La prova soprannaturale a cui siamo chiamati in questi tempi è la solitudine o, se va bene, la compagnia di pochi veri fratelli, magari titubanti e intimiditi dalla constatazione di essere isolati. Non la si affronta nascondendosi nella folla osannante, nelle conventicole cavillose, nelle élites da operetta. Anzi, la si abbraccia perché è la condizione naturale e soprannaturale in cui ogni cristiano ha sempre affrontato l’unica battaglia che conta veramente, quella per la vita eterna. Non si va in Paradiso in comitiva. E per allenarsi a morire da soli bisogna imparare a vivere da soli.
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Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti possono scrivere, indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni settimana sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
PD
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Venerdì 31 marzo 2017
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E’ pervenuta in redazione:
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Caro dottor Gnocchi,
lego spesso i siti e le pubblicazioni legate alla Tradizione. Spesso vado anche ai convegni e ho sempre l’impressione che ci si critichi in casa propria senza costrutto invece che allearsi contro il nemico comune. Insomma, penso che questo sia il momento in cui bisogna unire e non dividere, puntare su ciò che ci accomuna e non su ciò per cui non c’è accordo. So che lei non la pensa così, perché?
Grazie
Francesco Sabelli
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non ho nulla da aggiungere, e soprattutto nulla da togliere, a ciò che ho detto fino a oggi evidentemente senza risultati, almeno per quanto riguarda lei e, devo dire per onestà, altri lettori. Nella sua lettera, garbatissima, evita di qualificarmi come ipertradizionalista, ultracattolico e divisivo. Tutte medaglie di cui fare sfoggio fra i troppi tradizionalisti cattolici timorosi di vedersi appiccicare i prefissi “iper” e “ultra” e, non sia mai, l’infamante timbro “divisivo”.
Glielo dico senza rancore, caro Francesco, non venite più a importunarmi con questa fregnaccia dell’unire invece che dividere. Basta, per favore. Questo è il momento in cui bisogna avere il coraggio di dividere e anche l’ardimento di rimanere soli. Nei momenti di caos, la chiarezza fa tremare e terrorizza quelle anime belle che amano fare l’estremista quando per esserlo basta dire perbacco o accipicchia. E, allora, eccoli lì, tutti insieme appassionatamente anche se pensano, e magari credono, cose diverse. L’importante è non rimanere soli. Pecorelle radunate dal timore del lupo invece che dal richiamo del pastore. Pecorelle che, fatalmente, finiscono sempre per pensare, e persino credere, ciò che non disturba il lupo.
Il Vaticano II? Da leggere in ginocchio, purché sia applicato secondo il suo vero spirito. La messa nuova? Una fonte inesauribile di grazie, purché sia celebrata senza quei tremendi abusi. Il tizzone d’inferno Bergoglio? Non c’è nulla da temere perché sulle sorti della chiesa veglia Benedetto XVI, il vero Papa. La morale ai tempi dell’aborto, dell’omosessualismo e dei figli in provetta? Non deve spaventare, basta andare in piazza per il Family Day e strizzare l’occhio al Fertility Day.
Basta, per favore, caro Francesco. Non mi importuni più. Mi sono stufato di scrivere che il Vaticano II è da buttare nella spazzatura invece che tentare di leggerlo alla luce della Tradizione perché, così facendo, si finisce fatalmente per leggere la Tradizione alla luce del Vaticano II. Che la messa nuova avvelena le anime e appesantisce lo spirito di chiunque voglia guardare veramente verso il cielo e che il biritualismo ha per padre il bipensiero e per madre la schizofrenia spirituale. Che Bergoglio è solo la continuazione con altri mezzi di Ratzinger e di chi lo ha preceduto. Che le piazze, gli stadi e i palazzetti sono i luoghi in cui il potere concede volentieri ai suoi sudditi il permesso di manifestare un dissenso che accontenta i padroni ancora prima dei servi.
La prego, non mi importuni oltre con il fantasma della divisione. Lei è terrorizzato dalla realtà, caro Francesco. Questo è il momento in cui il simile va in cerca del proprio simile e scopre che ve ne sono pochi. Gli altri sono solo facsimili, iatture peggiori dei nemici dichiarati.
