Martedì 1° dicembre 2015, a Borgo San Lorenzo (Fi), alle ore 10,20, presso il Santuario del SS. Crocifisso, nel primo anniversario della morte, S. Messa di requiem in rito romano antico, “ad memoriam” di Lolita Castri Cipriani (madre del nostro collaboratore Pucci) e di tutti i defunti delle famiglie Cipriani – Castri – Berretti – Latini.
Redazione
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Ricordo di Lolita Castri Cipriani
di Enrico Nistri
(fonte: Il Galletto – Giornale del Mugello)
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Se è destino di chi muore giovane essere ricordato per sempre con il volto risparmiato dalle ombre dell’età adulta e dalle rughe della vecchiaia, anche chi scompare in un’età ragguardevole riceve, se lo merita, un privilegio dalla sorte. È il privilegio di essere ricordato con affetto anche perché la sua memoria è legata a un tempo felice del nostro passato, che sappiamo non tornerà più.
Lolita Cipriani nata Castri, come si diceva un tempo, appartiene a quest’ultima categoria di persone. Si è spenta un anno fa a Borgo San Lorenzo ed è vissuta fino agli ultimi giorni della sua vita nell’attico del bel palazzo di piazza Martiri costruito negli anni Cinquanta dal marito Orazio, impresario edìle, da cui poteva dominare con uno sguardo la città e l’alpestre panorama del Mugello. Con lei è scomparsa, insieme a una moglie e a una madre esemplare, modesta ma intelligente, onesta ma piena di vita, saggia ma non saputa, una parte della nostra storia. Non sempre Lolita Cipriani si è potuta considerare una donna fortunata: ha dovuto sopportare terribili lutti familiari, come la morte del figlio primogenito e del nipote prediletto. Eppure della sua lunga e intensa vita è difficile non serbare un lieto e grato ricordo. Chi scrive se la figura, nei racconti del figlio, villeggiante nella Versilia dei primi anni Cinquanta, lontana dalle volgarità del “boom”, nella Forte dei Marmi del “quarto platano”, meta di artisti e scrittori, non di oligarchi russi, che invia il piccolo Pucci a chiedere un autografo a Bruno Cicognani ed Enrico Pea sul rovescio di un pacchetto di Due Palme, la sua marca di sigarette preferita. La rivede, nelle proprie memorie personali, generosa e discreta padrona di casa, regista di trimalcioniche cene nella villa degli Ochi o al Torrino di Scarperia. La ricorda sempre pronta a porgere un piatto o un consiglio, magari stemperando, con l’innato dono di una frizzante ma non acida ironia, le asperità polemiche del figlio.
Pur non avendo compiuto studi accademici, com’era consuetudine per le ragazze della sua generazione, Lolita era infatti una donna non solo di innato buon senso, ma di ricchi interessi culturali. Era una fedele e attenta lettrice del vecchio “Borghese” di Longanesi e Ansaldo, del “Giornale” di Montanelli, del “Candido” di Guareschi (non di quello di Pisanò). Si era formata sui libri di Tito Casini, il “Virgilio mugellano”, come lo definì Papini, e sulla critica manzoniana di Ferruccio Ulivi. Amava i libri sulla Toscana e le sue tradizioni di Giorgio Batini e di Carlo Lapucci ed era orgogliosa dei bei volumi antiquari, dal Dizionario corografico del Repetti alla Storia della letteratura italiana del Tiraboschi, che il marito amava collezionare e che il figlio ha conservato con religiosa devozione. Amava anche le cose del buon tempo antico, compresa la messa col rito romano antico e il canto gregoriano, esaltato da un grande mugellano come il futuro cardinal Domenico Bartolucci, con cui si congratulò di persona quando raggiunse la porpora. Preferiva però tenersi lontana dalle polemiche. Per quelle bastava e avanzava il figlio Pucci…
Proprio una messa di requiem ricorderà il 1° dicembre prossimo Lolita Cipriani. E con lei una parte di Mugello, e d’Italia, che va scomparendo. Purtroppo.
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1 commento su “Martedì 1° dicembre, S. Messa di requiem in rito romano antico, “ad memoriam” di Lolita Castri Cipriani. Un ricordo della defunta – di Enrico Nistri”
Che SIGNORA!!!!
Quanto mi piacerebbe avere avuto il privilegio di conoscerla personalmente!!!!
E’ certamente LASSU’, ma pregherò per lei.