di Giulia Bianco
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E’ crollata; è crollata la splendida basilica di san Benedetto a Norcia che sorgeva proprio sulla casa natale dei due santi, Benedetto e Scolastica.
Ora i fedeli sono inginocchiati davanti alle macerie e con i frati e le suore, guardando alla basilica
di cui è rimasta solo la facciata, pregano nel silenzio e nell’attesa.
La scossa è stata fortissima ed è stata avvertita praticamente in tutta Italia, ma quello che più colpisce, di questa tragedia, è proprio il crollo di questa chiesa, simbolo dell’Europa e delle sue radici cristiane.
San Benedetto, patrono proprio d’Europa, con la sua azione evangelizzatrice e profetica fece uscire il continente da una crisi profondissima, in primis una crisi di fede. Il suo operato, riassunto nella celebre regola “ora et labora” è quindi anche un monito a noi, che stiamo contribuendo alla dissoluzione del nostro mondo e della nostra fede.
L’Europa è schiava delle dottrine liberiste, economiche e sociali, con un pontefice che omaggia Lutero e quasi lo santifica, la famiglia è sotto attacco, i nostri stili di vita sono egoisti e consumisti.
E’ impressionante come di questa splendida chiesa, che riassume splendidamente lo stile gotico e romanico, sia rimasta solo la facciata, come a sottolineare che l’unica parvenza dell’Europa vera, del Cristo e dei popoli, sia solo un viso truccato e nel cuore, invece, completamente perduta, macerie.
In queste ore terribili, mentre si contano i danni e si assistono le persone, si avverte come l’urgenza più grande, sia quella di inginocchiarsi e porsi tutti sotto il manto di Maria Santissima.
San Benedetto, che ricostruì l’Europa con i suoi santi confratelli, riprendendo il monachesimo orientale e fondando un ordine che fosse su tutto “ scuola di servizio divino” in ginocchio di fronte all’Altissimo, ci spinge a fare altrettanto.
L’Europa crolla, assieme a questa Chiesa, sistematicamente minacciata dal suo interno.
Rileggiamo dunque la regola del patrono d’Europa e mettiamoci alla sua sequela; lui, che visse un’epoca di caos politico e vuoto culturale, deve essere la nostra guida in questi tempi incerti. Riscopriamo la sua eredità spirituale e la sua testimonianza di vita, riallacciamo i fili della vera identità europea, riscopriamo e testimoniamo le nostre radici cristiane.
La comunità dei cattolici, la famiglia, la cultura, la visione unificante della storia che compie Dio.
Facciamo risorgere questa basilica, facciamola risorgere facendo risorgere l’Europa, sintetizzando di nuovo le due sfere dell’esistenza umana, la corporale e la spirituale, torniamo in armonia con Dio, ristabiliamo il patto di fedeltà che Lui liberamente ci chiede.
L’inquietante sterilità spirituale europea ha spogliato l’uomo della sua essenza primaria. Ricostruire l’Europa attraverso San Benedetto è oggi il compito, che questo sconvolgente terremoto ci assegna.
Usciamo da questa notte spirituale e facciamone uscire l’Europa, favoriamo l’autonomia nazionale di ciascun Paese e garantiamo la difesa della complementarietà culturale di questo nostro continente.
San Benedetto ci è stato donato da Dio proprio per ricostruire sulle macerie di un mondo che nella massima libertà ha stretto le sue catene.
Ciascuno di noi si inginocchi, di fronte alle macerie di Norcia, di fronte alle macerie dell’Europa e trovi, con la grazia di Dio, la gioia del proprio “ora et labora”.
9 commenti su “Crolla Norcia, crolla l’Europa – di Giulia Bianco”
Chissà … Forse il crollo della chiesa-casa di san Benedetto, e’ la metafora di un’Italia che di fatto sta apostatando giorno per giorno. Forse stanno per avverarsi gli ultimi tempi.
Forse si o forse no, ma qualsiasi sia la risposta occorre RESISTERE E PREGARE.
Grazie per questo articolo breve e bellissimo. La nostra sterilità spirituale va di pari passo con quella fisica, giacché non si fanno più figli, e si delega al mussulmano invasore il compito di ripopolare un’Italia, un’Europa ormai completamente decadute. Terre di conquista. Sapremo rialzare in extremis la testa? O riponiamo la nostra speranza solo nello straniero? Rileggersi il coro dell’atto III dell’Adelchi:
[…]Il forte si mesce col vinto nemico;
Col novo signore rimane l’antico;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
Si posano insieme sui campi cruenti
D’un volgo disperso che nome non ha.
La ringrazio per i complimenti; sulla sterilità spirituale e fisica non posso che essere concorde, nell’augurami la tempestiva inversione di questa maledetta tendenza, che ci porta non solo a non fare più figli, ma anche a rifiutare quelli che ci vengono donati.
Prego che gli italiani restino e resistano, come da secoli hanno fatto, mi scusi ma Manzoni a volte lo digerisco poco.
“todo modo para buscar la voluntad divina”
Se e’ volonta di Dio che questa europa marcia e ributtante, sia distrutta, cosi’ sia.
E bergoglio ( tra altro anche “primate” d’Italia, per chi crede sia cattolico) in giro per celebrare colui che diede l’inizio alla divisione – a guerre, scisma, eresie e cruenti persecuzioni di cattolici in vari paesi… terribili, come quelli in Inghilterra – tra fratelli nella Fede cattolica in Europa.
Grazie per questo articolo, chiaro e netto nel giudizio. Che la Vergine Santa acceleri con le sue preghiere e le nostre la morte del vecchio mondo e la nascita dei cieli nuovi e terra nuova che l’umanità attende con trepidazione. Chiediamole di mitigare, col suo amore di madre, i dolori di questo parto che ci condurrà alla vittoria del suo Cuore Immacolato.
Sono d’accordo con lei, gent.ma claudia. Ma non si potrebbe cambiare nickname? Grazie.
La decadenza dell’Europa..e dell’Italia..e invece che dare i fondi per ricostruire questi pezzi di storia italiana e cristiana si danno i soldi a chi progetta l’invasione islamica..firmiamo la nostra condanna come italiani e come cristiani..