La prova soprannaturale a cui siamo chiamati in questi tempi è la solitudine o, se va bene, la compagnia di pochi veri fratelli, magari titubanti e intimiditi dalla constatazione di essere isolati. Non la si affronta nascondendosi nella folla osannante, nelle conventicole cavillose, nelle élites da operetta. Anzi, la si abbraccia perché è la condizione naturale e soprannaturale in cui ogni cristiano ha sempre affrontato l’unica battaglia che conta veramente, quella per la vita eterna. Non si va in Paradiso in comitiva, caro Francesco. E per allenarsi a morire da soli bisogna imparare a vivere da soli.
Per favore, la smetta con il mantra dell’unità. Lo sa che cosa unisce veramente? L’odio. Le folle non sono mai così unite come quando devono abbattere un nemico. M’importa davvero poco che ci si unisca attorno alla contestazione di Bergoglio. Eravamo in due, Mario Palmaro e io, quando ci alzammo in piedi per primi a dire “Questo Papa non ci piace”. E in due siamo rimasti a sopportarne le conseguenze, mentre molti amici ci concedevano qualche sorrisetto di facciata e, alle nostre spalle, spiegavano che non era il tempo, non era il modo e ce l’eravamo andata a cercare. Due, soli e liberi. La folla antibergogliana che si abbevera al Vaticano II e celebra la messa di Bugnini, se mai si formerà, si accomodi in qualche palazzetto o in qualche megabit del web, io me ne sto altrove.
Invece è l’amore, caro Francesco, l’amore per la Verità che divide e separa. Sul Calvario, ai piedi della Croce, stavano la Vergine Maria, Maria di Cleofa, Maria Maddalena e Giovanni. Il Vangelo non dice neppure che fossero in contemplazione, ma solo che “stavano” lì. Separati dal mondo, abbandonati dalla folla che si era unita per uccidere il Figlio di Dio. Divisi per amore da tutti coloro che avevano in cuore l’odio. Quella era la Chiesa, caro Francesco: “Ecco il tuo figlio”, “Ecco tua madre”. Nel Dna spirituale di ogni cristiano è impresso il cromosoma della solitudine e della separazione. Eliminarlo significa assumere il Dna mondano del laico.
Amare, ma non dell’amore del mondo, significa morire per l’amore di chi ci ama. Nei giorni scorsi ho visto il filmato del Triduo pasquale predicato da don Divo Barsotti a Desenzano del Garda nel 1991. Parla della chiamata a farsi consumare per amore di Dio. Il momento più alto è quello in cui Barsotti si rivolge personalmente a chi sta seduto nelle prime file: “Vuoi tu consumarti per il Suo amore? Vuoi? Vuoi?” li interroga uno per uno. Attimi terribili perché, altissimi attimi d’amore eterno, di solitudine rispetto agli uomini che introduce all’intimità con Dio.
Vogliamo noi consumarci per il Suo amore? Questa è la vera domanda che di dobbiamo porre, non quella sull’unità e sulla divisione. Vuole lei, caro Francesco, consumarsi per il Suo amore? Voglio io, Alessandro Gnocchi, consumarmi per il Suo amore? Capisce che, dopo l’unica risposta che può dare il cristiano, tutto il resto non conta nulla?
Certo, poi verrà anche il momento di stare insieme. Ma allora sarà facile, perché i simili si riconosceranno all’istante e non avranno bisogno di trovarsi a convegno per capire quanto si somigliano. Non so dirle se questo corrisponda a un nuovo inizio della civiltà. Certo sarà la fine dell’inciviltà.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
55 commenti su ““FUORI MODA” – la posta di Alessandro Gnocchi”
“La prova soprannaturale a cui siamo chiamati in questi tempi è la solitudine o, se va bene, la compagnia di pochi veri fratelli, magari titubanti e intimiditi dalla constatazione di essere isolati.”
Tra poco saremo perseguitati: ci sarà un fuggi fuggi, si vedranno tanti tradimenti ….come accadde a Gesù condannato. E’ inutile invocare una utopistica unità. Rimaniamo fedeli a Cristo. Sarà lui che saprà trarre i giusti frutti dal suo gregge disperso e senza pastori.
