di Don Marcello Stanzione
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Nelle varie devozioni cattoliche, il mese di Luglio è consacrato al Preziosissimo Sangue di Cristo. Dopo un periodo di decadenza relativo ai secoli XVII e XVIII, la devozione al Preziosissimo Sangue ritrova il suo antico splendore e la sua feconda vitalità ad opera di san Gaspare del Bufalo, che dalla meditazione teologica sul sangue di Cristo trae ricchezza di santità per se e per i fedeli, e la forza d’un apostolato diretto al rinnovamento della società del suo tempo, fondando la Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue. Nuovi impulsi a tale devozione verranno dal pontificato di san Giovanni XXIII, in particolare dalla sua lettera apostolica “Inde a Primis”, primo documento pontificio avente il solo scopo di promuovere il culto del Preziosissimo Sangue. Ai nostri giorni i documenti del Concilio Vaticano II nelle loro affermazioni-chiave, menzionano esplicitamente il Mistero del Sangue: la sola Costituzione della Chiesa lo richiama 11 volte. Cristo tutto è Dio. La seconda Persona della Santissima Trinità, il Verbo, ha assunto due nature unite in essa e da essa. Ne risulta che il corpo umano di Cristo e l’anima umana di Cristo appartenendo ad una sola e stessa Persona divina, partecipano per Essa alla Sua divinità. Il culto divino reso al Sacro Cuore è in effetti lo stesso culto reso al Sangue Redentore, le devozioni tipicamente cattoliche non sono altro che le applicazioni di questa verità dottrinale della divinità di Gesù.
La liturgia in onore del Preziosissimo Sangue, stabilita dal beato Pio IX, proponendo alla nostra riflessione questo Sangue Redentore ci chiede nello stesso tempo l’adorazione dovuta a questo sangue divino e la riconoscenza che s’impone, in virtù d’una redenzione acquisita a prezzo della sua effusione sulla Croce.
Senza dubbio, nell’atto redentore di Cristo, noi amiamo cogliere la volontà divina e la volontà umana del Salvatore. Di fronte al Padre, noi troviamo in Lui un atto d’umiltà, di sottomissione, d’obbedienza.
“Gli olocausti ed i sacrifici non sono bastati a soddisfarti, allora ho detto vengo, o Padre, per fare la tua volontà”. Ma questa volontà di Gesù, nel compimento del piano divino, ha accettato la morte, l’effusione del sangue e di tutta la sua Passione come il prezzo singolarmente prezioso del nostro riscatto.
Il sangue sparso ha sempre toccato la sensibilità umana. Il beneficiario del sacrificio del sangue sparso prova un senso particolare di gratitudine tanto più forte quanto più il suo cuore è nobile. Egli ama dare una nota della sua riconoscenza alla vittima sacrificata per lui, in proporzione stessa del sacrificio consentito a suo favore. Cristo, seduto alla destra di Dio e divenuto sommo creatore di una eterna Alleanza, amministra come nostro avvocato il suo Sangue nel Santuario del cielo, giustificando presso la sua Sposa, perché lo amministri su questa terra. La Chiesa, resa onnipotente e invincibile da questo dono, fa partecipe di questa forza e di questa impenetrabile armatura i suoi eletti figli, attraverso cui possono vincere lo spirito del male in ogni campo. Coprirsi con il Sangue di Cristo, significa essere protetti da Dio; usare la potenza del Sangue di Cristo significa vincere perché il Sangue dell’Agnello di Dio ha già spezzato irrimediabilmente il potere di satana. L’unico mezzo per spegnere le fiamme infernali, che il demonio va accendendo in ogni parte del mondo, è il Sangue che è scaturito dalle piaghe sacratissime di Gesù. Il Sangue di Gesù è la nostra protezione in questa terra di esilio, come era protezione il sangue dell’agnello pasquale spruzzato sugli stipiti delle porte per gli ebrei contro l’angelo della morte. Bisogna spruzzare del sangue di Cristo le nostre case spirituali: cioè metterlo in difesa della mente, del pensiero, del cuore, dello spirito, delle nostre opere e di tutto ciò che possediamo e siamo. Satana non può penetrare il Sangue di Cristo, quindi non può avvicinarsi a chi vive continuamente nel Sangue. Esso è un formidabile scudo che ci libera dagli assalti del nemico, dalle tentazioni, dalle colpe, dal peccato, dal mondo, dalla morte, dall’inferno. E’ arma di sicura vittoria per coloro che ne usufruiscono come lo è stato, lo è lo sarà per tutti gli eletti di Dio: “essi lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello” ( cfr. Ap 12,11).
Vivere nel Sangue e del Sangue di Cristo significa anche ricevere spiritualmente e far proprio il codice genetico di Cristo, vivere degli effetti del Sangue del nuovo Adamo. Il sangue che ereditiamo da Adamo è un sangue infetto di peccato che trasmette morte. Il nuovo Adamo, Gesù Cristo, per l’opera di giustizia del suo sangue, ha riservato “su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita” ( Rm 5,18). Abbiamo bisogno di una “ trasfusione” completa e totale, spirituale, del nostro con il Sangue di Cristo, cioè trasferire la nostra vita, con un atto di volontà e di fede , in proprietà di Gesù Cristo, “colui che è in noi, è più grande di colui che è nel mondo” (cfr. Gv 10,10); per far fuggire in ritirata il maligno, per sgominare la sua banda e distruggerne l’arroganza e la prepotenza, bisogna sempre opporre il Sangue di Cristo. Questo eccelso dono di vita eterna e fondamento di un mondo nuovo è il farmaco che distrugge tutti i vizi che satana ha propinato all’uomo. Aver paura di satana è la cosa più indegna del cristiano; Cristo ha vinto per noi e noi siamo “più che vincitori” (cfr. Rm 8,37) in virtù di Lui che “ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio” ( Ap 1,5-6). “Il Dio della pace ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù” ( Eb 13,20). In virtù di questo prezioso Sangue liberi presto il mondo dalla nefasta presenza di questo infernale nemico e dia alla sua Chiesa di poter operare liberamente la sua azione salvifica sulla terra.
1 commento su “Mese di luglio. La potenza del Sangue di Cristo – di Don Marcello Stanzione”
Grazie Don Marcello per questo articolo che rinvigorisce proprio come il Sangue di N.S. Gesù Cristo fa nelle nostre membra con Misericordia e con Giustizia, per sempre. Spero nella Sua Misericordia, per poter contemplare la Sua Giustizia, in me e nei miei fratelli.