di Pietro Guerini – Portavoce nazionale no194
Rick Santorum
E’ possibile che un parlamentare sedicente cattolico , con la sua condotta incoerente ed inconsistente sulle questioni etiche , possa astenersi dall’indurre un fedele a valutare seriamente l’eventualità di convertirsi all’ateismo pur di distinguersi da lui ?
Nel nostro paese la risposta sembra scontata , ma qualche eccezione nel pianeta talvolta si riesce a scorgere .
Partono martedì 3 gennaio nell’Iowa le primarie repubblicane , che si concluderanno il 26 giugno nello Utah .
Favorito è Mitt Romney ( già in corsa nel 2008 , esponente giornalisticamente definito come moderato e centrista , ex governatore del Massachussets ) , con outsiders Newt Gingrich , estroso ex speaker della Camera , e l’ultraliberista-isolazionista Ron Paul .
Il candidato ufficiale del partito verrà scelto alla convention nazionale di quest’estate , che si terrà dal 27 al 30 agosto a Tampa in Florida , alle quali parteciperanno i delegati nominati nei singoli stati .
Uno dei sette candidati repubblicani , Rick Santorum , è un avvocato ( particolare ben poco significativo ) , 53nne , sposato con sette figli , di origini per ¾ italiane e per ¼ irlandesi , cattolicissimo , evoluzionista e , ciò che particolarmente mi interessa , assolutamente antiabortista .
Ma sarebbe mai configurabile un personaggio del genere nello scenario politico italiano che più conta ?
I media lo censurerebbero o , nella migliore delle ipotesi , lo dipingerebbero come un eversivo al servizio del Vaticano .
Pierferdinando Casini ( che ambisce a monopolizzare il voto dei cattolici e si considera l’emblema della serietà ) lo definirebbe , per l’appunto , un politico per nulla “ serio “ ( termine che utilizza a frasi alterne ) e che strumentalizza i valori cristiani .
Fini ( nella sua versione attuale , in attesa di nuove evoluzioni ) lo considererebbe incompatibile con la laicità dello Stato che , come noto , per lui ( attualmente ) implica la mancata ricezione dei princìpi religiosi nei provvedimenti legislativi , che vengono emanati anche dal ramo del Parlamento che presiede .
Rosy Bindi , cattolica che ha inteso con la collega Pollastrini far entrare in vigore nel nostro paese un istituto giuridico alternativo al matrimonio , lo bollerebbe come un eretico , che interpreta in modo distorto il significato profondo del messaggio cristiano .
Negli Stati Uniti , viceversa , una figura coerentemente cattolica è candidata alle primarie di uno dei due partiti che si giocano la presidenza alle elezioni del 6 novembre .
Certo , è difficile che Santorum non si ritiri entro fine mese , per gli scandali ( presumibilmente sessuali , anche se lui si definisce fedelissimo in tutti i suoi 21 anni di matrimonio ) che prima o poi le lobbies abortiste , meno occulte negli USA di quanto non lo siano quelle italiane , riusciranno a montare contro di lui e , soprattutto , per la scarsità di fondi che caratterizza la sua campagna .
Ed è ancor più difficile che l’impegno suo e di altri pro life statunitensi possa produrre effetti virtuosi sulla locale legislazione in materia .
Ma è positivo per un antiabortista riscontrare la partecipazione di un candidato sulle proprie posizioni alla competizione elettorale più prestigiosa ( e , purtroppo , più dispendiosa ) che si svolga a livello mondiale .
Un bagliore nelle tenebre .