… se non ritengo di poter affermare che Bergoglio non sia Papa, ciò non dipende dal timore di compiere l’ultimo passo dei miei ragionamenti. Non sono in grado di dire se Bergoglio non è Papa: però sono in grado di dire, e lo dico, che non è cattolico, nella quasi totalità dei suoi pronunciamenti e dei suoi atti.
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Ogni martedì Alessandro Gnocchi risponde alle lettere degli amici lettori. Tutti potranno partecipare indirizzando le loro lettere a info@riscossacristiana.it , con oggetto: “la posta di Alessandro Gnocchi”. Chiediamo ai nostri amici lettere brevi, su argomenti che naturalmente siano di comune interesse. Ogni martedì sarà scelta una lettera per una risposta per esteso ed eventualmente si daranno ad altre lettere risposte brevi. Si cercherà, nei limiti del possibile, di dare risposte a tutti.
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Il successo di questa rubrica è testimoniato dal numero crescente di lettere che arrivano in redazione. A questo proposito preghiamo gli amici lettori di contenere i propri testi entro un massimo di 800 – 1.000 battute. In tal modo sarà più facile rispondere a più lettere nella stessa settimana. Ringraziamo tutti per la gentile attenzione e collaborazione.
PD
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Mercoledì 4 febbraio 2015
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sono pervenute in Redazione:
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Caro dottor Gnocchi,
le scrivo per porle una semplice domanda. Seguo con attenzione la sua rubrica, che trovo davvero utile e preziosa per chi, come me, non sa più a chi rivolgersi per comprendere cosa sta accadendo dentro la Chiesa. Condivido tutte le sue critiche all’attuale pontificato e le chiedo solo una cosa: dopo aver detto tutto quello che dice e dopo la sua analisi così lucida e onesta, direi anche sofferta, ho l’impressione che lei si fermi un momento prima di trarre le conclusioni finali. Lo fa per prudenza o per convinzione? Non sarebbe più semplice dire ciò che dice Socci a proposito di Bergoglio?
Grazie per l’attenzione
Lisetta Amurri
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certo che, come suggerisce lei, “sarebbe più semplice dire ciò che dice Socci a proposito di Bergoglio”. Ma sarebbe sbagliato nel contenuto e nel metodo e cercherò di spiegarglielo attraverso un ragionamento magari schematico, ma, mi auguro, chiaro.
- Che Bergoglio stia demolendo con energia persino ammirevole la Chiesa cattolica, e sottolineo “cattolica”, è nei fatti e non nelle opinioni. Però non sono d’accordo con chi sostiene che lo faccia in nome di un Concilio Vaticano Terzo non dichiarato e che, dunque, il rimedio consisterebbe nell’applicare correttamente il Vaticano Secondo. Le sciagure che hanno portato la Chiesa sull’orlo del precipizio e tanti cattolici a perdere la fede vengono proprio dalla corretta applicazione del Vaticano Secondo: non del suo spirito, ma della sua lettera.
- L’ho già detto molte altre volte e non mi stancherò di ripeterlo: questa Chiesa merita questo Papa. Anzi, questo Papa è perfetta espressione di questa Chiesa che di cattolico ha sempre meno. Se domani tornasse Benedetto XVI sulla cattedra di Pietro, non cambierebbe assolutamente nulla, il processo di autodemolizione continuerebbe senza posa, così come ha proceduto durante il pontificato di Ratzinger e dei predecessori conciliari e postconciliari. Che il virus fosse stato inoculato molto prima è evidente, ma, fino al Vaticano II, non si era manifestato attraverso documenti magisteriali.
- Considero un’inutile spesa di energie intellettuali montare complesse, e anche suggestive, argomentazioni sul fatto che Bergoglio non sia Papa per poterlo criticare. Un cattolico può stigmatizzare, anche duramente, tutti gli errori commessi in materia di fede da un Papa pur sapendo che quello è il Papa. Di più: se ha capacità e prestigio e per farlo e non lo fa commette un grave errore davanti a Dio e davanti agli uomini.
