di Giorgio Celsi
Presidente associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”
Vice presidente associazione ”NO 194”
In un periodo di infausta memoria veniva accreditata la tesi “un medico tedesco obbedisce”. Sembra che qualcuno con la campagna iniziata a luglio ”il buon medico non obietta” voglia tornare indietro nel tempo, togliendo la libertà del singolo individuo di obiettare. Ricordo a chi si è inventato questa campagna che non esiste un diritto della donna di abortire (neanche l’iniqua legge 194 lo afferma), quindi perchè ci dovrebbe essere un dovere per il medico di eseguire aborti, quando egli deve lavorare in scienza e coscienza e quando questo è contrario al suo codice deontologico? La sua mission è infatti quella di non nuocere e di difendere il diritto naturale di nascere del bambino concepito.
Va quindi tutelata la libertà di decidere se la propria professionalità, la propria vita, vuol servire la vita oppure la morte, in nome di un diritto inesistente.
Il fatto è che da tempo è in atto un piano “diabolico” per snaturare questa mission di difendere e proteggere la vita, piano che ha avuto il suo apice con la modifica del Giuramento di Ippocrate (che ora chiamerei il “Tradimento di Ippocrate”), togliendo ciò che impediva ai medici la soppressione dei bambini concepiti…“Non somministerò a nessuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, e non prenderò mai un’iniziativa del genere; e neppure fornirò mai a una donna un mezzo per procurare l’aborto. Conserverò pia e pura la mia vita e la mia arte”. Tutto questo in nome di un’ideologia di morte.
Vorrei terminare con un bel pensiero di Toro Seduto, che ci aiuti a far tesoro del grande dono che è la vita, che va difesa “senza se e senza ma”.
Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete.
Il guerriero non è chi combatte, perché nessuno
ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero
per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi,
di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini,
il futuro dell’umanità.