Al cimitero di Desio, nello spazio riservato alla sepoltura dei bambini uccisi con l’aborto, è tornata la Croce, che era stata rimossa poche settimane fa, come i lettori di Riscossa Cristiana ricordano (CIMITERO DI DESIO. IL SEPPELLIMENTO DEI BIMBI UCCISI CON L’ABORTO. DOPO LA RIMOZIONE DEL CROCIFISSO, GIORGIO CELSI CI SCRIVE…).
È ancora il nostro amico Giorgio Celsi che ci informa, e riportiamo la sua lettera. Insieme a Anna Maria Pacchiotti e a Leonardo Chiesa, presidente dell’Associazione Mai Nati, ha potuto constatare che l’impegno del Decano, mons. Elio Burlon, non è stato inutile.
Questa vicenda, che ha avuto aspetti davvero sconcertanti (si può negare persino la dignità e la carità di una Croce a bambini uccisi?) ci dimostra che mai, ripeto mai, bisogna tacere di fronte al sopruso, di fronte alla disumanità, di fronte a una “cultura” di morte, che vuole cancellare le stesse tracce dei suoi delitti. In nome della libertà lorsignori hanno voluto permettere alle madri di abortire; in nome della libertà vogliono impedire anche il ricordo e la pietà per le vittime dei crimini. Come si vede, siamo alla distruzione non solo della pietà cristiana, ma anche della logica.
La strada per uscire dalla barbarie è lunga e faticosa, e irta di ostacoli. È una strada che comporta il recupero dei sentimenti di umanità, della stessa capacità logica, distrutte dal delirio relativista e nichilista che domina nella cultura, nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione. Ma è anche l’unica strada per ridare all’uomo la dignità.
Ricordiamo a questo proposito l’iniziativa di “24 ore di preghiera” contro l’aborto, che si terrà in diverse città dal 2 al 3 novembre 2012, e ricordiamo fin d’ora la Marcia Nazionale per la Vita, la cui terza edizione si terrà a Roma, il 12 maggio 2013. Lo scorso 13 maggio la Marcia Nazionale per la Vita raccolse a Roma 15.000 persone, e rappresentò la più grande testimonianza collettiva in Italia della volontà dei cristiani e di tutti gli uomini che ancora hanno a cuore la civiltà e l’umanità di difendere integralmente il dono della Vita, dal concepimento alla morte naturale.
PD
Ecco quanto ci ha comunicato Giorgio Celsi:
La croce e i fiori sono tornati a vegliare e a dare dignità almeno nella morte ai nostri fratellini abortiti.
Grazie al tempestivo interessamento di Monsignor Elio Burlon che si è recato a parlare con il sindaco di Desio, la croce e i fiori che erano stati rimossi dal luogo di sepoltura dei bambini abortiti nel cimitero di Desio su ordine di un assessore sono stata riportati in loco… ma la strada da percorrere per dare una degna sepoltura ai bambini abortiti nell’Ospedale di Desio è ancora assai lunga e impervia. Presto si dovrà riuscire a tumularli in casse di legno, anziché negli scatoloni dei rifiuti speciali, o peggio ancora nei sacchi dell’immondizia come fatto finora; inoltre dovremo cercare di far stabilire un giorno fisso per la sepoltura, così da poter coinvolgere, come vorrebbe Monsignor Burlon, di volta in volta tutte le parrocchie del Decanato. Si dovrà anche pensare a segnalare ogni seppellimento con una targa o una piccola lapide che riporti almeno la data della sepoltura, in modo tale che una mamma pentita di aver abortito abbia la possibilità di sapere dove andare a pregare per il proprio bambino. La cosa più importante però è riuscire a fare in modo che questi bambini-il nostro prossimo- in futuro non vengano più soppressi e a tal fine stiamo preparando il comitato referendario per l’abrogazione della legge 194 in materia di aborto. (www.no194.org).
Concludo con le belle le Parole di Dante Alighieri :
Siate, cristiani, a muoversi più gravi;
non siate come penna ad ogni vento,
e non crediate ch’ogni acqua vi lavi.
Giorgio Celsi – Vicepresidente Associazione “NO194”
La Croce è tornata a Desio, nel campo di sepoltura dei bambini uccisi con l’aborto
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