Grande! Questo è il messaggio per tutti quelli che ogni giorno seguono soli, incompresi, vilipesi e derisi l’unica rotta che porta alla salvezza. E se si è fermamente convinti che questa è veramente l’unica battaglia per cui conviene battersi, del mondo e dei suoi servitori non ce ne deve importare nulla. C’è però la certezza che in questo cammino verso la “porta stretta” non saremo mai soli perchè c’è con noi l’Unico Vero Dio che per la nostra salvezza si è fatto crocifiggere e che ci accompagna spronandoci a proseguire per questo percorso, per poi accoglierci con infinito Amore nella Sua Casa.
Chiarissimo e vero. Lo stare insieme, in alcune circostanze definite, significa rendere visibile che esistono persone di pensiero diverso e contrario al pensiero dominante. Un adulto ha imparato ad andar da solo, sa che si nasce soli, si muore da soli e si vive da soli davanti a Dio, Uno e Trino, e davanti agli uomini. Sono un’isolata. Sono andata ai Family Day nella consapevolezza che possibilità di essere manovrati erano elevate. Sono andata lo stesso, ben sapendo che non avrei perso la trebisonda nel grande gruppo.Ben sapendo che andavo per fare scoglio con il mio essere presente, piccolo, piccolissimo, un sassolino. Di sassolini ce ne erano altri, non pochi.Hanno manovrato i raduni. Molti hanno voluto metterci il cappello sopra. Non importa. Chi legge nel cuore di ognuno di noi, vede e sa.
Massiccio!
“Vuoi tu consumarti per il Suo amore? Vuoi? Vuoi?”
Voglio io consumarmi per il Suo amore?Voglio?Voglio?
E’ questa la domanda che dobbiamo rivolgerci. Non si scappa!
Apprezzo il suo zelo e la purezza delle sue intenzioni, ma vorrei farle notare che quello stesso Barsotti che lei cita e stima celebrava la Messa nuova, e le assicuro che non ne era ne’ avvelenato né appesantito nello spirito.
Chi si pone alla sequela di Gesù non può non concordare sulla necessità di accettare la solitudine, se non altro per il Suo esempio nell’Orto degli Ulivi. Eppure anche Gesù in quei momenti ha cercato la consolazione degli amici che dormivano. E non si può non concordare che il mantra dell’unità è una stucchevole falsità. Eppure, dott. Gnocchi, se non fosse per tutte le volte che leggendo i suoi articoli ho avuto modo di percepire in lei vera e profonda umiltà, questa volta la sua presa di posizione mi ricorderebbe piuttosto uno “splendido isolamento” che l’esempio di solitudine degli padri del deserto. Può sperimentare ed offrire al Signore la pena della sua solitudine anche chi assiste devotamente alla S.Messa N.O., o chi cerca conferme ai suoi dubbi nelle omelie sul web. E se dire “uniamoci contro il nemico comune “è senza dubbio profondamente sbagliato e non degno di un cristiano, a meno che non si intenda unirsi nella preghiera per opporsi al demonio, è sbagliato anche quel suo manifesto e indiscriminato disprezzo per “La folla antibergogliana che si abbevera al…
Questa sua :”Può sperimentare ed offrire al Signore la pena della sua solitudine anche chi assiste devotamente alla S.Messa N.O.” mi ha colpito. Mi ci riconosco. Indegnamente, forse blasfemamente, penso che ascoltare la S. Messa N.O. sia una prova per la Fede. Che N.S.G.C. ci aiuti.
Un Concilio Ecumenico nella spazzatura? La Messa che avvelena, che ha nutrito beati e santi? Ma questo linguaggio è cattolico? E’ conforme al diritto canonico?
Io sono stupefatto.
Aegidius
Vediamo di capire in profondità il pensiero di Gnocchi. Ed evitiamo di leggerlo come i testimoni di geova leggono la Bibbia.
Gnocchi intende dire che Il Vaticano II ha prodotto nella Chiesa un inverno siderale e non la primavera prevista ( del resto, prima di Alessandro lo intuì, sconvolto, il massimo sostenitore dell’ ultima assise, Paolo VI ). E che la Messa N.O. lascia l’ aspetto sacrificale in un angolo ( e invece è capitale) per metter in evidenza tutto il resto ( secondario) ; senza parlare degli abusi ormai norma.
Perciò, Aegidius, non si stupisca troppo e preghi la Vergine che metta fine al più presto a questo sconvolgimento.