- Considero un po’ ridicolo, e molto patetico, il processo mentale di chi nega i fatti perché lo costringerebbero a mutare la teoria. Si sente spesso argomentare in questo modo: “Non si può dire che la tale affermazione o il tale comportamento del Papa sono sbagliati perché allora dovremmo dire che non è infallibile”. Ed evocano chissà quali interventi arcani nominando invano il nome dello Spirito Santo. Ma un errore è un errore, chiunque lo compia. Ed effettivamente, se lo compie il Papa, significa che pure lui, salvo certe ed eccezionali condizioni, non è infallibile.
- Non ho la capacità, la competenza e il ruolo per dire se Bergoglio non è Papa. Non sono in grado di giudicare se la ricostruzione delle procedure dell’ultimo conclave sia tale da invalidarne l’elezione. Prendo atto che nessuno dei partecipanti al conclave ha sostenuto questa tesi, almeno apertamente. Quando lo faranno sarò felice di prendere in considerazione il loro parere. Invece, il parere di un laico come me, profano quanto me in materia di teologia e diritto canonico su questo tema, lo valuto quanto il mio: rasente allo zero.
- Detto questo, se non ritengo di poter affermare che Bergoglio non sia Papa, ciò non dipende dal timore di compiere l’ultimo passo dei miei ragionamenti. Non sono in grado di dire se Bergoglio non è Papa: però sono in grado di dire, e lo dico, che non è cattolico, nella quasi totalità dei suoi pronunciamenti e dei suoi atti. Questo è l’ultimo passo del mio ragionamento e penso sia più difficile e doloroso che quello di chi sostiene che Bergoglio non sia Papa. Credo che mi si possa dar atto del fatto che, nel momento in cui ritenessi di doverne compiere un altro, lo compirei.
- Non so perché il Signore permetta questo strazio, non so perché permetta che la guida visibile della Chiesa si dia consapevolmente da fare per demolirla. Non ho la presunzione di conoscerne i motivi, ma ho l’umiltà di accettare i fatti poiché tutto ciò che Dio permette, anche il male, è sempre in vista di un bene che noi magari non riusciamo neanche a immaginare. Di sicuro, una desolazione simile non è un premio. Abbiamo da pagare colpe nostre personali. Ma penso che stiamo pagando anche colpe di chi ci ha preceduto, in particolare di quei pastori che, a suo tempo, avrebbero potuto e dovuto difendere il gregge dai lupi, opporsi alla deriva e non lo hanno fatto. Ci fossero stati dieci, non dico cento, ma solo dieci monsignor Lefebvre invece che uno solo, probabilmente oggi non saremmo ridotti così.
- Quando dico che ho l’umiltà di accettare i fatti, non intendo dire che non ci si debba opporre al male, all’ingiustizia e al tradimento della fede. Dico solo che si deve combattere per il bene, per la verità, per la salvezza delle nostre anime e per la gloria di Dio senza inventarci giustificazioni che non reggono alla prova dei fatti. Saremmo sconfitti in partenza.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
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Caro dottor Gnocchi,
ho letto ora un articolo sull’Agenzia “Zenit” che, da quanto ne so, è una voce ufficiosa della Chiesa e, mi corregga se sbaglio, su Zenit si pubblicano solo cose approvate “in alto loco”. L’autore è uno dei Francescani dell’Immacolata del “nuovo corso”. Ci siamo capiti. L’articolo tratta del solito cerimoniale di saluti tra il Papa e il nuovo presidente, Mattarella. Questo è il link:
Il finale dell’articolo mi ha lasciato di stucco, per non dire di peggio. Leggo: “…soprattutto ci attende una concezione del bene comune che supera l’essere laici o cattolici, uomini dello Stato o uomini della Chiesa, per essere appunto – integralmente e semplicemente – uomini”. Intanto vorrei sapere che diavolo voglia dire quell’essere “integralmente” uomini, e poi si direbbe che per l’autore essere “cattolici” sia un ostacolo all’essere “integralmente uomini”. Lei cosa ne pensa?
