere. Ma Francesco non ha dato finora alcun segno di aver preso in considerazione il loro passo.

Un passo che non ha eguali nella storia moderna della Chiesa. Perché è al lontano 1333 che risale l’ultimo precedente analogo, cioè una “correzione” pubblica rivolta al papa per delle eresie da lui sostenute, poi effettivamente rigettate dal papa di allora, Giovanni XXII.

Le eresie denunciate dai firmatari della lettera sono sette. E tutte contenute, a loro giudizio, nel capitolo ottavo dell’esortazione apostolica “Amoris laetitia“, di cui riportano i passaggi cruciali.

Ma non solo lì. La lettera elenca anche una serie di parole, atti e omissioni con cui papa Francesco avrebbe ulteriormente propagato quelle stesse eresie. Con ciò dando “scandalo alla Chiesa e al mondo”.

Da qui la decisione non solo di denunciare pubblicamente questo stato di cose, ma anche di rivolgere a papa Francesco l’esplicita richiesta di correggere gli errori da lui “sostenuti e propagati causando grande e imminente pericolo per le anime”.

La “correctio” vera e propria, scritta in latino, occupa poco più di una pagina delle 26 dell’intera lettera, ed è riprodotta integralmente più sotto, nella traduzione che ne hanno fatto gli stessi autori.

A proposito dei quali va detto che, nella lettera recapitata al papa, le firme sono collocate non al termine del testo ma subito dopo la “Correctio” e prima delle lunghe “Delucidazioni” finali, che quindi hanno un valore più accessorio che sostanziale. Esse insistono sul retroterra teologico delle eresie denunciate e lo individuano nel “modernismo” e nell’influenza del pensiero di Martin Lutero, per il quale papa Francesco – si legge – denoterebbe “una simpatia senza precedenti”.

Tra i 62 firmatari, elencati più sotto, i 40 che hanno sottoscritto la lettera recapitata al papa sono segnalati in neretto.

E tra le firme che si sono aggiunte in seguito compare anche quella di un vescovo, l’unico. È Bernard Fellay, superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, cioè dei lefebvriani.

Questa sua firma potrebbe effettivamente creare più difficoltà a papa Francesco di quanta non gliene procuri la lettera, per la quale ha fin qui ostentato indifferenza.

Il fatto che Fellay riconosca sette volte eretico Francesco, infatti, rende difficile, se non impossibile, quella riconciliazione pratica che lo stesso Francesco ha mostrato più volte di voler affrettare con i lefebvriani.

Tornando ai primi 40 firmatari, ci sono tra loro due dei sei studiosi laici convenuti a Roma lo scorso 22 aprile per il seminario di studio su “Amoris laetitia” ricordato dal cardinale Carlo Caffarra nella sua ultima – e inascoltata – lettera a papa Francesco.

I due sono Claudio Pierantoni, professore di filosofia alla Universidad de Chile di Santiago del Cile, e Anna Silvas, australiana, specialista dei Padri della Chiesa e docente alla University of New England.

Di Pierantoni, Settimo Cielo ha pubblicato il 14 settembre una nota che così terminava:

“È necessario e urgente che una qualche forma di correzione ‘formale’, o forse meglio, ‘filiale’ del papa, finalmente appaia. E Dio conceda al Santo Padre un cuore aperto per ascoltarla”.

Mentre di Anna Silvas si ricorda che nel seminario del 22 aprile si mostrò scettica sulla volontà di papa Francesco di accogliere una “correzione”.

Piuttosto, ella propose per l’attuale era post-cristiana una “opzione Benedetto“, ispirata al monachesimo nel crollo dell’età antica, un umile e comunitario “dimorare” presso Gesù e il Padre (Gv 14, 23) nella fiduciosa attesa, fatta di preghiera e lavoro, che cessi la tempesta che sconvolge oggi il mondo e la Chiesa.

