Calendario tradizionale. Giovedì 28 luglio 2016. Santi Martiri Nazario e Celso. Per il Martirologio clicca qui
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Gentili amici,
siamo impegnati questa settimana a pregare in riparazione dell’uccisione di innocenti e del sacrilegio compiuti da assassini islamici nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray a Rouen, in Francia. Ricordiamoci che possiamo rileggere, cliccando qui, le modalità della preghiera di riparazione. È prezioso anche l’ausilio del libretto con gli Atti di devozione al Sacro Cuore e le Litanie del Sacro Cuore (clicca qui).
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Per la nostra formazione, leggiamo il capitolo “Fuori della Chiesa non c’è salvezza”: perché l’ecumenismo è un errore?”, tratto dal libro “Lettera aperta ai cattolici perplessi”, di Mons. Marcel Lefèbvre. Il testo potrà anche essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
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NOTIZIE E AVVISI
– Ogni domenica e festa di precetto a Bergamo, alle ore 9.00, nella chiesa della Madonna della Neve, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– Ogni domenica e festa di precetto a San Lorenzo, frazione di Pizzoli (AQ), alle ore 18.00, presso l’Abbazia di Sant’Equizio, viene celebrata la Santa Messa in rito antico.
– Ogni domenica e festa di precetto a Milano, nella chiesa di Santa Maria della Consolazione, in largo Cairoli, viene celebrata alle 10.00 la Santa Messa in Rito ambrosiano antico. Per informazioni:http://messatradizionalemilano.blogspot.it/ . La celebrazione della Santa Messa è sospesa nel mese di agosto.
– Ogni domenica e festa di precetto, a Monza, viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 18.45, nella chiesa delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, via Italia 37. Per informazioni, cliccare “La Messa di sempre – Monza” . La celebrazione della Santa Messa è sospesa nei mesi di luglio e agosto.
– Ogni primo venerdì del mese, al Priorato Madonna di Loreto, a Rimini-Spadarolo, alle ore 21, Adorazione Eucaristica notturna per riparare le offese e gli oltraggi al Sacro Cuore di Gesù.
– a Firenze, nell’Oratorio di S. Francesco Poverino, Santa Messa domenicale in rito antico alle ore 10 e tutti i venerdì, alle ore 18.30, Preghiera di Riparazione (S. Rosario, Litanie del Sacro Cuore, Atto di riparazione ed altre preci anche per impetrare l’aiuto divino alla Chiesa martire della ferocia islamica). Per informazioni: Dante Pastorelli, dante.pastorelli@virgilio.it, tel. 055.600804. Si informa che dopo la S. Messa di Domenica 26 Giugno l’attività religiosa, compresa la Preghiera di Riparazione al Cuore di Gesù, è sospesa. La celebrazione della S. Messa riprenderà regolarmente Domenica 4 Settembre, sempre alle ore 10. La Preghiera di Riparazione riprenderà il venerdì successivo come di solito alle 18,30.
Nel corso della pausa estiva saranno effettuati importanti lavori di ristrutturazione all’immobile.
– Ogni venerdì un gruppo di fedeli si ritrova per la preghiera a Cremona. Per informazioni: Mauro Faverzani – mauro.faverzani@gmail.com
– Ogni primo venerdì del mese viene celebrata la Santa Messa in rito antico alle 19.30 a Modena nella parrocchia dello Spirito Santo in via Fratelli Rosselli. Vi partecipano alcuni aderenti alla Lega di riparazione secondo le intenzioni proposte dalla nostra iniziativa. Ricordiamo che nella medesima chiesa viene celebrata ogni domenica alle 17 la S. Messa (dal 2007) e, a richiesta, anche gli altri sacramenti.
– Se altri sacerdoti fossero disposti a fare lo stesso nella zona in cui operano, ce lo facciano sapere e provvederemo a darne comunicazione.
– Ricordiamo che è possibile anche il semplice incontro tra laici che preghino secondo le intenzioni della Lega come già indicato. Anche in questo caso, sarebbe utile segnalarcelo in modo da poterne dare comunicazione. Rimane il fatto che lo strumento più efficace per la diffusione è il passaparola, che sarebbe meglio chiamare apostolato.
– Nei limiti delle nostre forze, siamo a disposizione per incontrare gli amici che intendono impegnarsi in questa impresa. Per questo, si faccia riferimento all’indirizzo di posta elettronica della Lega di riparazione, legariparazione@email.it , e troveremo il modo e il tempo per farlo.