Caro Gaetano, ed è proprio Paolo VI cge ebbe a dire “IL fumo di satana è entrato in Vaticano”, il Novus Ordo lo istituì Paolo VI, e quando gli abusi, gli oltraggi all’Eucarestia iniziarono a manifestarsi in modo lampante, nessun Papa, nessuno, che abbia avuto il coraggio di fermare tali abusi, l’autorità per tale atto c’è la il Papa, e se il papa sbaglia allora un’altro che corregga, purtroppo oggi papa Francesco ha proiettato la chiesa troppo in avanti per poter fare una qualche correzione, d’altra parte ciò che sta accadendo lo si legge benissimo sul CCC numero 675, speriamo che non compiono l’ultimo atto, quello di far uscire nostro Signore fuori dalla sua casa, con l’intercomunione, protestanti, anglicani, valdesi, e chi più ne ha ne metta.
Ciao
O “Bergoglio è solo la continuazione con altri mezzi di Ratzinger e di chi lo ha preceduto” o no. Aut aut.
Chi ha la pazienza di leggermi, sa cosa ne penso.
Vie di mezzo, Raffaele, non ce ne sono. Hai ragione e hai fatto bene a porre la domanda decisiva.
Grazie, carissimo. Molto grande la mia stima per te
Caro Raffaele mentre condivido le sue ricorrenti analisi politico-esoteriche, su questa fondamentale questione la penso all’opposto: la mela è stata bacata dal Concilio, convocato senza un motivo ed in partenza improntato all’allargamento al mondo e alle altre religioni. Capolavoro è stato poi inculcare nella Chiesa un senso di colpa inestinguibile, facendo apparire il mondo e gli altri come agnelli, in totale rovesciamento della realtà. Per tacere della manomissione alla liturgia. Sì Bergoglio è solo la continuazione di chi lo ha preceduto: il Grande Liquidatore venuto alla fine del mondo è stato insediato nell’ora propizia
Venuto da Portacomaro/Asti, caro Oreste.
È il Garibaldi di oggi: suddito sabaudo (oggi suddito della Mole), convinto della unicità della situazione etnico/geografico/politica piemontese (che è effettivamente unica: zona-cuscinetto fra la “Figlia Primogenita della Chiesa”, la Francia, e la popolazione che esiste perché esiste Roma, cioè quella italiana… e che è stata volta al negativo 150 anni fa), importatore con le spicce del Neo-verbo della Massoneria, da rovesciare su Roma. “O Roma. o morte!”, allora. “Morte a Roma! “.oggi.
Per completare: se lei nota, non ho detto “Viva il Concilio in tutti i suoi aspetti”. Ho detto (ho richiamato, più propriamente) “Viva il Papa!”… finché è stato Papa, cioè fino al febbraio 2013.
Sul Biancovestito attuale, ho detto più volte che la sua azione è talmente violenta che neppure mi interessa definirlo da un punto di vista formale. Dico solo di lasciarlo alle sue cose, senza perderci tempo ed energie.
Che aggredisca ciò che gli pare. Noi abbiamo da fare
Tolto Bergoglio resterebbero i cardinali che lo hanno eletto, tutti conciliaristi, la maggior parte seguaci del Modernismo e quindi non cattolici. Rimarrebbero anche i docenti dei seminari i quali insegnano eresie in modo aperto accompagnandole con irrisioni alla fede cattolica.
Io mi chiedo piuttosto se è condorme al diritto canonico fare affermazioi tipo: non esiste il Dio cattolico, o tipo: Dio è ingiusto perchè ha messo in croce il Figlio.
Lei che ne pensa è conforma al diritto canonico ? E’ un linguaggio cattolico ? Io però non sono stupefatto, sono schifato dal perbenismo e dalla ipocrisia.
Non la penso come Gnocchi riguardo Minutella, ma solo per questioni strategiche, il Vaticano II ormai ed anche il rito di Bugnini ormai sono questioni superate
purtroppo, siamo alla apostasia e alla bestemmia ereticale, siamo alla distruzione dei sacramenti e andare alla radice storica del problema piò solo aiutare a capire, ma per risolvere qualcosa bisogna fermare questa tragedia sudamericana, che ormai ha precipitato la chiesa in una condizione drammatica, il resto viene dopo. Non si tratta neppure di unire o dividere, si tratta di cacciare l’anticristo impostore e usurpatore dalla sede di Pietro.
