Dopo il Sinodo, cosa accadrà? Per capirlo, basta leggere attentamente il discorso conclusivo tenuto da Bergoglio.
= = = = = = = =
.
Ogni settimana Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
.
Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.
PD
.
Mercoledì 28 ottobre 2015
.
È pervenuta in redazione:
Gentile dottor Gnocchi,
non voglio occupare troppo il suo tempo e mi sbrigo subito con la domanda. Dopo il Sinodo, ognuno ha detto la sua e io non ci ho capito un gran che, ma adesso che cosa accadrà?
Grazie per l’attenzione
Ruggero Nava
.
per non perdere troppo tempo, potrei rimandarla al discorso conclusivo tenuto da Bergoglio sabato scorso. Lì, per usare un termine tanto in voga quanto pericoloso, trova l’ermeneutica della Relatio Finalis approvata dai padri sinodali. Nel suo intervento, il vescovo di Roma, che a suo dire presiede nella carità l’assemblea delle chiese sorelle, spiega caritatevolmente che la conclusione di questo Sinodo:
“Significa anche aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite.
Significa aver affermato che la Chiesa è Chiesa dei poveri in spirito e dei peccatori in ricerca del perdono e non solo dei giusti e dei santi, anzi dei giusti e dei santi quando si sentono poveri e peccatori.
Significa aver cercato di aprire gli orizzonti per superare ogni ermeneutica cospirativa o chiusura di prospettive, per difendere e per diffondere la libertà dei figli di Dio, per trasmettere la bellezza della Novità cristiana,qualche volta coperta dalla ruggine di un linguaggio arcaico o semplicemente non comprensibile”.
Poi, a scanso di equivoci, aggiunge che:
“l’esperienza del Sinodo ci ha fatto anche capire meglio che i veri difensori della dottrina non sono quelli che difendono la lettera ma lo spirito; non le idee ma l’uomo; non le formule ma la gratuità dell’amore di Dio e del suo perdono. Ciò non significa in alcun modo diminuire l’importanza delle formule: sono necessarie; l’importanza delle leggi e dei comandamenti divini, ma esaltare la grandezza del vero Dio, che non ci tratta secondo i nostri meriti e nemmeno secondo le nostre opere, ma unicamente secondo la generosità illimitata della sua Misericordia (cfr Rm3,21-30; Sal 129; Lc 11,37-54). Significa superare le costanti tentazioni del fratello maggiore (cfr Lc 15,25-32) e degli operai gelosi (cfr Mt 20,1-16). Anzi significa valorizzare di più le leggi e i comandamenti creati per l’uomo e non viceversa (cfr Mc 2,27)”.
E, se qualcuno fosse così duro d’orecchi o di cervice da non sentire e da non intendere, Bergoglio gli dice che:
“aldilà delle questioni dogmatiche ben definite dal Magistero della Chiesa – abbiamo visto anche che quanto sembra normale per un vescovo di un continente, può risultare strano, quasi come uno scandalo – quasi! – per il vescovo di un altro continente; ciò che viene considerato violazione di un diritto in una società, può essere precetto ovvio e intangibile in un’altra; ciò che per alcuni è libertà di coscienza, per altri può essere solo confusione. In realtà, le culture sono molto diverse tra loro e ogni principio generale – come ho detto, le questioni dogmatiche ben definite dal Magistero della Chiesa – ogni principio generale ha bisogno di essere inculturato, se vuole essere osservato e applicato. Il Sinodo del 1985, che celebrava il 20° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, ha parlato dell’inculturazione come dell’«intima trasformazione degli autentici valori culturali mediante l’integrazione nel cristianesimo, e il radicamento del cristianesimo nelle varie culture umane». L’inculturazione non indebolisce i valori veri, ma dimostra la loro vera forza e la loro autenticità, poiché essi si adattano senza mutarsi, anzi essi trasformano pacificamente e gradualmente le varie culture”.
Caro Nava, ha bisogno d’altro? Le serve una voce più autorevole per spiegarle che sbagliano o sono in malafede coloro i quali sostengono che tutto è andato bene, che la dottrina è salva, che nulla è cambiato? E che ancora più gonzo è chi, con vera pena intellettuale, sussurra che si può stare tranquilli perché ora tutto si svolgerà sotto l’autorità di papa Francesco?