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CORRECTIO

Per mezzo di parole, atti e omissioni e per mezzo di passaggi del documento “Amoris laetitia”, Vostra Santità ha sostenuto, in modo diretto o indiretto (con quale e quanta consapevolezza non lo sappiamo né vogliamo giudicarlo), le seguenti proposizioni false ed eretiche, propagate nella Chiesa tanto con il pubblico ufficio quanto con atto privato:

  1. “Una persona giustificata non ha la forza con la grazia di Dio di adempiere i comandamenti oggettivi della legge divina, come se alcuni dei comandamenti fossero impossibili da osservare per colui che è giustificato; o come se la grazia di Dio, producendo la giustificazione in un individuo, non producesse invariabilmente e di sua natura la conversione da ogni peccato grave, o che non fosse sufficiente alla conversione da ogni peccato grave”.
  2. “I cristiani che hanno ottenuto il divorzio civile dal coniuge con il quale erano validamente sposati e hanno contratto un matrimonio civile con un’altra persona (mentre il coniuge era in vita); i quali vivono ‘more uxorio’ con il loro partner civile e hanno scelto di rimanere in questo stato con piena consapevolezza della natura della loro azione e con il pieno consenso della volontà di rimanere in questo stato, non sono necessariamente nello stato di peccato mortale, possono ricevere la grazia santificante e crescere nella carità”.
  3. “Un cristiano può avere la piena conoscenza di una legge divina e volontariamente può scegliere di violarla in una materia grave, ma non essere in stato di peccato mortale come risultato di quell’azione”.
  4. “Una persona, mentre obbedisce alla legge divina, può peccare contro Dio in virtù di quella stessa obbedienza”.
  5. “La coscienza può giudicare veramente e correttamente che talvolta gli atti sessuali tra persone che hanno contratto tra loro matrimonio civile, quantunque uno dei due o entrambi siano sacramentalmente sposati con un’altra persona, sono moralmente buoni, richiesti o comandati da Dio”.
  6. “I principi morali e le verità morali contenute nella Divina Rivelazione e nella legge naturale non includono proibizioni negative che vietano assolutamente particolari generi di azioni che per il loro oggetto sono sempre gravemente illecite”.
  7. “Nostro Signore Gesù Cristo vuole che la Chiesa abbandoni la sua perenne disciplina di rifiutare l’Eucaristia ai divorziati risposati e di rifiutare l’assoluzione ai divorziati risposati che non manifestano la contrizione per il loro stato di vita e un fermo proposito di emendarsi”.

Tutte queste proposizioni contraddicono verità divinamente rivelate che i cattolici devono credere con assenso di fede divina. […] È necessario per il bene delle anime che esse siano ancora una volta condannate dall’autorità della Chiesa. Nell’elencare queste sette proposizioni, non intendiamo offrire una lista esaustiva di tutte le eresie ed errori che ad una lettura obbiettiva di “Amoris laetitia”, secondo il suo senso naturale e ovvio, il lettore evidenzierebbe in quanto affermati, suggeriti o favoriti dal documento. Piuttosto ci riferiamo alle proposizioni che Vostra Santità, mediante parole, atti e omissioni, ha in effetti sostenuto e propagato, causando grande e imminente pericolo per le anime.

Pertanto, in quest’ora critica, ci rivolgiamo alla “cathedra veritatis”, la Chiesa Romana, che per legge divina ha preminenza su tutte le Chiese e della quale siamo e intendiamo rimanere sempre figli leali. Rispettosamente insistiamo affinché Vostra Santità pubblicamente rigetti queste proposizioni, compiendo così il mandato di Nostro Signore Gesù Cristo dato a Pietro e attraverso di lui a tutti i suoi successori fino alla fine del mondo: “Ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli”.

Rispettosamente chiediamo la Vostra Benedizione Apostolica, assicurandoLe la nostra devozione filiale in Nostro Signore e la nostra preghiera per il bene della Chiesa.