Splendido commento, caro Matteo: lo approvo al 100%!
I problemi nascono SOPRATTUTTO col CVII e solo gli ideologizzati e i disinformati possono negarlo: il CVII va cestinato…ciò detto il più grande effetto negativo del CVII è senz’altro Bergoglio e l’attuale priorità è fermare questa eretica “tragedia sudamericana”, che si permette di “insegnare” addirittura le bestemmie come se fossero dottrina Cattolica!
E poi (e qui mi rivolgo ad Aegidius) se non esiste un “Dio Cattolico” a che cosa serve un diritto canonico? A che cosa servono i Papi e la Fede Cattolica?
È cattolico,si!da ex studente di teologia le dico di sì!
“Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. 1Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli -, PERCHE’ STESSERO CON LUI e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni.” (Mc 3,13-15).
Mi sono chiesta spesso cosa significa quel “perché stessero con Lui”: doveva essere solo una vicinanza di compagnia, di condivisione di vita concreta e di predicazione itinerante?
O non era uno ‘stare CON Lui ‘ anche nel senso DI STARE DALLA SUA PARTE contro coloro che non lo avrebbero compreso, lo avrebbero osteggiato e gli sarebbero stati nemici nella Sua missione?
E se così fosse, noi come discepoli da che parte stiamo REALMENTE, con tutto quanto di allarmante sta accadendo?
E’ possibile avere il filmato di don Divo Barsotti? Grazie
Grazie: sono anni che dico in parrocchia quanto io attenda un Papa che tracci una croce nera su tutto il Vaticano II°. Bergoglio recentemente ha “presieduto” la “Sacra Synapsys” a Monza, così come ha fatto un pretaccio nel Duomo di Monza, che mi ha negato la S.Comunione dicendomi <> perché ero inginocchiato. Era il 6 Marzo dell’anno scorso e la messa delle ore 18 era in Suffragio di Mario Palmaro.
Continui chiaro e limpido così: meno male che non è più a Radio Maria. Si accorgerà presto padre Livio della Legnata che gli tirerà Bergoglio.
fra le due virgolette ho dimenticato di scrivere ” si metta in fila come gli altri ” ed in Sagrestia mi ha “spiegato” che non mi poteva dare la comunione perché ” non faccio comunità “
Padre Livio sarebbe un buon prete ,se non fosse OSSESSIONATO da Medjugorie……………
Se padre Livio fosse un buon prete, sarebbe di certo un buon prete, invece è quello che è ed ha trattato tanto Gnocchi quanto Palmaro come due apostati mentre il vero apostata è il sudamericano a cui si inchina tutti i giorni…
Lo stesso trattamento, caro Matteo, lo ha riservato anche all’illustre prof. De Mattei, se lei ben ricorda. Dal tempo di questi fatti non ho più ascoltato radio Maria.
Se un sacerdote nega la comunione a chi si inginocchia con una motivazione del genere va denunciato al Vescovo Diocesano e alla Congregazione Vaticana per il Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti, c’è anche il presupposto in caso di accoglimento del ricorso canonico di chiedere i danni morali per vie civili a questi personaggi. Il ricorso va fatto per iscritto con raccomandata e in contemporanea eleggendo sede per il ricorso.
Le consiglio serenamente di seguire la via del ricorso canonico producendo almeno due testimonianze scritte.
Provi e vedrà come sanno strisciare certi vermi di curia quando hanno paura, altro che sfoghi sui blog.
Chiarissimo il riferimento al nuovo fenomeno che raduna nel palazzetto dello sport contro Bergoglio, in nome del CVII. Per il quale in tanti, che pure dovrebbero avere la capacità, per le conoscenze che hanno e per la vitta spirituale che vivono, di capire il grande terribile inganno-capovolgimento che cela, si sbracciano, adottando quel anticristico principio del cercare ciò che é comune e non ciò che divide, principio cardine di questa falsa chiesa, dal CVII in poi, quando Gesù ha sempre dichiarato di sé-Verità che é chiamato a dividere e non a portare la pace.