Mi chiede che cosa accadrà adesso. Mi pare da escludere l’eventualità che Bergoglio possa compiere un gesto o dire anche una sola parola per rimettere in onore la dottrina e la morale cattoliche. Sta facendo di tutto per distruggerle e, ora che ha quasi portato a termine il suo compito, non può certo buttare al vento tanto lavoro. Azzardo allora due ipotesi.
Ipotesi A. Dopo il Sinodo, tocca al Papa trarre le conclusioni e tradurle in insegnamenti e norme di comportamento: tanto per intenderci, dottrina e morale. A meno che Bergoglio non intenda soffocare subito con i suoi diktat le ultime timide voci di dissenso, per le conclusioni attenderà un po’. Il tempo necessario per cui il sotteso anticristico venuto in luce nei punti chiave della Relatio Finalis diventi naturalmente, o preternaturalmente, operativo senza che ci si debba esporre pubblicamente con strappi definitivi alla dottrina. Non ci vorrà molto perché ormai, nella mente di quasi tutti i cattolici di ogni ordine e grado, questo Sinodo non è considerato un’assemblea consultiva, ma legislativa: quanto è stato approvato in quell’assise, nella mente dei cattolici è di fatto già divenuto legge. Per i sovvertitori, si tratta solo di aspettare che venga applicata ovunque. Una legge non legge, una legge che instaura il caos, una legge in cui ognuno diventa norma a se stesso, perché questo è il territorio del diavolo, ma pur sempre un’indicazione che porta il sigillo, vero o presunto, dell’autorità. Fatto questo, il vescovo di Roma, che presiede nella carità le chiese sorelle, interverrà per codificare caritativamente lo stato di fatto. Senza escludere nessuno, tranne, naturalmente, “i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite”.
Ipotesi B. Non verrà tratta alcuna conclusione e non verrà data alcuna indicazione dottrinale o morale. Ormai tutto sta correndo verso il baratro a una velocità sempre più vorticosa e sarebbe un errore, per i rivoluzionari, mettervi un freno anche solo formale evocando il concetto di legge, di norma. La Chiesa gradita al Nemico è la Chiesa del caos, la Chiesa in cui l’autorità ha compiuto l’ultimo gesto di imperio dismettendo se stessa, la Chiesa in cui il padre si è suicidato davanti ai figli in un tripudio gioioso di liberazione.
Caro Nava, in ognuna di queste ipotesi, si vede all’opera lo spirito modernista che ha fatto del Vaticano II, documenti e interpretazioni, una bomba nucleare posta nel cuore della cristianità. Ma oggi è ancora peggio perché il quadro in cui vengono letti i documenti, già tremendi per conto loro, è peggiorato di gran carriera. Non c’è neppure bisogno di forzare le interpretazioni rivoluzionarie. Come vede, ci pensa il Papa.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
21 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi”
“Significa anche aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite.”
Guarda, guarda….. Le parole di Gesù Cristo , ABILMENTE RIBALTATE! ( [. ..] Gli obiettarono: “Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?”. Rispose loro Gesù: “Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.- )
Gesù,ovviamente, per questo signore neanche esiste , figuriamoci nominarlo.
Qui c’è proprio la zampa di satanasso.
Lei, cara Maria Teresa, riesce ancora a chiamarlo Vicario di Cristo quest’uomo qui ? io non ci riesco, non ci sono mai riuscito, sin da qel giorno in cui si è presentato col saluto “buonasera”. Le persecuzioni che infligge a quel poco di clero veramente cattolico che è rimasto (FF I frati e suore) sanno tanto di Dioclezian. Ci vorrebbe un novello Costantimno per sconfiggerlo, visto che odia tanto la Chiesa costantiniana. oppure un novello Sant’Anastasio. Preghiamo affinché la cosa si realizzi presto, anche se, sconfitto lui, restano i bei tomi che lo hanno insediato lì.