*

(In neretto i primi 40 firmatari, quelli della lettera recapitata al papa l’11 agosto. Il nome di uno di questi è stato omesso su sua richiesta)

Dr. Gerard J. M. van den Aardweg
European editor, Empirical Journal of Same-Sex Sexual Behavior

Prof. Jean Barbey
Historian and Jurist, former Professor at the University of Maine

Fr Claude Barthe
Diocesan Priest

Philip M. Beattie
BA (Leeds), MBA (Glasgow), MSc (Warwick), Dip. Stats (Dublin), Associate Lecturer, University of Malta (Malta)

Fr Jehan de Belleville
Religious

Dr. Philip Blosser
Professor of Philosophy, Sacred Heart Major Seminary, Archdiocese of Detroit

Fr Robert Brucciani
District superior of the SSPX in Great Britain

Prof. Mario Caponnetto
University Professor, Mar de la Plata (Argentina)

Mr Robert F. Cassidy STL

Fr Isio Cecchini
Parish Priest in Tuscany

Salvatore J. Ciresi, M.A.
Director of the St. Jerome Biblical Guild, Lecturer at the Notre Dame Graduate School of Christendom College

Fr. Linus F Clovis
Director of the Secretariat for Family and Life in the Archdiocese of Castries

Fr Paul Cocard
Religious

Fr Thomas Crean OP STD

Prof. Matteo D’Amico
Professor of History and Philosophy, Senior High School of Ancona

Dr. Chiara Dolce PhD
Research doctor in Moral Philosophy at the University of Cagliari

Nick Donnelly MA
Deacon

Petr Dvorak
Head of Department for the Study of Ancient and Medieval Thought at the Institute of Philosophy, Czech Academy of Sciences, Prague; Professor of philosophy at Saints Cyril and Methodius Theological Faculty, Palacky University, Olomouc, Czech Republic

H.E. Mgr Bernard Fellay
Superior General of the SSPX

Christopher Ferrara Esq.
Founding President of the American Catholic Lawyers’ Association

Prof. Michele Gaslin
Professor of Public Law at the University of Udine

Prof. Corrado Gnerre
Professor at the Istituto Superiore di Scienze Religiose of Benevento, Pontifical Theological University of Southern Italy

Dr. Ettore Gotti Tedeschi
Former President of the  Institute for Works of Religion (IOR),  Professor of Ethics at the  Catholic University of the Sacred Heart, Milan

Dr. Maria Guarini STB
Pontificia Università  Seraphicum, Romae; editor of the website Chiesa e postconcilio

Prof. Robert Hickson PhD
Retired Professor of Literature and of Strategic-Cultural Studies

Fr John Hunwicke
Former Senior Research Fellow, Pusey House, Oxford

Fr  Jozef Hutta
Diocesan Priest

Prof. Isebaert Lambert
Full Professor at the Catholic University of Louvain, and at the Flemish Katholieke Universiteit Leuven

Dr. John Lamont STL
DPhil (Oxon.)

Fr Serafino M. Lanzetta STD
Lecturer in Dogmatic Theology, Theological Faculty of Lugano, Switzerland; Priest in charge of St Mary’s, Gosport, in the diocese of Portsmouth

Prof. Massimo de Leonardis
Professor and Director of the Department of Political Sciences at the Catholic University of the Sacred Heart in Milan

Msgr. Prof. Antonio Livi

Academic of the Holy See
Dean emeritus of the Pontifical Lateran University
Vice-rector of the church of Sant’Andrea del Vignola, Rome

Dr. Carlo Manetti
Professor in Private Universities in Italy

Prof. Pietro De Marco
Former Professor at the University of Florence

Prof. Roberto de Mattei

Former Professor of the History of Christianity, European University of Rome, former Vice President of the National Research Council (CNR)

Fr Cor Mennen
Lecturer in Canon Law at the Major Seminary of the Diocese of ‘s-Hertogenbosch (Netherlands).  Canon of the cathedral chapter of the diocese of ‘s-Hertogenbosch

