Il vescovo Negri critica il Papa: ‘Chiesa non tifi per lo Ius soli’ – di Claudio Cartaldo

Il vescovo emerito di Ferrara, Luigi Negri, attacca su Ius Soli e accoglienza dei migranti: “Valutarne il costo economico e sociale”.

di Claudio Cartaldo

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“L’accoglienza deve essere affrontata a partire dalla considerazione di tutti i fattori implicati, in particolare quello della possibilità reale, anche solo dal puntdi vista numerico, di accoglienze che non siano più indiscriminate”.

Lo dice senza mezzi termini monsignor Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara, volto noto dei tradizionalisti cattolici e eminenza non certo nelle grazie di Papa Francesco. Parla di Ius soli e accoglienza, temi da Negri già affrontati durante il suo mandato in Emilia Romagna, quando invitava i governi locali e nazionali a pensare anche ai poveri italiani e non solo agli immigrati.

“Non è possibile affrontare tali delicate questioni prescindendo dalla valutazione del «costo» – dice Negri in un articolo pubblicato su La Verità – non soltanto economico ma anche umano e sociale, di tale accoglienza (…) A me pare (e sin dai primi momenti io mi ero mosso in questa direzione) che considerare tutti i fattori, e considerarli a tutti i livelli, prima ancora di produrre un giudizio del tipo «tutti dentro» o «tutti fuori», sia assolutamente necessario per chi volesse operare non solamente con realismo e saggezza ma anche con salutare gradualità”.

Il ragionamento del vescovo emerito non fa una piega. E attacca chi invece ha affrontato la questione immigrazione in maniera ideologica. Poco consona non solo a chi deve guidare un Paese, ma anche a chi è espressione della vita religiosa di uno Stato. O della Chiesa. Sullo Ius soli, la cittadinanza ai figli degli immigrati, la storia è più “complessa”, ma ugualmente critica. La legge “considerata a torto o a ragione come elemento fondamentale di una vera integrazione” è sbagliata, perché la cittadinanza “non può diventare oggetto di una concessione automatica né meccanica che non implichi la valutazione dei fattori che sono in gioco, di tutti i fattori e a tutti i livelli”. E tra i fattori in campo cìè anche la tradizione di un’Europa cristiana (che si è dimenticato di esserla). “Di fatto è in gioco una realtà di storia, tradizione, cultura, lingua e, in senso più ampio, di popolo che si pensa, o si decide, di poter concedere meccanicamente a chi o non ne è partecipe originariamente o non né è proprio partecipe, o addirittura non ne vorrebbe essere partecipe (…) Il problema della concessione della cittadinanza implica dunque l’apertura, nell’ambito dell’integrazione, di un dialogo fra le parti in gioco, senza che nessuno possa pretendere che gli sia concesso automaticamente ciò che da nessuna struttura della vita politica e giuridica del nostro Occidente è stato mai concesso in modo meccanico”.

Negri rigetta sia il “chiusurismo malvagio” che l’”aperturismo buonista”. E critica anche l’approccio della Chiesa italiana al tema. Troppo spesso piegata su posizioni aperturiste ed eccessivamente presenti nel dibattito politico. La Chiesa deve guidare le anime, non decidere le leggi. “La realtà religiosa non può pretendere di arrivare a formulare in maniera autoritativa soluzioni – scrive Negri – perché non le competono. Alla realtà ecclesiale compete il compito straordinario di educare il popolo cristiano” non di sconfinare nel definire le “soluzioni politiche”, che “eccedono l’ambito di intervento strettamente religioso”. “Giova ricordare – conclude il vescovo emerito – che la soluzione di questi problemi, specificatamente politici, è competenza esclusiva del popolo, che certamente legifera attraverso il Parlamento, ma che ha anche la possibilità di respingere soluzioni legislative che non sentisse adeguatamente espressive delle sue istanze fondamentali, attraverso quei democratici strumenti che arrivano fino al referendum abrogativo”. Impossibile non notare una critica alla decisione di papa Francesco di dare il suo appoggio allo Ius Soli nella lettera per la giornata mondiale delle migrazioni.

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fonte: Il Giornale   

20 commenti su “Il vescovo Negri critica il Papa: ‘Chiesa non tifi per lo Ius soli’ – di Claudio Cartaldo”

    1. Se ha parlato così è perché è fuori da ogni vendetta (essendo in pensione). Gli altri vescovi che sono in attività infatti non parlano così, stanno ben ben attenti a quello che dicono.

