di Don Marcello Stanzione
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Il 16 settembre 2017 ricorderemo il primo anniversario della morte del famoso esorcista padre Gabriele Amorth.
Il giornalista americano Tracy Wilkinson, autore di un libro sugli esorcisti del Vaticano così lo descriveva: “Nella sede che ospita gli uffici e gli alloggi di Amorth e dei suoi confratelli della Società San Paolo, Amorth riceve il suo gregge tormentato e celebra gli esorcismi, sempre in una stanza lontana dalla strada, in modo che nessuno possa sentire le urla. «Altrimenti arriva la polizia», dice Amorth con un lieve accenno di sorriso. Le pareti di un colore verde mare, interrotto a tratti da alcune fessure nell’intonaco. In tutto, la stanza è grande circa tre metri per cinque, ci sono cinque o sei sedie con lo schienale rigido addossate alle pareti e una sedia con rivestimento di vinile leggermente più imbottita dove, ha detto Amorth, si possono accomodare i pazienti che non presentano condizioni molto critiche. Gli aiutanti si siedono sulle altre sedie e tra di loro possono esserci sacerdoti, familiari del paziente, o assistenti per controllare il paziente. Spesso Amorth ricorre anche all’aiuto di laici, seguaci del Rinnovamento cattolico carismatico, che partecipano con le loro preghiere. «Servono molte preghiere», dice. I pazienti più instabili o più malati si distendono su un lettino azzurro imbottito, simile a quelli usati negli studi medici, e capita che vengano legati. Amorth mi ha mostrato le fasce che utilizza a questo scopo. La violenza è sempre un’eventualità; ecco perché servono gli aiutanti. Sono pochi i sacerdoti che celebrano un esorcismo da soli. Alle pareti della stanza degli esorcismi di Amorth sono appesi otto crocifissi e delle immagini della Madonna, più un quadro di san Michele Arcangelo. Una statuetta alta circa 60 cm. della Vergine Maria, la Madonna di Fatima, è appoggiata su un tavolino nell’angolo. Ci sono anche immagini di papa Giovanni Paolo II, del famoso santo italiano, Padre Pio, del mentore di Amorth, padre Candido, e di padre Giacomo Alberione, fondatore della congregazione della Società San Paolo. «I miei protettori», li chiama Amorth, aggiungendo che la recente introduzione dell’immagine di Giovanni Paolo II si è rivelata particolarmente utile ed efficace. «I demoni si innervosiscono molto davanti a lui.». In cima a una parete c’è una piccola finestra, con le tende tirate, e un condizionatore. Amorth tiene sempre a portata di mano gli “attrezzi del mestiere”, dentro una vecchia borsa di cuoio: un crocifisso d’argento e uno di legno, un aspersorio d’argento per spruzzare l’acqua santa e una fiala di olio consacrato. Inoltre, usa una stola sacerdotale di colore viola e il libro delle preghiere con le formule ufficiali per l’esorcismo”.
Nel libro “Il diavolo oggi. Le ultime parole di un grande esorcista” edito da Piemme recentemente, Padre Amorth intervistato a metà del 2015 dal suo confratello paolino il polacco don Slawomir Sznurkowiski, che lo assisteva durante gli esorcismi quando era studente a Roma, a pagina 16 dichiara: “Questo ministero (dell’esorcismo) ha ampliato il mio dovere: direi che lo ha reso più completo. Gesù lo dice chiaramente: “Chi crede in me caccerà i demoni con la forza del mio nome”. Quindi si tratta di un compito che Cristo affida a tutti, ma che, dopo la costituzione del sacramentale dell’esorcistato nel IV secolo, spetta soprattutto ai preti. Quindi ritengo che se un membro del clero non ha questo potere, il suo lavoro e la sua attività di ministro risultano diminuiti. In base a questo, ho chiesto al Santo Padre di estendere a tutti i sacerdoti, senza bisogno di autorizzazione del vescovo, la facoltà di eseguire esorcismi. Perché mi sembra ridicolo che un religioso abbia il potere di consacrare e di perdonare i peccati, incarichi immensamente più importanti, e che per dare semplici benedizioni di liberazione dal demonio debba avere il permesso speciale del suo superiore, come se fosse una cosa assolutamente straordinaria! Non so ancora quale sarà la risposta a questa mia richiesta”.
Facciamo girare questa richiesta del compianto padre Amorth su tutti i social e aspettiamo una risposta dal Vaticano….
16 commenti su “Un appello di P. Amorth al Papa – di Don Marcello Stanzione”
Sono sempre rimasta perplessa sul fatto che i demoni temessero Giovanni Paolo II, non proprio uno dei papi migliori che abbiamo avuto…Boh. ..che ne pensate?
Giovanni Paolo II è stato un gigante della fede e un grandissimo lottatore per Dio.
Se non è ‘non proprio uno dei papi migliori che abbiamo avuto’, come dovremmo esprimerci sull’attuale papa??
Giovanni Paolo II è stato un grande uomo e un grande Papa; ha commesso anche lui degli sbagli (come il dialogo ecumenico con le false dottrine ad Assisi) però ha anche molto sofferto per i postumi dell’attentato e a causa del morbo di parkinson negli ultimi anni. La sua sofferenza ha riscattato le sue colpe rendendolo subito meritevole del Paradiso.
