di Alfonso Indelicato (*)
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Aveva scritto molto di meglio il povero Caproni rispetto ai “versicoli quasi ecologici” ammanniti ai candidati in questo caldissimo Esame di Stato. Ad esempio il “congedo del viaggiatore cerimonioso” col suo tono sommesso, con i suoi diffusi e gentili ossimori, con il suo leopardismo di fondo, rimane una perla per chiunque vi si accosti. Questa lirica è invece fastidiosamente “oratoria” già dal suo inizio: “Non uccidete il mare, / la libellula, il vento”. Sembra un altro Caproni, o è semplicemente un Caproni, quel giorno, abbandonato dalla musa. “Non soffocate il lamento/(il canto!) del lamantino. /Il galagone, il pino”. La paronomasia lamento/lamantino e la rima lamantino/pino meriterebbero citazione in un manuale di poesia, beninteso nel paragrafo “cose da evitare”. E così il testo procede fra altre espressioni enfatiche nella loro banalità (“profitto vile”, “non fatelo cavaliere del lavoro”) fino alla fine.
Ma questa orribile lirica ha innestato un “messaggio”, e dunque non fa niente se tradisce la migliore ispirazione del suo autore. Tale messaggio – peraltro espresso con la retorica insulsaggine che abbiamo visto – appare già a prima vista assai politicamente corretto, alludendo a palazzinari collusi col potere, liquami inquinanti, pesche abusive, ecomostri da abbattere, e tutti gli altri incubi che popolano le notti dell’ecologista doc. Ma leggendo con un po’ più di attenzione non ci si ferma qui: emerge, arrampicato sulle spalle di questo ecologismo banale, un ecologismo filosofico di natura nichilistica ben più à la page: “come/ potrebbe tornare a essere bella/scomparso l’uomo, la terra”.
Che grata prospettiva per la nostra umanità: una terra lussureggiante percorsa da tutte le specie animali ma priva dell’uomo, cioè della creatura che dell’universo è il fine ultimo, senza la quale la terra e il firmamento non hanno alcun senso e valore! E’ la concezione che Joseph Ratzinger chiamò in una sua allocuzione “idolatria della natura”: chissà se qualche candidato avrà avuto sufficienti intelligenza e coraggio per contestarla. Sarebbe, nella ferrea rete del conformismo scolastico, il montaliano “anello che non tiene”.
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(*) Responsabile del Dipartimento scuola della Lombardia di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale
4 commenti su “Baobab e scimmioni all’Esame di Stato – di Alfonso Indelicato”
però diciamo pure che una terra senza i Soros e i Bergoglio, e le Merkel e le Clinton – e creature loro – sarebbe una grande bella terra!
Come commissario d’italiano sono rimasto colpito dalla banalità, specialmente della chiusa.
Sono perfettamente d’accordo.
Mi ha colpito (spiacevolmente) l’utilizzo di animali poco noti. Il lamantino mi sembra compaia in qualche libro di Verne ma il galagone compare solo negli anni ’60 in un fumetto sul Corriere dei Piccoli. Pensavo l’avesse trovato nel Nuovissimo Dizionario Illustrato Zingarelli e così ho controllato ma, benché il galagone ci sia, non c’è la sua immagine.
L’affermazione che la natura sarebbe migliore senza l’uomo è aberrante ed è una vergogna che sia proposta ad un esame di “Maturità”. Per altro c’è anche il rischio che tra le due ipotesi “uomo fine ultimo del creato” e “uomo schifezza che sarebbe meglio scomparisse” prenda piede una idea intermedia e cioè che ci sono alcuni uomini superiori che hanno tutti i diritti ed una massa di “Untermensch” (sottouomini) da eliminare. Un certo Adolf Hitler l’ha messa in pratica ma nessuno ricorda mai che si era ispirato alle idee di vari filosofi e scienziati molti dei quali di lingua inglese e che queste idee circolano ancora anche se chiamate con altri nomi per modernizzarle.
e che volete, una volta – secoli bui – avevamo Dante Alighieri, oggi abbiamo i Caproni, e la modernità impazzisce per questi! Guardate la Fedeli, ministressa dell’Istruzione, una stella dei nostri tempi progressisti!!! L’importante è che i ragazzi di questo suolo italico aperto a tutti imparino bene la lezioncina e la ripetano: è tutta colpa dei consumi ( e infatti la Fedeli appartiene a quella cosca che i consumi- degli altri – li sta soffocando per la salute della Mamma Terra- per stare atre meglio loro! Ma si togliesse lei di mezzo, che la terra solo per un po’ sopportorebbe gli effetti inquinanti della sua scomparsa, per poi respirare meglio!!