La saluto e la ringrazio
Carlo Lo Prejato
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Caro Lo Prejato,
ho ben poco da aggiungere alle sue considerazioni. Ho letto l’articolo per intero e mi ricorda i temi che si facevano ai miei tempi in prima media nelle occasioni di circostanza: “Oggi è stato eletto il Presidente della Repubblica. Racconta i tuoi sentimenti”. Essendo lo studente in questione un praticante della religione dell’uomo, ha svolto il temino raccontando ciò che prova.
Non so, caro Lo Prejato, se ciò che pubblica Zenit è approvato “in alto”. Certo che è scritto molto in basso.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
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Caro dottor Gnocchi,
mi permetta innanzitutto di complimentarmi con lei per la felice iniziativa di tenere una rubrica settimanale attraverso cui dare risposta ai molti interrogativi che in questi tempi di estrema confusione attanagliano le coscienze di noi cattolici. La ragione per cui ho deciso di approfittare a mia volta di questa opportunità non è il cercare la risposta a una precisa domanda. Le vorrei chiedere semplicemente un’opinione: come si sentirebbe di commentare il panorama attuale dei giovani cattolici? Per “giovani cattolici” non intendo specificamente i miei stretti coetanei, essendo nato il sottoscritto nella prima metà degli anni ’90, quanto più tutta la generazione a cavallo fra i 18 e i 35 anni. Quali sono, in particolare, i dubbi, i timori e le speranze che nutre nei nostri confronti, dal ministrante della Messa tridentina all’educatore di oratorio che vota il Partito Democratico (non che tutti gli educatori di oratorio votino quel partito, intendiamoci). Ringraziandola in anticipo per l’eventuale risposta, le porgo cordiali saluti e le assicuro un ricordo nella preghiera. SLGC!
A.
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Caro A.,
premettimi di darti del tu, visto che hai più o meno l’età dei miei figli. La tua lettera apre un capitolo lunghissimo che, in questo spazio, cerco di condensare in poche righe. Da qualche decennio va di moda la retorica del giovanilismo, che cade fatalmente nei due estremi: i giovani salvezza del mondo oppure quintessenza della depravazione.
Caro Alessandro, il mondo dei giovani di oggi mi piace poco, ma so che la colpa è di altri. Il problema dei nostri giorni non è rappresentato dai giovani che non credono in nulla perché non hanno avuto nulla, ma dai vecchi che non credono più in nulla perché hanno buttato via ciò che hanno avuto in eredità.
Se i giovani d’oggi convivono invece che sposarsi, se abortiscono invece che tenere i figli, se eutanasizzano i loro nonni invece che accudirli, dipende da chi ha cominciato ad accettare in loro comportamenti e pensieri che non avrebbe mai ammesso per se stesso.
Mancanza di nerbo, mancanza di convinzione, mancanza di spirito di sacrificio. Caro Alessandro, mancanza di fede.
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
29 commenti su ““FUORI MODA”. La posta di Alessandro Gnocchi – rubrica settimanale”
Caro sign. Gnocchi, condivido in parte le sue posizioni sul Papa, a mio parere la critica é giusta se fondata ma é un grave danno se così continuata ed estenuante come stanno facendo sempre più i tradizionalisti! Non ha più senso ormai controllare il Papa con la lente d’ingrandimento per coglierlo in fallo e criticarlo… Così si colpisce l’istituzione stessa del papato che perde ogni rispettabilità e inoltre si diffonde sfiducia fra molti lettori che magari non hanno una fede così forte da sopportare tutto: attenzione a non fare il gioco del Nemico: c’é bisogno di fiducia nella Provvidenza e di preghiere, non di lamentele. Ricordiamoci che non spetta a non il giudicare ma solo al nostro Signore. Così come Papa Francesco anche il CVII, pur con le sue ambiguità é magistero e noi fedeli dobbiamo ubbidire, come Siri, Ottaviani e tutti gli altri ‘ortodossi’ che pur combattendo non hanno abbandonato la nave. Se addirittura in 10 (come lei auspica) l’avessero fatto la Chiesa starebbe ancora peggio…
Quello che lei afferma è vero in parte, San Paolo ebbe a dire che “Tutti compariremo dinanzi al tribunale di Dio per essere giudicati in base alle opere compiute….”
