di Annamaria Maraffa
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Giovanni d’Avila è un sacerdote di oltre 500 anni fa, ma tuttora è un grande modello per i preti e i laici cristiani. L’editrice Segno di Udine ha stampato il libro curato da don Marcello Stanzione e intitolato “365 giorni con san Giovanni d’Avila”. Il santo vissuto nel secolo d’oro spagnolo era un grande conoscitore della Bibbia, dei Padri della Chiesa, dei teologi scolastici e degli autori del suo tempo. Studiò e diede diffusione alla dottrina del Concilio di Trento con l’obbiettivo di ostacolare il cammino delle opinioni dei riformatori protestanti di cui era al corrente e che spesso cita nelle sue opere per fare apologia della fede cattolica. La sua biblioteca era molto ben fornita e dedicava allo studio, sempre indirizzato alla predicazione alla direzione spirituale, varie ore al giorno.
I presbiteri, i seminaristi e i laici cattolici impegnati del ventunesimo secolo troveranno in San Giovanni d’Avila un modello del vero apostolo, un esempio vivo della carità pastorale vissuta quotidianamente nell’esercizio del sacro ministero. Egli come criterio di discernimento nei candidati al sacerdozio indica lo spirito di povertà e dei preti dice che sono i padri dei poveri. Richiama l’attenzione dei governanti perché evitino spese superflue ed inutili e diano occupazione a tutti preoccupandosi in modo particolare dei poveri. Al Concilio di Trento, tramite l’arcivescovo Guerrero, chiese che si rinnovassero le Confraternite nella loro dimensione sociale e che in ogni paese ne esistesse almeno una che si occupasse concretamente dei poveri preferibilmente creando un ospedale. Le scuole da lui fondate erano normalmente destinate ai bambini poveri.
Ma egli non era assolutamente un’assistente sociale, la sua attività sacerdotale multiforme era sempre accompagnata dalla preghiera. Di solito pregava due ore la mattina e due ore il pomeriggio. Giovanni definisce l’orazione come una voce segreta e interiore con cui l’anima si mette in comunicazione con Dio ed esorta tutti i ministri a fare esperienza della preghiera ammonendo che coloro che non si preoccupano di avere un atteggiamento permanente di preghiera, sono come coloro che con una sola mano nuotano, con una sola mano litigano e con un solo piede camminano. Il suo chiodo fisso per la vera riforma della chiesa consisteva nella selezione e nella buona formazione dei pastori che dovevano cercare di servire Cristo e di edificare la Chiesa e non di accumulare rendite o cariche di prestigio.
Dalla lettura dei testi di San Giovanni d’Avila verrà certamente una grande spinta per la vera riforma della Chiesa cattolica attuale che è in grande declino spirituale. Questo libro contiene un pensiero al giorno, per un intero anno, del grande riformatore del clero secolare spagnolo ed è pure adatto ai laici; in appendice sono riportati diverse preghiere, la liturgia delle ore e la santa Messa in onore di san Giovanni d’Avila. Si termina poi con uno studio di padre Ignazio Suarez sull’angelologia di questo recente dottore della Chiesa.