Prof. Stéphane Mercier

Lecturer in Philosophy at the Catholic University of Louvain

Don Alfredo Morselli STL
Parish priest of the archdiocese of Bologna

Martin Mosebach
Writer and essayist

Dr. Claude E. Newbury
Former Director of Human Life International in Africa south of the Sahara; former Member of the Human Services Commission of the Catholic Bishops of South Africa

Prof. Lukas Novak
Faculty of Arts and Philosophy, Charles University, Prague

Fr Guy Pagès
Diocesan Priest

Prof. Paolo Pasqualucci

Professor of Philosophy (retired), University of Perugia

Prof. Claudio Pierantoni

Professor of Medieval Philosophy in the Philosophy Faculty of the University of Chile;  Former Professor of Church History and Patrology at the Faculty of Theology of the Pontificia Universidad Católica de Chile

Father Anthony Pillari, J.C.L., M.C.L

Prof. Enrico Maria Radaelli
Philosopher, editor of the works of Romano Amerio

Dr. John Rao

Associate Professor of History, St. John’s University, NYC; Chairman, Roman Forum

Dr. Carlo Regazzoni

Licentiate in Philosophy at University of Freiburg

Dr. Giuseppe Reguzzoni

External Researcher at the Catholic University of  Milan and former editorial assistant of Communio, International  Catholic Review (Italian edition)

Prof. Arkadiusz Robaczewski
Former Professor at the Catholic University of Lublin

Fr Settimio M. Sancioni STD
Licence in Biblical Science

Prof. Andrea Sandri
Research Associate, Catholic University of the Sacred Heart in Milan

Dr. Joseph Shaw
Tutor in Moral philosophy, St Benet’s Hall, University of Oxford

Fr Paolo M. Siano
Historiae Ecclesiasticae Doctor

Dr. Cristina Siccardi
Historian of the Church

Dr Anna Silvas

Adjunct research fellow, University of New England, NSW, Australia

Prof. Dr Thomas Stark
Phil.-Theol. Hochschule Benedikt XVI, Heiligenkreuz

Rev. Glen Tattersall

Parish Priest, Parish of Bl. John Henry Newman, archdiocese of Melbourne; Rector, St Aloysius’ Church

Prof. Giovanni Turco
Associate Professor of Philosophy of Public Law at the University of Udine,  Member Corrispondent of the Pontificia Accademia San Tommaso d’Aquino

Prof. Piero Vassallo
Former redactor of Cardinal Siri’s theological review Renovatio

Prof. Arnaldo Vidigal Xavier da Silveira
Former Professor at the Pontifical University of São Paulo, Brazil

Mons. José Luiz Villac
Former Rector of the Seminary of Jacarezinho

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fonte: Sito dell’Autore

24 commenti su “Se sbaglio mi correggerete. Le sette eresie di “Amoris laetitia” – di Sandro Magister”

  1. Era ora che qualcosa si muovesse…
    Per ora è il gregge che sta davanti ai pastori, speriamo che a breve i pastori si facciano avanti e riprendano il loro posto…

  2. Congratulazioni ai firmatari! La prima pietra è posta. Molte altre ne serviranno per riedificare l’edificio, ma a quanto pare i bravi muratori non mancano. Deo gratias.

  3. L’eretico e’stato smascherato.
    Ora venga espulso dai sacri palazzi e ricondotto in argentina in qualche ospizio con delle brave psichiatre ebree.

  4. Alberto Giovanardi

    A furia di esitare, anche Burke l’indeciso è stato fortunatamente scavalcato. E adesso lo aspettiamo al varco insieme al suo collega Brandmueller, tenendo presente che l’invio al “Papostata” della sacrosanta “correctio” è per lui un dovere cogente, anche per rispettare la volontà e onorare la memoria dei suoi confratelli e grandi uomini di Chiesa Meisner e Caffarra che restano in attesa dal Paradiso.