Paolo Deotto – Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
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LETTURA DI FORMAZIONE
“Fuori dalla Chiesa non c’è salvezza”: perché l’ecumenismo è un errore?
di Mons. Marcel Lefèbvre
per scaricare il testo in formato pdf, clicca qui
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Nella confusione di idee delle quali attualmente certi cristiani sembrano piacevolmente compiacersi, è insita una tendenza particolarmente dannosa per la fede e tanto più pericolosa in quanto si presenta sotto le apparenze della carità: l’ecumenismo. Il termine, apparso nel 1927 all’epoca di un Congresso tenutosi a Losanna, avrebbe dovuto già di per sé stesso mettere in guardia i cattolici se avessero badato alla definizione che ne dànno tutti i dizionari: «Ecumenismo: movimento favorevole alla riunione di tutte le Chiese cristiane in una sola». Non si possono fondere princìpi contraddittori, è ovvio; non si possono riunire, in modo da farne un tutto unico, la verità e l’errore. A meno di adottare gli errori e di rigettare tutta o in parte la verità. L’ecumenismo si condanna da solo.
Il sostantivo ha conosciuto una tale voga dopo l’ultimo Concilio, da entrare anche nel linguaggio profano. Si parla di ecumenismo universitario, di ecumenismo informatico o chissà che altro, per esprimere un gusto o un partito preso di diversificazione, di eclettismo. Nel linguaggio religioso, si è ultimamente esteso perfino alle religioni non cristiane […].
Oggi tutte le religioni hanno diritto di cittadinanza nella Chiesa […]. Non finirei più di citare gli esempi di sincretismo ai quali assistiamo. Si sviluppano associazioni, nascono movimenti che trovano sempre come presidente un ecclesiastico «in ricerca», come quello che vuole arrivare «alla fusione di tutte le spiritualità nell’amore».
[…] L’ecumenismo, nella sua accezione stretta e quindi riservata ai cristiani, organizza celebrazioni eucaristiche comuni con i protestanti […].
Che cosa può concludere da tutto questo il cattolico che vede le autorità ecclesiastiche dare copertura a cerimonie così scandalose? Che tutte le religioni si equivalgono, che potrebbe benissimo trovare la propria salvezza sia presso i buddisti che presso i protestanti. Corre così il rischio di perdere la fede nella Santa Chiesa. È infatti ciò che gli suggeriscono. Vogliono sottoporre la Chiesa al diritto comune, vogliono porla sullo stesso piano delle altre religioni. Ci si rifiuta di dire, anche fra i preti, i seminaristi e i professori di seminario, che la Chiesa cattolica è la sola Chiesa, che essa possiede la Verità, che è la sola capace di dare la salvezza agli uomini per mezzo di Gesù Cristo. Adesso si dice apertamente: «La Chiesa è fermento spirituale nella società, ma uguale alle altre religioni, tutt’al più forse un po’ migliore delle altre…». A rigor di termini si accetta, e neanche sempre, di accordarle una leggera superiorità. In tal caso la Chiesa sarebbe solamente utile, non più necessaria, e costituirebbe uno dei tanti mezzi di salvezza.
Occorre dirlo chiaramente: una tale concezione si oppone in modo radicale allo stesso dogma della Chiesa cattolica. La Chiesa è la sola arca di salvezza, non dobbiamo aver paura di affermarlo. Spesso avrete sentito dire: «Fuori della Chiesa non c’è salvezza», frase che urta la mentalità contemporanea. È agevole far credere che questo principio non sia più in vigore, che sia stato abbandonato, in quanto sembra di una severità eccessiva.
E invece no: niente è cambiato, niente può essere cambiato in questo campo. Nostro Signore non ha fondato più chiese, ne ha fondata solo una. C’è una sola Croce per mezzo della quale si può salvare, e questa Croce è affidata alla Chiesa cattolica: non è stata data ad altre. Alla sua Chiesa, sua mistica Sposa, il Cristo ha accordato tutte le sue grazie. Nessuna grazia al mondo, nessuna grazia nella storia del’umanità sarà elargita senza passare dalla Chiesa.