In tale tribunale ci si va di persona, il giudizio è personale, non c’è un giudizio collettivo, ne si possono addossare le colpe della propria fede sugli altri (anche se con attenuanti), l’uomo è libero nell’agire, la sua coscienza (dell’uomo) deve essere antecedente, risultato dell’azione, dell’Intelletto, della Ragione e della Volontà, le medesime non possono essere delegate ad un’altro uomo, in modo particolare se vi è dubbio sulla sua ortodossia.
Aggiungo l’esempio di un grande pensatore cattolico del XX secolo: Plinio Correa de Oliveira . Pur non condividendo e soffrendo per il silenzio del Concilio V II sul comunismo volle restare cattolico e tale morì in obbedienza alla Madre Chiesa e al Santo Padre. Lo stesso non fece l’amico mons. De Castro Mayer che invece seguì più tardi Mons. Lefebvre. Beninteso che De Oliveira lottò con tutte le sue forze e con pubblicazioni per ottenere un pronunciamento chiaro sul comunismo. Non vi riuscì ma offrì la sua vita per la Chiesa
Il primo che ha colpito “la stessa istituzione del papato” e a cui manca profondamente di rispetto è proprio Francesco!
Sono d’accordo che non bisogna sempre criticare ma non bisogna nemmeno sempre esagerare e questo Papa ha fatto dell’esagerazione il suo metro: la deve sparare grossa altrimenti non lo ascoltano…è un modo di comunicare misero e al ribasso, tipico delle pubblicità di pentole.
Sul CVII sono combattuto perchè è vero che è magistero ma è anche stato un Concilio diverso da tutti quelli precedenti: senza dogmi, senza condanne, … E di materiale su cui lavorare ce ne sarebbe stato parecchio…insomma un mezzo disastro che con i personaggi giusti forse si poteva salvare, invece con la combriccola dei nipotini di Giuda al potere dentro le mura leonine i frutti si stanno vedendo molto bene.
Complimenti al dott. Gnocchi per il ragionamento schematico, come sempre ottimo!
Prima di tutto ringrazio come sempre il caro e prezioso Dott. Gnocchi, e in secondo luogo devo dire di essere rimasta stupita, anzi sgomenta da “tutte” le sue osservazioni, gent. Js: “…inoltre si diffonde sfiducia….
Mi permetta una domanda: i brani delle Messe di questi giorni li ha letti?
…Segno di contraddizione…
…colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità…
…percuote chiunque riconosce come figlio…
Le sembra che queste parole possano essere attribuite a bergoglio, che dovrebbe essere il VICARIO DI CRISTO?
Lei pensa davvero che Gesù fosse così popolare come lo è questo papa?
Lo sa che tacendo si diventa complici del male?
Che importa se una cosa viene DICHIARATA Magistero?
Se c’è contraddizione con il Magistero precedente NON POSSIAMO darle l’assenso perchè l’abbiamo già dato ad una cosa contraria ad essa!
Come possiame togliere l’assenso a qualcosa a cui l’abbiamo già dato? Dio NON si contraddice!
Il Depositum Fidei sta al di sopra del Magistero ed è immutabile, il Magistero esiste in funzione di Esso e non viceversa: se un atto di Magistero dovesse contraddire il Deposito della Fede, anche se fosse magistero straordinario (=dogmatico), sarebbe SICURAMENTE falso e siccome noi sappiamo che un papa non può fallire ex cathedra, se ciò dovesse accadere ci troveremmo di fronte ad una persona che è soltanto CREDUTA papa!
