di Alessandro Bassetta
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Martedì 16 dicembre, presso la sala conferenze della Fondazione Lepanto, don Marino Neri, segretario dell’Amicizia Sacerdotale Summorum Pontificum, ha tenuto un incontro-meditazione in vista del Santo Natale.
In un momento in cui bene e male sembrano confondersi e si riscontra un’avversione quasi istintiva contro tutto il passato ‒ ha detto don Marino Neri ‒ è nostro compito riscoprire e diffondere «la speranza che promana dal mistero ineffabile del Santo Natale, il luminoso squarcio della nascita del Signore», perché, come afferma Benedetto XVI, «chi non conosce Dio, in fondo, è senza speranza». I pastori che assistettero alla venuta al mondo di Gesù – ha ricordato ancora don Neri ‒ furono avvolti dalla Luce e tornarono nelle proprie case «diffondendo la Gloria di Dio, una volta diventati testimoni di una vita nuova».
Solo se sarà resa Gloria al Creatore, infatti, ci potrà essere pace in Terra tra gli uomini.Don Marino Neri ha sottolineato anche la necessità di riaffermare la straordinaria importanza del Presepe, contro chi vorrebbe eliminarlo o disconoscerne il profondo significato simbolico e pedagogico. Bisogna quindi vivere lieti nella consapevolezza di essere figli e parte integrante della Chiesa, senza perdere mai la speranza: «Oggi dobbiamo essere come i pastori, con la nostra testimonianza, personale», poiché, come dicono i Padri «tutti possiamo essere madre di Gesù, quando gli consentiamo di nascere nel nostro cuore».
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fonte: Corrispondenza Romana