VERONESI, MARGHERITA HACK E ALTRE SPERANZE PER IL FUTURO SI SCHIERANO IN DIFESA DELLE BESTIE
di Autore Ignoto
2 luglio 2011 – Apprendiamo, non senza un fremito di emozione, che oggi a Milano si terrà la terza giornata nazionale del movimento “Coscienza degli animali”, i cui fondatori sono la ministra Michela Vittoria Brambilla e il prof. Umberto Veronesi. In omaggio al motto “largo ai giovani”, e senza timori per l’elevato costo dei processi di imbalsamazione, interverranno anche Dacia Maraini, Margherita Hack, Franco Zeffirelli, Maurizio Costanzo e il teologo Luigi Lorenzetti (che pare abbia delle opinioni molto personali sui rapporti tra uomo e bestia, né si capisce bene chi dei due sia per lui più importante).
Il tutto ci sembra perfettamente coerente con la società di dissociati in cui ormai viviamo. Ordunque, gli esimi congressisti tratteranno il tema dell’alimentazione vegetariana, e l’orribile crimine dell’utilizzo di animali nei circhi, oltre ad altri argomenti di vitale importanza, inerenti al riconoscimento dei “diritti degli animali”.
La faccenda ha una sua profonda coerenza. Infatti si parte dall’aborto, negando al bambino il diritto di vivere, si prosegue con l’eutanasia, negando al vecchio o al malato il diritto di vivere, si prosegue ulteriormente con l’esaltazione degli invertiti, negando il diritto all’umanità stessa di continuare a vivere (salvo che le porcheriole sessuali dei pervertiti siano feconde. Ma pare proprio di no. Sono porcheriole e basta). In questa marcia trionfale, resa più sicura dalla legge Basaglia, l’esito più che normale è il riconoscimento dei diritti degli animali, nonché la scoperta che gli stessi sono dotati di coscienza. Infatti non si può negare che grazie al percorso culturale e spirituale sopra delineato, ormai gli animali dimostrano maggior buon senso degli uomini, perché almeno non dicono fesserie. Ergo, a loro vanno riconosciuti i diritti che si negano agli uomini. Tutto bene.
Resta un fiero dubbio. Ripensando, tra le altre amenità, alle recenti dichiarazioni del prof. Veronesi circa la “purezza dell’amore”, non si tratta per caso di un congresso di autotutela?