  5. giorgio rapanelli

    Dopo i Quattro, Altri sono “insorti” e sempre di più “insorgeranno”, guidati dallo Spirito Santo. Perché, come mi ha ricordato il Cardinale Angelo Comastri (una preghiera vivente), nostro Signore Gesù Cristo ci ha assicurato che “Le porte degli inferi non prevarranno contro la Chiesa”. Il Cardinale continua: “Queste chiare parole di Gesù ci infondono forza e coraggio e ci spingono a seguire la Via maestra da Lui tracciata per la nostra salvezza e per la nostra felicità: l’amore verso ogni nostro fratello”… Dobbiamo quindi amare anche papa Bergoglio? Sì. Pregando lo Spirito Santo che lo illumini quanto prima per evitare che il gregge evada completamente dal recinto della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, lasciandoci dentro solo eretici,satanisti e vittime.

  6. 1) – Così il professor Orlando Fedeli conclude il suo libro “Jean Guitton ed il modernismo nel Concilio Vaticano II : autodemolizione della Chiesa promossa dalle dottrine modentiste nel Vaticano II”, (San Paolo del Brasile, feb. 2003) :
    “Secondo Jaen Guitton è stato il Concilio Vaticano II il responsabile di questo trionfo dell’eresia modernista nel mondo cattolico nel secolo XX. … Il Concilio vaticano II ha insegnato, velatamente, le dottrine del modernismo condannate da San Pio X nella Pascendi e nel decreto Lamentabili … sebbene sia stato duro dire tutto questo, ” .

    2) – Don Francesco Maria Putti Fondatore della rivista “Si si, no no” ebbe a dire, a proposito della gerarchia cattolica neomodernista “sono tutti delinquenti”, mentre monsignor Antonino Romeo nel 1964, riferendosi all’assise del C.V. II allora in corso, commentò «Una sinistra commedia di tremila buoni a niente, di cui la maggior parte, sebbene porti la croce d’oro sul petto non crede né alla Trinità né alla Vergine”

  7. “Beatissimo Padre” chi? Ma che razza di teologi cattolici sono questi qui che pretendono di correggere il papa? Un assurdo teologico (per la dottrina cattolica): e quindi teologi,questi, da correzione rossa. Un papa da correggere (in materia di dottrina) non esiste: un papa in errore (questo qui poi non ne dice una giusta, nemmeno a sbagliarsi….) non e’ papa:punto. Altro che Beatissimo Padre!

    1. Bravo Bruno ! peccato che la tua sia una voce isolata, alla quale pochi hanno il coraggio di associarsi, pur vedendo che tutto ciò che fa quell’uomo biancovestito non è cattolico e nemmeno cristiano, ma è farina del diavolo. Dietro la maschera di falso buonismo alberga un odio inestinguibile per Cristo, e la Sua Chiesa (l’unica vera, la Cattolica, alla faccia della riabilitazione di Lutero). Quando ce vo’ ce vo’, Laudetur Jesus Christus !

    2. Anche io sono d’accordo. E’ inutile perdere tempo a correggere uno che:
      a) o non è il papa legittimo ed è un usurpatore;
      b) o è legittimamente papa eretico, così voluto da Dio per punirci

      1. l’ultima non esiste, M.Teresa: Dio non ci punisce smentendo se stesso. Piuttosto Dio ci punisce – e ce lo meritiamo – privandoci, temporaneamente, del papa…

        Grazie, Catholicus, della condivisione.

        Abbiamo pur sempre la bussola della fede – in retta dottrina -e della preghiera, per andare verso Dio, e non smarrirci dietro i richiami delle luride sirene di questo mondo.

        1. Secondo me non siamo privi del Papa poiché abbiamo sempre Benedetto! Non è un caso forse che Dio lo conservi in vita così a lungo. Sappiamo che le dimissioni di un Papa non sono valide se sono state fatte sotto costrizione…..e se questo fosse il caso di Benedetto, lui rimarrebbe agli occhi di Dio il papa legittimo.

