di Rodolfo de Mattei
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Per la prima volta dalla sua fondazione, l’Unione Europea sfilerà ufficialmente con un suo rappresentante all’EuroPride 2016, il più importante evento LGBT a livello europeo, che si tiene in Europa dal 1992, anno in cui si svolse a Londra la prima manifestazione omosessualista di carattere comunitario.
Come l’Osservatorio Gender aveva scritto lo scorso febbraio, il nome della “Europese Commissie” figura infatti alla posizione 21 dell’elenco delle 80 imbarcazioni che parteciperanno alla parata europea dell’orgoglio omosessuale che ha avuto inizio sabato 23 luglio e si concluderà domenica 7 agosto ad Amsterdam, città simbolo di tolleranza e di ogni tipo di libertà.
A rappresentare l’Europa vi sarà Vera Jourova, Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere nella Commissione, che ha accolto l’invito degli organizzatori, dichiarando:
“Ci ho pensato a lungo. Mi dicevo, a volte queste parate sono provocatorie ma non risolvono i problemi reali che deve affrontare la comunità Lgbt. Sono forse un po’ vecchiotta, o troppo conservatrice, ma ero convinta che la differenza la dovessero fare le nostre iniziative legislative. Poi però c’è stato l’attacco di Orlando, mi ha scioccata, mi ha convinta: dovevo esserci, dovevo andare”.
In realtà, dietro tali parole di circostanza, la Jourova sarà all’EuroPride anche per raccogliere gli applausi per la recente iniziativa della Commissione Europea “List of actions by the Commission to advance LGBTI equality”, firmata lo scorso venerdì 17 giugno da tutti e 28 gli Stati membri dell’Unione Europea, di cui l’Osservatorio aveva riportato qui.
Una dettagliata lista di azioni, riportate in un corposo documento di 24 pagine recante un elenco di misure a sostegno della “uguaglianza LGBTI” con l’obiettivo dichiarato di dare un’ulteriore accelerazione all’agenda gender in tutta Europa. Tra queste, anche l’istituzione di una sorta di “osservatorio” permanente sui “diritti” LGBT nei diversi paesi della UE, volto a “combattere la discriminazione per motivi di orientamento sessuale e identità di genere“.
TRIENNIO LGBT 2016-2019
Una vera e propria campagna di promozione LGBT per il triennio 2016-2019 che – secondo le parole della stessa Jourova – prevede
“un’attività di comunicazione e di sensibilizzazione al fine di aiutare a migliorare l’imparzialità, l’accettazione e la parità dei diritti delle persone LGBTI in Europa, coinvolgendo stakeholder a tutti i livelli, dalle Ong alle autorità nazionali, ai media”.
In questo ottica, l’Europride rappresenta una formidabile occasione per tessere relazioni e concordare nuove strategie operative. A tale proposito, il commissario della UE Jourova ha in programma per Amsterdam una fittissima agenda di impegni “pro-gender” che, tra gli altri incontri, prevede quelli con Randy Berry, inviato speciale Usa dei diritti Lgbti, con il ministro maltese per il dialogo sociale Helena Dalli e con il direttore dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali Michael O’Flaherty.
In occasione della manifestazione europea dell’orgoglio gay , la Commissione Europea ha lanciato anche una speciale campagna di comunicazione LGBT online, intitolata “Share Your Dream”, pubblicando sulla sua pagina Facebook un video accompagnato dal seguente slogan:
No matter who we love or who we are, we all share the same dreams! Discrimination on the grounds of sexual orientation and gender identity has no place in our society | #EuroPride (Non importa chi amiamo o chi siamo, tutti noi condividiamo gli stessi sogni! La discriminazione riguardo l’orientamento sessuale e l’identità di genere non ha posto nella nostra società)
Per sottolineare l’importanza dedicata al tema, la Commissione ha creato un’apposita pagina web riguardante l’iniziativa “Share Your Dream”dove è possibile consultare link sull’argomento e scaricare diverso materiale ad hoc pronto per essere condiviso sui social media.
BARCONI DIVERSI
Al di là delle considerazioni sul “gender diktat” imposto dalla UE agli Stati membri, l’immagine della “Commissione Europea” festosa sulla barca LGBT per i canali di Amsterdam fa venire alla mente un parallelo con i barconi ben meno festosi che, giorno dopo giorno, sbarcano sulle coste dell’Europa carichi di immigrati, e all’inquietante allarme lanciato in questi giorni dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che in Parlamento per un’audizione al Comitato Schengen ha così messo in guardia:
“dalle informazioni disponibili risulta in corso una serrata verifica investigativa sull’ipotesi che fiduciari dell’Isis svolgano ruoli cruciali di controllo e di indirizzo nella gestione dei flussi migratori verso l’Italia”.
L’Unione Europea, che dopo aver volontariamente reciso le proprie radici cristiane, al motto di “Share Your Dream”, sogna di costruire un’utopistica identità onnicomprensiva (fuorché la religione), rischia di avere un bruttissimo risveglio.
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3 commenti su “EuroPride 2016: per la prima volta l’Unione Europea ad una manifestazione LGBT – di Rodolfo de Mattei”
Un’ altro ulteriore passo verso la distruzione delle anime.
Due riflessioni.
Chi abbia avuto la ventura di conoscere qualche funzionario o simil-funzionario in quota UE sa che nei corridoi di quella specie di sodoma in technicolor ormai i giovani e implumi stagisti sono molto piu’ ricercati delle giovani e disponibili stagiste. E’ il segno dei tempi e questa pagliacciata non mi stupisce.
Quanto al Ministro della Giustizia che si permette di mostrare ancora il ceffo, e’ agevole replicare che i flussi migratori costituiscono un’impresa delinquenziale alla quale tutti partecipano: dai Governi euro-americani, a vasti settori della Chiesa, al verminaio delle onlus, caritas e compagnia ragliante. Per cortesia, abbiano almeno rispetto della nostra intelligenza ed evitino ulteriori scene da avanspettacolo..
Ma se tutti questi personaggi gayoni cercano magari il Signore, “chi sono io per giudicarli”?