Le rispondo, caro Catholicus. Non ritengo Bergoglio il vicario di Cristo. Come Tonietta mi astengo da tempo dal pregare alla fine del Rosario per le “intenzioni” (ho i brividi solo a dirlo….) del sommo pontefice e mi sento a disagio durante la messa quando il prete esprime “in comunione col papa, il vescovo, etc etc.” Tutto questo mi rende incredibilmente triste.
Notizia di ieri: il 7 maggio 2016 Bergoglio sarà in visita a Milano. Il sindaco Pisapia si è detto felice, perché “con Papa Francesco – ha dichiarato – abbiamo gli stessi obiettivi, pur partendo da posizioni diverse”. Appunto.
Confesso che quel ‘ ci pensa il Papa ‘ di Gnocchi mi ha fatto venire i brividi ,soprattutto se penso al futuro . Perché questo e’ il peggiore Papa della Storia della Chiesa ,il primo che viene meno totalmente ai suoi doveri ,e che in piu’ tenta di devastarla ignorando completamente Tradizione ,Scrittura e precedente Magistero .La Chiesa che ha in mente di costruire non ha niente a che vedere con La Catholica ; la sta reinterpretando a suo uso e consumo .Alla scarsa opposizione al suo regime dittatorial-oligarchico mancano veri leaders e idee ,oltre che il coraggio .Molti blogger anglofoni avevano proposto o di non presentarsi ad un Sinodo truccato e imbottito di eretici, o di abbandonarlo prima della fine per non rimanerne collusi .Non l’hanno fatto .E’ ora urgente e decisivo che i resistenti decidano a quale Chiesa appartenere .Se ,ancora una volta , ‘staranno con il ‘papa’ e con il ‘ concilio’ , ne risponderanno alla Storia e a Cristo .E la Storia siamo anche noi laici cattolici.
Giustissimo che il tutto nasca da papa Giovanni e che Bergoglio ora perfeziona in un relativismo perdonista(la misericordia tout court cos’è se non il perdonismo?)Tutto è relativo e ben venga anche la poligamia,per esempio, se si devono capire e rispettare le altre Culture adeguandosi.Resta da capire perché il papa ha deciso di farsi prete per smantellare la Chiesa e non ha invece fatto il politico comunista…ma forse proprio per quello!Il Comunismo è stato il più implacabile avversario della Chiesa cattolica.
I discorsi contraddittori e anticattolici di Bergoglio sono facilmente contraddicibili da CHIUNQUE mastichi un minimo di dottrina, ma credo che l’unica cosa da fare sia ridicolizzarli e rispedirli al mittente:
“Significa aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite.”
Parlava di San Giovanni il Battista o di San Tommaso Moro?
O parlava delle sue stesse critiche alla mafia e quindi alle famiglie mafiose? La misericordina selettiva è incredibilmente incoerente, oltre che completamente eretica!
Ovviamente tutti noi sappiamo CHI si è seduto sulla cattedra di Mosè per cercare pateticamente di cambiare le immutabili leggi di Dio!
ottimo il riferimento a S Giovanni Battista e a Thomas More!
“Quando il dito indica la luna lo sciocco guarda il dito”, ma per chi guarda la luna è tutto molto chiaro: la “mission” di Bergoglio è quella di raggiungere lo scopo crendo il caos. Ergo: “ORDO AB CHAO” è il motto del 33° grado del Rito Scozzese Massonico …guardacaso!
Quando, ad ogni fine di Rosario, sento dire “Preghiamo per le intenzioni del Santo Padre…” mi viene da grattarmi!!!
SANCTE MICHAEL ARCHANGELE, DEFENDE NOS IN PROELIO…
Io non prego più “secondo le intenzioni del sommo pontefice”, ma “per il papa”. Solo il Padreterno sa come interpretare questa preghiera.
A conclusione della “Pascendi” San Pio X , riguardo al modernismo scrisse: “Ora, se quasi di un solo sguardo abbracciamo l’intero sistema, niuno si stupirà ove Noi lo definiamo, affermando esser esso LA SINTESI DI TUTTE LE ERESIE.”