Bravo, Diego, concordo totalmente con lei. Gli adulatori si servono dell’obbedienza quando fa comodo a loro. Al tempo di Pio X, ribellarsi e denigrarlo era ritenuto un dovere, da parte dei modernisti della prima ora; così anche ai tempi di Pio XII, pere Montini, Rincalli e tutti i neomodernisti. Ma così fanno tutti i rivoluzionari: appena giunti al potere pretendono obbedienza cieca ed assoluta, altrimenti sono guai. Più minacciano, sono arroganti, e più si dimostrano falsi profeti, lupi mannari, ma andranno dive hanno scelto di andare. non dubiti.
Caro Signor Gnocchi, la devastante azione di colui che noi chiamiamo papa è sotto gli occhi di tutti, spero solo che i sacerdoti cattolici di buona volontà, dal piccolo prete di campagna , al più alto prelato di Roma abbiano una presa di coscienza e amore verso Gesù e verso i fratelli e pongano fine all’ opera di distruzione che da tanti anni si sta perpetrando nella nostra povera ed amata chiesa . Hanno tutti i mezzi che Dio ha dato loro, la voce, le preghiere e le verità Divine, che escano dalle catacombe della paura e che proclamino la verità dai tetti.
Magari, cara Maria, magari. Ma se quelli in buona fede sono tutti dei Don Abbondio, e gli altri in mala fede li intimoriscono, quale quadro ne esce? la disfatta completa dell Chiesa, dal lato umano s’intende. Una delenda cartago dell’Istituzione, che però non vuol dire che satana l’abbia vinta sul “Non Prevalbunt” di NSGC. Il piccolo resto rimarrà sicuramente, anche tra mille tribolazioni, e sqrà quello con cui la Divina Provvidenza restaurerà la Santa Chiesa di Cristo. Di questi preti così amanti dell’ecumenismo, del comunismo, del protestantesimo, non rimarrà nemmeno il ricordo (infatti si ricordano le cose e le persone buone, le malvage le si cancellano dalla memoria). Viva Cristo Re !
Satana disse a S.Jean Vianney che se al mondo fossero esistiti solo quattro sacerdoti come lui,avrebbe dovuto rassegnarsi subito alla sconfitta .Pur essendo il Demonio menzognero per natura,non credo avesse detto il falso,semmai esagerato un po’ per difetto.Certo parlava ipoteticamente perché,persino in una realta’ ecclesiale di fine ‘800 che puo’ sembrare idilliaca a noi oggi,le cose non stavano in modo fondamentalmente diverso.Nella Chiesa del 2015 esiste un gruppo di rivoluzionari,estremamente determinato a distruggere la sua identita’ bimillenaria,che sa di avere la possibilita’ di farlo perché la gran parte dei cattolici o e’ ignara del suo progetto,o non vuole opporsi ad esso,o lo approva.Qualunque possa essere l’esito del sinodo,o il prossimo Papa,il progetto andra’ avanti.Negli ultimi 50 anni non si e’ mai arrestato.Ci vuole una forza radicalmente opposta ad esso,fatta di laici ricchi di fede, altrettanto se non piu’ determinata. Le idee non mancano,e’ l’ora del coraggio.
sono d’accordo che si deve combattere il male e il tradimento della fede, da un po’ aleggia un rimprovero alla Bellezza nelle chiese e addirittura si vocifera di smantellare le opere d’arte, ma io sostengo che le opere che gli Artisti hanno realizzato per lodare Dio su indicazioni della Fede promulgata, sono state ispirate da Dio, da Gesù da Maria e da tutti i santi, dalla loro vita, dai loro momenti mistici e ho perfino avuto l’ardire di pensare al magnificat “grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”, quindi penso che l’Onnipotente abbia fatto grandi cose anche negli Artisti e in coloro che hanno voluto queste opere d’Arte con tutto il loro cuore. Io penso che la Bellezza delle opere d’arte abbia favorito tutto lo sviluppo della società occidentale, perchè attraverso le immagini ha indirizzato mentalmente il popolo e ha suggerito come vivere; poi c’è la Bellezza della carità e dell’amore, che hanno costituito la Bellezza nel suo intero, oggi è facile dire che è stato tutto sbagliato,
Solo una nota in merito alle tesi di Socci, lungi dal voler essere il suo avvocato (non ne ha minimamente bisogno). Socci, è assolutamente preciso (sherlockholmesiano, direi) nella meticolosa ricostruzione del conclave. E sono ben convinto che prima di mettere nero su bianco si sia avvalso della consulenza di esperti di prim’ordine in diritto canonico, e con adeguate specializzazioni in merito all’elezione papale (sennò sarebbe da absolute beginners, e Socci non lo è certamente).
