Editoriale di Le Chardonnet n. 329, giugno 2017
Don Denis Puga è il nuovo parroco della chiesa della Fraternità San Pio X a Parigi: Saint-Nicolas du Chardonnet, che pubblica il bollettino omonimo. Egli è stato mandato a sostituire Don Patrick de La Rocque, rimosso perché ritenuto uno dei promotori della Lettera aperta ai fedeli del 7 maggio 2017.
Don Denis Puga si era già espresso su questa lettera, il 7 maggio 2017.
.
Possessione conciliare
di Don Denis Puga, FSSPX
.
Poco prima di subire la Sua terribile Passione, Nostro Signore avvertì solennemente i Suoi discepoli: «Ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano» [Lc. 22, 31].
Questo avvertimento ci riguarda anche adesso che la Chiesa subisce al seguito del suo Maestro una terribile crocifissione. La nostra Chiesa è abbandonata, la nostra Chiesa è tradita, la nostra Chiesa è occupata.
La prudenza di un combattente esige da lui che non sottovaluti mai il suo avversario. San Paolo ci dice che noi non abbiamo da combattere contro la carne e il sangue, ma contro i príncipi delle tenebre. Il nostro avversario? E’ lo stesso Demonio, il Principe di questo mondo, come Gesù ha inteso indicarlo spesso con molta precisione.
Noi non possiamo santificarci prescindendo dalla condizione concreta, attuale della Santa Chiesa cattolica, che è l’arca della salvezza che, sola, può condurci sani e salvi sulla riva della vita eterna.
Ora, questa Chiesa, dobbiamo riconoscerlo, è in uno stato catastrofico, quello di «una barca che fa acqua da tutte le parti», secondo l’espressione di un Papa recente che ciò nonostante nella sua vita ha contribuito lui stesso a procurarle molteplici falle.
La nostra Chiesa, da diversi decenni, è come posseduta da uno spirito estraneo che non è lo Spirito del suo Dio: questo spirito del Concilio che si è impossessato di tutto, che si è insinuato dappertutto. Tutto ciò assomiglia veramente ad una possessione diabolica.
Certuni forse sussulteranno a queste parole, ma forse che Cristo stesso, nel momento della tentazione nel deserto, non è stato sotto il potere fisico del Demonio, che lo trasportò sul picco della montagna per offrirGli tutti i regni della terra?
Mons. Lefebvre faceva un’analisi simile. Al tempo del concilio Vaticano II, nel 1965, a proposito della Gaudium et spes, egli dichiarava: «Questa costituzione pastorale non è né pastorale, né emanata dalla Chiesa cattolica: essa non pasce gli uomini e i cristiani della verità evangelica e apostolica e, d’altra parte, mai la Chiesa ha parlato in questo modo. Questa voce, noi non possiamo ascoltarla, perché non è la voce della Sposa di Cristo. Questa voce non è la voce dello Spirito di Cristo. La voce di Cristo, nostro Pastore, noi la conosciamo. Questa l’ignoriamo. L’abito è quello delle pecorelle; la voce non è quella del Pastore, ma forse quella del lupo.» (Accuso il Concilio, ed. Ichtys, 2002, p. 126).
A partire da quest’ultimo concilio, di sinistra memoria, Satana ha attaccato la nostra Santa Chiesa con la sottigliezza di quell’essere superiormente intelligente qual è, se paragonato a noi poveri mortali. Ed è per questo che, se noi non vogliamo essere sopraffatti dai colpi subdoli assestati dalla furia di questo spirito del male, abbiamo bisogno dell’aiuto eminentemente divino. E la festa di Pentecoste, che quest’anno apre il mese di giugno con la sua magnifica ottava, ci fa raddoppiare la speranza.
I doni dello Spirito Santo, nell’anima del giusto, e cioè di colui che è in stato di grazia, vengono in suo aiuto per smascherare tutte le menzogne, tutte le mezze verità, tutti i sofismi di questo principe delle tenebre che sa mascherarsi agendo con degli strumenti umani. Lo Spirito Santo ci fa dire no a tutti i compromessi, ci insegna a rigettare il linguaggio diplomatico, politico dalle parole insensate, l’iper legalismo che destruttura le più sane reazioni, e ci invita a rinunciare alla tentazione di uno spirito mediatico di facciata, contrario alla piena e chiara confessione della fede.
Purifichiamo le nostre anime, facciamo ingrandire questa grazia nelle nostre anime, ritroviamola se l’abbiamo perduta per il peccato. Allora saremo armati contro le legioni degli spiriti che corrono per il mondo per perdere le anime. Piazziamo al centro delle nostre vite il Santo Sacrificio della Messa che, come diceva Mons. Lefebvre, è l’esorcismo per eccellenza.
Se no, periremo tutti!
.
3 commenti su “Possessione conciliare – di Don Denis Puga, FSSPX”
“…Piazziamo al centro delle nostre vite il Santo Sacrificio della Messa che, come diceva Mons. Lefebvre, è l’esorcismo per eccellenza. Se no, periremo tutti!”
Questo è l’essenziale.
.
Forse non ho capito bene la questione, ma come mai don de la Rocque è stato sostituito da don Puga, se lo stesso don Puga aveva espresso il suo apprezzamento per la lettera ai fedeli del 7 maggio scorso?
Anch’io, come Tonietta, non ho capito. Mi sembra che i due Sacerdoti dicano le stesse cose.