          1. Ratzinger papa, quello che ha negato la necessità della salvezza in Cristo Signore, quello che Messa di San Pio V e messa di Paolo VI pari sono, quello che civettava con i vezzi dei buddisti e spiritisti, quello del Dogma dell’ Olocausto, quello che dal momento dell’ ‘elezione’ a ‘papa’ ha giurato fedeltà alle linee guida di quel cantiere di demolizione che fu il concilio Vaticano II ( del quale fu perito) , quello che, supposto che fosse legittimo papa, con la scusa della stanchezza e della debolezza, lascia la barca, e si chiude in Vaticano- a fare, ché è ancora vivo e vegeto???……..No caro Il CAMERATA…. Ratzinger era solo più furbo, più capace di ammantarsi, e per questo più pericoloso. Questo suo rincalzo attuale è talmento buzzurro, che viene rabbia che anche quando lo si vuole accusare delle sue -costanti ed esorbitanti il solo riferimento all’ A.L., nefandezze ereticali – ci si rivolga a lui rispettosamente e filialmente come a ‘Beatissimo Padre’….i

          2. Devo dissentire dal commento di bbruno. Ratzinger, per riprendere punto per punto le sue critiche:
            – Ha riabilitato e fatto rispendere la sacralità della Messa di San Pio V, riportandola accanto a quella Novus Ordo (cosa doveva fare, abolire la nuova? o non è piuttosto come BXVI ha sempre detto, che bisogna celebrarla degnamente e solennemente?).
            – Ha sempre messo la fede cattolica al primo posto, insistendo sul Cristianesimo cattolico come unica via di salvezza e sul CVII come riforma nella continuità (come Trento).
            – Ha come tutti (purtroppo) pagato dazio agli ebrei, per difendere se stesso dalle accuse di essere stato nazista in gioventù.
            – Non è scappato, non ha scelto liberamente di ritirarsi: è “stato ritirato” dalle potenze diaboliche massoniche che hanno preso il potere in Vaticano, con un vero e proprio colpo di Stato.
            – Dal suo ritiro, prega Dio. Personalmente, ritengo che sia ancora in vita perché in questo momento è il Katéchon, il “trattenitore” citato da San Paolo, che impedisce il trionfo del mistero di iniquità

          3. E io devo insistere con Alessandro2:

            I- se ha equiparato la messa nova e quella antica ( “due forme dello stesso rito”) significa che ha distrutto la sacralità e verità cattolica della Messa di San Pio V.
            II- ha affermato chiaramente che le vie alla salvezza non passano necessariamnete da Cristo ( “Siamo s’accordo che un Ebreo – e questo è vero anche per i credenti di altre religioni – non debba necessariamente conoscere o riconoscere Cristo come Figlio di Dio per essere salvato…”cfr Zenith News Story 2000)
            – Ha affermato che l’ “unità cattolica” consiste nella “sinfonia di tutte le chiese cristiane” : tutte di pari dignità..
            – Ha compiuto la prima clamorosa riabilitazione di Lutero portandosi pellegrino a Erfurt- settembre 2011
            – ha riconvocato il congresso delle religioni ad Assisi.

            III- ha scomunicato ogni tentativo di revisionismo del tema ‘olocausto’ e definito ‘”non cristiano” chi vi si azzardasse…)
            IV- la sua destituzione rientra nel gioco secondo cui “tu rimani lì finché ci fai comodo, e poi, aria!” . Ma un vero papa non si fa destituire da nessuno).

  8. IN TANTI,DA TANTO TEMPO,ASPETTAVAMO CHE TANTI CATTOLICI TROVASSERO IL CORAGGIO DI USCIRE ALLO SCOPERTO PER AVERE UN SERENO QUANTO PROFICUO CONFRONTO CON IL PENSIERO BERGOGLIANO. SIA RINGRAZIATO IL SIGNORE!!!!!!!