Il fatto che nessuno (di veramente autorevole, anche a livello di esperti, e con adeguate controanalisi) abbia smentito queste tesi, già non mi pare poco. Pensare poi che qualcuno “nei posti alti” avbrebbe dovuto necessariamente confermare pubblicamente, mi pare allo stato attuale una misera speranza (anche perchè ci vorrebbe unn coraggio da leoni, che non tutti hanno).
Va pure detto che Socci, al di là di questa tesi, ben evidenzia da par suo la “non-cattolicità” (o peggio) di molte “espressioni” bergogliane, …..
… e ne ha fatto un lungo e dettagliato elenco (che continua tuttora a tenera aggiornato).
Quindi, al pari di lei, caro dott. Gnocchi, anche questo giornalista, al di là della famosa tesi dell’invalidità dell’elezione (su cui anche Avvenire è scivolato pesantemente, e a cui ha evitato con non-chalance di dare adeguati chiarimenti, bontà loro…), condivide le sue stesse opinioni (vedasi non-cattolicità).
Basterebbe leggere questo libro, una buona volta…
Socci ha dichiarato apertamente (in più di un commento successivo alla pubblicazione del suo controverso volume) di essersi avvalso della consulenza di esperti di dirtto canonico, che dunque valgono tanto quanto quelli che da varie testate hanno cercato di smontare le tesi sull’invalidità.
Quindi non è semplicemente l’opinione di un laico.
Credo piuttosto che lui, da laico, abbia semplicemente dato voce a queste interpretazioni di canonisti: i libri di Socci vendono e fanno rumore, quelli di un eventuale canonista credo proprio di no. Ha fatto da amplificatore e ci ha messo del suo. Riconosciamogli molto coraggio: la suaprospettiva è quella ciellina post CV2, ma non per questo va gettata alle ortiche, misericordia. Socci è cattolico!
Infine, che nessuno gli risponda sul Conclave del mistero è di per sé eloquente: ma è anche ovvio, perché dovrebbe rispondere Bergoglio in persona, visto che gli altri cardinali sono vincolati al segreto.
…..”Infine, che nessuno gli risponda sul Conclave del mistero è di per sé eloquente: ma è anche ovvio, perché dovrebbe rispondere Bergoglio in persona, visto che gli altri cardinali sono vincolati al segreto.”
Esattamente.
Le sue posizioni poi sono sempre state cristalline e mai ha avuto peli sulla lingua nei confronti dello strano sodalizio tra una certa parte della Chiesa e gli esponenti di quel pensiero che vorrebbe l’estinzione del Cristianesimo (ad esempio certe posizioni eterodosse del Card. Martini).
E poi, diciamolo, avessero il suo coraggio certi “alti” personaggi nel sostenere la Verità, invece di accodarsi al mainstream politicamente corretto.
La sua è l’onestà professionale di chi ammette che ci si possa anche sbagliare (vedansi le sue posizioni in merito al pontificato di papa Francesco quando era ancora agli inizi), e in seguito, con le dovute sacrosante ragioni, riaggiusta la rotta in linea col la Rivelazione, la Tradizione e la coscienza (quella retta), pagandone di persona…
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350960
Vorrei ringraziare Alessandro Gnocchi per il suo pensiero, con il quale mi vedo d’accordo.
