di Piero Vassallo
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Il fascismo fu uno scandalo intollerabile, diffamato e deprecato perché dimostrava la possibilità di sedare, mediante la riforma corporativa, i conflitti sociali, che tormentavano le società moderne (conflitti purtroppo rilanciati dall’antifascismo trionfante e gongolante).
Il governo di Benito Mussolini mise ordine nella società nazionale, aggiornando e attuando i princìpi della tradizione italiana, che è ordinata al superamento dei sistemi fallimentari, in tormentosa e infausta circolazione nel mondo moderno – l’individualista di stampo anglo-americano e il collettivismo in spettrale attività nelle riserve dell’ideologia sovietica.
L’Italia del Ventennio fascista era una nazione all’avanguardia, oggetto di ammirazione (e purtroppo di invidia spietata) perché aveva attuato la soluzione del conflitto sociale, un male che il pensiero pre-fascista giudicava invincibile.
La oligarchia di stampo liberale nutriva un’imparruccata, soffocante superstizione intorno alla mano magica del mercato, la fantasticheria marxiana rovesciava la speranza dei popoli oppressi in un patibolo nel sogno del paradiso in terra.
La rivoluzione fascista, vincente sfida alle ideologie, irritava e inferociva i produttori degli incubi sociali, ma destava, nella mente degli italiani fedeli all’umile Italia, la consapevolezza di vivere una straordinaria, esaltante avventura, la rivolta contro i poteri dell’illusione a due teste matte.
Sagace interprete della storia contemporanea, Pierfranco Malfettani rievoca le imprese italiane nella seconda guerra mondiale, alle quali partecipò il fratello di sua madre, Nino Solinas (1923-1943), un giovane, esemplare fascista di Novi Ligure.
Promettente disegnatore, Nino Solinas rinunciò alle promesse della sua maestria per arruolarsi, giovanissimo volontario, nelle Camicie nere. Fu valoroso combattente in Jugoslavia e in Russia, prima di ammalarsi e di morire a causa di una infezione polmonare, probabilmente causata dalla ripetuta esposizione alle intemperie.
Edite in Genova dalla libreria editoriale Sibilla, le lettere di Nino e indirizzate ai familiari in trepida attesa (lettere finalmente pubblicate in un volume intitolato Noi marceremo sempre avanti) destano viva commozione nei lettori indenni dall’umiliante influsso del pensiero atlantico.
Le lettere di Solinas sono proposte agli italiani che nutrono un ostinato, irriducibile amor di Patria e perciò ammirano l’eroismo dei valorosi combattenti nella seconda guerra mondiale.
La testimonianza di Nino, infatti, è lo specchio della passione patriottica, ispirata dalla religione cattolica e condivisa dalla totalità degli italiani combattenti nella seconda guerra mondiale.
Al proposito Malfettani rammenta che “Soldato politico, in quanto volontario fascista, Nino dimostra a parole di disprezzare il nemico. … Il massimo del disprezzo Nino lo riserva all’Inghilterra e agli imboscati italiani”.
Nelle lettere del giovane combattente si legge anche e sopra tutto l’amore per i familiari, un sentimento che la cultura al potere nel Ventennio fascista aveva incrementato. Vero è che la legge divorzista, promulgata da una maggioranza disonesta, in vista della devastazione della civiltà italiana, fu imposto dal voto di una maggioranza antifascista. A parole indenni dalla colpa fascista i vecchi democristiani furono infatti obbligati a riconoscere che fondamento della civiltà è il matrimonio indissolubile.
7 commenti su “Pagine di storia proibita. Le lettere di un combattente in camicia nera dal fronte russo – di Piero Vassallo”
Grande verità, che fa ancora tanta paura, ‘ et pour cause’… Ma verità resta, e le balle si afflosciano come si vede ogni giorno più…. E’ questo il prezzo che dobbiamo scontare per gloriarci di esser comunque antifascisti e democratici??? Chi si accontenta gode ( e capisco per chi gode veramente, ma per la stragrande maggioranza che deve pagare essa sola quel conto???…)
Caro bbruno, ho come l’impressione che in giro ci sia ancora tanta gente cornuta e mazziata, ossia alla fin fine contenta di quello che le danno a bere… finché ci sarà quest’ignoranza, che secondo me sfocia nel masochismo, noi saremo spacciati, e “chi gode veramente” per riprendere le sue parole… godrà sempre di più.
Coraggioso e pertanto,schietto come sempre, il nostro Prof. Pierangelo Vassallo. Bravissimo!
Ottimo articolo.
Bravo Vassallo!
Sintesi azzeccatissima! Complimenti!
questi sono veri uomini: Amore per la Patria, per la Famiglia per Dio,altro che queste mezze cartucce ( o calzette)o come volete chiamarle…di cui è strapiena l’Italia ( di oggi) a partire dai mentecatti che ci governano!