“Ma esaltare la grandezza del vero Dio, che non ci tratta secondo i nostri meriti e nemmeno secondo le nostre opere, ma unicamente secondo la generosità illimitata della sua Misericordia”: questo discorso è completamente protestante….siamo inoltre di fronte al primo “papa” che bastona i cattolici solo per il fatto di voler essere cattolici e fedeli in tutto alle Leggi di Dio….ma Gesù parlò con molta durezza contro coloro che scandalizzano!
Bene, caro Diego, mi associo completamente al tuo punto di vista. Guai a chi provoca scandali, tanto più se in materia di religione, unica via per la salvezza eterna.
Caro Catholicus ssM, ti ringrazio per l’apprezzamento e per essere passato a darmi del tu anche su “Riscossa Cristiana”!
Direi che in fatto di scandali (ci basti la sua “Non esiste un Dio cattolico!”) questo Papa misericordiosamente “affabile” quasi quotidianamente ci regala “forti emozioni” ed in cambio ci chiede “buone vibrazioni” (sic!). Forse crede che le anime, dopo aver letto la sua enciclica-verde si salvino con una conversione ecologico-mondialista? E voi, lontani cristiani sofferenti sgozzati dall’islamica ISIS, sappiate che “Non c’è risposta alla sofferenza”, parola di JorgeMario-aliasFrancesco (quello che ha donato la croce comunista con falce-martello alla Vergine di Copacabana! La classe non è acqua.
Laudetur Jesus Christus o, se preferite, buon pranzo!
“’esperienza del Sinodo ci ha fatto anche capire meglio che i veri difensori della dottrina non sono quelli che difendono la lettera ma lo spirito; non le idee ma l’uomo; non le formule ma la gratuità dell’amore di Dio e del suo perdono. Ciò non significa in alcun modo diminuire l’importanza delle formule: sono necessarie; l’importanza delle leggi e dei comandamenti divini, ma esaltare la grandezza del vero Dio, che non ci tratta secondo i nostri meriti e nemmeno secondo le nostre opere, ma unicamente secondo la generosità illimitata della sua Misericordia (cfr Rm3,21-30; Sal 129; Lc 11,37-54). Significa superare le costanti tentazioni del fratello maggiore (cfr Lc 15,25-32) e degli operai gelosi (cfr Mt 20,1-16). Anzi significa valorizzare di più le leggi e i comandamenti creati per l’uomo e non viceversa (cfr Mc 2,27)””. Mi scusi, caro Gnocchi, ma credo che le citazioni suddette, utilizzate ad arte per stravolgere le menti abbacinate di certi cattolici sciocchi, meritino un commento ad hoc a parte.
Pregare per il vescovo vestito di bianco;affinchè si converta e viva sì; pregare per le inenzioni di Bergoglio, no! Mi parrebbe di pregare a favore del “falso profeta” di apocalitica memoria, cioè esattamente
contro la Chiesa che egli sta sgretolando, giorrno dopo giorno, con accelerazione esponenziale.
La confermo dott. Gnocchi che “la legge non legge” é in atto da tanti anni anche sul piano liturgico della celebrazione della Messa. Perciò c’é da aspettarsi che la prossima vittima che il sinodo ratificherà, sarà la santa Eucarestia, dopo di che penso ci sarà il ritorno di Cristo, sempre che non arrivi prima del misfatto eretico eucaristico.
Egr. dr Gnocchi,come lei sa la relatio finalis del sinodo, che ha parere puramente consultivo non parla minimamente di Eucarestia ai divorziato risposati, ma invita a trovare le soluzioni migliori per la partecipazione alla vita comunitaria della Chiesa. Non si capisce quindi per quale motivo e sulla base di quali elementi avete già tratto tutte le conclusioni, considerando che sarà il Papa a indicare con il dovuto documento le determinazioni in proposito, il che avverrà secondo la prassi solo fra qualche mese. Cerchiamo quindi di mantenere la calma e di aspettare con pazienza cristiana
Non ho potuto ottenere “il perdono di Assisi”. Avrei dovuto pregare “per le intenzioni del papa”.
questo articolo è semplicemente fantastico