di Giuseppe Brienza
fonte: La Stampa
Durante l’intervista a un network statunitense le dichiarazioni shock della madre del rapper canadese, idolo delle teenagers
La madre del noto cantante ed attore canadese Justin Bieber ha confessato, durante un talk-show, di aver tentato di abortirlo durante i primi mesi della sua gravidanza e che, quindi, l’idolo di tutte le teenagers americane è nato solo a causa del fallimento del tentato aborto.
Pattie Mallette l’ha dichiarato alla presentatrice Kathie Lee Gifford durante la sua trasmissione in onda su una delle più famose televisioni americane, la «NBC», giustificando il suo gesto anche con la fragilità del percorso esistenziale vissuto fin dall’infanzia. La Mallette, infatti, ha confessato di aver subito abusi sessuali fin dai quattro anni, e di essersi perciò sempre sentita in colpa per la sua situazione, cadendo nella depressione, l’alcolismo e la droga durante l’adolescenza.
Dopo aver tentato persino il suicidio, a 17 anni è rimasta incinta e, tossicomane e sola al mondo, decise di abortire anche per una pressione ambientale e psicologica subita in tal senso un po’ da tutti quelli che gli erano attorno. Ma nel 1993 il medico che in Canada cercò di eseguirle l’aborto fallì nel suo intervento. Fu in quel momento che decise, come ha dichiarato in diretta TV, «semplicemente che non doveva più farlo, non doveva più abortire. Dovevo cercare di fare del mio meglio. E fui decisa a fare tutto quello che c’era da fare per farlo vivere» (cit. in «Justin Bieber a failli être victime d’une ‘IVG’», «Le blog de Jeanne Smits», http://leblogdejeannesmits.blogspot.it/, 19 settembre 2012). La madre lo ha quindi allevato da sola in un alloggio a basso reddito, consentendogli comunque di imparare a suonare, fin da giovanissimo, il pianoforte, la batteria, la chitarra e la tromba.
Durante il suo attuale tour negli Stati Uniti, Justin Bieber si è attirato le critiche dei media liberal quando ha espresso la sua personale contrarietà alla legalizzazione dell’aborto. Il cantante, oggi diciottenne, ha poi deprecato la circostanza per cui i giovani americani, fin dalla più tenera età, sono sottoposti ad un “indottrinamento” insegnandoli quando ancora non è il momento che l’aborto è un «diritto» (cfr. “Bieber Revs Up for Big ‘Believe’ Tour”, in “USA Today”, 19 settembre 2012).
Infatti, secondo gli attuali programmi di educazione sessuale vigenti nelle scuole americane, conformati alle linee guida emanate nel 2004 dal “Consiglio nazionale dell’educazione e dell’informazione sessuale”-“Siecus” (“Sexuality Information and Education Council of the United States”), fra gli obiettivi “educativi” da perseguire per i bambini di età compresa tra i 9 ed i 12 anni, si insegna, normalmente e senza ulteriori spiegazioni, che «Negli Stati Uniti è legale abortire fino a un certo punto della gravidanza».
L’album di Bieber “My World 2.0”, pubblicato nel 2010, ha ottenuto un successo strepitoso in tutto il mondo, debuttando in prima posizione ed entrando nella “Top Ten” di dieci Paesi, e conquistando il disco di platino negli Stati Uniti. Per accompagnare il suo ultimo disco “Believe”, uscito nel 2012, il cantante sarà anche in Europa a febbraio per alcuni concerti. Collegato al tour mondiale vi è anche un progetto di solidarietà promosso da Bieber, il “Believe Charity Drive”, con il quale sono beneficate associazioni che aiutano i parenti ed amici di bambini con il cancro come “Acreditar” e l’italiana “La Grande Casa di Peter Pan Onlus”, che ha sede a Roma (cfr. “Join Justin in his mission to donate $10,000,000 to people in need”, http://www.justinbiebermusic.com/mobile/)