Il 5 febbraio prossimo, alle ore 17, presso il Pontificio Collegio Teutonico di Roma, monsignor Georg Gänswein, segretario di Papa Benedetto XVI, presenterà il libro di Marco Mancini, appena pubblicato dalla casa editrice TAU, intitolato «Benedetto XVI, un Papa totale». Significativo è il fatto che l’autore del veloce e coinvolgente testo (96 pagine, 10 euro, Taueditrice.com) è un giovane giornalista emergente di area cattolica. Ha 33 anni, è accreditato presso la sala stampa della Santa Sede ed è coordinatore dell’agenzia radiofonica “Area”. Scrive su acistampa.com e su korazym.org e ha seguito con intensa partecipazione i conclavi del 2005 e del 2013.
di Luciano Garibaldi
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Il succo del lavoro di Mancini sta nel titolo del libro. Nel senso che Joseph Ratzinger è stato veramente un “Papa totale”. In otto anni di pontificato, ha realizzato una serie di trasformazioni interne alla Chiesa che possono riassumersi nelle seguenti linee direttive: assoluta trasparenza finanziaria; lotta senza cedimenti alla pedofilia; chiusura al relativismo. Certo, il suo cammino con la veste del vicario di Cristo non fu facile, né privo di ostacoli. All’interno stesso del mondo cattolico, le correnti cosiddette “moderniste” cercarono sempre di ostacolarlo. Scrive in proposito Mancini: «L’etichetta di Papa retrogrado e oscurantista Benedetto XVI l’aveva ricevuta fin dal momento della sua elezione. Particolarmente dure furono le critiche suscitate dalla pubblicazione del motu proprio “Summorum Pontificum” del luglio 2007, nel quale il Papa liberalizzava la celebrazione della Messa secondo il rito precedente al Concilio Vaticano II».
Un’altra tappa indimenticabile del cammino di Ratzinger fu il famoso discorso pronunciato il 12 settembre 2006 nell’aula magna dell’Università di Ratisbona, nel corso del quale non ebbe esitazioni a denunciare il lato violento della religione musulmana. Il sacrosanto ammonimento del Papa fu accolto con rammarico dagli ambienti cattolici più rinunciatari e sprovveduti che forse soltanto ora, ovvero dieci anni dopo l’ammonimento di Benedetto XVI, incominciano a rendersi conto di quanto avesse ragione.
Non minore repulsione, negli ambienti che vorrebbero seppellire duemila anni di marcia cattolica verso la salvezza, provocò la revoca della scomunica che era stata impartita, dai suoi predecessori, ai quattro vescovi schieratisi, a suo tempo, a fianco di monsignor Lefebvre. Purtroppo, coloro i quali, al suo interno, tifano per la rovina della Chiesa, manovrarono subdolamente per ostacolare il cammino ratzingeriano. Tra le non poche, subdole manovre, la più eclatante fu quella denominata “Vatileaks”, che vide il coinvolgimento del maggiordomo di Papa Ratzinger, Paolo Gabriele. Nel suo libro, Marco Mancini descrive con precisione l’evento che ebbe certamente una risonanza negativa sulla salute di Benedetto XVI, contribuendo alla sua decisione di rimettere il mandato. E sottolinea come, «già dall’inizio del 2012 numerosi documenti riservati di varia provenienza, giunti sulla scrivania del Papa, erano stati trafugati. Una parte di questi documenti vennero resi pubblici nel maggio successivo».
Sicuramente da leggere, e da meditare, la prefazione al libro, scritta dal cardinale Tarcisio Bertone, non a caso divenuto anch’egli obiettivo dei “modernisti” con il futile pretesto della superficie del suo domicilio: come se disporre di duecento metri quadrati, anziché di cento, fosse una vergogna per un porporato.
Per concludere, uno speciale apprezzamento va alla casa editrice Tau che ha pubblicato il lavoro del giovane Mancini. Sorta nel 1997 con l’obiettivo di realizzare libri ed opuscoli divulgativi sulla evangelizzazione e la pastorale ad uso dei parroci, nel corso degli anni ha ampliato i suoi orizzonti. Il forte desiderio di crescere e di contribuire alla diffusione del messaggio evangelico in altri ambiti, ha spinto la Tau a diversificare l’attività editoriale proponendo pubblicazioni di studio e ricerca, sia di carattere scientifico che divulgativo, riguardanti la cultura cristiana cattolica, l’arte e l’archeologia cristiana. Un esempio: l’ottimo libro di Mancini.
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Nella foto: Marco Mancini consegna la prima copia del suo libro a Benedetto XVI. Sulla destra, monsignor Gänswein.
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2 commenti su “Riconoscere i meriti di Papa Ratzinger – di Luciano Garibaldi”
Benedetto XVI, l’ultimo Papa.
Lo comprerò senz’altro – mi sono praticamente convertita con Benedetto XVI, un grande, grandissimo figlio della Chiesa. Che mi manca moltissimo.