Una brevissima riflessione al punto 7
La Chiesa deve essere purificata, su questo vi sono molte scritture che lo attestano, ma come ogni purificazione non lo è in modo indolore, la Parusia di nostro Signore è per un rinnovamento sia della Sua Chiesa sia della società umana, la “Nuova Terra” deve essere posticipata alla “Nuova” Chiesa, purificata da tutte quelle scorie le quali ne hanno offuscato la magnificenza di “Sposa” di Cristo, come questa purificazione avrà corso, con chi, in che modo, non è dato sapere, ma di una cosa però possiamo comprendere, i segni dei tempi, nostro Signore ci disse, è vero, in quando a quel giorno e a quell’ora nessuno lo sa, ma disse anche di saper interpretare i segni dei tempi, o gli avvenimenti del mondo, e, chi ci dice che tali tempi non siano i nostri?
Con grande stima
Francesco
Lei dice che non è in grado di dire se Bergoglio è o non è Papa, però è in grado di dire che Bergoglio non è Cattolico. Perfetto allora non è Papa. Perché non può esserci, Papa, Cardinale, Vescovo, Sacerdote, ecc. che non siamo cattolici. È come dire che sei medico e non hai la laurea in medicina.
Non mi pare che Gnocchi dica “Bergoglio non è cattolico”. Dice (riporto testualmente) “sono in grado di dire, e lo dico, che non è cattolico, nella quasi totalità dei suoi pronunciamenti e dei suoi atti. Questo è l’ultimo passo del mio ragionamento e penso sia più difficile e doloroso che quello di chi sostiene che Bergoglio non sia Papa.” Le azioni e le parole siamo tutti in grado di valutarle. A Gnocchi riconosciamo il pregio di fare queste valutazioni senza paura. Bergoglio è cattolico? Questo lo può sapere solo Dio. Noi possiamo e dobbiamo notare azioni e parole non cattoliche. C’è una bella differenza.
Caro Francesco (delle 22:20) mi sa che hai capito tutto!!!!
Caro Js mi sa che non hai capito niente!!!
Giorni fa il giornale “Avvenire” ha scritto che ci sarebbero state delle manovre occulte per costringere Papa Benedetto a dimettersi.Queste manovre furono orchestrate dalla massoneria. E’ ovvio che se un papa viene costretto a dare le dimissioni, esse non sono valide e lui resta sempre il papa legittimo; quindi il suo successore sarebbe un antipapa, non essendo la sua elezione canonicamente valida.
Mi risulta che nelle alte gerarchie vi può essere qualcuno che denunci il Papa, ammonendolo e dimostrando l’inconciliabilità tra il Magistero e la sana dottrina e quello che va dicendo attraverso interviste e simili. Ma questo accelererebbe lo scisma in atto e nessuno ha il coraggio di prendersi questa epocale responsabilità. Ma è solo questione di tempo.
Più i tempi si fanno bui, più cresce in me la consapevolezza che saremo testimoni di qualcosa di grande e misericordioso.
Potrebbe essere con il sinodo del prossimo ottobre, o con la riabilitazione di Lutero nel 2017 (e la celebrazione sotto tono del centenario di Fatima), chissà. Ormai papa e cardinali sono sempre più sfacciatamente protestanti, e lo dicono con orgoglio; povero clero cattolico ! hanno intimidito o spodestato i veri cattolici e si sono sostituiti ad essi, come gli alieni del famoso film degli anni ’50 “L’invasione degli ultracorpi” (poi rifatto, peggiorandolo, negli anni ’80-’90 col titolo “Terrore dallo spazio profondo”)
Le sciagure che hanno portato la Chiesa sull’orlo del precipizio e tanti cattolici a perdere la fede vengono proprio dalla corretta applicazione del Vaticano Secondo: non del suo spirito, ma della sua lettera.
Grazie Alessandro grazie davvero.
Chi nega questa semplice verità o non si è mai preoccupato di mettere a confronto i testi preconcilliari con quei del cv2 o è in malafede. Affermare che i documenti del cv2 sono stati malinterpretati, equivale a dire che da GXXIII fino a Ratzinger, abbiamo avuto papi ignoranti e analfabeti.