  9. Avrebbe potuto accogliere i fratelli nella Fede in Cristo, i Cardinali, rincuorarli, rassicurarli. Avrebbe potuto dire molto semplicemente : “Ragazzi di cosa vi preoccupate? Non ho nessuna intenzione di contraddire l’insegnamento costante della Chiesa, poiché è mio dovere custodirLa. Ho individuato nuove emergenze, sollecito il gregge ad una cura più attenta dei sofferenti, ma le fondamenta restano le stesse. Nessun pronunciamento ecclesiastico può autorizzare il Successore di Pietro a creare fratture nel Magistero! Mai!”. Invece ha parlato il silenzio. Intorno lo stridìo di tanti rapaci che senza smentirsi hanno fatto a gara per delegittimare la Legge del Signore. A Lui però nulla è impossibile. Con il Suo aiuto è sempre possibile riguadagnare il tempo perduto. Questo hanno chiesto i Cattolici con la loro supplica filiale. Sono figli devoti infatti, non avversari. Figli dell’Unica Chiesa per la quale Gesù si è immolato.

  10. Che Dio benedica e protegga i coraggiosi portavoce della Vera dottrina di Cristo!!! Sta a noi sorreggerli con le nostre preghiere e chiedere aiuto al Signore per unirci a loro anche concretamente ognuno come può fare.
    Christus vincit semper!

  11. Permettetemi una riserva:
    In quel documento, che per molti versi è ineccepibile nella sostanza, manca un solo bit, piccolo ma non trascurabile:
    In base al privilegio paolino, nei matrimoni legittimi che vengono sciolti dalla legge degli uomini, la parte credente, [che nonpuò essere evidentemente il coniuge richiedente la separazione], abbia il diritto del “favor fidei” (favore della fede) quando uno dei coniugi si rifiuti di continuare la convivenza o non voglia coabitare pacificamente senza offesa al Creatore.
    In tal caso la parte rimasta fedele, interpellata l’altra parte per conoscere la sua eventuale disponibilità alla pacifica convivenza, ove l’esito sia negativo, acquista il diritto di contrarre un nuovo matrimonio con altra parte cattolica ed, eventualmente, per grave causa e col consenso del Vescovo, anche con una parte non cattolica, battezzata o non.
    un simile passo avrebbe tolto anche l’ultimo barlume di giustificazione al permessivismo- discriminando definitivamente il non credente (la parte richiedente lo scioglimento) e lasciando libero il credente nella…

  12. Purtoppo penso che Bergoglio continuerà per la sua strada e andrà avant con le sua rivoluzione. Sono i tempi questi dell’anticristo questi che viviamo? Non lo possiamo sapere con precisione ma di certo nella Chiesa si sta preparando il terreno per l’avvento di questo oscuro personaggio che le Sacre Scritture indicano come “l’uomo iniquo”.

  13. Se mi è permesso vorrei citare un articolo del 26 settembre che ho letto sul sito: Libertà e Persona dal titolo “avvenire risponde alla correzione: un pastrocchio imbarazzante”. Da leggere.

  14. Niente paura, amici, la risposta è arrivata: qui non ci sono eresie qui non ci sono imprecisioni o confusioni, qui c’ è vera teologia, teologia vivente, “reale”, modellata sull’esempio della teologia di Gesù che “ partendo dal basso portava in alto”: qui c’è la genuina teologia di San Tommaso d’Aquino. L “ ‘Amoris Laetitia’ è puro tomismo”; la questione è tutta nel “come Dio viene espresso, nel come Dio viene raccontato, nel come lo Spirito [?] viene mostrato”.
    E voilà, voi teologi siete sistemati, voi teologi da strapazzo: io ho dalla mia il “grande Tommaso”, “the great Thomas”. Imparate piuttosto a leggerla, la mia A.L, “from the start to the end, beginning with the first chapter, and to continue to the second and then on … and reflect”
    (Bergoglio che si appella a San Tommaso A.!!! E ci rimanda alla competenza del cardinal Schoenborn!….. Ma allora, cardinale per cardinale, siamo a uno contro quattro)
    – cfr (Bergoglio in Columbia, incontro coi Gesuiti.

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