Mah… Se non sbaglio anche Milingo era un esorcista. Con il clero che ci ritroviamo, non vorrei che, nel caso in cui tale proposta venisse recepita, si finisse con il fare il gioco dell’ avversario.
Mah, io sono esorcista e, se devo essere sincero, non estenderei indiscriminatamente a tutti i sacerdoti il ministero dell’esorcistato. Questo per il semplice fatto che ci sono alcuni sacerdoti (per non parlare poi di certi laici “cattolici”) che si montano la testa e, improvvisandosi esorcisti senza il permesso del vescovo, invece di liberare le persone dal demonio finiscono per fare pasticci peggiori; questi tali, se avessero il mandato, finirebbero per fare disastri. Lo so per esperienza. Quindi, anche se concordo con Padre Amorth – che peraltro ho avuto l’onore di conoscere personalmente – che i vescovi dovrebbero estendere il ministero ed incaricare più esorcisti per ogni singola diocesi (allo stato attuale tante diocesi italiane non hanno esorcista, e la gente deve macinarsi chilometri e chilometri per trovarne uno) resto sempre dell’avviso che un ministero del genere – molto delicato! – non sia da affidare indifferentemente ad ogni sacerdote ma a persone equilibrate, dalla fede salda e ortodossa, e dalla vita morale integerrima.
Padre Amorth asseriva di dialogare con il demonio durante gli esorcismi. Ma il demonio è bugiardo! Perché dialogarvi? Il compito dell’ esorcista non è di espellerlo e basta?
Per quel poco che conosco della materia:
il demonio è interpellato dall’esorcista – che lo interroga severamente, non ‘dialoga’ – ed è costretto a rispondere con verità, con sua somma rabbia carica di odio, perché viene interrogato nel nome di Nostro Signore e del suo preziosissimo sangue, di Maria Santissima, di San Michele Arcangelo, …………
Purtroppo anche i termini ‘dialogo’ e ‘dialogare’ sono stati logorati e sono diventati ambigui, portando ormai con sé una sfumatura melensa, quasi che il dialogare con qualcuno debba sempre presupporre un’accoglienza positiva o gli abbraccioni finali.
Salvo miglior vista, però, non ho letto nell’articolo di ‘dialoghi’ dell’esorcista col demonio.
Grazie per il chiarimento.
Uno che cerca d’essere un buon cristiano non ha bisogno di esorcismi e nemmeno di psicanalisi, sa vivere la vita con poco e si accontenta
Sono d’accordo con Paolo e se da quasi duemila anni l’Esorcistato è stato sempre dato a un gruppo abbastanza ristretto di preti un motivo soprannaturale ci deve essere… E per Paolo: dissento sul giudizio su Papa Giovanni Paolo II, che secondo me fu un ottimo papa e che combattè e vince il Bolscevismo.
L’opinione su san Giovanni Paolo II l’ha espressa Paola, non io. Tuttavia, caro Luigi, mi dà l’occasione per farlo. In oltre un quarto di secolo di pontificato si possono fare grandi cose, ma anche molti danni e ritengo sia andata proprio così. Io fui spesso molto critico nei Suoi confronti. Oggi, con Bergoglio regnante, mi rammarico quasi di averlo fatto: non immaginavo quel che ci aspettava…
Prima del concilio il vero tessuto connettivo della chiesa era costituito dai sacerdoti, tanto che l’immagine della chiesa era il prete. Con il concilio i vescovi hanno detto:” sacerdoti fatevi da parte che la chiesa siamo noi”. Giovanni Paolo II invece ha fatto capire: “Vescovi fatevi da parte che la chiesa sono io”. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti..
Non credo, Giovanni Paolo II tenne a freno pure lui l’attuazione del concilio vat.II perché ebbe come “vice” Ratzinger.
Bravo Luigi, concordo: riflettere prima di parlare di Giovanni Paolo II. Ebbe – come tutti gli esseri umani e come tutti i Santi – i suoi difetti, ma furono sopravanzati da una fede adamantina, da una volontà tenacissima anche nella malattia più feroce ed invalidante, e non ultimo dalla capacità sicuramente assistita dallo Spirito Santo di soffocare il drago comunista, che pareva invincibile, e sotto il cui tallone lui stesso aveva lungamente sofferto in gioventù.
Ricordiamo tutti, nel contesto di questo articolo, la sua estesa ed insistente dottrina sul diavolo e il fatto che fu il primo Papa (ed unico, ad oggi) in 400 anni a praticare pubblicamente un esorcismo: https://goo.gl/H21n9N .
Con l’aria che tira nella Chiesa, con sacerdoti (e purtroppo vescovi) che sembrano darsi alla pazza gioia – e peggio – invece di custodire le anime a loro affidate, a mio avviso l’approvazione della proposta di padre Amorth sarebbe una mossa troppo rischiosa.
L’equilibrio e la sacra cautela sembrano ormai merce da soffitta nell’attuale pontificato.
Diverso sarebbe invece un APPELLO AI VESCOVI perché individuino sacerdoti idonei e li incarichino di questa missione.
Ma forse è sperare invano.
facoltà a tutti i sacerdoti ?, ma li avete visti, li avete sentiti, oggi, i sacerdoti ? Una volta lo dicevano con umiltà: sono sacerdote, benché indegnamente.