Caro Alessandro, una volta gliel’ho detto di persona: grazie. Ogni giorno che passa la battaglia si fa più dura. E ogni giorno che passa vedo intipedirsi l’animo di tanti. Dio la bendeica
Anna
E non ci dicano i tremebondi “tradizionalisti” che – Milano, 25 marzo – lo spettacolo pubblico di un Bergoglio, còlto dalla telecamera e dal cellulare nel momento di entrare in un “bugliolo chimico”, è la metafora di una Chiesa, democratica e aperta al mundo, una Chiesa “in uscita”, perché l’oscenografico atto parla, invece, di una Gerarchìa “in ritirata” a cui plaude il baccanale di una folla in delirio dionisiaco. Vedere i Papi postconciliari esser portati in trionfo dal mondo, mi ricorda l’apologo di Fedro dove, a un galletto che si gloria d’essere trasporato in lettiga dai gatti, gli si rammenta che costoro non sono i suoi ammiratori ma coloro che se lo mangeranno.
Caro Pranzetti ha delineato in poche e sapienti parole il quadretto desolante dei cattolaici: si ricorda cosa diceva Seneca a Lucilio della folla? E non aveva ragione?
Giustissimo, poi, il richiamo alla favola di Fedro.
Proprio in questi giorni, leggendo Luca, mi sono soffermato sulle figure di Simeone e Anna e mi sono commosso: entrambi in età avanzata , entrambi uniti nella perseveranza di stare presso il tempio del Signore, entrambi hanno infine avuto il premio di vedere il verbo incarnato, di adorarlo e glorificarlo, di tenerlo fra le braccia. Che lo spirito Santo primizia inimitabile del perenne Sacrificio di Cristo sulla croce ci dia la grazia della perseveranza, anche se ciò volesse dire consumare i nostri giorni nell’indifferenza altrui al cospetto di Dio nella speranza di ottenere il premio finale. Grazie Alessandro Gnocchi.
Grazie, E che Dio la benedica
Grazie Dott. Gnocchi per quest ‘ articolo.
Concordo totalmente con quanto ha scritto . Personalmente ho assunto che la solitudine è l’unica strada per la salvezza .
Anch’io da tempo vado dicendo che è meglio ritirarsi da soli a pregare e meditare in un eremo sulle montagne che avere a che fare con Bergoglio, i suoi gerarchi ed i suoi preti modernisti; tra poco non avremo nemmeno più la necessità di frequentare il NOM, poiché sarà privato della Consacrazione e della Presenza Reale, diventando niente più di una riunione da bar dello sport. Quindi l’imperativo è fuggire dai modernisti, laici o religiosi che siano, starne alla larga il più possibile : meglio soli che male accompagnati,
ad maiorem Dei gloriam et salus animarum, ovviamente
Di questo passo ci toccherà tornare al monachesimo del terzo secolo altro che unità…..
Concordo appieno, e preghiamo che si possa ancora a lungo partecipare alla Santa Messa….
Viene negata la Comunione a chi si mette in ginocchio ma a chi è divorziato e risposato non la si nega. Io mi sono messa in ginocchio davanti al confessore e lui ha accettato. Spero che il suo parroco capisca intanto preghiamo per lui e per tutti i sacerdoti.
Ma perché Anna, ora non ci si può nemmeno inginocchiare in confessione? Questo ancora non mi è capitato
Matteo 10, 34-36: “Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.”
Giovanni 6, 66-67: Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”.
Parola del Signore. Non c’è bisogno di alcun commento.
Egregio Dr. Gnocchi, solo poche parole; articolo MERAVIGLIOSO e TERRIBILE, nello stesso tempo. Mi ha fatto ricordare il seguente passo del Vangelo di San Marco : ..]Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
P.S. Per favore continui così.
Sono stato per vent’anni nel momento dei Focolari e l’Unità è proprio il Carisma di questa spiritualità ed la più alta forma di spiritualità. Questa unità di origine Divina come è nella Trinità nasce su questa terra solo dalla Croce in quel Grido in cui Gesù sperimento’ su di Se’ l’Abbandonobdi Dio. In quella apparentemente “assurda” separazione nasce invece l’Unità perché compimento della Volontà del Padre. E quel momento è stato l’Atto Trinitario per eccellenza per la ns. Redenzione ed Unità. Sono uscito dai Focolari proprio perché questa unità l’ho vista deformata perché non nasce nell’attività del movimento dalla testimonianza della Verità anche contro il rispetto umano ma da quel motto che io non ho mai condiviso perché ingannevole “guardare a ciò che ci unisce e non a quello che ci divide”, ecco allora nascere nei Focolari un ecumenismo estremo dove di cattolico rimane ben poco.