Solitamente chi ripete questo mantra, non osa nemmeno mettere in dubbio il loro operato e danno la colpa a Bergoglio il che è tutto dire. Quindi ragionamenti sentimentalistici e di lana caprina e nulla più. Bergoglio mette in pratica ciò che è uscito dal cv2 punto e stop.
Socci non è credibile per gli stessi motivi cui sopra. Attacca Bergoglio e assolve i predecessori.
Ma Socci è un convinto assertore della bontà, e necessità, del Concilio, purtroppo. Questa era la linea di C.L. Si tratta di un sincero cattolico, conservatore “normalista”, non tradizionalista. Il fatto che sia in buona fede, e paghi d persona (come l’allontanamento da Radio Maria) me lo rende simpatico (poi siamo anche corregionari), anche se dissento dal suo punto di vista su Ratzinger e il CV II.
E sia. Ma allora vorrei tanto sentire anche qualcuno che, per pura onestà intellettuale, sconfessi qualche decina di papi dei secoli passati (c’è solo da scegliere), che sicuramente non hanno formalmente intaccato la dottrina o non si sono nemmeno pronunciati “ex-cathedra” o ufficialmente (in qualche modo) con pensieri devianti (forse nemmeno sapevano da che parte cominciare a fare discorsi tanto erano “inconsistenti”…), ma che non sono stati certamente da meno in quanto a “cattivo” esempio.
Lo vogliamo ammettere o no, che il CVII altro non ha fatto che aprire le saracinesche ad un fiume (quello del materialismo e del nichilismo) che era già in massima piena ? O siamo cosi’ stolti da non vedere ?
Caro Luciano (delle 9.05), ha perfettamente ragione.
E aggiungo che la Costituzione Apostolica “Cum ex Apostolatus” di Papa Paolo IV e la Bolla “inter Multiplices” di San Pio V, ricordano che: non è Papa colui che…..
DEVIA DALLA FEDE CATTOLICA, FOSSE CADUTO IN QUALCHE ERESIA o FOSSE IN CORSO IN QUALCHE SCISMA.
E’ in costruzione una nuova religione: una religione Cattolica rivisitata e aggiornata ai tempi. Il materiale di costruzione è preso dalla Chiesa precedente, compresi laterizi, infissi e arredi. L’architetto dice che così si nota meno e non susciterà grandi clamori. Avrà le sembianze dell’Uomo moderno, con i vizi e le virtù di quest’ultimo. Sarà ampia, così da accogliere chiunque passi di lì. Avrà navate tante quante le religioni dell’Uomo. Avrà banchi e forse anche tappeti, guglie e forme di minareti, poche statue e qualche dipinto, colori vivaci e cori multilingue. Sarà una specie di hall di aeroporto, con un via vai continuo, festante e chiassoso. Nessuno si sentirà discriminato e nessuno si troverà impigliato. Non ci saranno pietre d’inciampo. Tutti coloro che potranno, collaboreranno a scriverne il magistero d’alta quota. Ci sanno dentro anche politici cattolicissimi. E se non ci saranno vocazioni, non importa, ci saranno bravi e solerti impiegati. E speriamo tanto che non sia così.
Il clero, se il CAPO è un despota, può rimanere sul lastrico, ma dovrebbe in qualche modo trovare come esprimere una approvazione o una reprimenda alla ricostruzione di una nuova chiesa o alla conservazione della bimillenaria. Noi, popolo di Dio (Cattolico) dovremmo tutti far pervenire al Papa il nostro sconvolgimento o la nostra soddisfazione semplice e concisa partendo da ciò che sentiamo nell’animo, almeno confuso per tali e tante differenziazioni su ciò che abbiamo acquisito in tutta la nostra vita, breve e per tanti, lunga. Comporre un codice, fare copia e mandarla anche a quelle strutture che ci sono gradite Così potremo dire anche oggi: vox populi vox Dei.