  1. Ma che si decida a dargli dell’eretico, piuttosto!
    Tutto il resto seguirà!
    Con tutte le eresie e le bestemmie del biancovestito e con l’oscena Amoris laetitia, cosa aspettano i porporati e i vescovi a intervenire in modo DECISO e CHIARO? Di finire tutti nella tomba?
    Dire che le leggi devono essere decise dal popolo è vergognoso e contraddice il Magistero Cattolico ma è vergognoso anche il comportamento di Burke, che prima tira un micro-sassolino e poi nasconde la mano (e ora che sono rimasti in due avrà altre scuse per non fare più nulla).
    E si permette pure di indire delle preghiere periodiche con in brutto nome di “assalto al Cielo”, affinché la verità torni ad essere proclamata nella “Chiesa Cattolica”: ma che la dichiari LUI la verità, dicendo che il CVII fu un conciliabolo e che quella ritenuta la “chiesa cattolica ufficiale” è un’antichiesa: la Chiesa Cattolica sussiste in TUTTI coloro che credono a TUTTE le verità cattoliche e in nessun altro, neppure nei biancovestiti che credono che adorare Dio o l’inesistente allah sia la stessa cosa.

    1. Bravo Diego, concordo pienamente con la tua analisi : troppi prelati invitano GLI ALTRI ad andare avanti, mentre loro si ritirano nelle retrovie (il vecchi “armiamoci e partite…); fanno proclami ma poi non muovono un dito, dispiace riconoscerlo, ma è proprio così. Di fronte a tali eresie, di Bergoglio e dei suoi sodali Pade Sosa Abascal, ad esempio) come non indignarsi o addirittura incaz…si?, e questi campioni del cattolicesimo, cosa fanno ? come dici tu, tirano un sassolino e poi si mettono a tacere da soli, suvvia, non è comportamento cristiano questo, è grave atto omissivo (l’ammonimento del peccatore impenitente, che necessariamente deve venire da chi più in alto, pi vicino a lui). Ricordo sempre l’articolo di un editorialista di un peroiodic missionario (un sacerdote di una nota Congregazione) che scrisse in prima pagine, a proposito delle missioni nel sud-est asiatico “inginocchiarsi davanti al Sacro Cuore o alla dea kalì è la stessa cosa, produce gli stessi effetti”, è mai possibile leggere certe cose ?

  2. jb Mirabile-caruso

    Claudio Cartaldo: “[Monsignor Luigi Negri] attacca chi invece ha affrontato la
    ………………………….questione immigrazione in maniera ideologica”………………

    Si potrebbe anche scrivere, dr. Cartaldo, in maniera “fantasiosa”, essendo ‘ideologia’ e ‘fantasia’ cugine di primo grado. E si potrebbero anche mettere a confronto tre personaggi molto noti: Cassano, Bergoglio e Beppe Grillo. Il primo ‘fantasista’ del pallone, il secondo ‘fantasista’ della teologia improvvisata, ed il terzo della politica da palcoscenico. Tutte e tre persone rispettabilissime, intendiamoci bene, ma così scisse dalla realtà da lasciare saggiamente in panchina!

    Perché a farli giocare, questi fantasisti, – specialmente gli ultimi due – si rischia di grosso e di brutto!!!

  3. Se ricordo bene una figura importante della Chiesa, papabile per l’eleggibilità a Papa durante il conclave che elesse Francesco, disse durante il suo tempo a guida di una Diocesi italiana che ” era auspicabile il meticciato perché avrebbe armonizzato i popoli e ridotto le conflittualità….” . Ecco quali sono le nostre guide pastorali salvo poche eccezioni….

  4. normanno Malaguti

    Articolo Coraggioso. Bisogna però specificare che il popolo deve legiferare secondo secondo diritto naturale che si evince dalle leggi impresse da l Creatore, non secondo la volontà che dal millesettecentottantanove i popoli si sono attribuiti con l’infame Rivoluzione Francese.
    Comunque, Francesco, come dimostrato da Socci e da non pochi altri, “non è Francesco!.

  5. Mons. Negri abbia il coraggio che occorre: qui non si tratta di criticare il papa, qui si deve smascherare il “Malato Pazzo” ( come definito dai suoi compagni gesuiti argentini), e per questo, a sommo dispregio della sede petrina, inviato, come Agente sotto Copertura, dalla Loggia a profanare il Luogo Santo.

  6. franco ghielmetti

    Comunque, ragazzi,aveva ragione quel grande cardinale di un Giacomo Biffi, che l’Europa o sarà cristiana o non sarà…Aggiungo io: chi volete che riempia il vuoto di una Europa scristianizzata e senza più valori?

  7. normanno Malaguti

    Mons. Negri,
    Dice sull’argomento, ciò che , come del resto l’Aquinate prima di lui, ciò che di sensato si può dire, con gli strumenti di cui dispone. Ciò che potrebbe e, forse, si dovrebbe dire, entra nel campo specificamente religioso. L’argentino infatti, ci delizia sin dal primo incontro con affermazioni, gesti ed atti, che travalicano ortodossi cattolica. Sembra quasi quasi ne gongoli, mentre i fedeli, quelli veri ne soffrono acerbamente e ne sono interiormente dilacerati.
    Qui occorre, con l’aiuto di Colui che tutto può, un atto di vero coraggio, sostenuto dalle richieste della B.V. Maria. Bando al rispetto umano!

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