Ma “chi perde la propria vita la troverà”
Il fariseo “separato” non tornò giustificato dal Tempio pur essendo oggettivamente migliore perché non sapeva vedere nulla di buono negli altri
. La carità edifica non distrugge a imitazione del Padre.
“la messa nuova avvelena le anime e appesantisce lo spirito di chiunque voglia guardare veramente verso il cielo “… Ma Gesù Cristo è realmente presente nell’Eucarestia o no? Se no, perché? Chi lo ha deciso? Se sì, come può avvelenare le anime? Don Divo Barsotti la celebrava, e con quanta devozione! Poi siamo d’accordo che la S. Messa V.O. è la “via breve” per entrare in comunione profonda con Dio, mentre l’altra è stata ridotta proprio male.
“Bergoglio è solo la continuazione con altri mezzi di Ratzinger e di chi lo ha preceduto”… Ma “Viva il Papa!” pubblicato da Vallecchi nel 2010 non lo ha scritto Lei con il grande Mario Palmaro? E il papa era Benedetto XVI.
Legga
la messa di sempre
di msgr lefebvre e scoprirà che la validità della nuova messa non è un motivo sufficiente per dire che sei buona!
Conosco poco del concilio del 1960, ma quanto basta per poter parlare di una strumentalizzazione efficace che ne è stata fatta, da dentro e da fuori la chiesa, di papi con poca fede e forse anche con poca buona fede, che hanno lasciato che si realizzasse il programma secolare della setta che adesso tutti possono ammirare, finalmente riuscito.
Ma Giovanni Paolo II, era un papa conciliare era cattolico, un cattolico votato al martirio ed era un santo (che non significa esente da errori), che ha lottato quanto ha potuto e rimandato di qualche decennio la realizzazione dell’anti chiesa.
Esempi recentissimi di preti conciliari perseguitati per il semplice fatto di esprimere opinioni cattoliche, fanno capire che i nuovi padroni (a tempo determinato) non fanno tante distinzioni, pregare per i preti cattolici, comunque, non dovrebbe costarci molto.
Grazie, sempre grazie a Dio per Alessandro Gnocchi. La lama della verità è fatta per dividere. Questo è sempre più chiaro in me.
Grazie sempre, dott. Gnocchi, per le parole di verità. E’ quasi sempre una scuola dura la verità. Talvolta scotta al primo contatto; ma poi, alla fine, fa bene. Grazie!
“Divisivo” ed “inclusivo” sono parole della moderna politica che, come ben noto, ha la lingua biforcuta. Usarle in questo contesto non ha molto senso, così’ come non ha senso ricorrere a concetti come “tradizionalista” (anche preceduto dal prefisso iper) o ultracattolico. Meglio sarebbe lasciare ad altri queste aggettivazioni, anche ove venissero soltanto impiegate per ricorrere a paradossi. Sono un povero ignorante e di certo non ho letto la produzione del CVII: ho altresì’ un’età che mi ha consentito di ascoltare e leggere omelie e scritti di Paolo VI, GPII e Papa Ratzinger e sentirmi dire che Bergoglio è la continuazione del loro pensiero con altri mezzi mi fa un po’ sorridere. Pensare che BXVI, tedesco (non un fatto secondario), filosofo, teologo e testimone attivo di detto Concilio possa aver preso una cantonata con la sua “ermeneutica della continuità, a me pare un altro paradosso. E non cito altri teologi più’ recenti, di riconosciuta Fede e non molto fraterni nei confronti di Bergoglio, ma che hanno studiato in profondità il CVII e si dichiarano sulla linea di…
(continua) Papa Ratzinger.
La Chiesa, nei secoli, si è sempre mossa con grande saggezza e cautela: d’accordo che “motus in fine velocior” ma è proprio per questo che non bisognerebbe perdere la testa. L’elezione di Bergoglio è stata regolare o siamo in epoca di sede vacante? Se è stata regolare, la nostra Fede mi insegna che lo Spirito Santo vi ha avuto grande parte e quale sia il disegno dello Spirito Santo, a noi non è concesso conoscere.