Vuol forse dire che nessun protestante, nessun mussulmano, nessun buddista, nessun animista si salverà? No, e sarebbe un altro errore pensarlo. Coloro che gridano all’intolleranza citando la formula di san Cipriano: «Fuori della Chiesa non c’è salvezza», in realtà rigettano il Credo («Credo in un solo Battesimo per la remissione dei peccati») perché non sono sufficientemente istruiti su ciò che è il Battesimo. Ci sono tre modi di riceverlo: il Battesimo di acqua, il Battesimo di sangue (è quello dei martiri che hanno confessato la fede quando erano ancora catecumeni) e il Battesimo di desiderio.
Il Battesimo di desiderio può essere esplicito. Molte volte, in Africa, sentivamo dire da qualcuno dei nostri catecumeni: «Padre, mi battezzi subito, perché se io morissi prima del suo prossimo ritorno andrei all’inferno». Noi gli rispondevamo: «No; se non hai peccati mortali sulla coscienza e hai il desiderio del Battesimo, hai già la grazia dentro di te».
Questa è la dottrina della Chiesa, che riconosce anche il Battesimo di desiderio implicito. Esso sta nel compiere la volontà di Dio. Dio conosce tutte le anime e sa quindi che fra i protestanti, i mussulmani, i buddisti e nell’umanità intera ci sono anime di buona volontà. Esse ricevono la grazia del Battesimo senza saperlo, ma in modo effettivo. Così anche esse entrano nella Chiesa.
L’errore però consiste nel pensare che esse si salvino per mezzo della loro religione. Si salvano nella loro religione, ma non tramite la loro religione. Non si salvano mediante l’Islam o lo scintoismo. In cielo non c’è una Chiesa buddista, né una Chiesa protestante. Sono ragionamenti che possono sembrare difficili a capirsi, ma la verità è questa. Non sono io che ho fondato la Chiesa, ma Nostro Signore Figlio di Dio. Noi siamo obbligati, sì, noi sacerdoti, a dire la verità.
Ma a prezzo di quali difficoltà gli uomini dei paesi non raggiunti dal Cristianesimo arrivano a ricevere il Battesimo di desiderio! L’errore fa da schermo allo Spirito Santo. Questo spiega perché la Chiesa abbia sempre inviato missionario in tutto il mondo e perché moltissimi di loro siano stati martirizzati. Se si può trovare la salvezza in qualsiasi religione, perché traversare i mari, andare incontro a climi insalubri, a una vita penosa, alla malattia e ad una morte precoce? Dopo il martirio di santo Stefano, il primo ad avere offerto la vita per Cristo e che si festeggia per questa ragione il giorno dopo Natale, il 26 dicembre, gli Apostoli s’imbarcarono per andare a portare la buona novella nel bacino mediterraneo. L’avrebbero fatto se ci si poteva salvare anche praticando il culto di Cibele o i misteri di Eleusi? Perché Nostro Signore avrebbe loro detto: «Andate ad evangelizzare le nazioni»?
È pazzesco che oggi alcuni pretendano di lasciare che ognuno trovi la propria strada verso Dio seguendo le credenze in uso nel suo «ambiente culturale». Ad un prete che voleva convertire dei piccoli mussulmani, il suo Vescovo ha detto: «Ma no, ne faccia dei buoni mussulmani, sarà molto meglio che farne dei cattolici!». Mi hanno assicurato, ed io posso dirlo con certezza, che i padri di Taizé* avevano chiesto, prima del Concilio, di abiurare i loro errori e divenire cattolici. Allora le autorità hanno loro detto: «No, aspettate! Dopo il Concilio farete da ponte fra i cattolici e i protestanti». Coloro che hanno dato questa risposta si sono assunti una pesante responsabilità davanti a Dio, perché la grazia viene ad un dato momento e poi forse non viene mai più. Attualmente i padri di Taizé, che hanno senza dubbio buone intenzioni, sono ancora sempre fuori dalla Chiesa e seminano la confusione nelle coscienze dei giovani che vanno da loro.
Le conversioni si sono brutalmente inaridite in paesi come gli Stati Uniti, dove se ne contavano circa 170mila all’anno, la Gran Bretagna e l’Olanda… Lo spirito missionario si è spento, perché stata data una cattiva definizione della Chiesa e anche perché è intervenuta la dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa, di cui adesso dovrò parlare.
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* Comunità monastica protestante fondata nel 1940.
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Fonte: Mons. Marcel Lefèbvre, Lettera aperta ai cattolici perplessi, Albin Michel, Parigi 1985, trad. italiana Spadarolo-Rimini 1986, pp. 77-81.