Io non riesco neppure più’ ad ascoltare Bergoglio, arrivo a provare un sentimento di forte avversione rispetto a quel che dice e fa, ma è il Papa e certamente fa parte di un disegno che a me non è dato sapere. Posso solo pensare che, attraverso di lui ed altre prove ancor più’ dolorose che forse ci attendono, il Signore ci voglia restituire una Chiesa con più’ Fede.
Molto bello il suo intervento, Alberto.
Relativamente alla conclusione: lei prima pone la questione se l’elezione del 2013 sia stata regolare o no (e sarebbe facile rispondere di no, dato il ruolo del card.Martini come autodefinito AntE-papa, e quello della Mafia di San Gallo… vedi l’articolo recente di S. Magister), poi conclude “È il Papa, quindi devo rispettarlo”.
Mi permetto di ripetere a una persona profonda come lei il mio suggerimento: lasciarlo stare, sottrarsi al bombardamento incessante che proviene da lui, dedicarsi a cose belle, normali, utili.
Senza avere nel cuore il tarlo “Sarà Papa o pseudo-Papa ? “.
Facciamo altro! il nostro mestiere non è quello di “delibatori giuridico/giornalistici della catastrofe della Chiesa”, ma quello di “conoscere, amare e servire Dio”, come ricorda Tonietta.
Cordialità
Si nega la Comunione a chi si mette in ginocchio, ma ai divorziati risposati….poverini….a loro spetta di diritto.
Caro Alessandro ha pienamente ragione, la solitudine è quello che stanno sperimentando i pochi che non si danno la pagella dei tradizionalisti, ma che vivono ogni giorno da cattolici, sentendosi veramente pesci fuor d’acqua in questo mondo sballato, stupiti che molti sacerdoti del mondo tradizionalista passino dalla Messa cattolica a questa protestante(per me la messa nuova essendo voluta da protestanti e massoni in combricola ha uno spirito protestantizzante anche quando è detta “bene”) con nonchalance. Che strani pastori, a certe pecorelle danno le cose buone a quelle intontite dal modernismo la cicuta, così non si hanno rogne (per ora) e poi se perdono anime a Gesù, pazienza. Ma quel sangue sparso sulla croce un giorno ci giudicherà, allora essere soli non è la peggior cosa, la peggior cosa è non farsi salvare da quel Sangue, da quel Corpo. Siamo pochi, deboli , soli, e spesso si cade sotto la fatica, per questo dobbiamo pregare gli uni per gli altri.
“… Sul Calvario, … la Vergine Maria, Maria di Cleofa, Maria Maddalena e Giovanni. Il Vangelo non dice neppure che fossero in contemplazione, ma solo che “stavano” lì. Separati dal mondo, abbandonati dalla folla unita per uccidere il Figlio di Dio. Divisi per amore da tutti che avevano in cuore l’odio. Quella era la Chiesa… NEL DNA SPIRITUALE DI OGNI CRISTIANO È IMPRESSO IL CROMOSOMA DELLA SOLITUDINE E DELLA SEPARAZIONE.ELIMINARLO SIGNIFICA ASSUMERE IL DNA MONDANO DEL LAICO”. Infatti scismatici ortodossi ed eretici protestanti hanno assunto la DNA mondano e con esso l’odio per il Cattolicesimo. I Cattolici cresciuti in paesi con classe dirigente protestante (= atei praticanti provenienti da antenati protestanti per scelta o per coercizione) subirono tutti questo odio, e il processo di modifica del DNA posto in atto nel post CVll indusse i ‘cattolici’ conciliari ad unirsi all’odio comune per i Cattolici ‘tradizionalisti’. Tutti uniti nel l’odio verso la vera Chiesa fondata da NS Gesù Cristo.
Matteo 10
34-36 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare
il figlio dal padre, la figlia dalla madre,
la nuora dalla suocera: e i nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
È vero, i veri cattolici vanno incontro alla persecuzione. Ogni giorno l’asta cadente s’inclina un niente in più da quella parte. Prego ogni giorno per i miei figli e nipoti perché riconoscano la via, la verità e la vita. Io sono vecchio e la morte che si avvicina mi diviene ogni giorno più familiare e quindi meno paurosa, ma l’avvenire dei giovani cattolici veramente credenti è terribile e glorioso insieme, a seconda della loro forza d’animo e della loro robustezza spirituale. Che la Madonna li assista come assiste tutti i Martiri che ogni giorno testimoniano eroicamente la loro fede nel mondo.